Fuori le serie! 🛋️ #182 - No es amor, lo que tu sientes se llama obsesión
Nel dubbio c'è la quinta stagione di La fantastica signora Maisel, ma tra le novità della settimana troviamo anche l'erotismo inglese di Ossessione, il thrillerismo americano di L'ultima cosa che mi ha detto e la fantascienza coreana di Yonder.
Escono
NETFLIX
Ossessione (Gb, 2023)
dal 14/04/2023
Per amor di sintesi, Il danno era quel film del 1992 di Louis Malle in cui Juliette Binoche e Jeremy Irons si esibivano in un'artistica coreografia scopereccia in cui si accoppiavano seduti per terra tutti avvinghiati prendendosi a schiaffi la schiena. Non è vero. Nel senso che il film non era solo quello. Il danno si riferiva al fatto che un virus trasmesso a nuovo ospite privo di anticorpi fa più disastri nel contagiato rispetto a quanti ne abbia fatti in precedenza nell'untore. La storia, infatti, era quella del rispettato medico barra politico Jeremy Irons, che conosce la nuova fidanzata del figlio Juliette Binoche e fra i due scatta un'ossessione carnale che non vi dico. E siccome quel film di Louis Malle era tratto dall'omonimo romanzo del 1991 di Josephine Hart, gli amici della tv dicono che è arrivato il momento di un adattamento in miniserie dove Richard Armitage (Hannibal) fa Jeremy Irons e Charlie Murphy (Peaky Blinders) fa Juliette Binoche. Difficilmente la serie avrà più savoir faire del film di Malle, noto jazzista della macchina da presa e francese certificato dunque solido esperto di sensualità; ma scommetto che ci saranno più tette e chiappe maschili scoperte. Così, giusto per dare un po' di fiducia alla sbarazzina ignoranza di Netflix.
Florida Man (Usa, 2023)
dal 14/04/2023
Rispolveriamo un vecchio video geniale sulla fenomenologia semantica del Florida Man.
Il Florida Man è uno stereotipo, poi diventato meme, che descrive l'omonimo stato peninsulare nel sud degli Stati Uniti come l'habitat naturale di persone confuse dai fumi dell'ignoranza, della vernice sniffata o di entrambe, le quali decidono per nessun motivo logico o funzionale di infrangere tutte le leggi possibili agendo in maniera sciocca, pericolosa, esilarante o tutte le precedenti messe assieme. Florida Man, la miniserie in sette episodi, invece, è il valido tentativo di Jason Bateman in versione produttore di mettere in scena quella comicità involontaria e grottesca di cui sopra immergendola in un neo-noir con tutti i crismi e le stellette. La storia è quella di un ex poliziotto (Edgar Ramírez) caduto in disgrazia, divorziato e dipendente dal gioco, che si arrabatta facendo lo sgherro per un boss della mala e viene spedito senza troppe cerimonie in Florida, il suo odiato stato natale, per recuperare la figlia fuggiasca del capo. Seguiranno buffe carrambate con il padre (il sultanesco Anthony LaPaglia), la sorella e persino l'ex moglie, tenace poliziotta locale. Il tutto mentre si cerca di risolvere un mistero tutto ingarbugliato, ça va sans dire (come direbbero in Florida prima di un incontro di wrestling con un alligatore).
Il caso Alex Schwazer (Italia, 2023)
dal 14/04/2023
Fra quelli che camminano molto veloce di professione, Alex Schwazer era il più svelto di tutti. Ci ha anche vinto una medaglia alle Olimpiadi, che non è mica facile. Poi però ha imbrogliato. Non mettendosi a correre, bensì pistonandosi in vena con del doping. Consapevolmente. Schwazer ha ammesso, ha chiesto scusa, ha scontato la sua squalifica, è tornato a gareggiare pulito – con la garanzia del coach antidoping per eccellenza, Sandro Donati – e anche a vincere in gran spolvero qualche gara, ma poi qualcuno ha deciso di fargli la mossa del Pantani e a Schwazer è stato appioppato un campione di urina che segnalava un eccesso di testosterone. Non abbastanza da doparne le prestazioni atletiche, ma sufficiente per squalificarlo fondamentalmente fino al termine della carriera. Qualche anno dopo, i tribunali sportivi confermeranno l'innocenza del marciatore vipitenese, ma le ginocchia di Schwazer ormai hanno 37 anni e comunicano alla direzione che non è più il caso di costringerle a certe estensioni per venti chilometri di fila. Previsioni: ci saranno fiumi di retorica, si alzeranno le barricate di chi ha sempre stigmatizzato Schwazer come drogatodimmerda, gli innocentisti si strapperanno i capelli e Caroline Kostner continuerà a sembrare spaesata.
