Fuori le serie!

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Fuori le serie! 🛋️ #179 - La nuova serie di quello che faceva il protagonista di Lost

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Fuori le serie! 🛋️ #179 - La nuova serie di quello che faceva il protagonista di Lost

Film Tv
Mar 17
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Fuori le serie! 🛋️ #179 - La nuova serie di quello che faceva il protagonista di Lost

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Una settimana che recupera vecchie serie giapponesi (Tiger & Dragon, Ikebukuro West Gate Park), che rispolvera vecchi attori (il povero Matthew Fox in Last Light) e che fondamentalmente lascia a Sciame, la nuova serie di Donald Glover (Atlanta), le luci della ribalta che si merita.


Escono


NETFLIX

Informa (Giappone, 2022)
dal 17/03/2023

Non tutti sono Fabrizio Corona. A proposito, chissà come sta Fabrizio Corona. Perché se è carico e se la dovesse sentire, io sono anche pronto a investire i miei lauti guadagni per finanziargli un blog (si fa quel che si può Fabbri) nella speranza di vederlo tornare in tribunale a dare spettacolo.

Comunque non tutti sono Fabrizio Corona o Roberto D'Agostino e alcuni fanno persino fatica a considerare come giornalismo il gossip acrobatico su cui certe pubblicazioni basano la propria linea editoriale. L'imberbe Kanji Mishima, da poco redattore del Weekly Times, è uno dei suddetti, cresciuto con il mito del giornalista d'inchiesta che migliora la società a colpi di reportage che svelano i tramacci della brutta gente. Il Watergate insomma, mica Francesco e Ilary che bisticciano male. E invece si trova costretto a fare la gavetta scrivendo di pettegolezzi, tarmando il suo caporedattore per strappare l'occasione di scrivere qualcosa che abbia un impatto. L'occasione arriva quando il boss lo manda a fare una commissione misteriosa. Quella commissione ha un nome e un cognome: Kihara Keijiro, il più famigerato informatore di Tokyo ovest, uno che ha le mani in pasta nei segreti di tutti, che siano politici, persone d'affari, criminali, gente dello spettacolo o persino protagonisti di leggende metropolitane. Kanji e Kihara si apprezzano – l'uno per ambizione e disperazione, l'altro perché no – e diventano soci, dirimendo alcune brutte faccende in cui si ritrovano coinvolti. Bravi tutti, ma il crossover giapponese tra Phoenix Wright: Ace Attorney e il processo di Fabrizio Corona lo guarderei ancora più volentieri.

L'isola e il maestro (Grecia, 2022)
dal 17/03/2023

Yassou malaka! Gioite, è finalmente arrivata la prima serie greca di Grecia da distribuire in lungo e in largo per mezzo della longa manus di Netflix. È giusto usare un'espressione latina per parlare della prima serie greca di Netflix? O dite che si offendono? Naaa. I greci sono brava gente. Ti trattano come si deve, solitamente. A meno che tu non sia turco. Se sei turco, fammi il favore di non dirlo a un greco. Specialmente se sei a Salonicco. Inventati qualcosa. Dì che sei calabrese, armeno, georgiano del sud. Persino turkmeno potrebbe andare bene. Ma non dire a un greco che sei turco. Storie lunghe. Quasi lunghe come questa miniserie, peraltro, che consta di nove episodi da un'ora l'uno ed è stata creata da Christoforos Papakaliatis, lo stesso brav'uomo (così, sulla fiducia) che interpreta anche il protagonista assoluto Orestis. Orestis nella vita fa il musicista e a un certo punto viene convocato dalla pro loco – o dall'assessore alla cultura, una delle due – di Passo, graziosa isola non distante da Corfù e quindi facente parte di quel gruppetto di posti adriatici che hanno conosciuto il dominio veneziano, per organizzare il ritorno del festival musicale estivo locale. Nella serie sono ancora alle prese con gli strascichi del Covid e immagino che sia una buona motivazione per la quantità di sfighe che Orestis riesce a raccogliere in nove puntate, contando che a Passo abitano tipo duemilatrecento persone. Giunto sull'isola, il musicista si trova presto coinvolto nelle beghe degli autoctoni e con l'aiuto della giovane indigena Klelia, sua vecchia conoscenza, finirà con l'aiutare gli isolani a risolvere i loro problemi di violenza domestica, omofobia e traffico di stupefacenti. Che, se lo chiedi a me, potrebbe anche essere uno slogan decente, seppur macchinoso, per una vacanza alternativa (“Vieni anche tu a Passo, dove potrai sostituirti agli sbirri per risolvere la piaga della droga oltre a cercare di convincere [a gesti] una manciata di vecchi greci che l'omosessualità non è un peccato”).

