Fuori le serie! 🛋️ #135: E alla fine arriva soreta
Fuori le serie!
- di Nicola Cupperi -
#135 - E alla fine arriva soreta
Ciao ,
questa è Fuori le serie!, la newsletter di Film Tv che ti segnala tutte le serie che partono, tornano o ricominciano in streaming ogni settimana.
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È la settimana in cui arriva in Italia la serie più attesa fra quelle di cui nessuno sentiva il bisogno (How I Met Your Father), ma tranquilli che succedono anche tante altre cose.
Esse vivono
NETFLIX
42 giorni nell'oscurità (Cile, 2022)
dall'11/05/2022
Dice che è la prima serie pubblicata su Netflix a essere prodotta e realizzata in Cile; quel paese che, per sua stessa conformazione geografica, permette di fare solamente riprese in verticale. Cioè, non c'è proprio spazio orizzontale per riprendere in 16:9. Se lo andate a vedere sulla cartina, quello stato qui sarà largo tipo al massimo un metro, un metro e mezzo. Pazzesco. Dice anche che la serie l'ha prodotta Pablo Larraín; e di conseguenza ti viene da pensare bene: Pablo Larraín è molto bravo, sulla carta sono piuttosto soddisfattə. Ma poi ci ripensi e ti viene in mente che Pablo Larraín aveva già fatto una (mini)serie, l'adattamento del romanzo di Stephen King La storia di Lisey, e non era stata particolarmente riuscita, mannaggia. Quindi non si sa cosa aspettarsi. Quello che si sa è che 42 giorni nell'oscurità è un thriller psicologico in sei puntate tratto da un fatto di cronaca, quello in cui una donna di nome Veronica un bel giorno sparisce nel nulla senza spiegazioni e a mettersi a cercarla freneticamente ci pensa la sorella Cecilia, la quale scoperchia tutta una serie di bruttezze, verità scomode, negligenze delle istituzioni e giudizi antipatici provenienti dalla curva dei social media.
Savage Beauty (Sudafrica, 2022)
dal 12/05/2022
La storia dei denti e del pane colpisce ancora. C'è il Sudafrica che per anni e anni è stato un posto in cui la maggior parte della gente veniva trattata malissimo da una schiatta di cattivi che il cinema e la tv se li sognano; erano i nazisti subdoli (ma neanche tanto subdoli, diciamo nazisti senza gas) che praticavano quella sconcezza dell'apartheid come se fosse una cosa normale. Solo che nel periodo in cui c'erano in giro i nazisti in Sudafrica, non c'era in giro Netflix – e soprattutto in generale non c'era mica tanto la possibilità di fare film o serie, perché non è che i nazisti vanno in giro a fare i nazisti lasciando la gente libera di esprimersi. Ora che c'è Netflix e che più o meno tutti, con il giusto impegno e la corretta preparazione, possono fare serie, succede però che i nazisti non ci sono più (? punto di domanda obbligatorio). E che i cattivi, in questa nuova era del Sudafrica senza nazisti (al potere; forse), siano invece rappresentati dai turbo-capitalisti indigeni proprietari di una gigantesca azienda di cosmetici. Quindici anni prima delle faccende attorno a cui si svolge Savage Beauty, la power couple composta da Don e Grace Benghu si lanciava sul mercato sottostante dei trucchi testando i propri prodotti sui bambini che vivevano per strada. Di questi poveri bambini, solo due sono sopravvissuti a quei test brutali. Una dei due, Zihnle Manzini, ha giurato vendetta tremenda vendetta. Per ottenerla, si è impegnata molto ed è diventata una donna bellissima, strategia fondamentale per poter essere nominata volto ufficiale della Bhengu Beauty e riuscire a infiltrarsi nel clan per distruggerlo dall'interno.
