Fuori le serie! 🛋️ #215 - La regina è morta. E basta, il titolo è finito
Finisce The Crown e la lira si impenna. Nel frattempo escono anche nuove serie in streaming, fra cui il thriller spagnolo I Farad, l'adattamento in live action del manga Yu degli spettri e un mockumentario polacco sul sarmatismo della szlachta. Salute.
Escono
PRIME VIDEO
I Farad (Spagna, 2023) - dal 12/12/2023
Non dev'essere mica male la Costa del Sol. Dico per sentito dire, non ci sono mai stato; ma un posto dove ci sono 300 giorni di sole all'anno non dev'essere mica male. Non fosse che, per campare come si deve, gli amici e le amiche costieri e costiere del sol, nel secondo dopoguerra hanno dovuto spalancare le loro porte al più grande nemico dell'umanità mediterranea: il turista che viene dal nord. I soldi dell'indotto anglo-sassone-scandinavo sono stati tantissimi e sono tuttora sonanti, per carità, e c'è sicuramente tanta brava gente che ci si è pagata il mutuo e l'università per i figlioli – che poi però si sono voluti iscrivere alla Luiss e adesso parlano questa strana lingua che sta tra il milanese bocconiano e l'inglese aziendale, un vernacolo che ha l'obbligo di usare la parola resilienza ogni sei ore, mentre l'invito a schedularsi per un briefing very importante sul senso della leadership dev'essere obbligatoriamente proposto minimo una volta al giorno. L'effetto nordico sulla Costa del Sol si è fatto sentire tra anni 70 e 80, quando i centri urbani più importanti della provincia (Malaga e Marbella) hanno praticamente raddoppiato la propria popolazione nel giro di un decennio. Immagina il posto dove abiti. Immagina che nel giro di dieci anni nel posto dove abiti ci sia circa il doppio delle persone che c'erano prima. E molti di loro sono danesi altissimi e pallidissimi. Quasi un incubo e sicuramente un terreno più che fertile per chi ha voglia di sbizzarrirsi nel sottobosco della malvivenza e sfruttare il fatto che il tuo villaggio ha improvvisamente la popolazione di Hong Kong ma ancora un unico vigile urbano che ha 58 anni e un principio di gotta. I Farad è una serie thriller di gente bella e abbronzata che racconta proprio questo passaggio. Nella florida e caotica Marbella di inizi anni 80, il giovane istruttore di aerobica Oskar coltiva il sogno di aprire una palestra tutta sua. La vita deciderà altrimenti nel momento in cui il ragazzo conosce la figlia di mazinga Sara Farad e si innamora perdutamente di lei, ricambiato. Sara, infatti, fa parte di una famiglia schifosamente benestante e unita da un senso mafioso di noi contro tutti, alimentato dai traffici più o meno legali del patriarca, che si è arricchito trafficando armi in tutto il mondo approfittando del fatto che Marbella e la Costa del Sol, in quegli anni, erano vicini a essere il centro del mondo villeggiante e spendente. A Oskar viene proposto di entrare nel clan dei Farad unendosi in matrimonio all'amata Sara. Chissà cosa mai potrà andare storto quando un insegnante di aerobica decide di mettersi a vendere armi ai ribelli del Maghreb.
