Fuori le serie! 🛋️ #231 - Preparati per il futuro - ovvero comprati un bunker antiatomico
È la settimana in cui potete decidere se ammirare l'inizio della grande nazione degli Stati Uniti d'America (Franklin) oppure se godervi uno delle possibili maniere in cui collasserà su se stessa (Fallout).
Escono
NETFLIX
Baby Reindeer (Gb, 2024) - dall'11/04/2024
Se c'è una faccenda che non riesco a concepire è una vita senza gentilezza. Voglio dire, cosa ti costa essere gentile, anche con gli estranei? Rovina la tua reputazione di esemplare alfa e ti fa apparire debole di fronte al potenziale partner di accoppiamento? O ruba troppe energie cognitive al tuo monologo interiore che sicuramente sarà pregno di roba rivoluzionaria e infatti siamo 8,1 miliardi e a te chi ti conosce? Poi però escono fuori storie come quella di Baby Reindeer e allora dico che ok, forse capisco: non sei gentile con gli estranei perché hai paura succeda una cosa del genere, però una volta a settimana il gratta e vinci lo compri. Fatto sta che qualche anno fa Richard Gadd, comico e scrittore scozzese in difficoltà che lavora in un pub per pagare le bollette, offre una tazza di tè a Martha. Questo semplice gesto accende nella donna un'ossessione nei confronti di Richard tale da spingerla a mandargli, nei cinque anni successivi, 40.000 e-mail, 740 tweet, 350 ore di messaggi vocali, 100 pagine di lettere e 45 messaggi su Facebook. In tutto questo, i gendarmi guardavano male Richard ogni volta che andava in caserma a mostrare una delle centinaia di mail ricevute da Martha in giornata (“Ho preparato le uova”), rimbalzandolo sempre con la stessa giustificazione: non è minacciosa, non possiamo farci nulla. Ora Gadd è un comico e scrittore scozzese che non lavora più in un pub per pagare le bollette perché dalla sua storia di stalking ha tratto un'opera teatrale che ha spopolato al Fringe di Edimburgo nel 2019 e che oggi è diventata una serie di Netflix, creata e interpretata da lui medesimo e prodotta dagli stessi tipi di The End Of The F***ing World e Misfits.
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Benjamin Franklin (Usa, 2024) - dal 12/04/2024
Non che servano particolari motivi – oltre a quelli tautologici – per voler passare delle ore in compagnia di Michael Douglas che gigioneggia in parrucca nei panni di uno dei padri fondatori della grande idea di Stati Uniti d'America che è degenerata in questo gigantesco robottone nucleare guidato da uno spaventapasseri posseduto dal demonio del capitalismo. Eppure giova sapere che la miniserie Benjamin Franklin è tratta da un romanzo storico – e quindi le puttanatone hollywoodiane dovrebbe essere ridotte al minimo; è adattata per la tv da un tizio che non conosco (Howard Korder) ma che dalla regia mi dicono essere un drammaturgo che è stato candidato al Pulitzer nel 1988 per l’opera teatrale Boys' Life e vogliamo non fidarci più neanche dei Pulitzer?; ed è diretta da Tim Van Patten, un cugino di campagna che ha fatto la regia di parecchi episodi di Soprano, Boardwalk Empire, The Wire e Il trono di spade. Gente con curricula di un certo livello, che vuole mettere in scena il periodo di otto anni che Beniamino Franklin – genio a tutto tondo, dalla politica al nuoto agli scacchi fino alla cattura dei fulmini con gli aquiloni – passò in Francia nel tentativo di convincere la corona a finanziare e supportare la rivoluzione dei neonati Stati Uniti d'America. Ma i francesi, si sa, sono facili da convincere solo quando gli si propone di mettere un posacenere al posto del bidet in bagno.