Avvocato di difesa (Usa, 2022)
dal 13/05/2022
Ehi! Ma Avvocato di difesa non è il romanzo di Michael Connelly da cui quel carneade di Brad Furman (chi? Esatto) ha tratto un filmetto (in Italia uscito con il titolo originale di The Lincoln Lawyer) che per Matthew McConaughey è stato il primo tentativo in un progetto drammatico, appena prima di riuscire a essere preso sul serio grazie al ruolo clamoroso in Killer Joe, dopo anni passati a fare il manzo stupido in commedie romantiche? E Michael Connelly non è mica quello scrittore da battaglia che ha anche creato la serie di libri da cui poi hanno tratto Bosch? Sì, a entrambe le domande. Ne consegue che i pregiudizi per questa serie siano un po' misti. Da una parte c'è la certezza che il materiale di partenza ha la sua solidità: Connelly ha una scrittura più piantata di un paracarro, e inoltre Avvocato di difesa è solo il primo di una serie di romanzi che hanno per protagonista Mickey Haller, legale tutto matto e anticonformista che non ha ufficio ma riceve la clientela a bordo della Lincoln su cui attraversa in lungo e in largo Los Angeles. D'altra parte, però, è tutta roba che abbiamo già visto. E che abbiamo già visto con protagonista il carisma innegabile di McCounaghey, qui sostituito dal messicano Manuel Garcia-Rulfo. Che è buono, ma non è Matthew McCounaghey.
Il produttore (Turchia, 2022)
dal 13/05/2022
Questa serie è tutta farina del sacco di Cem Yilmaz – a detta dei numeri sui social (14 milioni e mezzo di follower su Twitter, 3 milioni di iscritti al suo canale di YouTube) uno dei protagonisti del mondo dell'intrattenimento più celebri in Turchia –, il quale crea, sceneggia, dirige, produce e veste i panni dell'eponimo protagonista di questa commedia tutta matta ambientata nel mondo del porno turco anni '70. Cem Yilmaz è un comico diventato ultra famoso in patria dopo aver sfornato (nel 2004) una parodia fantascientifica, sguaiatissima e virtualmente inaffrontabile per i non turcofoni, intitolata G.O.R.A. – raddoppiando nel 2008 con un sequel altrettanto fruttuoso, sapidamente titolato A.R.O.G. Qui invece si inventa la storia di un architetto del porno, un uomo di cinema spinto dal suo ciuffo alla Enzo Paolo Turchi verso una carriera come regista e produttore di film zozzi. Erşan, però, a un certo punto scopre di averne abbastanza di capezzoli imbizzarriti, clitoridi timidi e prepuzi lamentosi, decidendo di avventurarsi in altri generi cinematografici. Da qui parte una buffa sarabanda in cui il buon Kuneri si confronta con la fantascienza, con il cappa e spada medievale, con la commedia romantica e con tanti altri tipi di film in cui l'unica cosa a essere penetrata è il cuore degli spettatori. Aaawww.
Neumatt (Svizzera, 2021)
dal 13/05/2022
Attenzione che questa è una svolta importante, potrebbe non essere un'esercitazione. Sembra, pare, risulta che anche gli svizzeri abbiano un cuore e dei sentimenti. È un sentito dire, forse una leggenda. Ma è un tema che ha fatto abbastanza il giro da finire protagonista di una serie, per di più realizzata proprio in Isvizzera, dove solitamente sono troppo impegnati a contare soldi o ad addestrare gente alta all'uso dell'alabarda per perdere tempo in frivolezze come Netflix e affini. Questa serie parla di un signore di nome Michi Wyss, che all'inizio della storia è una svizzero con tutti i crismi: abita con soddisfazione a Zurigo, dove può serenamente pagare tredici euro per un bicchiere d'acqua del rubinetto forte del suo rampante stipendio da rampante consulente finanziario che passa le giornate a fatturare e il tempo libero a riflettere su come fatturare ancora di più. Poi il patatrac. Il padre di Michi decide di togliersi la vita, lasciando il figlio nella condizione di dover prendere una scelta complicata e importante: battersene cinicamente le gonadi della fattoria di famiglia e venderla al migliore offerente, oppure cambiare vita e andare a zappare la terra dimentico dei privilegi apportati dall'oro dei nazisti, proprio come aveva deciso di fare il babbo? Sceglierà la seconda, ritrovandosi piuttosto basito alla scoperta che il latte viene dalle mucche ed è abbastanza economico, nonostante un mezzo litro di pastorizzato a Zurigo costi 27 euro.
