Fuori le serie! 🛋️ #226 - Il duro regime di Rocco Siffredi
È una settimana in cui esce Supersex, a cui vale la pena dare un'opportunità, ma ci sono da tenere d'occhio anche The Regime, con una Kate Winslet che gigioneggia sovrana, e The Gentlemen, serie sequel dell'omonimo film di Guy Ritchie.
Escono
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The Regime - Il palazzo del potere (Gb, 2024) - dal 04/03/2024
È il titolo che dovete assolutamente avere in saccoccia se volete rimanere al passo con i salotti buoni del “Questa settimana ho visto una serie così interessante e allegorica / se non la conosci non sei nessuno”. Tipo The White Lotus. E The Regime spunta tutte le caselle necessarie: produzione dal lusso non ostentato tipica di HBO; autore giovane e rampante con già qualche tacca sulla cintura – un tipo alla Will Tracy, già sceneggiatore di The Menu e (soprattutto) di tre episodi di Succession, la serie preferita da quelli che citano le serie belle senza averle capite; star megagalattica che si mette al servizio dell'idea, tipo una Kate Winslet; e forse anche un regista con le gonadi rodate e quadratissime, magari uno Stephen Frears. Bingo per The Regime, che piglia la recente scuola britannica di acuta satira politica – ovvero Armando Iannucci da The Thick of It in avanti, fino a Morto Stalin, se ne fa un altro – e la modella a modo suo, appoggiandosi alla grandezza di Kate Winslet e pepando la faccenda con una storia d'amore idiota e malata. Nei suoi discorsi ufficiali, la cancelliera Elena Vernham si appella ai propri cittadini iniziando sempre con “My Loves". Ella parla spesso con il padre morto – beneamato fondatore del partito di destra al governo, conservato in una bara di vetro come Biancaneve o Lenin – e canta stonata alle cene di stato mentre il marito la accompagna alla pianola. Sembra una sciura innocua e anche un po' fessacchiotta, ma in realtà è spinta da una stupidissima (e letale) sete di potere che la fa macchinare nell'ombra per trasformare il suo paese in un regime. Che poi è il titolo della serie, altrimenti non si spiegava.
PRIME VIDEO
Antonia (Italia, 2024) - dal 04/03/2024
La serie è ideata, interpretata e sceneggiata (con Elisa Casseri, Carlotta Corradi e la supervisione creativa del co-protagonista Valerio Mastandrea) da Chiara Martegiani, showrunner al suo esordio perché di per sé sarebbe attrice (protagonista di Ride e recentemente vista in Diabolik - Chi sei?) e infatti interpreta pure il personaggio principale di Antonia quindi niente. Comunque tutta gente giovane quella di cui sopra, a cui va aggiunta anche la regista Chiara Malta, che forma una banda di padawan entusiasti osservati amorevolmente dall'esperto jedi Mastandrea mentre realizzano un progetto (che sembra) molto personale e anche estremamente italiano nel senso migliore del termine, ovvero quello che riesce a incrociare commedia e tragedia in un unico flusso in grado di sconfiggere Gozer. Antonia è un’attrice trentenne ed è anche un disastro di persona. È scappata a Roma da ragazzina ed è riuscita a trovare una sorta di illusione di equilibrio. Quando compie trentatré anni, però, la pentola esplode: litiga con chiunque, si fa licenziare e finisce persino in ospedale. Forse “per fortuna” funziona meglio di “persino”, perché ad Antonia diagnosticano l'endometriosi, malattia cronica che non sapeva di avere ma che a sua insaputa ha influenzato tutta la sua vita fino a quel momento. E adesso bisogna pian piano aggiustare tutto quello che nei precedenti anni di sofferenza è andato rotto.