NETFLIX
Yu Yu Hakusho (Giappone, 2023) - dal 14/12/2023
La buona notizia, per voi, è che questo non è un anime. La cattiva notizia – sempre per voi, amici e colleghi adulti che però non potete lavorare in tuta e i giochini e i cartoni sono roba per bambini – è che, esattamente sulla scia del recente e clamoroso successo di One Piece, questo è l'adattamento in carne e ossa di un manga di enorme successo, a sua volta già trasposto in un anime che, a metà degli anni 2000, ha riscontrato un certo seguito di culto anche da noi grazie alla programmazione su MTV – quando MTV si godeva gli ultimi anni in cui poteva ancora dichiararsi rilevante per la cultura pop. Il manga si chiama Yu degli spettri, l'ha scritto e disegnato Yoshihiro Togashi – lo stesso di Hunter x Hunter, nonché marito della persona (Naoko Takeuchi) che ha creato, scritto e disegnato Sailor Moon. Che coppia – e nel giro di quattro anni e 19 volumi pubblicati è riuscito a vendere qualcosa come 50 milioni di copie e passa in tutto il mondo. Yu degli spettri è sempre stato un manga diverso dagli altri perché prendeva gli archetipi dello shōnen battagliero, incisi nel granito delle tavole della legge di Dragon Ball, inserendole però in un contesto chiaramente affascinato dall'occultismo e dall'iconografia horror. Da questo miscuglio è spuntato fuori un fumetto strano, inquietante e a tratti esaltante; che più o meno a metà del suo corso decideva di smettere di essere un procedurale sulle investigazioni spiritiche e di concentrarsi sulle cose serie: un lunghissimo torneo di menare fra squadre di demoni che si picchiano tra di loro finché non rimane poltiglia dell'avversario. Prima di arrivare fin lì, però, la trasposizione in live action dovrà dimostrare di essere riuscita ad azzeccare toni, personaggi e atmosfere. A partire dal protagonista, Yusuke Urameshi, che nel testo originale è, in teoria, uno studente delle medie con un fisico particolarmente maturo (dev'essere quel cicinin di Chernobyl che è rimasto nel cibo degli anni 80) ma con una testa completamente offuscata da una vita grama fatta di delinquenza e risse gratuite. Quando Yusuke muore salvando la vita di un bambino che stava per essere investito, però, scopre che il suo spirito non ha nessuna intenzione di allontanarsi dal luogo dell’incidente per raggiungere il suo parcheggio eterno di benedizione o maledizione. Al che appare una donna di nome Botan la quale, dichiarandosi traghettatrice di anime dall'aldiquà all'aldilà, comunica al ragazzo la grossa novità: nessuno si aspettava che un teppista come lui si sacrificasse compiendo un gesto di tale bontà, anche perché il bambino era destinato a scampare all'incidente senza un graffio. Di conseguenza, per Yusuke, non c’è posto né in paradiso né all’inferno. Gli viene data però la possibilità di ritornare in vita e di diventare un detective sulla Terra per conto del mondo spirituale. Nel corso del suo percorso di formazione che attraversa (a volte anche letteralmente) mostri di ogni tipo, Yusuke farà un sacco di amicizie riuscendo persino a far passare dalla sua parte uno sgiandone rumoroso con i capelli rossi, un tizio altero e calcolatore che c'ha dentro un demone volpe e un nanetto pepato e violento che ha un terzo occhio e una katana piuttosto letale che usa spesso e volentieri.
Carol e la fine del mondo (Usa, 2023) - dal 15/12/2023
Questo, invece, è per davvero l'ennesimo cartone animato uscito per i tipi di Netflix. Ce l'avete anche voi un amico o un'amica molto alti, diciamo sopra ai due metri, a cui dicono sempre “Ma tu giochi a basket? Dovresti giocare a basket. Dai, gioca a basket” e loro rispondono, sempre con molta calma, che no, non giocano a basket e non hanno mai preso in mano una palla da basket nella loro vita. Carol e la fine del mondo è, fra i cartoni animati, esattamente quella persona molto alta che non ha mai avuto alcun interesse a fare quello che si si aspettava che loro facessero. È una miniserie animata che ha per protagonista una signora di mezza età di nome Carol Daphne Kohl – una di quelle persone che i cartoni animati, presumibilmente, non li guardava nemmeno da bambina – la quale si trova ad affrontare, come tutto il resto dell'umanità, un’imminente e irrimediabile fine del mondo. Solo che Carol la prende in maniera leggermente diversa rispetto a tutte le altre persone che la circondano. Quando gli scienziati, infatti, si accorgono che un pianeta di dimensioni ingenti sta per schiantarsi con la Terra a velocità ragguardevole e avvisano il mondo, la tipica reazione della maggior parte del genere umano è di lasciarsi andare all'edonismo più sfrenato, facendo tutte le cose balorde e sognate che prima non si potevano fare perché società, tabù e vicine di case impiccione e giudicanti lo impedivano. Carol, invece, è una donna mesta e pacata, che si è sempre sentita a disagio in mezzo alla gente ben prima dell'inizio del baccanale dell'apocalisse e ora che sono tutti andati fuori di testa, lei si sente sempre più sola e vaga alla ricerca di qualcosa che possa restituirle il conforto della routine. La serie l'ha creata e scritta Dan Guterman, brav'uomo (credo) che ha già lavorato come sceneggiatore per Community e Rick and Morty.
