Fuori le serie! 🛋️ #213 - Non ci resta che piangere ritornando al futuro
Settimana peculiare di novità in streaming: brillano infatti le produzioni italiane, con lo sceneggiato di vecchia scuola tratto da un romanzo, Il metodo Fenoglio, e con il capitolo uno e mezzo, sotto forma di serie tv, della saga solitamente cinematografica Non ci resta che il crimine.
Escono
RAIPLAY
Il metodo Fenoglio (Italia, 2023) - dal 27/11/2023
Il maresciallo Pietro Fenoglio ama la letteratura e la musica classica, ma non te lo fa pesare troppo. Lo si può sempre vedere in giro con indosso le cuffie del suo walkman, perché è il modo più veloce per far capire che siamo negli anni 90, e nonostante il mestiere che fa (o forse proprio a ragione di esso) odia molto la violenza e non vorrebbe nemmeno dover portare l'arma di ordinanza. Egli è il prototipo dello sbirro bravo, quello che ci piace davvero un sacco credere, nei nostri cuoricioni puri e ingenui, che esista per davvero e per questo decidiamo di fidarci di ciò che scrive Gianrico Carofiglio, ex magistrato e di conseguenza gran conoscitore di sbirri. A Fenoglio interessa arrestare i criminali non con le manette, ma attraverso la psiche. Vuole conoscere l'essere umano e lo fa con scrupolo e pazienza per arrivare alla verità e al colpevole. È piemontese, ma nel 1991 vive a Bari: voleva fare l'insegnante di lettere, invece diventa carabiniere per caso dopo la morte del padre. In Puglia si ferma per amore di una professoressa, Serena Morandi. Sono gli anni in cui la criminalità barese si sta trasformando in una vera e propria mafia; gli stessi anni in cui in Sicilia si consuma l'attacco di Cosa nostra al cuore dello stato con i massacri di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e delle rispettive scorte. Fenoglio, che ha la fazza brava di Alessio Boni, si mette con pacatezza di traverso alla Sacra corona unita, combattendola con la calma dei giusti. Grossa stima.
DISNEY+
American Horror Story: Delicate (Usa, 2023) - dal 29/11/2023
La notizia è che quel grafomane stacanovista di Ryan Murphy si è messo per una volta da parte, non mettendo nemmeno troppo becco creativo (se non come produttore) nella realizzazione dei cinque episodi della dodicesima stagione della serie antologica Troppi complementi di specificazione rendono Jack un ragazzo noioso American Horror Story. Questa stagione si intitola Delicate, si basa sul romanzo di Danielle Valentine Delicate Condition ed è interamente sceneggiata da Halley Feiffer, di solito attrice e qui al suo esordio come showrunner. L'altra notizia è che hanno fatto recitare Kim Kardashian. Ok. Nella serie dice che c'è una giovane attrice emergente, Anna, la quale insieme al marito Dex si sta impegnando per concepire un bambino usando la fecondazione in vitro. È una faccenda decisamente importante e delicata per entrambi. Il problema è che una bella mattina, il giorno dopo essersi recata a un appuntamento per il prelievo transvaginale degli ovociti, Anna si sveglia tutta ricoperta di rossetto, lo stesso con il quale qualcuno le ha scritto allo specchio del bagno “Benvenuta nell'AIDS Non farlo, Anna”. Sembra che qualcuno dai metodi particolarmente demoniaci non voglia permettere che la donna rimanga incinta. Se l'orrore non vi sembra abbastanza, c'è tutta la sottotrama in cui spediscono il copione della serie a Kim Kardashian e le dicono che sì, in effetti sarebbe meglio leggerlo tutto anche se sono molte pagine e talvolta anche fitte fitte.
Rapina e fuga (Gb, 2023) - dal 29/11/2023
Le premesse di questa serie Disney sono talmente archetipiche del genere che già vent'anni fa (con True Lies) sono sublimate oltre il punto di non ritorno post-moderno. Joe è un uomo apparentemente normale, che di mestiere fa il patrigno affettuoso con i figli del compagno Jules e tutti insieme vivono appassionatamente la loro pacifica normalissima vita nei sobborghi residenziali che si vedono nei film americani. Joe nutre addirittura sogni hipster-borghesi: vorrebbe riuscire a trasformare un vecchio negozio di ferramenta lasciato a se stesso in un raffinato e al contempo alla mano – ma comunque un caffè sono otto dollari – bistrot di quartiere. Colonizzare, investire, gentrificare, alzare gli affitti, cacciare i poveri, ricominciare. Il piano di Joe, però, è tagliato corto dal riemergere del suo losco passato criminoso. Un tempo, infatti, egli era noto con il nome in codice di Muscle e ha fatto parte di una banda di rapinatori professionisti messa insieme da Dianne (nome in codice Brain) e composta da esperti del settore, ognuno con il proprio ruolo ben preciso: l’autista, il factotum, l’ufficiale, lo specialista (nome in codice: Psycho), il capotreno, il massofisioterapista chinesiologo, l'estintore e Fausto. Ora che siamo nel presente, però, un assassino professionista mascherato sta eliminando uno a uno tutti i compagni di rapina di Joe, che cerca di gettare luce sul mistero senza farsi scoprire da Jules. La serie l'ha scritta e creata da J Blakeson, senza punti dopo l'iniziale del nome, che ha sceneggiato e diretto anche I Care a Lot e La scomparsa di Alice Creed.
