Fuori le serie! 🛋️ #244 - Smettiamola di dire a Betty che è brutta
In una settimana in cui Caronte si è imbizzarrito, la cura migliore resta il binge watching davanti a un ventilatore di una miniserie con Natalie Portman (La donna del lago), di una docuserie con Luca Telese (Il caso Yara) o di un peplum fatto da anziani (Those About to Die).
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Il caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio (Italia, 2024) - dal 16/07/2024
Di tutti gli innumerevoli casi di cronaca nera che hanno titillato la perversione dello stuolo adorante di fan del true crime, uno dei pochi che potrebbero interessare anche i folli che il venerdì sera escono invece di sacrificare un agnello all'altare di Roberta Petrelluzzi è quello che ha comportato, in ordine sparso: il dirottamento di una nave per Tangeri giusto per incolpare ingiustamente il solito extracomunitario da dare in pasto all'opinione pubblica; la mappatura genetica di decine di migliaia di persone per andare a scovare il figlio illegittimo di un autista del bus; una tale bagarre mediatica che l'anatomopatologa ha avuto bisogno della scorta per fendere la calca e riuscire a esaminare il corpicino della vittima appena ritrovata. L'orrenda storia di Yara Gambirasio – tredicenne rapita e ammazzata apparentemente senza alcun motivo – è, da 14 anni a questa parte, uno dei fatti di cronaca più emblematici e sconfinati per quanto riguarda il baraccone investigativo e mediatico che l'ha circondato fin dal primo giorno. Dopo quattro anni di indagini e ricerche, le prove fisiche ritrovate sul cadavere hanno portato all'arresto del manovale Maurizio Bossetti, che per quanto incline a raccontare palle si è sempre e costantemente proclamato innocente. Il caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio è fatta dagli stessi gagliardi autori di SanPa – Gianluca “Non solo blog” Neri e Carlo “Non solo Olmo di Camera Café” Gabardini – e tenta di mettere un pizzico di chiarezza umana in un caso privo di testimoni e di moventi, concluso oltre ogni ragionevole dubbio (?) dalle evidenze scientifiche rinvenute sulla vittima.
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Betty La Fea, la storia continua (Colombia, 2024) - dal 19/07/2024
Alla fine degli anni 90, gli amici colombiani se l'erano cavata con un mucchio di soldi seguiti da un corretto calcio nel culo e infine un bel parcheggio a vita nel dimenticatoio. Avevano inventato una telenovela scarsa intitolata Betta la racchia – rifatta quasi ovunque, con il picco di popolarità raggiunto dalla versione USA Ugly Betty – per raccontare al mondo che anche le persone che non rispettano i canoni estetici dopati dall'industria dello spettacolo hanno una loro dignità, sia lavorativa sia sentimentale, e possono addirittura pensare di conquistare per se stesse posizioni e partner che il resto del mondo reputa ben al di là delle loro possibilità. Grazie al caspio, colombiani. E anche un po' vaffancrocchia, da parte di tutti i diversamente attraenti del mondo. L'avevate scampata all'epoca perché la polizia morale non era ancora attiva, ma oggi come pensate di fare? La premessa è che Betty è sposata da 20 anni con l'Armando di una volta, gestisce l'azienda di abbigliamento Ecomoda e ha anche una figlia adolescente, Mia. Tuttavia le cose cominciano ad andare piuttosto male in tutti gli ambiti, quasi sicuramente per via della sua esecrabile bruttezza. Poi, probabilmente, le cose si sistemeranno un'altra volta, rassicurandoci sul fatto che avere un livello di desiderabilità sessuale lontano dalla perfezione sia un handicap professionale devastante ma che con fatica, impegno e dedizione può essere sormontato.
