Fuori le serie! 🛋️ #227 - Mai fidarsi dei carnivori a cui non piacciono le crocchette di pollo
Settimana di nuove uscite imprevedibili e variegate, fra cui spiccano la mattata coreana Chicken Nugget e la storia di come gli yankee hanno scovato e bucherellato l'assassino di Abraham Lincoln.
Escono
NETFLIX
Chicken Nugget (Corea del Sud, 2024) - dal 15/03/2024
Purtroppo non c'è moltissimo da dire su questa serie sudcoreana che esce domani, ma sulla fiducia vorrei appoggiarvela qua, bella in primo piano, per una serie di motivi più che validi. Il primo è questa settimana è un po' una pippa per quanto riguarda le uscite. Sì vabbè, c'è la grossa serie in costume di Apple, ci sono i thrilleroni di gangsters spagnoli olè e almeno una serie molto bella che torna (Invincible); ma manca la ciccia vera, quella succosa, e proprio per questo motivo ci riserviamo di scommettere sulla locura. Il secondo motivo è che questa serie se l'è inventata Lee Byeong-heon, regista con il feticcio del pollo autore di cose matte e anche meno matte, che se fossi in voi terrei d'occhio: uno degli ultimi film che ha diretto, nel 2019, si chiama Extreme Job, è diventato uno dei maggiori incassi autarchici nella storia del cinema coreano ed è una commedia action con i contro-ciufoli. Il terzo motivo per cui Chicken Nugget viene appoggiata qua è perché parla di uno stagista e del suo datore di lavoro che fanno un parapiglia per cercare di salvare la figlia di quest'ultimo – di cui il primo è chiaramente innamorato non ricambiato – la quale, per un bizzarro scherzo del destino, è rimasta vittima di un misterioso macchinario che trasforma la gente in crocchette di pollo fritto agropiccante. Non ci sono refusi e questa scheda non l'ha scritta un'intelligenza artificiale che scambia Schettino per altri capitani. Io voglio crederci.
Iron Reign (Spagna, 2024) - dal 15/03/2024
È il thrillerone di gangsters spagnoli olè di cui si accennava sopra, ha una premessa tutta seria e ingobbita e invece di essere realizzato dal regista di una perla nascosta della commedia d'azione è fatto dal guercio che aveva già diretto il thriller assolutamente meh Sotto lo zero. Lluís Quílez ha il curriculum di quei registi che sanno fare in maniera perfettamente competente il proprio mestiere senza aggiungere né togliere nulla all'esperienza di vita degli spettatori, ma non è un buon motivo per volere meno bene a una persona che ha quattro L nel nome. Detto questo, Iron Reign un punto in più se lo prende sulla fiducia perché c'è di mezzo un porto; e da quando i nostri stanchi occhi hanno testimoniato la bellezza che può scaturire dal matrimonio fra serie tv e autorità portuali – sto parlando della seconda stagione di The Wire, una delle cose migliori che gli dèi pagani del piccolo schermo ci abbiano mai concesso – il mio cuore di panna ha un debole per quelle ambientazioni lì. La storia è quella di Joaquín Manchado, che possiede il terminal più esteso del porto commerciale di Barcellona. Vale a dire che le faccende losche e remunerative non possono succedere senza che Manchado ne sia informato e abbia riscosso la propria stecca. Succede, però, che a Joacquin scompaia da sotto al naso un ingente carico di cocaina. Non per cedere a facili stereotipi, ma non penso che i narcotrafficanti internazionali siano diventati tali seguendo alla lettera gli insegnamenti di nostro signore Gesù Cristo e porgendo l'altra guancia. Va da sé, dunque, che attorno a Manchado e alla sua famiglia si scateni una cagnara acrobatica ricca di omicidi e vendette.