PRIME VIDEO
Fallout (Usa, 2024) - dal 12/04/2024
È una serie tv molto costosa tratta da una serie di videogiochi, dicono, molto belli. Non starò a far finta di averci giocato estensivamente, ma il terzo capitolo – quello che ha creato una sorta di culto globale semi-mistico e ha anche ispirato la creazione di codesto sceneggiato televisivo – è stato per più di un anno il videogioco preferito di due fra gli innumerevoli coinquilini che ho avuto, e per osmosi ne posso confermare le qualità immersive. Per chi apprezza i giochi, ricordiamo che Fallout è un titolo dalle meccaniche peculiari per il suo genere (RPG), che permette grande profondità nello sviluppo delle caratteristiche del protagonista, ma soprattutto che è immerso in un lore post-nucleare talmente azzeccato e ganzo da aver dato una botta di vita al genere. Yeee, evviva le distopie post-apocalittiche, che tanto vale prepararsi psicologicamente. Per chi non apprezza i giochi, sappiate che la serie Fallout è prodotta da Jonathan Nolan e Lisa Joy (quelli di Westworld) e ha il lusso di poter prendere di peso quel folklore pre-fabbricato e usarlo come solidissima impalcatura per costruirci attorno un intreccio. La scelta è quella di incrociare tre personaggi molto diversi. Una, Lucy, è fra gli eredi – il più possibile non incestuosi, o quantomeno ci provano – dei sopravvissuti che, al tempo del disastro nucleare (219 anni prima), riuscirono a trovare rifugio nei pantagruelici vault sotterranei costruiti in vista della fine del mondo, nei quali si sono sviluppate piccole comunità di boy scout in divisa totalmente all'oscuro di quel che succede sulla superficie. Il secondo, Maximus, è nato all'aria aperta ed è stato cresciuto ed educato dalla Confraternita del metallo, un ordine militare con un quid di fanatismo religioso che si è dato il compito di proteggere la zona contaminata. Tanto loro possono saccheggiarla serenamente alla ricerca di manufatti pre BOOM grazie alle armature anti-radiazioni indossate dai loro cavalieri. Il terzo, il ghoul, è un mutante cowboy che era presente ai tempi dei fuochi d'artificio sovietico-americani e che, dopo un certo periodo passato prigioniero in una bara, è finalmente libero di vagare per le lande.
Escono anche
Anthracite (Francia, 2024) - dal 10/04/2024 su Netflix: un thriller francese spruzzato di giallo che puzza tanto di versione per adolescenti di Uomini che odiano le donne. Nel 1994 un giornalista indagava sul mistero di un villaggio sulle Alpi francesi, dove i membri di una setta si erano sbizzarriti in un suicidio di massa. Trent'anni dopo, quello stesso giornalista torna lassù e scompare. La di lui figlia, Ida, è una simpatica stramba con lo smartphone sempre attaccato alle mani che decide di investigare sulla sparizione del padre e scopre che nel paesino è stato trovato il cadavere di una donna assassinata secondo i rituali della vecchia setta. Danno la colpa al giovane pregiudicato Jaro, che si è trasferito da poco sui monti per iniziare una nuova vita. Ma Jaro non ha colpe e accetta di buon grado l'aiuto di Ida per svelare il mistero.
Il sequestro del volo 601 (Colombia, 2024) - dal 10/04/2024 su Netflix: questa miniserie è ispirata a un fatto di cronaca realmente accaduto, che per essere successo in Colombia mi sembra quasi troppo poco emozionante e scarsamente pericoloso, in effetti. Il 30 maggio 1973 il volo SAM Colombia HK-1274 parte da Bogotà e nel giro di poco tempo dal decollo viene dirottato da due calciatori paraguaiani, Borja ed El Toro, che si dichiarano rivoluzionari e pretendono un riscatto di 200mila dollari. Seguiamo insieme, per le prossime otto ore scarse e quasi in tempo reale, tutto quello che succede durante un dirottamento che nella vita vera non è mica durato tanto di più.
Il giovane Berlusconi (Germania/Italia, 2024) - dall'11/04/2024 su Netflix: è una docuserie in tre episodi fatta dai tedeschi sulla cavalcata (con spintarella –occhiolino occhiolino, arancina arancina) dell'imprenditore esordiente Berlusconi, passato in men che non si dica dall'edilizia all'editoria per poi planare sulla politica. Sono le solite cose, se non abbiamo preso una botta in testa ce le ricordiamo a memoria e presumibilmente per i giovani è un attimo più impellente un rinnovato ripasso su Mussolini e compagnia. L'unico motivo per cui lo guarderei è per vedere se a un certo punto compare Ennio Doris a fare cerchi sulla sabbia.
Notte di mezza estate (Norvegia, 2024) - dall'11/04/2024 su Netflix: dalla penna norvegese di Per-Olav Sørensen – che già aveva regalato mediocri soddisfazioni con la miniserie da sabato pomeriggio Julestorm - La tempesta di Natale – arriva un altro ginepraio, stavolta tutto in famiglia, in cui commedia e dramma si fondono per aprirci una finestra sul cuore dei nostri personaggi che blablabla. È il solstizio d'estate, grande festa in Norvegia: Carina e Johannes, sposati da trent'anni, riuniscono famigliari e amici per rivelare un segreto che non avevano mai profferito prima d'ora. E poi succedono cose.