PARAMOUNT+
Yonder (Corea del Sud, 2022)
dal 11/04/2023
Nella Corea del Sud del 2032 hanno finalmente accettato il fatto che se una persona è sana di mente, malata terminale e ha la voglia di morire con i suoi tempi, forse è il caso di darle una mano a non fare un macello, ché poi tocca pulire a chi rimane. Cha Yi-hoo, per esempio, sta morendo di cancro al cuore e ha deciso di andarsene alle proprie condizioni, con una flebo dolce e dopo aver sistemato per bene tutti i suoi affari. C'è anche un marito molto innamorato però, il giornalista scientifico Kim Jae-hyun, che ha ritmi di accettazione diversi e c'ha addosso un'aria miserabile che ben si accompagna alle musichine dei Sigur Rós coreani in colonna sonora. L'eutanasia procede come previsto, ma prima Yi-hoo riceve la misteriosa visita di una donna che le applica uno strano aggeggio sotto l'orecchio. Il giorno successivo, dopo la sbronza d'ordinanza, Jae-hyun riceve la notifica di un videomessaggio spedito dalla moglie: abbello, pensavi di esserti liberata di me e invece ho caricato la mia coscienza nel cloud Yonder, che peraltro è di proprietà di quell'imprenditore/scienziato losco su cui il tuo editore ti ha chiesto di indagare. Sei contento? In realtà sì, dice Jae-hyun, perché questa miniserie qui è un buon equilibrismo tra pensose menate filosofico-fantascientifiche e un mistero svelato con il contagocce che lega tutte quelle affascinanti riflessioni*.
*Il dialogo potrebbe non essersi svolto con queste esatte parole, ma il senso è quello.
DISNEY+
Will Trent (Usa, 2023)
dal 12/04/2023
Sapete cosa ci vuole il mercoledì sera, se siete correttamente anziani e di andare fuori a bere in mezzo agli universitari balordi non ne avete la minima voglia? Il mercoledì sera ci vuole la frittatona di cipolle fatta solo con gli albumi, familiare di camomilla fumante, rutto libero per colpa del reflusso gastroesofageo e un paio di puntate di quel procedurale poliziesco tratto da una serie di libri talmente lunga (dieci romanzi e due racconti) da assicurare la presenza di quel personaggio sui nostri schermi per molti mercoledì a venire. Will Trent è un telefilm da battaglia sopra la media proprio grazie alle sue origini letterarie, da attribuire alla prolifica Karin Slaughter; una che dal 2001 a oggi ha pubblicato una trentina di titoli, alla faccia del tunnel carpale. Will Trent è la creazione più prolissa di Slaughter, che ha trovato anche il tempo di mettere mano all'adattamento televisivo. Il protagonista è l'eponimo sbirro, molto bravo e altrettanto integerrimo, che prima di diventare il miglior agente speciale del Georgia Bureau of Investigation ha avuto una vita movimentata: abbandonato da piccolo dai genitori, è cresciuto tra una famiglia in affido e l'altra nella zona di Atlanta non riuscendo mai a superare del tutto una grave forma di dislessia. Fottesega, dice Will, io voglio diventare il miglior agente speciale del Georgia Bureau of Investigation e ci riuscirò. Infatti ce l'ha fatta, solo che nel frattempo si è inimicato mezzo ufficio e pure il dipartimento di polizia di Atlanta per aver risolto con successo un caso di corruzione interna alle forze dell'ordine. E ora si trova a fare coppia sul lavoro con la poliziotta Faith Mitchell, una di quelle che lo guardano di sbieco e hanno bisogno di frequentarlo un po' per cambiare idea.