NETFLIX
Obliterated - Una notte da panico (Usa, 2023) - dal 30/11/2023
Non è male come idea per un sottogenere battagliero – da scagliare nel circuito distributivo mainstream intendo –, buono per tutte le occasioni in cui le idee su come partire con una storia scarseggiano. In pratica prendi la prima mezz'ora del primo Una notte da leoni e poi ci attacchi dietro il film o la serie che ti pare. Non scherzo nemmeno, ci si potrebbe fare qualsiasi cosa. Commedie romantiche, film di guerra, drammi del tinello su una coppia di operai che divorzia in bianco e nero, la filmografia di Kaurismaki. Ci si potrebbe fare persino 24, solo un po' più buffo. Ed ecco a voi Obliterated - Una notte da panico, dalla premiata mente ricicciatrice di Hayden Schlossberg e Jon Hurwitz – non a casa già co-autori del capolavoro del ricicciamento Cobra Kai. Una squadra di militari d'élite, composta da vari membri appartenenti a ogni ramo delle forze armate statunitensi, viene messa insieme dagli alti papaveri per impedire a una rete terroristica con intenti genocidi di far saltare in aria Las Vegas. La squadra completa con successo la missione impossibile e decide di festeggiare passando la notte in città, non risparmiandosi un abbondante dose di sesso, droga, alcol e spettacoli di una qualche vecchia gloria tipo Tom Jones o Britney Spears che a ottant'anni sfoggiano ancora abbronzature lampadate e paillettes. La mattina successiva, però, i regaz con il cerchio alla testa scoprono che la bomba che hanno neutralizzato in realtà era uno specchietto per le allodole. Ora devono trovare un modo per aggirare i postumi di una sbornia colossale e salvare di nuovo la situazione.
NOW
Non ci resta che il crimine - La serie (Italia, 2023) - dal 01/12/2023
Io credo sia più che ok volere del bene artistico a Massimiliano Bruno, intrattenitore brillante e dall'eclettismo rinascimentale che fra teatro, televisione e cinema ha ricoperto con sapienza quasi ogni ruolo possibile e immaginabile: autore, attore, regista, produttore, sceneggiatore, presentatore, addetto alle buste paga, stagista del catering, stuntman, coordinatore di intimità. Gli si può volere talmente tanto bene (all'uomo che ha dato vita al Martellone di Boris) da concedergli anche la magata di continuare a mungere le remunerativa mucca della sua trilogia istantanea nota come Non ci resta che piangere ritornando al futuro – Non ci resta che il crimine (2019), Ritorno al crimine (2021) e C'era una volta il crimine (2022) – mettendo su in quattro e quattr'otto una serie tv che si svolge tra il primo e il secondo capitolo e mantiene intatto quasi tutto il cast dei protagonisti (Marco Giallini, Gianmarco Tognazzi e Giampaolo Morelli) con l'aggiunta di Maurizio Lastrico. Dopo aver scoperto di essere stato adottato, Giuseppe decide di cercare la vera madre, incurante dei classici pipponi da film con la fantascienza dentro: se si cambia il passato, si cambia anche il presente e figurati il futuro. Giuseppe torna negli anni 70 e incontra la madre a un evento ospitato a casa di Duccio Casati, ricco borghese dalle idee progressiste che ha preso a cuore la causa dei ragazzi del movimento studentesco. Ma l’emozione che travolge Giuseppe nel ritrovare la donna gli fa commettere un grave errore. Salvandola da un attentato, finisce per modificare il passato e dunque anche il presente: l’Italia di oggi è diventata una dittatura fascista e bisognerà tornare di nuovo indietro nel tempo per rimettere le cose a posto. Anche a costo di infiltrarsi tra i vertici del Golpe Borghese. Storia vera: ho un amico che per anni è stato vicino di casa di Amos Spiazzi. Dice che salutava sempre.