DISNEY+
Morte e altri dettagli (Usa, 2024) - dal 05/03/2024
Motivi per cui voler bene a quel piccolo wookiee di Rian Johnson: ha la barba; ha tentato tutto solo – nudo, armato di uno sturalavandini e con i calzini bagnati fradici – di cambiare per il meglio le abitudini cinematografiche di un intera curva sud, quella di Star Wars, finendo con lo schiantarsi contro il muro dell'omertà; è un gran bravo regista; ha fatto Looper, di cui sono un discreto estimatore; e ha fatto Knives Out, una delle cose cinematografiche più divertenti e furbe, divertenturbe, degli ultimi anni. Motivi per cui voler meno bene al Johnson: dopo aver fatto Knives Out ha lasciato che vincesse la parte furba – ed eticamente ok da monetizzare: facciamo Agatha Christie, ma ci mettiamo la morale buona e giusta così ci invitano anche ai cineforum di sinistra – e adesso un bel film è diventato un franchise di film dalla qualità che andrà via via a decrescere. Non prima, però, di avere ispirato almeno una serie tv per cavalcare l'onda. Morte e altri dettagli è quella roba lì: la dubbia moralità dei ricchi e dei potenti messa alla berlina da un detective geniale. Che nel caso di questa serie raddoppia: l'ex miglior investigatore privato del mondo, Rufus Coteswort, oggi è un triste alcolizzato che si guadagna da vivere facendo la sicurezza ai mazinga; ma quando uno di essi viene misteriosamente ucciso nella propria cabina a bordo di un party-crociera extra lusso, Coteswort chiederà aiuto a Imogene, figlia adottiva del festeggiato e traboccante disdoro nei confronti del Rufus, che vent'anni prima aveva abbandonato le indagini sull'omicidio di sua madre. Dirige il primo episodio: il maestro Marc Webb, già al timone di schianti d'autore come (500) giorni insieme e The Amazing Spider-Man.
NETFLIX
Supersex (Italia, 2024) - dal 06/03/2024
Trattamento da nobiltà seriale, per il pennone d'Abruzzo Rocco Siffredi; che alla tenera età di 59 anni – e con un'attività sessuale-imprenditoriale ancora piuttosto brulicante di successi, incassi e impegni – si è già meritato una serie biografica tutta sua, che parte dalla origin story ambientata nel paesello e arriva fino alla gloria dell'apice, e che per di più è stata presentata in anteprima alla 74ª edizione della Berlinale. Un trionfo inaspettato che neanche la regina Elisabetta. E infatti c'è una postilla: Supersex non è un biopic vero e proprio. È più una storia ispirata alla ragguardevole vita del Siffredi, romanzata assai pur mettere in scena una fabula che tenga alto il tasso di intrattenimento, ma affronti anche di petto e con stile il gigantesco tabù riguardante il sesso che in Italia regna ancora sovrano. Non sconcezze fini a se stesse per spettinare i benpensanti, ordunque, ma un racconto di libertà sessuale che smonta il modello machista dell'uomo nostrano. Creata da Francesca Manieri (già sceneggiatrice di L'incredibile storia dell'Isola delle Rose) e diretta dalla trimurti composta da Matteo Rovere (Il primo Re, Romulus), Francesca Mazzoleni (Punta sacra, Romulus) e Francesco Carrozzini, Supersex parte da Ortona, passa da Parigi e arriva in tutto il mondo con gusto camp per l'esagerazione, il melodramma e le scene madri. Tutto bello e interessante, soprattutto l'accento abruzzese di un Borghi protagonista straripante. Frechete.
The Gentlemen (Gb, 2024) - dal 07/03/2024
Guy Ritchie lo vedi da lontano un miglio quando ce ne ha voglia. Da bravo suddito dell'impero fautore del capitalismo che se ne va in giro – senza ironia e con risultati estetici rimarchevoli – armato di panciotto, orologio a cipolla e coppola inglese, egli, quando ce ne ha voglia, non può esimersi dal mungere fino alla morte la vacca delle sterline. Niente kabbalah o pratiche sessuali esoteriche con Madonna che scaturiscono in perversioni come il remake di Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto: quando Guy ce ne ha voglia, innesca il pilota automatico dei gangster buffobizzarri che incutono comunque timore e poi si reca direttamente dal commercialista per fatturare. Tanto verrà fuori una roba divertente, ben girata, con dialoghi fulminanti recitati in strani accenti britannici che nessuno aveva mai sentito prima e con almeno un paio di attori apparentemente fuori ruolo che alla fine risultano spettacolari. Era successo l'ultima volta nel 2019 con The Gentlemen (con un incredibile Hugh Grant), succederà di nuovo adesso con questo sequel diretto del film. Il bel Theo James interpreta l'erede del ducaconte di Halstead, colui che che forniva al gangster Mickey Pearson i terreni necessari a far prosperare il suo impero della marijuana, dal coltivatore al consumatore. Il figlio non era a conoscenza dell'accordo, e adesso che è diventato il ducaconte in carica deve imparare a gestire i rapporti con certi personaggi che, signora mia, non so se glieli raccomando. Previsione sul ruolo strambo: uno fra Giancarlo Esposito, Vinnie Jones o Ray Winstone.
Escono anche
The Program: rompere il silenzio (Usa, 2024) - dal 05/03/2024 su Netflix: questa è una docuserie che parla di abusi su adolescenti, allegria. Ivy Ridge era un’accademia privata per giovani problematici situata a Ogdensburg, in un angolo remoto dello stato di New York. Genitori capaci, colmi di nozioni contestualizzate ed elettori 5 Stelle della prima ora, ivi spedivano i figli che loro non erano in grado di gestire, nella speranza di correggerne il comportamento. In realtà era una specie di setta gestita da matti che umiliavano fisicamente e psicologicamente i ragazzi e le ragazze. Aaallegria.
