Fuori le serie! 🛋️ #225 - Il caffè di ChowYun-fat
Settimana di grande spolvero seriale, con l'uscita di Shōgun che dovrebbe soddisfare in lungo e in largo, ma aggiungiamoci anche due commedie strane ma belle come Un coro di applausi e Le avventure senza capo né coda di Dick Turpin.
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Shōgun (Usa, 2024) - dal 27/02/2024
Oggi ho scoperto che gli statunitensi, durante le varie quarantene da COVID, invece di fare come tutti i cristiani impazziti che si rispettino e imparare a fare il pane, si sono sfidati sui social a colpi di caffé dalgona, bevanda ottenuta montando in parti uguali caffè istantaneo in polvere, zucchero e acqua calda fino a renderla cremosa, per poi aggiungerla a latte freddo o caldo. L'intruglio, anche detto cappuccino al contrario, è stato inventato da un ex carpentiere navale di Macao senza un braccio diventato barista, ed è diventato famoso nel sud-est asiatico quando Chow Yun-fat l'ha assaggiato per caso e ha detto: “Bomba”. È una storia bella perché sembra una barzelletta senza finale, ma non c'entra niente con Shōgun. Ve l'ho raccontata perché Shōgun sembra (dai primi episodi) una serie così bella che probabilmente dovreste guardarla così, a scatola chiusa. Sulla fiducia. Giusto per fare il mio mestiere, vi dico che è il secondo adattamento – dopo la miniserie del 1980 con Toshiro Mifune (andata in onda sulla Fininvest tutta doppiata in italiano, sia i dialoghi in giapponese sia quelli in inglese) – dell'omonimo romanzo del 1975 di James Clavell. Non aspettatevi Memorie di una geisha o Madama Butterfly: qua si gioca sul serio romanzando (nemmeno troppo) la figura storica di William Adams – nel libro e nella serie si chiama John Blackthorne – navigatore e avventuriero che si dice sia stato il primo inglese a mettere piede in Giappone a cavallo fra la fine del 500 e l'inizio del 600. Diventa in maniera arrembante e rocambolesca consigliere dello shōgun Tokugawa Ieyasu – leader militare e politico artefice della riunificazione del paese dopo la battaglia di Sekigahara del 1600 – e si prende un sacco bene per quanto riguarda la cultura e la filosofia del posto, finanche innamorandosi di qualcuno di cui sarebbe stato meglio non invaghirsi.
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Un coro di applausi (Turchia, 2024) - dal 29/02/2024
La serie matta in senso buono della settimana e forse anche del mese – fate voi se quello che finisce o quello che inizia – è questa strambezza d'autore turca, che in sei episodi e con altrettante scenette tra il surreale, il grottesco e l'allegorico (niente di particolarmente spinto o estremo, ma c'è tanta inventiva) racconta la vita di una famiglia composta da madre Zayneb, padre Mehmet e figlio Metin. Si comincia con i due futuri genitori, impazienti di concepire per aggiustare un rapporto in cui entrambi non riescono a esprimere i loro veri sentimenti, che hanno talmente fretta di avere un figlio da comprare tutto il necessaire prima ancora di copulare a uso riproduzione. Poi si passa alle sequenze oniriche sulle fobie di Mehmet, che teme il figlio possa diventare come i loro amici, stronzi viziati e privilegiati che si fanno selfie tutto il tempo e urlano contro il rider perché non c'erano le vongole che avevano ordinato; e alla fine si arriva alle coscienze (con i baffi e le sigarette) dei bambini non ancora nati, che da dietro le sbarre dell'utero materno intrattengono conversazioni esistenziali su quello che erano e su quello che saranno. Il futuro bambino che ha già scelto nome e vocazione, supplica il futuro bambino dei protagonisti, trentenni rampanti, benestanti e infelici, di non diventare una di quelle facce di pupù che non sanno cosa fare della propria vita e dunque decidono di pesare sugli altri, di fare dei loro problemi il tratto distintivo della loro personalità, di prendersi eccessivamente sul serio e di scrivere romanzi troppo lunghi e autoreferenziali seduti al tavolino di un caffè in centro. Capite che non è il solito dramma da tinello didascalico sulle menate che si fanno i giovani genitori d'oggi; è una commedia surreale e impegnata sulle menate che si fanno i giovani genitori d'oggi. Ed è strana e bella.