Sky High: La serie (Spagna, 2023)
dal 17/03/2023

Questo è il sequel diretto e sotto forma di serie (grazie al cacchio) di un film del 2020 che si chiama Hasta el cielo (titolo internazionale: Sky High. Lo trovate su Netflix) e che puntava quasi tutto – dai, diciamolo, non nascondiamoci dietro a una maschera di Dalì – sulla presenza come protagonista di Miguel Herrán; il quale, anche se ha vinto un Goya come miglior attore nel 2016 (A cambio de nada - Nulla in cambio), rimarrà per sempre incastrato nel trappolone di aver interpretato Rio in La casa di carta – ed è pure stato Christian nella prima stagione di Élite, giusto per non farsi mancare nulla. Dunque questa serie qui è il sequel di un film che però rinuncia al protagonista assoluto di quel film, sperando che la gente si sia affezionata più all'ambiente che al personaggio. Hasta el cielo era l'educazione criminale di un giovanotto che, un po' per caso e un po' per amore, si ritrovava a scalare le gerarchie del sottobosco criminale di Madrid. Sky High: La serie, dunque, parte con un fondamentale fuori scena: Ángel, l'ex personaggio di Herrán, è stato freddato in un posto senza macchine da presa, lasciando la moglie Sole vedova, mamma single e con un business criminoso da portare avanti in qualche modo. Già. Perché Sole – che è anche la figlia di Rogelio ovvero il ricettatore più mazinga di Spagna – non è che conosca tante altre vite oltre a quella da onesta (nel senso di apertamente) malfattrice. E allora la serie racconta gli sforzi che la giovane donna fa per a) smarcarsi dal controllo, anche professionale, del padre b) vendicarsi dei maledetti che hanno fatto fuori Ángel c) imparare bene come si organizzano rapine clamorose e diventare la meglio ladra del circondario e d) cercare di convincere il mondo che in Spagna realizzano anche serie tv che non fanno venire l'orticaria.

PRIMEVIDEO

La classe del 2007 (Australia, 2023)
dal 16/03/2023

Ma che idee vi vengono in mente? Una riunione della classe di un liceo femminile dieci anni dopo il diploma da tenersi su un promontorio. Lo stesso che ospita la vostra ex scuola. Ma voi siete matte. Ma neanche se me lo prescrive il dottore farei una cosa del genere. Ma nemmeno se scende Bigazzi e mi dice che, se ci vado, lui ha il permesso di tornare in Rai sotto forma di ectoplasma a parlare di ricette per cucinare i gatti. Follia. Eppure le protagoniste di questa serie, Emily Browning in primis, lo fanno, anche se malvolentieri. Ci cascano. Vengono trascinate a fondo dal gorgo delle aspettative sociali, che è sempre un grosso peccato. E infatti vengono ricompensate con l'apocalisse. Così, giusto per restare in tema di adolescenti e di reazioni spropositate. Tu prendi una decisione discutibile, tipo fare una puzzetta in ascensore o accettare di rivedere le tue ex finte amiche armata delle tue migliori false moine, e il dio veterotestamentario delle serie decide di darti una piccola lezione di vita scatenando la fine del mondo. Normale amministrazione. In questa serie ci sono Zoe, la protagonista un po' in crisi esistenziale, la sua ex migliore amica Amelia, la bulletta d'antan Saskia, la coppia di fattone Tegan e Megan, l'ex capoclasse Genevieve e l'ex studentessa povera Phoebe che adesso è diventata ricca da fare imbarazzo grazie alle criptovalute. Si ritrovano tutte al loro vecchio liceo per scagliarsi in faccia i rispettivi successi nella vita e fare a gara a chi è meglio di chi, quando all'improvviso capita un cataclisma climatico che trasforma la collinetta su cui sta appollaiata la loro vecchia scuola in un'isola alla deriva. Quantomeno, sarà la foto di classe più interessante che abbiano mai scattato.

