Fuori le serie! 🛋️ #218 - Michelle Yeoh e Jean Todt, finalmente sposi
La prima settimana di novità in streaming del 2024 si apre al contempo bene (Michelle Yeoh in The Brothers Sun) e male, con l'ennesimo thriller di Netflix tratto dai romanzi di Harlan Coben. In mezzo, per far pendere la bilancia verso l'ottimismo, ci provano Kate Mara e Class of '09.
Escono
NETFLIX
Un inganno di troppo (Gb, 2024) - dal 01/01/2024
È come se il dirigente televisivo più antipatico di sempre avesse fatto un fioretto per rovinare a molti spettatori gli ultimi strascichi di feste. D'altronde, chi non desiderava iniziare il nuovo anno con la settima serie negli ultimi quattro anni tratta da romanzi di Harlan Coben? Io non lo desideravo per niente, ma quasi sicuramente me l'aspettavo. D'altronde con questo ritmo di adattamenti, a livello statistico è più probabile che ogni nuovo trimestre fiscale inizi con una serie tv tratta dall'ennesimo libro di Harlan Coben molto simile al precedente libro di Harlan Coben piuttosto che con un accertamento esattoriale. Ed è tutto dire. È possibile, sempre con immutata cortesia, affermare che Harlan Coben ha rotto le balle? Probabilmente. Fatto sta che eccoci di nuovo qui, soli con Harlan Coben e con i nostri demoni interiori. Cosa non si è inventato stavolta Harlan Coben? Dice che c'è una famiglia di inglesi rimasta scossa da due terribili omicidi, e ci mancherebbe altro aggiungerei. Da una parte, la vedova Maya Stern tenta come può di farsi forza; ma una sera, mentre controlla le riprese della telecamera di sicurezza che ha messo in camera della figlia, vede il marito assassinato, Joe, irrompere di nascosto come se fosse un intruso. Nel frattempo i nipoti di Maya, Abby e Daniel, stanno a loro volta cercando di scoprire la verità sull'omicidio della madre, sospettando che i due assassinii, o presunti tali, possano essere in qualche modo collegati. Com'è successo altre tre volte, Richard Armitage torna a recitare in una serie tratta da un banalissimo thriller psicologico di Harlan Coben e un po' lo capisco: i mutui non si pagano da soli e la collezione di attori di Mike Flanagan era già al completo.
The Brothers Sun (Usa, 2024) - dal 04/01/2024
La cosa bella di Michelle Yeoh – a parte il portamento, la grazia, il talento, l'intelligenza, la disciplina, la beltà, la qualità della pelle, la profondità dello sguardo, il timbro della voce, le innumerevoli lingue parlate, la lucentezza dei capelli, le vibrazione, quel nonsoché e l'insospettabile solidità delle gengive – la cosa bella di Michelle Yeoh, dicevamo, è che dopo aver vinto uno storico Oscar per il suo ruolo in Everything Everywhere All at Once non sembra essere cambiata di una virgola. Non solo il suo legame romantico con Jean Todt prosegue a gonfie vele come se lui non fosse l'Alvaro Vitali del Rodano – alla faccia nostra: quest'estate petit Pierre si è fatto impalmare e ha sigillato con un anello, boom – ma Yeoh continua ad accettare i ruoli di menare che l'hanno resa l'icona intercontinentale che tutti amiamo (spiace molto per Aung San Suu Kyi e Luc Besson). Per questa serie originale Netflix girata fra gli Stati Uniti e Taiwan – con una protagonista malese di etnia cinese cresciuta professionalmente a Hong Kong che incarna quel panasiatismo che Pechino soffre abbastanza – Yeoh interpreta la signora Sun, donna taiwanese trapiantata da molti anni in California. Ha un figlio, Bruce, che non sa nulla di nulla di tutto il resto della sua famiglia e si gode serenamente o quasi il sogno americano. Un bel giorno, però, da Taipei arriva Charles, fratello maggiore di Bruce mai conosciuto prima che offre un agile riassunto all'ignaro secondogenito: la famiglia Sun sforna da diverse generazioni i più famigerati gangster di Taiwan. Babbo era un gangster – motivo per cui Michelle Yeoh se n'era fuggita negli Usa molti anni prima – ed è appena stato assassinato da brutti rivali che ora hanno messo gli occhi pure su Charles, l'erede designato, e sulla sua famiglia. Tutto bello, ma anche tutto strano: la serie l'ha ideata Brad Falchuk (insieme a Byron Wu), che in una vita precedente è stato anche co-creatore di Glee e di Pose, due serie che con i gangster c'entrano tanto quanto Michelle Yeoh con un cinepanettone.