Those About to Die (Usa/Germania/Italia, 2024) - dal 20/07/2024
Non avrei mai pensato di vedere il giorno in cui Anthony Hopkins avrebbe accettato il ruolo dell'imperatore Cesare Vespasiano Augusto in una serie tv diretta da quel guercio di Roland Emmerich – intitolata con la macchinosa traduzione inglese di “morituri” – e tutta incentrata sull'eccitante storia burocratica che ha portato, nell'antica Roma, all'ideazione di una tassa sulla pipì per cavare soldi ai lavandai che la usavano per sbiancare i tessuti o per pulirli. Purtroppo sto scherzando. Dico purtroppo perché avrei visto più volentieri una minuziosa ricostruzione storica sulla nascita dei vespasiani, piuttosto che una serie tutta epica e ingobbita che racconta la vicenda del monumento costruito con i soldi delle minzioni rubate dai lavandai, il Colosseo. Those About to Die è una serie peplum tratta dall'omonimo romanzo buzzurro di Daniel P. Mannix, che potrebbe come non potrebbe aver ispirato anche Il gladiatore di Ridley Scott e che racconta il glorioso esordio romano dell'anfiteatro più grande del mondo, con tutte le mattanze di schiavi del caso che venivano organizzate per il sollazzo di un popolo assetato di sangue ma al quale non avevano ancora inventato il calcio.
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La donna del lago (Usa, 2024) - dal 20/07/2024
Secondo me questa miniserie tratta da un omonimo romanzo (di Laura Lippman, del 2020) è un sacco interessante per tre motivi. Uno): Natalie Portman, perbacco. Natalie Portman è molto brava sin da quando aveva gli anni in singola cifra e il peggio che possa fare è una di quelle interpretazioni che ti fanno pensare: dio mio, ma questa è troppo brava, che fastidio. B): è adattata, scritta e diretta da una brava regista che si chiama Alma Har'el, che già si era fatta notare per essere riuscita a non soccombere sotto i colpi delle mattate artistiche di Shia LaBeouf sul set di Honey Boy. Terzo): è ambientata nel 1966 a Baltimora, e io non posso fare a meno di sognare che sia un prequel di The Wire. Non è così, ma l'illusione è bastata a scaldarmi il cuore. La donna del lago parla di una giornalista afroamericana che sta indagando su un omicidio irrisolto quando incontra per caso una casalinga ebrea, borghese e annoiata, che viene fulminata sulla via di Damasco e molla tutto pur di seguire le orme della sua nuova maestra Jedi.
Escono anche
Master of the House (Thailandia, 2024) - dal 18/07/2024 su Netflix: è una serie thailandese su un mazinga dei diamanti la cui morte improvvisteriosa fa scattare una lurida corsa all'eredità tra i suoi parenti, spietate sanguisughe senza remore, e la cameriera che il deceduto aveva recentemente sposato. Una lotta senza quartiere per mettere le mani su un patrimonio vasto come il numero di lettere impiegato per trascrivere il cast della serie: Narilya Gulmongkolpech, Teerapong Leowrakwong, Charttayodom Hiranyasthiti, Thanavate Siriwattanagul, Nusba Punnakanta e ovviamente Claudia Chakrabandhu Na Ayudya.
Helgoland 513 (Germania, 2024) - dal 20/07/2024 su NOW: fantascienza lugubre post-apocalittica tedesca e dove trovarla. Ché sulla carta potrebbe anche starci un po' di depressione, giusto per rinvigorire il callo in vista della vera fine del mondo; ma dopo l'esperienza di Tribes of Europa, io dei tedeschi che fanno certe robe mi fido, ma solo dopo aver indossato i piedi di piombo. Dice che fra dieci anni ci sarà l'Armageddon e che l'unico posto veramente abitabile rimarrà l'isola di Helgoland, dove vige un certo totalitarismo e dove sono ammesse solo 513 persone che convivono in una società impietosa nella quale tutti sono giudicati e trattati a seconda della loro utilità. Vedremo se il metodo funzionerà ancora quando l'oscura minaccia avvistata sulla terraferma sbarcherà sull'isola.
Omnivore (Usa, 2024) - dal 20/07/2024 su Apple TV+: prendi uno chef molto figo tipo René Redzepi, il boss del Noma di Copenhagen che cucina con il muschio, le bacche, le radici, il bue muschiato danese e gli aghi di pino per preparare piatti come il cervello fritto di germano reale, la tartare di cuore di renna con intingolo di uovo e formiche e gli asparagi preservati nella muffa. Mettigli appresso un regista molto giovane e altrettanto ganzo tipo Cary Joji Fukunaga, uno che abita tipo a Los Angeles ma che almeno due volte all'anno deve fare una rapida puntata in Danimarca per mangiare come gli si confà. Ne esce fuori una docuserie all'inseguimento dei cibi essenziali per la storia della società umana, la quale sarà certamente interessante – perdiana, vanno anche in Gibuti – ma che comunque non abbasserà il conto del Noma, mantenendolo inaffrontabile per le tasche del 99,99% della popolazione umana.