Escono anche
Under pressure: verso i mondiali di calcio femminile (Usa, 2023) - dal 12/12/2023 su Netflix: è una docuserie sportiva che racconta la strada verso i mondiali di calcio femminile, tenutisi la scorsa estate, della compagine statunitense, favorita per la vittoria finale e protagonista di un tonfo mica da ridere. Fermo restando che il più bel documentario sportivo l'hanno realizzato quasi 15 anni fa (Once Brothers) e che personalmente il genere dovrebbe abbassare la clèr e chiudere bottega, per questa settimana una docuserie sul calcio l'ho già vista, fa schifo e dunque non ne voglio sapere più niente.
Yoh! Christmas (Sudafrica, 2023) - dal 15/12/2023 su Netflix: è Odio il Natale ma ambientato in Sudafrica invece che a Chioggia. Sul serio, non è un'esagerazione. Chioggia come Pietermaritzburg. È la storia di Thando, trentenne single il cui nome in swahili si può tradurre con “Pilar Fogliati pagata peggio”, che messa sotto pressione dalla chiassosa famiglia legata alle tradizioni opta per la solita stupidaggine da commedia natalizia e mente a tutti, dicendo di avercelo altroché un fidanzato, vero e in carne e ossa, fra 24 giorni ve lo porto a casa per il pranzo di Natale, state a vedere.
Vivant (Giappone, 2023) - dal 17/12/2023 su Netflix: questo è un thriller di spie del Giappone, che frullano in giro per tutta l'Asia cercando di fermare i malefici intenti di una delle più grandi organizzazioni terroristiche mondiali, Tent, i cui vertici si nascondono nel povero e fittizio stato asiatico di Balka. Fra i protagonisti c'è il poliziotto Nozoki, di stanza presso l'ambasciata giapponese di Balka, che per vie traverse viene a sapere di un futuro attacco al suo paese. Nozoki è coadiuvato da un mite dirigente d'azienda, Nogi Yusuke, suo malgrado coinvolto nell'ordalia terroristica quando la sua azienda lo accusa di aver trafugato 100 milioni di dollari e allora lui, scornato per la falsa accusa, si fa i giri in cerca del vero colpevole.
1670 (Polonia, 2023) - dal 13/12/2023 su Netflix: è un mockumentario polacco – sullo sfondo del sarmatismo della szlachta, protagonista della vita politico-sociale in tutta la Confederazione polacco-lituana nella seconda metà del 1600 e più in particolare nel piccolo villaggio di Adamczycha, nel voivodato della Masovia, a circa 101 chilometri di distanza da Varsavia – che probabilmente racconta anche la storia più interessante di sempre, ma se per vederlo mi è necessario un corso di storia della Polonia post dinastia Jagellonica allora forse ci rifletto un attimo prima di metterlo su.