ARA San Juan: il sottomarino sparito nel nulla (Argentina, 2024) - dal 07/03/2024 su Netflix: anche questa è una docuserie, e racconta la brutta storia dell'Armada de la República Argentina che a un certo punto, il 15 novembre del 2017, perde in mare un sottomarino, l'ARA San Juan del titolo, mentre voltolava in mare aperto a circa 400 chilometri dalla costa. Dentro il sommergibile c'erano anche 44 militari, fra cui la prima militare sottomarina donna del paese. Il San Juan l'hanno trovato un anno dopo a quasi 1000 metri di profondità. Un oceano di allegria.
Das Signal - Segreti dallo spazio (Germania, 2024) - dal 07/03/2024 su Netflix: Paula fa l'astronauta e la scienziata, è in missione in orbita a bordo della ISS e a casa, ad attenderla, ha il marito amorevole Sven e la figlioletta Charlie. Paula dovrebbe rientrare a breve dallo spazio, ma la navicella che la riporta sulla Terra svanisce misteriosamente nel nulla. Sven, da buon marito amorevole, cerca di schermare la bimba dalla tragedia e al tempo stesso non ci sta. E alla fine, a forza di non starci, non ci sta talmente forte che scopre un indizio lasciatogli da Paula, da seguire nel caso in cui le cose non fossero andate per il verso giusto. Beccami gallina se non ci sarà un mondo da salvare in questa miniserie di fantascienza tedesca.
Queen of Tears (Corea del Sud, 2024) - dal 09/03/2024 su Netflix: questo K-Drama racconta il matrimonio in crisi fra Baek Hyun-woo, avvocato di provincia diventato responsabile legale del potente conglomerato Queens Group, e Hong Hae-in, figlia del mazinga a capo del gruppo e ribattezzata dai dipendenti la Regina arrogante. Sono 16 puntate, minimo minimo diciassette ore della vostra vita. Con la stessa quantità di tempo potreste volare a Seoul, mangiare del buon cibo e magari vedere qualcosa di interessante prima di andare a fare il check-in in albergo.
Paris, etc. (Francia, 2017) - dall'08/03/2024 su Serially: miniserie nata da un soggetto di Maïwenn (Jeanne du Barry - La favorita del re) ma scritta, diretta e interpretata da Zabou Breitman (Ricordo di belle cose), è una roba talmente francese che c'è Valeria Bruni Tedeschi nei panni di un medico nevrotico parigino alle prese con delle tardive lezioni di guida. Colonna sonora di Carla Bruni. A parte gli scherzi, Paris, etc. è una storia corale incentrata sulle tragicomiche esistenze quotidiane di cinque donne più una, realizzata in maniera più che valida e più che francese.
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DISNEY+
Extraordinary (Gb, 2023) - seconda stagione dal 06/03/2024
(avevamo parlato della prima stagione qui)
Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).
Il secondo miglior ospedale della galassia (Prime Video) 🥑🥑
Due avocados pieni di schwa a Il secondo miglior ospedale della galassia, che per la prima volta introduce il rispetto delle identità non binarie in fase di scrittura, convincendo gli adattatori italiani a mettere in gioco, nel doppiaggio (e con tanto di sottotitoli rafforzativi nei momenti in cui viene pronunziata), la letterina magica. E, guarda un po', la lingua italiana è sopravvissuta. Nessuno si è fatto male venendo colpito dal corpo contundente di una Ə scagliata un po' più in là, Dante Alighieri non è riemerso dalla tomba per annunciare urbe et orbi il proprio sdegno e la visione del cartone è fluida come i gender che riesce a rappresentare in maniera organica e mai forzata. È anche divertente, Il secondo miglior ospedale della galassia, e ha un suo arco narrativo ben compiuto e soddisfacente. Ma è davvero troppo, troppo simile a Rick and Morty come intuizioni, come estetica e persino come andamento narrativo in cui trama orizzontale e verticale coesistono, creando un procedurale (in questo caso parodia del dramma medicale) che alla bisogna procede in avanti con l'evoluzione dei personaggi.
Extra
Qualche notizia dal mondo delle serie. (a cura di Giulia Ciappa)
Il pilota VPN della settimana: God Save Texas
La serie della settimana: Everything Now
Androidi senza cuore
Un mix singolare
JonBenét Ramsey
Se vi manca Schitt’s Creek
Harlan Coben, ma…!