Last Light - Il crollo (Usa/Francia, 2022)
dal 17/03/2023

Povero Matthew Fox. Che con quella faccia da branzino tanto tenero è arrivato in cima all'industria dell'intrattenimento ai tempi di Lost – la quale sarà pure stata una serie über corale con i suoi 400 personaggi dai nomi filosofici, ma non si può negare che il vero protagonista fosse il dottor Shepard – e ci è rimasto per cinque minuti buoni. Poi Lost è finito e lui, che è attore anche bravo ma non così versatile (diciamo così), si è ritrovato con il moccolo in mano a non sapere cosa fare della sua carriera. Ha fatto Speed Racer mentre era ancora alle prese con l'isola. Ha fatto il cattivo nel brutto Alex Cross, il generale nel film storico di rara scarsezza Emperor, il comprimario nel film di zombie meh World War Z, il protagonista del pestilenziale Extinction e, per fortuna, anche il co-protagonista nel turgido esordio di S. Craig Zahler, Bone Tomahawk. E basta. Ah! Il promemoria fondamentale da anteporre alla lista di cui sopra è che Lost è finito nel 2010. Sia chiaro, io sto sempre dalla parte di quelli che vincono alla lotteria con un ruolo e poi si godono una vita di vacanze. Però, insomma, povero Matthew Fox che nessuno gli vuole più bene. E in tv è andata anche peggio, perbacco. Ché dopo Lost nessuno l'ha più chiamato per fare qualcosa sul piccolo schermo. Quindi, se solo fossimo nel 2011, Last Light - Il crollo sarebbe tanta roba. Ci sarebbero persone che aspetterebbero questa serie con la bava alla bocca. Invece è il 2023 e la gente non si ricorda più di Matthew Fox a meno di non incappare in un articolo su Last Light che si intitola immancabilmente “La nuova serie di quello che faceva il protagonista di Lost”. Povero Matthew Fox. Povero alla terza, visto che Last Light non è nemmeno tutto questo granché. È la storia del richiestissimo ingegnere petrolchimico Andy Yeats, che oltre a dover badare a una carriera che procede a gonfie vele tra viaggi intercontinentali e spremute d'arancia in bicchieri di cristallo, ha anche una famiglia a cui dare corda. Nello specifico: una figlia adolescente attivista ambientale di quelle con le bombe, Laura, che schifa il mestiere del padre e tende a rinfacciarglielo appena può; e un figlioletto più piccolo, Sam, che è cieco e sta per sottoporsi a una delicata operazione che potrebbe restituirgli la vista. In tutto questo bailamme, Yeats vola in Medio Oriente per analizzare un campione di petrolio apparentemente contaminato e scopre in poco tempo che si tratta di una manomissione terroristica, volta a rendere inutilizzabili tutti i combustibili fossili e impedire la maggior parte delle forme di trasporto. A questo punto Yeats dovrebbe cercare di ricongiungersi con la famiglia, sparsa in mezza Europa, ma auguri a farsi la via della seta in monopattino.

Sciame (Usa, 2023)
dal 17/03/2023

Ecco, a proposito di Lost: cosa succede nella testa delle persone che danno di matto per un fenomeno pop? Che può essere una serie, un anime, un attore, un'attrice, un cantante, una cantante, un cabarettista, una direttrice d'orchestra, un pupazzetto, un personaggio di finzione, una tiktoker, un onlyfanser, una scrittrice di buongiornissimo kaffééé. Qualsiasi cosa. Ma cosa succede in quella testa che si ossessiona così tanto da rendere quella figura pop – di finzione o meno non conta, visto che in ogni caso si viene a creare un rapporto immaginario – la protagonista di ogni suo pensiero cosciente? Negli Usa gira una leggenda metropolitana: nel 2016 Marissa Jackson, ragazza particolarmente appassionata di Beyoncé, si toglie la vita quando viene a sapere che la sua persona preferita è stata tradita dal marito Jay-Z. Una reazione evidentemente spropositata, ma che deve aver avuto un percorso logico all'interno della testa di quella persona. Tra la causa e l'effetto ci deve essere stato qualcosa, al di là degli squilibri chimici di cui forse soffriva il cervello di Marissa – sempre che questa storia fuori dai gangheri sia vera, anche se (come sopra) che sia reale o meno conta il giusto. Janine Nabers e Donald Glover – che si sono conosciuti professionalmente lavorando a quel gran capolavoro di Atlanta – su questi meccanismi hanno deciso di farci una serie dai toni orrorifici, psicologici e non. La protagonista Dre, infatti, è una persona talmente appassionata della tal cantante – il cui fan club è stato ribattezzato Lo Sciame, così come quello di Beyoncé si chiama BeyHive, ovvero Beyoncé più “beehive” (“alveare”) – da scegliere di comprare tutti i biglietti a disposizione per i suoi concerti piuttosto che pagare l'affitto. Trattata come una matta dalla sua migliore amica, Dre decide di avventurarsi in giro per gli Stati Uniti sia sola, sia male accompagnata. Così a naso, non succederanno cose belle.