L'ora d'oro (Paesi Bassi, 2022) - dal 15/12/2023 su Netflix: è una serie paesibassese che, stranamente, non parla di influencer che discutono su quale sia l'orario migliore per fare un selfie con il tramonto sullo sfondo. Racconta bensì di un detective paesibassico di origine afghana, Mardik, che un bel giorno riceve un messaggio: il suo amico d'infanzia Faysal è sbarcato nei Paesi Bassi. Gaudio e giubilo, pensa Mardik, finalmente una serata in cui posso non mangiare panini e stroopwafel e in cui mi è concesso di non conversare in questa lingua catarrosa mezza tedesca e mezza inglese. Niente da fare Mardik. Il giorno dopo l'arrivo di Faysal, infatti, ha luogo un attacco terroristico e il detective sospetta immediatamente del vecchio amico.
Planners (Argentina, 2023) - prima e seconda stagione dal 13/12/2023 su Disney+: Malena è un'organizzatrice di eventi di grande successo che lavora come un treno. Succede che ella, però, debba affrontare un divorzio con quello che forse era l'uomo della sua vita e che sicuramente era il suo ex socio in affari. E niente, in sostanza la nostra combattiva protagonista, giustamente, non vuole rinunciare né all'uovo, né alla gallina, né al culo caldo, dunque si rimbocca le maniche, mette da parte la sua disastrata vita personale, mette insieme un nuovo team di lavoro, fonda una nuova società tutta sua e via che si va a organizzare eventi.
Tornano
PARAMOUNT+
Love Me (Australia, 2021) - seconda stagione dall'11/12/2023
È una serie australiana piuttosto agile – sei episodi da mezz'ora l'uno per entrambe le stagioni – che parla di drammi da tinello australiani ed è il remake di una miniserie svedese di drammi da tinello svedesi che si intitola Älska mig. Il quale titolo probabilmente si traduce direttamente in “Love Me”, ma per quanto mi riguarda può benissimo voler dire Gengiva d'alce. Tanto non andrò a controllare su Google e comunque mi piace sognare. Gengiva d'alce, una serie drammatica su un gigantesco cervide che scopre di avere le corna, fraintende e chiede il divorzio dopo 30 anni di matrimonio. Nel cast di questo rifacimento australiano, per tornare a cose meno facete, c'è anche il buon Hugo Weaving, che interpreta un padre di famiglia borghese appena rimasto vedovo dopo l'annunciata morte della moglie disabile, costretto giocoforza a riallineare la propria vita con l'aiuto della figlia e del figlio.
NOW
Sanditon (Gb, 2019) - terza stagione dal 13/12/2023
(avevamo parlato della seconda stagione qui)
DISNEY+
Tierra Incógnita (Argentina, 2022) - seconda stagione dal 13/12/2023
(avevamo parlato della prima stagione qui)
NETFLIX
Ambizione (Turchia, 2023) - seconda stagione dal 14/12/2023
Lale Kiran è una giovane e celeberrima anchorwoman che conduce con carisma e mano ferma il seguitissimo programma di attualità intitolato The Other Side, avviato insieme alla sua più cara amica, Müge, e con il prezioso aiuto del mentore professionale, nonché ex fidanzato, Kenan, produttore del programma. Asli Tuna è una ancora più giovane neo-laureata, che ammira con tutta se stessa Lale e vorrebbe molto essere come lei. Dopo averla incontrata nei bagni in seguito a un discorso tenuto nella sua università, e dopo che il primo impatto con il suo idolo si è dimostrato freddo e lontano dalle sue aspettative, Asli decide di trovare lavoro come stagista presso l'emittente di The Other Side, cominciando pian piano a insinuarsi nella vita di Lale. La ventenne, con il superpotere di internet e della manipolazione psicopatica dalla sua parte, comincia a seminare zizzania spinta dall'ambizione di sostituire, in tutto e per tutto, Lale. Riesce a insinuarsi nel ruolo di sua assistente personale, inganna il marito di Kiran facendogli credere che la moglie si stia riavvicinando a Kenan e mente anche a quest'ultimo facendogli intendere che l'ex provi ancora dei sentimenti per lui. Un gran casino, che da un certo momento in poi comincia a sfociare nel penale. Uno dei primi (seppur non primissimi) casi di serie tv in cui millennial e generazione z se le danno di santa ragione, competendo ognuno a modo loro per il trono di esemplari alpha. Siccome è una serie turca, però, il livello di sottigliezza è più o meno quello di un martello pneumatico usato per stirare una camicia di seta.