APPLE TV+
Manhunt (Usa, 2024) - dal 15/03/2024
È la grossa serie in costume di Apple di cui si accennava sopra, è tratta da uno di quei libri-resoconto che romanzano la cronaca storica per renderla interessante e avvincente anche a chi non si chiama Alessandro Barbero (sempre sia lodato in saecula saeculorum), è ideata e scritta dalla tipa tosta Monica Beletsky (già sceneggiatrice per cose belle bellissime come Fargo [la terza stagione], The Leftovers e Friday Night Lights) e riporta in auge anche per noi europei un po' meno ferrati uno dei momenti più incredibili – nel senso letterale: che non ci si può credere – nella storia degli Stati Uniti d'America: l'assassinio teatrale del signor presidente Abraham Lincoln. Una faccenda talmente assurda, che l'unico modo per spiegarla è con un paragone assolutamente ipotetico con termini più vicini alla nostra esperienza locale. Immaginatevi se, all'apice della religione laica berlusconiana e dei girotondi, Silvio avesse deciso di passare una tranquilla serata teatrale al Bagaglino in compagnia di tre o quattro delle sue Olgettine. A un certo punto dello spettacolo – facciamo finta sia mentre Martufello racconta una barzelletta omofoba a Leo Gullotta en travesti – nel palchetto riservato a Berlusconi entra di soppiatto Nanni Moretti, che spara alla nuca del presidente, accoltella Emilio Fede giunto in soccorso del suo duce e scappa indisturbato a bordo della sua Vespa. Una storia in-cre-di-bi-le. Ma è esattamente quello che è successo al povero Lincoln, che nella serata del 14 aprile 1865, quando la Guerra civile americana poteva praticamente dichiararsi conclusa, ha preso il suo cappello a cilindro ed è andato al Ford's Theatre di Washington per assistere a una rappresentazione di Our American Cousin in compagnia della moglie; dopo l'intervallo, il sudista convinto John Wilkes Booth – uno degli attori teatrali più celebri dell'epoca – sguscia all'interno del palchetto presidenziale e fredda Lincoln. Questa miniserie qui racconta la storia dei dodici giorni che servirono al segretario di guerra, nonché caro amico di Lincoln, Edwin Stanton (il nostro Dell'Utri) per rintracciare e giustiziare l'assassino del presidente.
Escono anche
Turning Point: la bomba atomica e la guerra fredda (Usa, 2024) - dal 12/03/2024 su Netflix: è una docuserie che raccoglie una quantità spropositata di interviste con persone sparse in tutto il mondo per raccontare come la Guerra fredda – e più nello specifico la minaccia deterrente della bomba atomica – abbia fortemente inciso sulla vita della gente, che fossero i sopravvissuti di Hiroshima o gli alti papaveri della politica mondiale. Non so. Certe volte mi piacerebbe essere Martufello per sentirmi più libero di scrivere alla bisogna “Grazie al cazzo”.
Bandidos (Spagna, 2024) - dal 12/03/2024 su Netflix: fresca di stampa, giunge a noi una di quelle serie spagnole che rientrano nella precipua categoria delle CACATONE, scritte in maiuscolo e con tutto l'affetto di questo mondo. Parla di banditi, come suggerisce il titolo, che fanno i cacciatori di tesori professionisti, scovano indizi segreti, trovano mappe misteriose e vanno alla ricerca di mitologici bottini di epoca Maya. Succederanno cose, avverranno inseguimenti, si consumeranno insopportabili amori adolescenziali, vi saranno tradimenti e doppi giochi, insidie e ostacoli apparentemente insormontabili, il tutto fra l'indifferenza generale di spettatori che tengono la serie di sottofondo mentre sbancano il decimillesimo livello di Candy Crush.
Il caso Outreau: un incubo francese (Francia, 2024) - dal 15/03/2024 su Netflix: è una docuserie che racconta il pasticciaccio brutto combinato da un giovane giudice alle prime armi. Siamo nei primi anni 2000 nel nord della Francia, precisamente a Outreau, città operaia vicino a Boulogne-sur-Mer nel dipartimento di Passo di Calais. Ivi, il giudice Burgaud è incaricato di indagare sulle accuse di pedofilia mosse da alcuni insegnanti – forti delle confessioni delle supposte vittime – ai danni di una famiglia. Il caso, però, si gonfia sempre di più e diventa via via più complesso, arrivando a coinvolgere anche molti altri abitanti del paese. Spoiler: praticamente è la storia di Bibbiano, ma vent'anni in anticipo. Questi arroganti di francesi arrivano sempre prima di tutti.
Tornano
NETFLIX
Young Royals (Svezia, 2021) - terza stagione dall'11/03/2024
(avevamo parlato della prima stagione qui)
Girls5eva (Usa, 2021) - terza stagione dal 14/03/2024
Diciamocela tutta: i giovani italiani, cresciuti negli anni 90 a colpi di boy band e girl group mmerigane che hanno inquinato irrimediabilmente i gusti musicali ed estetici di almeno un paio di generazioni, se la meritavano Girls5eva. Non era giusto rimanesse appannaggio solamente del pubblico statunitense. Al quale, però, si deve questo recupero internazionale della serie, che si è sparata due stagioni su Peacock prima di essere cancellata. Dopo una sacrosanta canea piazzata dai fan della commedia musicale, tuttavia, è sopraggiunta Netflix a prendersi in carico una terza stagione da distribuire ecumenicamente a livello globale. La storia è quella di un gruppo tipo le Lollipop, quattro ragazze canterine e danzerine che dopo aver goduto di un meteorico successo negli anni 90 sono finite nel corretto dimenticatoio musicale. Vent'anni dopo, però, il loro brano più celebre viene campionato a caso da un rapper che va per la maggiore, Lil Stinker, e le ex ragazze, ora diventate donne ognuna con i propri cazzi e i propri mazzi a cui badare, decidono di averne abbastanza della vita grama che conducono e, anche in memoria della quinta amica scomparsa tragicamente quando il gruppo è andato a picco, decidono di rimettere insieme la banda e dimostrare al mondo che non sono troppo anziane per fare il mestiere delle popstar. C'è da pisciarsi dal ridere spesso e volentieri.