PRIME VIDEO
Greek Salad (Francia, 2023)
dal 14/04/2023
Voce del verbo: non ti ha chiesto nessuno di rifarlo ancora, ma forse effettivamente questa tua idea ha ancora un pubblico. Ovvero: finché ci saranno studenti che vanno in Erasmus, Cédric Klapisch non dovrà preoccuparsi di trovare un nuovo lavoro e/o di farsi venire nuove idee. Che poi, rispetto a quanta gente fa l'Erasmus in Europa ogni anno, non è che L'appartamento spagnolo sia stato proprio tutto questo successo epocale. Ha riscosso un certo, minimo culto, è vero. Ed è stato il primo film a parlare di quella esperienza – in effetti abbastanza unica da sembrare un universo parallelo – del libero scambio fra studenti europei che vanno a farsi un semestre all'estero e tornano a casa arricchiti. Di nuovi stimoli che spalancano un orizzonte chiuso e provinciale, ma anche di svariate malattie sessualmente trasmissibili. Ma il successo non è stato così enorme da giustificare due sequel così così (Bambole russe e Rompicapo a New York) e oggi pure un quarto capitolo sotto forma di serie. Fatto sta che Tom e Mia – i figli dei protagonisti di L'appartamento spagnolo Wendy e Xavier Rousseau, che oggi sono separati – ereditano dal nonno un diroccato edificio ad Atene. Ad occuparsene, mentre è in Erasmus in Grecia, è la sorella. Tom va a farle visita e scopre che Mia in realtà ha abbandonato gli studi e sta aiutando gli attivisti che proteggono i rifugiati sbarcati in Grecia e oltretutto ha trasformato la loro eredità in una comune di pittoreschi e promiscui studenti Erasmus.
APPLE TV+
L'ultima cosa che mi ha detto (Usa, 2023)
dal 14/04/2023
Tratta dall'omonimo romanzo giallo-thriller, pubblicato nel 2021 da Laura Dave e talmente carico di fomento da essere stato opzionato per la tv prima ancora di andare in stampa, questa miniserie è l'ennesima prova che Reese Whiterspoon è una produttrice con i denti affilati (L'amore bugiardo - Gone Girl, Big Little Lies, The Morning Show, Little Fires Everywhere), che Nikolaj Coster-Waldau ha una mascella invidiabile e che Jennifer Garner ha finalmente la possibilità di salire a bordo del carrozzone della tv che conta. Quella che magari vince i premi. Il ruolo è quello di Hannah Hall, donna discretamente ordinaria (a parte per il fatto di essere Jennifer Garner) che di punto in bianco si trova a dover proteggere la figliastra sedicenne Bailey da qualche oscura faccenda seppellita nel passato del compagno Owen. Ecco due numeri notevoli e per niente scontati già messi a segno da questa miniserie: l'adattamento televisivo è stato curato dalla stessa Laura Dave, il che dovrebbe garantire una certa solidità narrativa; e i sette episodi sono tutti diretti dalla stessa regista, la Olivia Newman di La ragazza della palude, il che dovrebbe assicurare un tono uniforme e una certa attenzione a sfumature e dettagli.
RAIPLAY
Shake (Italia, 2023)
dal 14/04/2023
Potrei cavarmela scrivendo semplicemente due parole: Mare fuori. Ma ciò significherebbe ignorare l'eccellente elefante nella stanza. Un superbo esemplare di pachiderma con uno di quei nomi infiniti che hanno i cani con il pedigree: Iago diretto da Volfango De Biasi con Nicolas Vaporidis e Laura Chiatti all'apice dell'illusione collettiva sulle loro abilità recitative. No dai, si esagera. È che Iago è stato un tale buco nell'acqua, una tale chiavica di sforzo a vuoto, che viene facile farsi scappare la frizione ed essere troppo cattivi. Quindi, ricapitolando: Shake è Mamma Rai che tenta, con trasparente onestà, di incassare sull'onda lunga dell'enorme teen-successo Mare fuori e, contemporaneamente, cerca di farlo riproponendo la grande intuizione del maestro De Biasi. Ovvero: rifamo Otello, ma lo rifamo tutto a scola coi regazzini ingrifati. A dirla tutta, De Biasi l'aveva fatta ben più sporca, ambientando il suo film in età universitaria e rendendo il bianchissimo Iago Vaporidis protagonista della faccenda. In Shake si passa a un ambiente liceale romano e il protagonista principale torna a essere Otello, chiaramente digievoluto in Thomas, leader di una crew di parkour. La sua Iago, in questo caso, è la migliore amica Gaia, anch'ella innamorata della più bella della scuola Beatrice, che per suo immenso disdoro, però, preferisce quagliare con Otello.