The Crown (Gb, 2016) - seconda e ultima parte della sesta e ultima stagione dal 14/12/2023
È FINITA, SIGNORI E SIGNORE. È veramente finita. Quasi non ci si crede. La regina è morta per davvero, lunga vita alle donne e agli uomini della servitù che, per dare da mangiare alle proprie famiglie, hanno passato gli ultimi 70 anni a reggere il gioco alla pantomima di persone che, nel 2023 praticamente 2024, ancora si mettono le corone in testa per annunciare urbe et orbi di sentirsi stocazzo.
Archer (Usa, 2009) - quattordicesima stagione dal 15/12/2023
Sterling Archer è il più bianco, alcolizzato, vanesio, sarcastico, belloccio, misogino, untuoso e fastidioso fra gli agenti segreti resi celebri da un'opera di fiction. James Bond e il bambolino che lo imita in Kingsman possono solo accompagnare, ché in una gara di Martini contro l'ex agente ISIS – sereni, l'acronimo sta per International Secret Intelligence Service – finirebbero lunghi distesi a metà serata. Archer è anche l'apice creativo nella carriera dell'animatore e sceneggiatore Adam Reed, che è riuscito a portare la sua creatura alla quattordicesima (e ultima) stagione senza mai abbassare (troppo) il livello della serie e riuscendo a variare con brillantezza sul tema. Come quando, per tre stagioni e passa, il cartone è rimasto immerso nel sogno comatoso di Archer, che a cavallo fra la vita e la morte dopo aver contratto il raro morbo della pallottola nel cranio, vaga per universi onirici in cui è un detective privato reduce di guerra, un pilota di idrovolanti nel Pacifico o un astronauta che vive in una versione retrofuturistica (le tecnologie del futuro come erano immaginate negli anni 60) dello spazio.
RAIPLAY
Confusi (Italia, 2022) - seconda stagione dal 15/12/2023
Nicole è una milanese benestante ventenne che, dopo la fuga a Panama dei genitori mariuoli dell'alta finanza, si ritrova da sola in una casa enorme e senza uno stipendio con cui mantenerla. Per sopravvivere è costretta a una scelta drastica: affittare le stanze in più della casa a una manciata di terroni. Ed ecco servito il più torrido horror meneghino di sempre. Scherzi a parte, Nicole si mette in casa altri tre studenti come lei e ne viene fuori una sitcom destinata a giovani virgulti che, stranamente per gli standard italiani, ha appena ottenuto una seconda stagione. A vincere il jackpot di una casa spaziosa a Milano con un affitto che è solo una mensilità di pensione della nonna di giù troviamo: Maria Grazia, catanese che sogna di diventare primaria di pediatria; Stefania, torinese (ma certamente con origini meridionali come tutti i torinesi) aspirante psicologa che nasconde una vita segreta che presto verrà a galla; e Ludovico, cucciolo diciannovenne romano, amico d'infanzia di Nicole e iscritto a ingegneria robotica. Insieme si stringono attorno alla giovane bauscia rimasta tutta sola e creano un nucleo famigliare sui generis, cercando di capire tutti insieme come si sta al mondo. Ci riusciranno a capire come si sta al mondo? Ovviamente no. Vivono a Milano e non devono preoccuparsi di mantenere una casa pur non avendo più organi interni da vendere. Stanno nel 10 percentile dei privilegiati che possono concentrarsi su problemi totalmente inutili e devono solo sperare di mantenere lo stesso livello di reddito per tutta la vita in una continua lotta con il sistema capitalistico e con l'inflazione. Buon divertimento ragazze e ragazzo.