DISNEY+
How I Met Your Father (Usa, 2022)
dall'11/05/2022
How I Met Your Mother aveva fatto il suo dovere di sitcom in maniera encomiabile: era durato nove stagioni, per un gran totale di 208 episodi (se in America superi gli 80 barra 100 episodi puoi cominciare a vendere la tua serie alle reti locali e incassare senza far fatica); era riuscita nello stesso miracolo di Friends, ovvero far credere ai fan che quella roba dalla fotografia sovraesposta fosse la vita vera e che un architetto disoccupato e uno studente di giurisprudenza potessero permettersi l'affitto di un quadrilocale a New York, oltre a una ragguardevole vita sociale, senza mettersi a spacciare; e infine aveva chiuso il cerchio (ancora una volta in maniera simile a Friends) facendosi insultare da una torma di appassionati incattiviti, delusi dal modo in cui gli autori avevano deciso di concludere la serie. A questo punto, dunque, le domande sono d'obbligo: si sentiva davvero il bisogno di una serie la cui unica caratteristica è quella di essere una versione al femminile di How I Met Your Mother? No. La serie in Italia verrà ribattezzata E alla fine arriva babbo? Speriamo di no. Qua c'è Disney che, tramite la partecipata 20th Television, non si cura di richiamare i creatori della serie originale (Craig Thomas e Carter Bays) che tanto possiede già i diritti di sfruttamento, e convoca due guerci qualsiasi dicendo loro: la stessa cosa di How I Met Your Mother, grazie, ma la protagonista è una ragazza che nel 2050 diventerà Kim Cattrall e racconterà ai suoi figli la lunghissima storia di come ha continuato a credere nell'amore nonostante tutti i disastri che le sono capitati, riuscendo infine a incontrare il loro babbo e a conoscerlo biblicamente più di una volta. La nuova versione di Ted Mosby la interpreta Hilary Duff, che se siete cresciuti all'inizio degli anni 2000 ve la ricordate come Lizzie McGuire.
Oussekine (Francia, 2022)
dall'11/05/2022
I grandi pro di Oussekine: è una miniserie in quattro puntate, dense come un buco nero e immensamente rispettose del tempo che gli spettatori dedicano loro; ed è tratta da una terrificante storia vera – terrificante anche e soprattutto perché continua a ripetersi ciclicamente e ovunque – che, peraltro, ha in parte ispirato Mathieu Kassovitz nella realizzazione de L'odio. La vicenda è quella di Malik Oussekine, ventiduenne di origini algerine nato e cresciuto in Francia. Sapete le cose che si dicono sui morti, giusto? Chi scompare di una morte tragica o particolarmente prematura, tante volte viene ripulito e santificato. Come se una morte insensata avesse il potere di cancellare la lavagna e lasciare impresso solo il positivo. Per Malik, invece, non c'era bisogno di esagerare, né di cancellare. Malik giocava a basket nel suo quartiere alle porte delle periferie parigine, nonostante da piccolo avesse avuto problemi ai reni. Suonava la chitarra, Malik, e da grande sognava di diventare un prete gesuita: sosteneva la sua ambizione portando sempre con sé una Bibbia. La sera del 6 dicembre 1986, il ragazzo stava tornando a casa a piedi da una serata con amici; per puro caso incrocia le ultime frange di una manifestazione studentesca (contro una riforma universitaria e la proposta di rendere più complicati i processi di immigrazione) che gli sbirri stanno cercando di disperdere agitando i manganelli. Nonostante non c'entri nulla con il corteo, Malik viene preso di mira da due poliziotti con il sangue alla testa; i quali lo inseguono, lo raggiungono nell'androne di un condominio e, di fronte a un testimone che tenta di impedire l'assalto guadagnandosi un soggiorno premio in ospedale, ammazzano di botte il ragazzo mentre quest'ultimo continua inutilmente a ribadire «Non ho fatto niente, non ho fatto niente». E cos'altro volete fare di fronte alla storia di un ventiduenne crepato di mazzate da due poliziotti senza alcuna ragione? Guardare Oussekine e incazzarvi come delle bisce sembra un'ottima risposta, se chiedete a me.