Escono anche:
Signal (Corea del Sud, 2016) - dal 11/04/2023 su Paramount+: è uno dei venti K-drama – e fra i pochissimi precedenti al 2020 – più visti nella storia della tv coreana. È creato dalla stessa brava persona che ha fatto Kingdom (Kim Eun-hee). È ispirato alle dinamiche della trama di Frequency - Il futuro è in ascolto. È molto bello e soprattutto avvincente. Ma sono pur sempre 16 puntate da 80 (OTTANTA) minuti l'una, maledetta la volta che i coreani hanno scoperto che sono bravi a fare le serie tv.
Voice (Corea del Sud, 2017) - dal 11/04/2023 su Paramount+: Una poliziotta niubba assegnata al centralino ascolta in diretta e impotente l'assassinio del padre, sbirro sergente. Dopo essere andata a farmare punti esperienza negli USA, torna che è un'esperta profilatrice criminale di voci e con l'aiuto di un detective vedovo tristone va alla caccia del serial killer che ha ammazzato il suo babbo e la moglie del collega. La serie ha quattro stagioni e si è già meritata un remake giapponese.
Queenmaker (Corea del Sud, 2023) - dal 14/04/2023 su Netflix: Due donne agli antipodi – una brillante curatrice d'immagine schiava del capitalismo e una battagliera avvocatessa attivista per i diritti umani – si uniscono per raggiungere un nobile scopo, far eleggere la seconda a sindaco di Seoul, e non litigano nemmeno quando scoprono di essere vestite uguale alla conferenza stampa? Ohohoh, questa voglio proprio vederla.
Doctor Cha (Corea del Sud, 2023) - dal 15/04/2023 su Netflix: Impeccabile casalinga ex studentessa di medicina – ha abbandonato gli studi durante la specialità per concentrarsi sul lavoro più difficile del mondo: il vigile del fuoco la mamma – decide che il figlio è abbastanza adulto da consentirle di tornare a vestire il camice e farsi chiamare con il titolo che le spetta: dottoressa Cha. Cha. Cha. Scusate, c'è l'eco.
Jane (Usa, 2023) - dal 14/04/2023 su Apple TV+: Cartone animato educativo ispirato a e patrocinato dalla über mitica scienziata e divulgatrice Jane Goodall. Una novenne che la idolatra decide di coartare il suo migliore amico e uno scimpanzé di nome Graybeard per andare in giro per il mondo a salvare animali a rischio estinzione. E i genitori muti.
La giustiziera senza nome (Usa, 2022) - dal 14/04/2023 su NOW: Kate Bosworth e l'ex compagno cineasta pretenzioso Michael Polish fanno una miniserie western su una misteriosa vendicatrice che fa i discorsi filosofici prima di ammazzare la gente, la presentano al Sundance e nessuno se la fila per più di un anno. C'è qualquadra che non cosa.
Tornano
PRIME VIDEO
La fantastica signora Maisel (Usa, 2017) - quinta stagione dal 14/04/2023
Se intraprendere una carriera da comica stand-up, per una donna, è tuttora più complicato che per un uomo, figuriamoci quanto piacevole poteva essere nella Manhattan degli anni '50 in cui sguazza Miriam, detta Midge, impeccabile giovane moglie ebrea cresciuta in una famiglia alto-borghese e dalla quale ci si aspetta un certo standard di perfezione dettato dall'estrazione sociale. Pretese che mal si accordano a una carriera da monologhista comica in locali fumosi, intrapresa dopo una serata di balordaggine alcolica causato dalla notizia che il marito, aspirante cabarettista, le preferisce la segretaria. La Sig.ra Maisel torna con la sua quinta e ultima stagione per continuare a trascinare oltre la sfera del tuono la serie che ha definitivamente consacrato Amy Sherman-Palladino (già creatrice di Una mamma per amica) come una delle sceneggiatrici e scrittrici di dialoghi più abili del panorama contemporaneo. La fantastica signora Maisel riprende le fila delle stagioni precedenti, che univano sceneggiature fitte ed esilaranti a uno spirito da musical e a una confezione – regia, fotografia, scenografie, costumi, parrucco, montaggio e coreografie – lussureggiante, curata come poche altre volte si era visto in una seria brillante. Il riassuntone delle puntate precedenti è qui, per rinfrescarvi la memoria.