APPLE TV+

Extrapolations - Oltre il limite (Usa, 2023)
dal 17/03/2023

Oooh. Quanto ci piacciono le serie di cui è semplice fare la presentazione. Questa è un'antologia di 8 episodi interconnessi che si svolgono nell'arco di 33 anni ed esplorano come il cambiamento climatico del pianeta influenzerà le sfere famigliari, lavorative, spirituali e, perché no, anche come ce la caveremo quando sarà una questione di mera sopravvivenza. Adesso vi traduco il comunicatostampese: questa serie l'hanno fatta apposta per fare inalberare tutti quegli americani che “eeeh, ma a Hollywood sanno fare solo i woke liberali quando in realtà vogliono fatturare raddrizzando le storture del mondo e ostentando una superiorità morale che mi fa sentire trattato con condiscendenza”. Che a sua volta è una traduzione piuttosto forbita del testo originario in reazionariese, che recita “bwaahaa basta Greta Thunberg e i gay e i trans e le persone che non sono bianche, non li capisco e sono diversi da come ero abituato per cui mi arrabbio e pesto i piedini”. Extrapolations - Oltre il limite ha la faccia di una serie che si prende immensamente sul serio, dunque noiosa. Ma attenzione. L'ha scritta (e co-diretta) Scott Z. Burns, la Cassandra che nel 2011 aveva firmato la sceneggiatura di Contagion. Quindi occhio a eventuali previsioni che si avvereranno. Cos'altro dire, se non che questa antologia è formidabilmente impaccata di gente brava e famosa? Vai col liscio: Meryl Streep, Sienna Miller, Kit Harington, Tahar Rahim, Edward Norton, Diane Lane, Matthew Rhys, Daveed Diggs, Gemma Chan, David Schwimmer, Keri Russell, Marion Cotillard, Forest Whitaker, Eiza González, Tobey Maguire, Heather Graham, Michael Gandolfini, Judd Hirsch e anche Ben Harper. Così, a caso.

PARAMOUNT+


Un letto per due (Gb, 2022)
dal 17/03/2023

Il dubbio che Un letto per due non sia una rappresentazione realistica delle disavventure di noi quasi trentenni (HAHAHAHA) in questi tempi che si rifiutano di darci soddisfazioni e/o sicurezze, ma bensì sia una versione per millennial tardi – non scemi, solo nati negli anni '90 – della tipica rom-com da Bridget Jones in giù, arriva piuttosto in fretta. Nello specifico quando la protagonista Tiffany (detta Tiffy) si insedia nel suo nuovo monolocale subaffittato e la prima cosa che fa è prendere chiodo e martello per appendere un quadro al muro. Un chiodo. Nella parete di un appartamento in subaffitto. Con il rischio di far incendiare sia il locatario, che perderà la sua preziosa caparra, sia il proprietario di casa presumibilmente boomer e dunque poco incline ad accettare uno scenario in cui qualcuno lo contraddice. Praticamente un incubo. E invece Tiffy è lì che fischietta il best of di Harry Belafonte mentre devasta un tramezzo e nessuno di quelli che hanno fatto la serie impazzisce e interrompe tutto. Pazzesco. Un letto per due è una serie molto carina (senza soffitto e senza cucina) e tratta dall'omonimo romanzo d'esordio dell'inglese Beth O'Leary, che racconta le vicissitudini di due nuovi coinquilini sui generis. Tiffy deve scappare il più in fretta e lontano possibile dalla casa che condivideva con l'ex moroso che l'ha tradita, ma il suo lavoro da giornalista precaria di scemenze online (collega!) non paga abbastanza da potersi permettere un affitto londinese in solitaria. Disperata, risponde all'annuncio di Leon, infermiere notturno in un ospedale pediatrico che, per tirare su qualche soldino in più, subaffitta il suo monolocale dalle 8 post meridiane alle 8 ante meridiane. Ovvero quando la gente normale dorme e lui invece è al lavoro a salvare le vite dei bambini. Sentitevi in colpa. Domanda: quanto ci metteranno questi due a capire che si vogliono del bene? E quante difficoltà e incomprensioni dovranno aggirare? Cosa ne sarà della caparra di Leon? E quanti comprimari nel ruolo dell'amicoa scemoa ci saranno? Tanti o tantissimi? Chissà.