APPLE TV+
Il serpente dell'Essex (Gb, 2022)
dal 13/05/2022
Tratta dall'omonimo romanzo, pubblicato nel 2016 dall'autrice britannica Sarah Perry, ecco in arrivo la nuova serie di lusso (e in costume: bonus!) sfornata dalle fucine di Apple Tv+; che progetto dopo progetto (Scissione, WeCrashed, Pachinko, Slow Horses, The Morning Show, Servant, Mythic Quest, Ted Lasso, Dr. Brain) si stanno sempre più ancorando al titolo ufficiale di Gran ciambellano dei servizi di streaming spendaccioni ma di qualità, mica come Netflix. Qua i tipi di Apple hanno chiamato a sé come regista Clio Barnard (Ali & Ava - Storia di un incontro) e come protagonisti Claire Danes con l'accento inglese e Tom Hiddleston uomo di chiesa mamma che spreco. La storia si svolge in epoca vittoriana, alla fine del 1800, ed è quella della ricca vedova Cora Seaborne, sotto sotto abbastanza felice di aver finalmente sepolto un marito che aveva passato la maggior parte del matrimonio ad abusare di lei. Libera e felice come una farfalla, ma sensibilmente più benestante, Cora può finalmente decidere che la vita sociale dei londinesi privilegiati non fa per lei, e che preferisce di gran lunga la paleontologia amatoriale. Ed è proprio per questo motivo che la vedova decide di portare i suoi talenti ai margini dell'impero, nell'Essex, dove gira voce che sia stato avvistato un serpente d'acqua mitologico. Cora si troverà a cozzare, almeno inizialmente, con il pastore locale, che accoglie con scetticismo l'arrivo di una donna di scienza. E se l'idea di una donna di scienza manda ai matti, ancora oggi, una manciata di uomini con problemi di cervello e di pisello, figuratevi come può averla presa un prete di campagna nell'Inghilterra del 1893.
Prorogato al 12 giugno 2022 il termine per poter partecipare al Master in Series Development - Sviluppo e produzione creativa della serialità, organizzato dalla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti di Milano con il sostegno di Netflix. Per tutti i dettagli clicca qui.
Loro, invece, ritornano
NOW
L'assistente di volo (Usa, 2020)
seconda stagione dal 09/05/2022
Questa è stata quella serie in cui Kaley Cuoco, la predatrice sessuale di nerd in The Big Bang Theory, provava a uscire dalla gabbia dorata delle sitcom e ci riusciva abbastanza bene. La serie parlava di una hostess, Cassandra detta Cassie, con più di un problema di alcolismo e di scelte di vita rivedibili. La sua routine prevedeva viaggi esotici, grandi sbronze e sesso occasionale con partner che la mattina dopo venivano agilmente dimenticati. La prima stagione di questa serie qui, in cui Kaley Cuoco faceva i salti mortali per dimostrare di non aver ucciso un tizio con cui era andata a letto da ubriaca, si concludeva in maniera abbastanza definitiva: il mistero veniva risolto, le paranoie appianate, il complotto estinto. E quindi cos'altro può capitare in questa seconda stagione? Succede che Cassandra detta Cassie ha raggiunto un anno tondo di sobrietà, si è stabilita a Los Angeles ed è stata cooptata dalla CIA per agire come collaboratrice sul campo. Maccosa?
The Son - Il figlio (Usa, 2017)
seconda stagione dal 10/05/2022
Questa invece è una vecchia serie americana – distribuita fra il 2017 e il 2019 da AMC – recuperata da Sky solo negli ultimi tempi. È una serie tratta dall'omonimo romanzo del 2013 di Philipp Meyer (anche showrunner) ambientata tra il 1849 e il 1915, in cui Pierce Brosnan interpreta un magnate texano del bestiame di nome Eli McCullough. Di Eli McCollough bisogna sapere un paio di cose: a 13 anni è stato rapito da una tribù di Comanche che lo ha amabilmente ribattezzato Ragazzo bianco patetico; adesso che c'ha l'età di Pierce Brosnan, invece, decide che è il caso di espandere il proprio crudele impero capitalista cominciando a fare affari anche con il petrolio; e infine, oltre a tutte le faccende di business e ai brutti ricordi d'infanzia, Eli ha anche il problema di non riuscire a rapportarsi con il figlio. Quando tutte queste cose si schiantano insieme, succede una serie la cui distribuzione italiana è stata ritardata per quattro anni; quindi se non siete dei feticisti del Brosnan forse non fa per voi.