Tornano
NETFLIX
La banda dei guanti verdi (Polonia, 2022) - seconda stagione dal 17/07/2024
(avevamo parlato della prima stagione qui)
Cobra Kai (Usa, 2018) - prima parte della sesta stagione dal 18/07/2024
Cobra Kai aggiorna il celebre slogan da cui derivano le fortune del suo progenitore cinematografico: metti la cera togli la cera, ribalta il punto di vista e raddrizza il punto di vista. Negli anni 80, The Karate Kid raccontava l'America popolare nel modo in cui agli americani piaceva venisse raccontata: un posto che sa essere complicato, specialmente se fai la femminuccia, ma che premia l'ambizione, la volontà e il sacrificio. Cobra Kai è un sequel a bordo della macchina del tempo che racconta gli stessi personaggi del film (interpretati sempre da Ralph Macchio e William Zabka) 34 anni dopo, solo con le prospettive ribaltate. Stavolta al centro della narrazione c'è l'ariano Johnny Lawrence, il supposto cattivo del primo film, la cui vita è stata divelta dall'umiliazione subita da Daniel-san. Stavolta l'outsider è Johnny, mal compreso e giudicato da tutti a causa della sua posizione sociale ed economica, incattivito da una vita che non è stata troppo graziosa con lui; dall'altra parte del cerchione incerato c'è Daniel, che da ragazzino arrabbiato ed escluso è cresciuto fino a diventare un vincente proprietario di una concessionaria d'auto, affinando nel frattempo il superpotere della stronzaggine. L'eterna contesa fra i due riparte quando Johnny perde il lavoro da operaio e decide di riaprire il vecchio dojo di arti marziali dove studiava da adolescente, il Cobra Kai. La cuccagna è durata quattro stagioni, dopodiché è subentrata una certa stanchezza ripetitiva.
Sweet Home (Corea del Sud, 2020) - terza stagione dal 20/07/2024
(avevamo parlato della seconda stagione qui)
DISNEY+
Will Trent (Usa, 2023) - seconda stagione dal 17/07/2024
(avevamo parlato della prima stagione qui)
Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).
Il caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio (Netflix) 🥑🥑🥑
Visto che ci siamo, diamo già tre avocadi che non avresti dovuto mangiare perché avevi già pranzato e che ti fanno sentire in colpa nonostante fossero molto buoni a Il caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio. Che è una miniserie fatta piuttosto bene – i trucchi narrativi per rendere più interessante la ricostruzione non vanno mai a discapito del rigore necessario alla ricerca giornalistica – ma è anche un testo che allunga gentilmente (e furbescamente?) la mano alla curva dei complottari; quelli per cui la verità giuridica, siglata dopo anni di indagini a tappeto compiute da fior fior di professionisti, vale sempre e comunque meno del loro affinato istinto da sollevatori olimpici di polemiche. La vicenda fa avanti e indietro fra il 2010, quando è avvenuto il brutale omicidio di Yara, il 2014, quando l'indagine compulsiva guidata dalla risoluta PM Letizia Ruggeri scova abbastanza prove fisiche per poter procedere a un arresto, e il presente, con interviste a esperti, opinionisti, giornalisti, alla moglie del condannato e al condannato stesso. Con grande senso scenico, Bossetti entra in scena solamente alla fine della seconda puntata – o forse è sempre stato nascosto dietro a Luca Telese e non ce ne siamo accorti. In tutto questo, c'è un'unica grande verità, retorica o meno: ascoltare i messaggi in segreteria lasciati dai genitori di Yara sul cellulare della figlia, rimasto sempre con lei seppur staccato, è una delle cose più strazianti di quest'annata di serie.
Extra
Qualche notizia dal mondo delle serie. (a cura di Giulia Ciappa)
La serie della settimana: Under the Bridge
Emmy 2024