Good Times (Usa, 2024) - dal 12/04/2024 su Netflix: Classica serie double face, che è sia reboot (= ricicciamento) sia sequel dell'omonima sitcom andata in onda per 6 stagioni su CBS dal '74 al '79, la quale era a sua volta spin-off di Maude che a sua sua volta era spin-off di Arcibaldo. E poi ci lamentiamo della mancanza di creatività dei dirigenti tv di oggi. In ogni caso la Good Times anni 70 è stata la prima sitcom a raccontare le storie di una famiglia interamente afroamericana, che orbitavano attorno all'appartamento 17C di un grande complesso residenziale popolare alla periferia di Chicago. Il nuovo Good Times è ambientato nello stesso appartamento e ha per protagonista la famiglia del nipote del patriarca originale.
Eye Love You (Giappone, 2024) - dal 14/04/2024 su Netflix: è una serie giapponese che, se solo al mondo ci fosse un po' di razzismo in più (sarcasmo), tenderesti a scambiare per coreana vista la trama tutta romanticomatta. Dopo un incidente, Motomiya Yuri ottiene la capacità di sentire i pensieri delle persone quando le guarda negli occhi. Non è la cosa più divertente del mondo per la ragazza, che si trova costretta a sopportare i veri sentimenti non richiesti di un sacco di brutti ceffi e ceffe. Per questo motivo, Yuri si tiene il più possibile alla larga dalla gente. Poi però incontra uno bello e puro, che fa lo studente e il rider, e che le fa friccicare il cuore. Il problema è che si chiama Yoon Tae-oh, è coreano (lo sapevo che c'entravano!) e pensa in coreano, rendendo inutili i superpoteri di Yuri.
Iwájú - City of Tomorrow (Nigeria, 2024) - dal 10/04/2024 su Disney+: animazione nigeriana fantascientifica fortemente voluta dai regaz di Disney – per fare bella figura restituendo all'Africa un centomiliardesimo delle risorse che abbiamo saccheggiato. Si scherza! In realtà l'hanno prodotta per storie di agevolazioni fiscali – Iwájú è una miniserie per ragazzi ambientata nella Nigeria del futuro, in una Lagos tecnologicamente all'avanguardia, dove l'allegra e viziata ragazza di buona famiglia Tola vive un'incredibile avventura insieme al migliore amico Kole, esperto autodidatta di marchingegni di ogni tipo.
Tornano
NETFLIX
Ambizione (Turchia, 2023) - terza stagione dall'11/04/2024
(avevamo parlato della seconda stagione qui)
Heartbreak High (Australia, 2022) - seconda stagione dall'11/04/2024
(avevamo parlato della prima stagione qui)
NOW
Il Re (Italia, 2022) - seconda stagione dal 12/04/2024
(avevamo parlato della prima stagione qui)
Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).
Ripley (Netflix) 🥑🥑🥑🥑🥑
Un sacco di avocadi freschi, facciamo anche cinque, per la versione di Il talento di Mr. Ripley ideata e diretta da Steven Zaillian. Il quale è stato così grazioso da decidere di intitolare il suo adattamento solo Ripley per risparmiare un sacco di lavoro a un sacco di scribacchini; ma purtroppo il libro originale e la sua miglior versione cinematografica (quella di Minghella) si chiamano con il nome tutto intero e quindi è difficile evitare di scrivere Il talento di Mr. Ripley. Avevo letto da qualche parte in giro per l'interwebz che Graham Greene diceva di Patricia Highsmith, l'autrice del romanzo del 1955 da cui tutto nasce, che fosse una “poetessa dell'apprensione”. E Zaillian, con il suo bianco e nero bello saturo, le sue pozzanghere-specchio, le sue caterve di sigarette ben fumate e le sue notti dense di precipitazioni atmosferiche, ci mette una buona dose di noir che contribuisce molto a creare ansia, presentimenti e insicurezze. Che poi è buffo, perché più o meno sai come va a finire la storia. Eppure Ripley fa in modo di tenerti sulla punta della sedia fino alla fine. Ostrega.
Extra
Qualche notizia dal mondo delle serie. (a cura di Giulia Ciappa)
Il pilota VPN della settimana: Mr Bates vs The Post Office
La serie della settimana: Il problema dei 3 corpi
Dal calcio al golf
La più odiata di tutte
Ti presento Graggle