- questa rubrica settimanale esce il venerdì per consigliarti come distruggerti di binge watching intensivo durante il fine settimana -
Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).
Ordinary Joe (NOW)
Un barattolo di pelati inaciditi, e anche un po' affaticati dalla vita, a Ordinary Joe, l'ennesima serie da tv generalista americana (prodotta e distribuita da NBC) che viene cancellata senza appello dopo la prima stagione; e quindi, oltre a essere brutta quasi senza perdono, non dà nemmeno la soddisfazione di vedere come va a finire. Mannaggia a loro. La serie parla delle tre possibili strade che può prendere la vita di Joe a seconda delle persone con cui sceglierà di festeggiare la propria laurea. Se resta in famiglia, finisce a fare il poliziotto; se va dalla migliore amica Jenny, finiranno sposati e con un figlio disabile; se invece seguirà le costole di Amy, colpo di fulmine conosciuto il giorno della laurea, non rinuncerà al suo sogno e diventerà un cantautore di successo. E basta così. Nel senso che il resto della serie sono tre telenovelas parallele al prezzo di una, senza che le varie storie finiscano con l'entrare in contatto fra di loro.
Non c'è nulla che ti convince, tra le serie di questa settimana? Prova una S01! Una prima stagione da recuperare nel weekend. Questa settimana...
La tregua
[Netflix]
Modello semplice: mistero efferato in villaggio della provincia profonda, che intorno all’inchiesta rivela il marcio. Poliziotto pieno di rimorsi e rimossi, farmaco-dipendente, in terapia psicologica (sul progressivo svelamento di questo punto si rafforza il macro plot della prima stagione, ma anche si riattiva la seconda): ancora niente di nuovo. Il marcio però è proprio marcio: sadomasochismo e torture, deliri neonazi e perversioni di tinello, stalking e medici di paese stupratori. I corpi poi sono laidi, brutti, sgraziati, ma realistici: come per trovare un riscatto (o un alibi) alla mostruosità che li circonda, si amano molto e si accoppiano anche di più, esibendo la loro imperfezione. Tutti sembrano essere perseguitati da incubi terribili, nel sonno e in veglia. Anche lo sfondo di detection che motiva gli omicidi è curiosamente eccentrico: la mafia delle scommesse nelle serie amatoriali di calcio, gli interessi per la costruzione di una superstrada... Ma soprattutto c’è il Belgio, e niente può essere malsano come un’allucinazione belga: un racconto della realtà alla Dardenne andato a male, appena un passo prima del Fabrice du Welz di Calvaire. E tantissimo Bruno Dumont (il più vicino, oltre confine), anche quello di P’tit Quinquin. La scrittura è ondivaga, i personaggi secondari si perdono un po’ (ma quando tornano è un vero piacere), il détournement un po’ facile (il colpevole è sempre un altro, fino all’ultima scena), ma è una strada (contorta) per la fiction europea. Così, per dire: è la prima produzione frutto di un accordo tra la televisione pubblica e la comunità francese del Belgio...
ANDREA BELLAVITA
[pubblicata su Film Tv n° 15/2019]
EXTRA
Pilota è un podcast sulle serie tv realizzato da Alice Alessandri, Alice Cucchetti e Andrea Di Lecce grazie alla piattaforma Querty. Abbiamo pensato di riascoltarlo dall'inizio insieme ai lettori di questa newsletter, proponendone un episodio ogni settimana.
Pila 6X02: per festeggiare Halloween, i nostri tre amici si inoltrano tra le serie horror recenti più o meno riuscite. CLICCA QUI per ascoltare l'episodio.
Qualche notizia dal mondo delle serie.
Com'è nata Oussekine
Se amate le britcom
Non tanto giovani, sempre carini, si spera non disoccupati
Il sindaco non ce l'ha fatta
Giovani e assetate di sangue
Ci vediamo la settimana prossima con un nuovo numero di Fuori le serie! Se ci vuoi segnalare qualcosa oppure semplicemente lasciare un messaggio relativo a questa newsletter, puoi scriverci all'indirizzo info@filmtv.press. Ciao!
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