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Le avventure senza capo né coda di Dick Turpin (Gb, 2024) -dal 01/03/2024
La serie scema in senso buono della settimana, invece, è questa inglesata che si presenta fin dal titolo bella succosa di scempiaggini – necessarie in questo periodo in cui l'orologio dell'apocalisse segna “HAHAHA”. A dire il vero, peraltro, il titolo originale racconta un'altra faccenda: The Completely Made-Up Adventures of Dick Turpin sono le avventure del tutto inventate di Dick Turpin, e hanno molto più senso per gli inglesi visto che il Turpin è una figura in un certo senso leggendaria nell'algida Albione. Una specie di Robin Hood, che invece di rubare ai ricchi per dare ai poveri, ruba e basta e poi scappa in sella al cavallo nero Bess, copre in una notte i 320 chilometri che separano Londra da York e cent'anni più tardi si merita una botta di imperitura memoria venendo infiorettato nel romanzo Rockwood del vittoriano William Harrison Ainsworth. Ora Dick Turpin diventa anche una serie buffa che se è bella anche solo la metà di Robin Hood - Un uomo in calzamaglia ci abbracciamo tutti piangendo. A interpretare l'eponimo protagonista nelle sue peripezie del tutto inventate è Noel Fielding, comico e attore molto inglese e molto scemo, che è fra i miei feticci preferiti per quanto riguarda gli inglesi scemi (al primo posto c'è sempre Matt Berry): è l'ex dirigente rampante diventato goth in The IT Crowd, lo spumeggiante Richmond, nonché il protagonista del video musicale in cui Edgar Wright faceva Baby Driver 15 anni prima di Baby Driver.
Nella serie, tutto inizia quando Dick Turpin viene eletto a capo di una banda di rapinatori e lui non è che sia molto per la quale, visto che i suoi talenti migliori sono una parlantina brillante e un ciuffo niente male. Gli toccherà fare conto sulla fortuna sfacciata e sul fascino delle sue supercazzole. Nella serie, tutto inizia quando Dick Turpin viene eletto a capo di una banda di rapinatori e lui non è che sia molto per la quale, visto che i suoi talenti migliori sono una parlantina brillante e un ciuffo niente male. Gli toccherà fare conto sulla fortuna sfacciata e sul fascino delle sue supercazzole.
Escono anche
American Conspiracy: Il caso Octopus (Usa, 2024) - dal 28/02/2024 su Netflix: docuserie americana in 4 puntate che racconta il mistero dietro la morte controversa del giornalista freelance Danny Casolaro, dichiarato ufficialmente suicida anche se la famiglia ha sempre spinto per ulteriori indagini. Era il 1991, Casolaro stava lavorando a una serie di inchieste di quelle che fanno tremare i palazzi ed è stato ritrovato nella sua stanza d'albergo con i polsi tagliati. La differenza tra noi e Putin è che lui ha smesso di mettere in piedi tutto 'sto teatro per camuffare gli omicidi di stato perché, fondamentalmente, odia gli omosessuali.
Aníkúlápó: Rise of the Spectre (Nigeria, 2024) - dal 01/03/2024 su Netflix: è il sequel del film Aníkúlápó del 2022. Quanto sarebbe incredibile se la chiudessi qui? Cos'è Aníkúlápó? Perché tutte le vocali sono accentate tranne la prima? Significa che l'enfasi va solo lì, sulla prima A, o invece che bisogna leggere la parola come se si stesse sillabando? Chissà. Nel frattempo il viaggiatore Saro – che ha perso il suo potere di resuscitare i morti – smette di girovagare e torna al villaggio di Ojumo per completare una missione apparentemente impossibile.
Furies (Francia, 2024) - dal 01/03/2024 su Netflix: voi lo volevate il John Wick francese al femminile? No, chiedo sinceramente. Ché magari qualcuno l'ha ordinato; non ci sarebbe niente di male. A una ragazza ammazzano proprio in faccia una persona molto cara. Per vendicarsi, dovrà farsi strada attraverso il ginepraio sopra le righe del sottobosco criminale francese, composto da sei famiglie che si spartiscono la torta dei guadagni e una sceriffa, Furie, che tiene a freno le loro intemperanze garantendo pace e profitti. La sete di vendetta della ragazza e l'incipiente pre-pensionamento forzato di Furie, caldeggiato dai leader delle famiglie, formano un buon terreno per creare un rapporto allieva-maestra destinato a dare i suoi frutti.