NOW
I misteri di Whitstable Pearl (Gb, 2021) - seconda stagione dal 11/04/2023
Pearl Nolan è, nell'ordine: investigatrice privata, ristoratrice specializzata in pesce e mamma single di un figlio adulto. Una vita piuttosto frenetica per una che abita a Whitstable, paesotto sul mare in culandia da qualche parte nel Kent, ma Jessica Fletcher ci ha ben insegnato ad andare oltre alle apparenze: anche il più pacifico dei piccoli villaggi remoti può nascondere una grande iettatrice. E infatti l'amico pescatore di Pearl muore in circostanze misteriose, è lei a trovarlo per prima e poi auguri a giustificare la faccenda al riluttante detective di città Mike McGuire, che si è appena dovuto trasferire laggiù in culonia e non la sta mica prendendo tanto bene. I misteri di Whitstable Pearl è una serie ambientata in un posto grande la metà del quartiere più piccolo di Londra, ma dove ogni puntata muore qualcuno in circostanze scabrose. Ma è anche una serie inglese, dunque è fatta bene.
DISNEY+
9-1-1: Lone Star (Usa, 2020) - quarta stagione dal 12/04/2023
Dalla penna grafomane di quello stacanovista di Ryan Murphy – ahem: Nip/Tuck, Glee, American Horror Story, The New Normal, Scream Queens, American Crime Story, Feud, Pose, The Politician, Hollywood, Ratched, American Horror Stories, Dahmer - Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer AIUTO – torna questa serie di eroici pompieri che fanno i vigili del fuoco, stavolta in Texas. Dico stavolta perché 9-1-1: Lone Star è lo spin-off di 9-1-1, una serie in cui l'eroica pompiera era Angela Bassett, ma la vigile del fuoco la faceva a Los Angeles. In Texas invece ci va Rob Lowe, con un personaggio che la appoggia con delicatezza: un sopravvissuto agli attacchi dell'undici settembre che ha contratto un cancro ai polmoni in seguito alle operazioni di soccorso.
Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).
Lo scontro (Netflix) 🥑🥑🥑🥑
Quattro avocados nutrienti e arrabbiati a Lo scontro, la miniserie migliore che al momento possiate trovare su Netflix (e oltre). Che poi, in originale, Lo scontro si intitola Beef. Non inteso come manzo – la carne, non un uomo talmente figo che dovrebbe essere conservato e messo a frollare – bensì nel senso colloquiale del termine, che sta a indicare un'antipatia piuttosto forte che si trasforma in faida abbastanza scema. Che non vuol dire sia una faida insensata. Ma ci sono le faide importanti – che sono quelle famigliari, quelle fra cosche mafiose e quelle fra rappusi – e poi ci sono le faide sceme, quelle che scaturiscono fra più o meno sconosciuti che si fanno a vicenda degli sgarbi infantili perché non trovano nessuno sfogo migliore per la loro rabbia. Sgarbi infantili tipo arrabbiarsi l'uno con l'altra per uno sciocco malinteso al volante e finire con l'elevare quel “beef”, quella faida scema, a simbolo di tutte le frustrazioni di una vita che non sembra mai andare come dovrebbe. Ecco: Lo scontro è una di quelle serie che osserva il presente senza metterci le didascalie, ma tramite il racconta di una storia appassionante. Tanta roba.
Extra
Qualche notizia dal mondo delle serie. (a cura di Giulia Ciappa)
Il pilota VPN: The Confessions of Frannie Langton
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