PRIME VIDEO
Reacher (Usa, 2022) - seconda stagione dal 15/12/2023
Jack Reacher era già stato interpretato da Tom Cruise nel 2012 (e poi in un sequel del 2016 che non interessa a nessuno) in un film scritto e diretto dal premio Oscar Christopher McQuarrie, in cui il cattivo era interpretato da, rigorosamente in maiuscolo, WERNER HERZOG. Cosa si potrebbe volere in più dalla vita oltre a A) avere Tom Cruise come protagonista (esperienza, professionalità e contatti con un ottimo catering) B) coinvolgere uno sceneggiatore premio Oscar (per I soliti sospetti) e soprattutto C) scritturare inspiegabilmente WERNER HERZOG? Eppure lo scontento Lee Child, prolifico scrittore britannico che ha firmato i (sinora) 27 romanzi della serie di Jack Reacher (una sorta di miscuglio tra La signora in giallo e Rambo), non ci ha pensato un secondo a mollare la neonata saga cinematografica al primo rinnovo contrattuale disponibile e a firmare con Paramount Television e Prime Video per un reboot televisivo del personaggio. E tutto questo a causa della medesima ragione che costringe Tom Cruise a cercare moglie tramite i ricatti di Scientology: non la sua vita segreta nell'armadio, bensì la sua altezza.
Registrato ufficialmente come 1 metro e settantamidàtanto io allora sono due metri e alquanto, Cruise si è imposto nel ruolo di Reacher con la stessa forza di volontà e lo stesso spregio per la realtà fenomenica che, per anni, lo ha spinto a non rinunciare a dare il bacio della buonanotte a Nicole Kidman, in punta di piedi e su un podietto agilmente posizionato all'uopo dal suo assistente personale. Il protagonista dei libri di Child, però, si caratterizza per un fisico imponente e un'altezza da sacripante (1 metro e 96), rendendo le sue avventure da signora Fletcher degli ex militari diventati vagabondi ancora più divertenti e improbabili. Quindi Cruise è stato liquidato da Child in persona – «Mi è piaciuto molto lavorare con lui. È una gran brava persona e ci siamo divertiti molto. Ma alla fine hanno ragione i lettori. La stazza di Reacher è una componente molto, molto importante del suo essere...» – ed è stato sostituito con un manzo biondo americano che si chiama Alan Ritchson, che è enorme ma talmente enorme che ti chiedi dove gli comprano le camicie quelli della sartoria, e che funziona a meraviglia.
Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).
Messi Meets America (Apple TV+) 🥫🥫🥫🥫
Quattro scatole di pelati inaciditi, ma che la gente compra comunque perché hanno l'etichetta bella con il logo tutto stiloso, a Messi Meets America, docuserie sportiva che fa apologia di messismo – e fin qui non ci sarebbe nulla di male – ma che soprattutto è un gigantesco costosissimo spot lungo tre ore e mezza, rivolto ai consumatori statunitensi per spingere sul mercato nord-americano l'affascinante giuoco del calcio, a cui va dietro il meno affascinante business del calcio. È una serie terribile, insensata credo anche per i più accaniti fan di Lionel Messi. Credo e basta perché personalmente, di calcio, frega poco. Ma so che Messi Meets America è The Ferragnez, ma con il pallone al posto dei finti Kardashian de noantri. L'unica faccenda che mi ha arrecato del discreto sollazzo è stato notare la differenza abissale tra la pomposa retorica sportiva statunitense e le banalità calcistiche di scuola europea, da intervista post-partita, che Leo Messi, Sergio Busquets e Jordi Alba stanno esportando negli Stati Uniti.
Extra
Qualche notizia dal mondo delle serie. (a cura di Giulia Ciappa)
Il pilota VPN della settimana: Black Cake
La serie della settimana: Scott Pilgrim: La serie
Alla fine lo ha frenato
Prima leggere
Lisa non è buona
Quei due torneranno
Quello strano affare delle emozioni