Escono anche:

Ikebukuro West Gate Park (Giappone, 2000) - dal 15/03/2023 su Netflix. Quando era ragazzino, Makoto è stato la teppa più teppa di tutto il suo liceo. Di più. Se ci fosse stato un concorso inter-ateneo per eleggere la teppa più teppa di tutto il paese, Makoto avrebbe vinto a mani basse. Coerentemente (con le fantasie perverse e reazionarie di chi odia le teppe a prescindere), adesso che ha ventuno anni fa il perdigiorno al parco – sì che avete indovinato: è quello del titolo – insieme al migliore amico Masa. Senza contare che a Makoto piace la pasta di soba con sopra la maionese e quasi quasi comincio a dare ragione a quelli che lo giudicano dalla copertina. Ma in realtà Makoto ha ancora qualcosa al posto giusto: di giorno aiuta la mamma fruttivendola e quando la sua nuova amica del parchetto Rika viene trovata morta dopo essere stata violentata, Makoto giura di trovare il colpevole e fargliela pagare. That escalated quickly.

Tiger & Dragon (Giappone, 2005) - dal 15/03/2023 su Netflix.
Con la tipica grana digitale dei film a basso budget di Takashi Miike, arriva da noi anche quest'altra vecchia serie tv giapponese di discreto culto che punta tutto sul rakugo, una forma teatrale di monologo comico vecchia di più di 400 anni in cui un attore vestito in maniera tradizionale si siede sui talloni di fronte al pubblico e racconta una storiella buffa con l'aiuto scenografico di un ventaglio di carta e di un pezzo di stoffa. Toraji fa lo yakuza ed è una mezza tacca, ma quando deve riscuotere un debito da un vecchio attore di rakugo e si trova costretto ad assistere a un suo spettacolo, finisce con l'innamorarsi pazzamente di quell'arte e costringe l'insolvente a diventare il suo maestro. Seguono avventure tutte matte.


Tornano


APPLE TV+

Ted Lasso (Usa, 2020) - terza stagione dal 15/03/2023
(avevamo parlato della seconda stagione qui)


NETFLIX

Tenebre e ossa (Usa, 2021) - seconda stagione dal 16/03/2023
(avevamo parlato della prima stagione qui)


PARAMOUNT+

Mayor of Kingstown (Usa, 2021) - seconda stagione dal 16/03/2023
(ne avevamo parlato qui, quando era stata annunciata per la prima volta, per poi essere rimandata)


Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).


La pazza storia del mondo, Parte II (Disney+) 🥑🥑

Due avocados a La pazza storia del mondo, Parte II. Che tecnicamente doveva uscire su Disney+ la settimana scorsa, altrettanto tecnicamente non è uscita – noialtri, inter nos, abbiamo scommesso che è stato per via dello sciopero dei doppiatori (sospeso solo il 15 marzo, anche se sussiste lo stato di agitazione) – ma io me ne batto la ciolla e ne parlo lo stesso. Perché va bene tutto, ma fare aspettare un 96enne che potrebbe schiantare da un momento all'altro mi sembra una cosa poco educata. Pazzesco. Ci credete che Mel Brooks ha 96 anni? Io non lo voglio perdere Mel Brooks, per favore qualcuno trovi il modo di trasferirlo in un computer o qualcosa del genere. Come si può agilmente intuire dal titolo, questa è un'addenda televisiva al cult del 1981 La pazza storia del mondo. Nonostante sia esattamente la stessa cosa – lampi di storia dell'umanità raccontati in forma di parodia davvero stupida, ma nel senso più adorabile che possiate immaginare – la serie ha almeno due differenze sostanziali rispetto al film. La prima è che Brooks, per scriverla e realizzarla, stavolta si è fatto aiutare dal comitato comico composto da Wanda Sykes, Nick Kroll e Ike Barinholtz (anche interpreti); la seconda è che il formato televisivo (8 episodi da mezz'ora l'uno) ha richiesto un tipo di sketch comedy più fulminea. Ogni scena dura pochi minuti, anche se magari quella stessa ambientazione e quegli stessi personaggi vengono ripresi in altri momenti della serie. Questo Mel Brooks ai tempi della soglia dell'attenzione che dura come una storia di Instagram, comunque, funziona abbastanza bene e, nonostante qualche scivolata nella barzelletta da bar, regala alcune risate memorabili.


Extra


Qualche notizia dal mondo delle serie. (a cura di Giulia Ciappa)

  1. Il pilota VPN: Rain Dogs

  2. La recensione della settimana: Conversation with Friends

  3. Metteranno ordine?

  4. Tenebre, ossa, spinoff

  5. A proposito di miti

  6. Continuate pure a cancellare

  7. Solo sul telefono

  8. Gattaca a puntate

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