Maamla Legal Hai (India, 2024) - dal 01/03/2024 su Netflix: è una sitcom indiana di avvocati indiani alle prese con tribunali indiani. Non so se sia divertente o scritta bene, perché il trailer non l'ho proprio capito. C'erano i sottotitoli eh, solo che non ho davvero compreso. L'unica battuta che ho capito essere per certo una battuta era un gioco di parole indiano impossibile da cogliere. Ce ne sarebbe un'altra sugli avvocati che guadagnano molto più del triplo rispetto a un giudice, ma preferirei non parlarne. Anche perché è tutta lì. Però in sottofondo c'è la musichina allegra! Evviva.
Illegittimo (Corea del Sud, 2024) - dal 28/02/2024 su Disney+: Kang In-ha la smette improvvisamente di essere povero quando scopre di essere figlio illegittimo di un chaebol, plutocrate proprietario ereditario di un grosso conglomerato industriale che fa monopolio insieme a quelli degli altri privilegiati nati con la stessa camicia per fare in modo che solo loro rimangano davvero ricchi e potenti. In-ha si trasferisce a casa della nuova famiglia, ma viene bellamente ignorato dai parenti, che lo trattano come quella cacca secca di piccione che ogni tanto ti ritrovi sulla sella della bici. L'ex povero decide di averne avuto abbastanza e, insieme all'amico d'infanzia Han Tae-oh, elabora un piano per rilevare l'azienda e fare le scarpe ai famigliari.
Iwájú (Nigeria, 2024) - dal 28/02/2024 su Disney+: animazione nigeriana fantascientifica fortemente voluta dai regaz di Disney – per fare bella figura restituendo all'Africa un centomiliardesimo delle risorse che abbiamo saccheggiato. Si scherza! In realtà l'hanno prodotta per storie di agevolazioni fiscali – Iwájú è una miniserie per ragazzi ambientata nella Nigeria del futuro, in una Lagos tecnologicamente all'avanguardia, dove l'allegra e viziata ragazza di buona famiglia Tola vive un'incredibile avventura insieme al migliore amico Kole, esperto autodidatta di marchingegni di ogni tipo.
Regina Rossa (Spagna, 2024) - dal 29/02/2024 su Prime Video: adattamento dell’omonimo romanzo thriller di Juan Gómez-Jurad – parte di una trilogia – Regina Rossa è la storia di Antonia Scott, che con un QI di 242 è stata certificata come la persona più intelligente del mondo. Viene “assunta” dal governo spagnolo per un progetto di polizia segreto e sperimentale. Qualcosa va storto, Antonia non ci sta più dentro e passa a miglior vita nel senso letterale del termine, visto che smette di lavorare. Poi però succede che venga rapita la figlia dell'uomo più ricco del paese. Antonia rifiuta di tornare a fare quel mestiere lì e allora le mettono alle calcagna un poliziotto basco iracondo che dovrebbe, in teoria, fare di tutto per convincerla. Io agli spagnoli ci voglio bene, ma dovrebbero prendersi una lunga pausa dalle serie.
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Pantano '97 (Polonia, 2018) - terza stagione dal 28/02/2024
(avevamo parlato della seconda stagione qui)
Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).
The Vince Staples Show (Netflix) 🥑🥑🥑🥑
Quattro avocadi piccanti per The Vince Staples Show, che prima di vederlo non sapevo cosa fosse, quando mi sono informato ho sperato fosse bello quanto prometteva e dopo averlo visto sono ancora qui a fregarmi le mani con la lingua mezza fuori da una parte come quando mettono le polpette davanti al povero ragionier Ugo. È una serie che parla in libertà e in surrealismo di un ragazzo nero dei quartieri brutti di Long Beach, quelli in cui devi per forza prendere le parti di una ghenga, che sta smuovendo le acque con i suoi pezzi rap contro gli sbirri – che invece sono grandi appassionati della sua musica – e sta per diventare abbastanza famoso da dover scegliere di tagliare i legami con la sua vecchia vita. Non lo aiuta per niente il fatto che la sua compagna e convivente sia una brava ragazza intonsa, che i quartieri brutti non li ha visti nemmeno sul TuttoCittà.
Extra
Qualche notizia dal mondo delle serie. (a cura di Giulia Ciappa)
Il pilota VPN della settimana: El Mantequilla
La serie della settimana: True Detective: Night Country
Se è la vostra tazza di tè
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In UK intanto
Torna Lena
Un otto marzo