Escono anche
Bad Surgeon: il caso Paolo Macchiarini (Gb, 2023) - dal 29/11/2023 su Netflix: c'è una docuserie inglese su un tizio italiano, di passaporto svizzero, dichiarato colpevole da un tribunale svedese dopo aver fatto danni un po' dappertutto, che è la peggiore variazione di sempre su questo genere di barzelletta. Peggio anche di quelle di Berlu. Paolo Macchiarini è un chirurgo che si faceva chiamare il mago della trachea, che assomiglia fin troppo a il mago di Esselunga per i miei gusti. Macchiarini ha fatto interventi sperimentali su pazienti disperati che poi sono morti. Non bene, perdinci.
The Artful Dodger (Australia, 2023) - dal 29/11/2023 su Disney+: se a Charles Dickens avessero detto che, in un futuro lontano, dal suo romanzo più celebre, Oliver Twist, certi figuri australiani avrebbero ricavato uno spin-off incentrato sul personaggio di Artful Dodger – di cui probabilmente non si sentiva l'esigenza – il grande scrittore inglese avrebbe sorvolato sulla parola esotica “spin-off” per concentrarsi sulle questioni più importanti: “Davvero gli australiani hanno imparato a scrivere? Non lo sapevo”.
Tornano
DISNEY+
Reservation Dogs (Usa, 2021) - terza stagione dal 29/11/2023
(avevamo parlato della prima stagione qui)
APPLE TV+
Slow Horses (Usa/Gb, 2022) - terza stagione dal 29/11/2023
(avevamo parlato della prima stagione qui)
NETFLIX
Sweet Home (Corea del Sud, 2020) - seconda stagione dal 01/12/2023
Dopo una tragedia famigliare – che la trama ufficiale dice essere inaspettata ma diciamocelo, un po' tutte le tragedie famigliari sono inaspettate a meno che tu non abbia a che fare con dei cugini bifolchi il cui hobby preferito è aspettare fino all'ultimo secondo per lanciare i petardi – il giovane Cha Hyun-soo lascia la casa in cui è cresciuto e si trasferisce da solo e senza sprizzare troppa gioia – poverino – in un appartamento. Subito dopo aver traslocato, per le strade di tutto il paese iniziano ad apparire i mostri. Ma proprio mostri che ti parte un po' di freddo, poi ti esce tantissimo sangue dal naso e alla fine hai delle proboscidi di carne protrattili che ti servono a mangiare altre persone. Robe brutte. Hyun-soo e tutti i suoi condomini, umanità varia ed eventuale ognuno con i propri cazzi e i propri mazzi, vengono rinchiusi ermeticamente all'interno del palazzo dal decreto di quarantena d'emergenza emanato dalle autorità competenti. Ora bisogna solo sopravvivere. Tre anni più tardi si sono inventati anche una seconda stagione – e ne è stata già promessa pure una terza – in cui la faccenda si sposta all'aria aperta e gli umani contagiati dal virus si evolvono in mostri che riescono a mantenere la lucidità.
Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).
Scott Pilgrim: La serie (Netflix) 🥑🥑🥑🥑
Quattro avocadi approvati dalla polizia vegana per Scott Pilgrim: La serie; che poi, giuro su ciò che ho di più caro, smetto di dare voti solo a serie animate – sembra che passi le giornate a guardare i cartoni: mammagari –, portate pazienza. Il fatto è che, a carte coperte, prima della pubblicazione della serie ho predetto cose notevolmente sbagliate. Non solo Scott Pilgrim: La serie non è una filologica trasposizione del fumetto di Brian Lee O'Malley; ma oltretutto hanno modificato quasi del tutto la colonna sonora dell'ottimo adattamento in live action diretto da Edgar Wright nel 2010. Colonna sonora che, almeno per me, era legata a doppio filo all'esperienza narrativa di Scott Pilgrim. Cioè, se un ipotetico amico dotato di altrettanto buontempo mi avesse chiesto consiglio su quali musichine mettere di sottofondo leggendo il fumetto di Scott Pilgrim, io dal 2010 in avanti gli avrei spinto la colonna sonora del film. Scott Pilgrim: La serie è un'altra cosa, però, e forse è ancora più fantastica del previsto: è una rilettura moderna di quella storia che O'Malley ha iniziato a raccontare nel 2004, quando aveva 25 anni, e che adesso decide di rielaborare dal punto di vista del se stesso 44enne. Il risultato è altrettanto tenero ed entusiasmante, ma con quel tocco di grigio in più, privilegio e/o maledizione degli anni che passano. Su una roba ci avevo preso però. Avevo detto che Scott Pilgrim azzeccava alla perfezione la descrizione intima del pezzo di una generazione. E Scott Pilgrim: La serie continua a farlo. Solo che quella generazione è invecchiata e magari adesso non se la sente più di guardare i cartoni animati.
Extra
Qualche notizia dal mondo delle serie. (a cura di Giulia Ciappa)
Il pilota VPN della settimana: Payback
La serie della settimana: Pluto
Michelle e il sesso
Altri uomini e mezzo