DISNEY+
Genius (Usa, 2017) - quarta stagione dal 13/03/2024
In questa serie antologica oleografica e ben pettinata – di produzione National Geographic Channel, che a sua volta è per quasi tre quarti proprietà Disney – è tutto molto semplice. C'è una persona geniale nel suo ambito e bisogna raccontare il percorso che ha portato quella figura storica lì a impattare la società, la cultura e la vita stessa delle persone che sono venute dopo. E poi i nomi coinvolti, signora mia. Nella prima stagione, quella che racconta Einstein dalle prime delusioni accademiche fino alle ancor più grandi delusioni atomiche, i protagonisti sono Geoffrey Rush nei panni del protagonista ed Emily Watson in quelli di Elsa, seconda moglie, anima gemella e (giusto per la cronaca) cugina di Einstein. Alla seconda, incentrata su Picasso, hanno partecipato Antonio Banderas e Ron Howard, quest'ultimo in qualità di produttore e di regista della prima puntata. Nella terza, la due volte candidata all'Oscar Cynthia Erivo farà del suo meglio per far rivivere Aretha Franklin. In questa quarta stagione, invece, viene azzannato il sempre scivoloso tema dei diritti civili negli Stati Uniti, raccontando le fondamentali peripezie di Martin Luther King Jr. e Malcolm X. Insomma, tanta bella roba e fatta bene. Un po' inquinata, però, da un'opera di smussatura ai limiti dell'apologetico che trasforma questi geni indiscussi in super esseri umani privi di difetti e impermeabili alle controversie. Nella stagione dedicata a Picasso, per dirne una, si accenna solo vagamente agli abusi psicologici che, a quanto ci dicono le cronache, erano il pane quasi quotidiano nei rapporti fra il pittore spagnolo e le sue varie muse ispiratrici. L'esempio più eclatante ce l'abbiamo sotto gli occhi da quasi 60 anni. Nel '64 Françoise Gilot, pittrice ed ex compagna di Picasso, pubblica un libro di memorie in cui racconta le ultime parole che le rivolse l'artista quando lei decise di lasciarlo: “Anche se credi di piacere alle persone, sarà solo per quella curiosità che avranno verso una persona la cui vita ha toccato la mia in maniera così intima. E tu rimarrai solo con il gusto della cenere in bocca. Per te, la realtà è conclusa; finisce proprio qui e ora. Se cerchi di uscire dalla mia realtà – che è diventata la tua, nella misura in cui ti ho trovata quando eri giovane e non ancora formata e io ho bruciato tutto quello che ti stava attorno – sei diretta dritta verso il deserto”. Cin cin Pablo, viva la serenità.
PRIME VIDEO
Invincible (Usa, 2021) - seconda parte della seconda stagione dal 14/03/2024
(avevamo parlato della prima stagione qui)
Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).
The Gentlemen (Netflix) 🥑🥑🥑
Mi piacerebbe consegnare tre avocadi freschi a The Gentlemen di Guy Ritchie, con un cavillo particolarmente fondamentale: The Gentlemen è Guy Ritchie all'ennesima potenza. E se non vi piace Guy Ritchie all'ennesima potenza – gente di malaffare turbo-inglese che spara sapide sentenze a ritmi frenetici ed è coinvolta in trame convolute al limite del caotico messe in scena con stile tracotante – The Gentlemen non fa per voi, anche se magari non disdegnate le commedie in cui dei gangster sopra le righe fanno le cose buffe. In questa serie qui ogni dettaglio è al suo posto, e a essere sinceri non serve nemmeno aver visto il film con cui condivide il titolo e che in teoria dovrebbe fungere da prequel.
Extra
Qualche notizia dal mondo delle serie. (a cura di Giulia Ciappa)
Il pilota VPN della settimana: Boat Story
La serie della settimana: Sexy Beast
Ayo for President
Tutti Karen
Per saperne di più
Emma unaired