DISNEY+
Class of '09 (Usa, 2023) - dal 03/01/2024
È il 2034 e il direttore dell'FBI, Tayo Michaels, supervisiona un vasto e nebuloso sistema di tecno sorveglianza mambo jambo proto scientifico, segnalato con clamorosa scontatezza da immagini tremolanti e costellazioni di codici, osservati attentamente da agenti con occhi bionici che scrutano schermi olografici e da fuori sembrano come quei pionieri che camminavano per strada intrattenendo conversazioni telefoniche senza mani e senza smartphone in vista grazie ai primi auricolari bluetooth, mentre il resto del mondo attorno a loro cercava di decidere se questi che parlavano da soli fossero matti tranquilli o matti pericolosi. Poi, all'improvviso, è anche il 2009 e ritroviamo alcuni di quelli che avevamo visto nel 2034 solo che adesso sono senza tinta bianca nei capelli; sono ancora solo delle reclute del FBI che si sono appena riunite a Quantico per sottoporsi ai primi cinque mesi di formazione per i nuovi agenti. Essi rappresentano, l'avrete sicuramente intuito dal momento che questa newsletter arriva solo nelle caselle di posta delle menti televisive più affinate, la Classe del '09: non so se l'avevate notato, ma si tratta del titolo. Pazzesco quando tutti i pezzi sembrano andare al loro posto. Ma non è finita qua, perché oltre a passato e futuro c'è anche un presente, in questa serie piena di misteri misteriosi spionistici e retro-futuristici. Nel presente, la protagonista Ashley Poet interpretata da Kate Mara, e diplomata nella classe del '09, lavora come agente sotto copertura con un compito ben preciso e a tratti anche un po' infame: deve impossessarsi e sfruculiare per bene, senza farsi notare, il database criminale creato nel corso degli anni, e con dubbia etica professionale, dall'ex compagna di classe (del '09) Hour; la quale viene trattata come cattiva praticamente solo per le sue origini arabe e dunque evviva: invece di scavallare nel 2024 a quanto pare siamo tornati nel 2002.
Escono anche
Marry My Husband (Corea del Sud, 2024) - dal 01/01/2024 su Prime Video: Kang Ji-won ha la sfiga addosso, perché ha un marito, Park Min-hwan, che è un narcisista disoccupato e pieno di debiti e oltretutto se la fa di nascosto, ma neanche tanto, con la cara amica di famiglia Soo-min; poi ha una madre rompipalle e infine le viene pure diagnosticato un cancro. Stufa delle corna, e probabilmente anche del cancro, affronta di petto gli amanti, finisce uccisa dal marito e invece di morire si risveglia 10 anni nel passato, quando era ancora solo fidanzata con quel pirla assassino e le cose sembravano andare bene. Ji-won decide di scardinare le sliding doors della sua vita, convince i giovani Min-hwan e Soo-min ad andare per la loro strada e riprodursi serenamente, e si fa volentieri mettere gli occhi addosso dal collega Ji-hyeok.
Orange Days (Giappone, 2004) - dal 01/01/2024 su Netflix: è una vecchia serie giappona in cui lo studente di psicologia e servizi sociali Yuuki Kai va in giro in cerca di lavoro. Un giorno incontra una violinista, Hagio Sae, e ne rimane tremendamente affascinato: scopre che la ragazza, in realtà, ha perso l'udito e può comunicare solo tramite il linguaggio dei segni. Prima di riuscire a rivelarsi a vicenda cosa pensano l'uno dell'altra e cosa provano l'una per l'altro, Sae e Kai dovranno superare molte barriere. Beccami gallina se entrambi non trarranno giovamento da questo tenero rapporto, per poi diventare le brave persone in cui erano destinati a maturare. Bravi tutti.
Tornano
NETFLIX
Neumatt (Svizzera, 2021) - seconda stagione dal 01/01/2024
(avevamo parlato della prima stagione qui)
Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).
Berlino (Netflix) 🥑
E pigliatelo anche un po' in testa quest'avocado rinsecchito, caro il mio Berlino: un'ombra di principi nutritivi la trovi ancora, ma stavolta era quasi meglio una banana. Per il potassio, chiaramente. Ma ci si può fare anche dell'altro e il giovamento è il medesimo. Lo spin-off e prequel della Casa di carta fa alcune cose corrette che certamente lo sollevano dalla sua indole cialtrona e lo rendono di gran lunga più presentabile e potabile della serie madre. Non c'è quell'insopportabile retorica populista un tanto al chilo da Robin Hood d'accatto, né la banalizzazione della rivoluzione; anche se Berlino, il personaggio, fa di tutto per farsi odiare quando sfodera una voce fuori campo che proviene dal futuro se stesso, conosciuto dagli spettatori grazie alla Casa di carta. In Berlino, la serie, c'è solo un gruppo di ladri alle prese con un colpo arzigogolato e con un leader brillante e carismatico che però ha due problemi: è una persona molto orgogliosa e irascibile, e tende a pensare all'amore con l'intensa ingenuità di un adolescente che ha appena scoperto per sentito dire che al mondo esiste anche la possibilità di copulare. Dunque si invaghisce della persona sbagliata – la moglie del tizio che dovrebbe rapinare –, tenta di conquistarla stalkerandola e poco gliene cale se i suoi capricci mettono a rischio l'intera operazione e l'incolumità dei suoi soci. Non mi aspettavo niente da Berlino, eppure speravo fosse appena un po' meno banale di così.
Extra
Qualche notizia dal mondo delle serie. (a cura di Giulia Ciappa)
Il pilota VPN della settimana: The Reckoning
La serie della settimana: A Murder at the End of the World
Se siete interessati
In giro con Momoa
Che voci!
Terza e da non perdere