Fuori le serie! 🛋️ #210 - Bucanieri, vigilanti e canetti
In una settimana relativamente tranquilla per le nuove uscite – la serie romantica costumata The Buccaneers e la serie romantica scostumata Colin from Accounts su tutte – tornano anche la bella fantascienza verbosa di For All Mankind e lo sceneggiato per papà con le ossa stanche Monterossi - La serie.
Escono
APPLE TV+
The Buccaneers (Gb/Usa, 2023) - dall'8/11/2023
A quanto pare, qualcuno ha ordinato una variante All-American Bitch di Bridgerton. In questa versione stelle e strisce alla “avremo pure massacrato i nativi, ma poi abbiamo insegnato loro a essere davvero liberi!”, tutto quel sistema dell'alta società inglese – con i balli delle debuttanti in cui i maschi nobili si scelgono le giumente da rendere gravide per perpetuare il privilegio e il sangue puro della propria schiatta – invece di essere scardinato dal di dentro in nome dell'amore e degli ormoni, viene scardinato dal di fuori fuori in nome dell'amore e degli ormoni. Negli anni 70 dell'Ottocento, un gruppo di giovani americane – spensierate figlie di papà parvenu che vengono guardati dall'alto in basso dalla gente di sangue blu – viene invitato in una Londra in cui la nobiltà comincia a essere in crisi di liquidità (e in cui, forse, sposarsi una cugina comincia a sembrare faccenda spinosa) per partecipare alla stagione delle debuttanti e magari farsi impalmare da un impeccabile ed elegante gentiluomo britannico. Il patto è: agli inglesi i soldi – che tanto ci avanzano – e a noi americani il prestigio. Manco a dirlo, le yankee getteranno nello scompiglio l'alta società inglese facendo un po' quello che cacchio pare a loro, squadernando tradizioni secolari e ciulando chiunque abbiano voglia di ciulare. E gli inglesi, squattrinati e basiti dall'alto della loro auto-assegnata superiorità morale, muti come degli stoccafissi ben impomatati e altrettanto rigidi. Il tutto tratto dall'ultimo romanzo incompiuto (Bucanieri, 1938) di Edith Wharton.
DISNEY+
Vigilante (Corea del Sud, 2023) - dall'8/11/2023
Un po' The Punisher, un po' Dexter, un po' tutti gli shonen manga dell'ultima generazione (My Hero Academia su tutti), e tutto il resto è K-Drama. Che, se ci pensate un attimo, è l'esatto opposto di “tutto il resto è noia”: il K-Drama, come contenitore di linguaggio televisivo, è un capolavoro di accumulo spasmodico votato a catturare a ogni cambio scena l'attenzione traballante del pubblico contemporaneo; un modello che permette di toccare nella stessa serie ogni singolo genere da ogni singola angolazione. Solo che il K-Drama, al contrario della noia, non è una categoria critica soggettiva e fluttuante, bensì una realtà produttiva solida e intensa come una stagione di 16 episodi da 85 minuti l'uno. Pipponi a parte, Vigilante sembra una divertente trasposizione fumettistica (dall'omonimo webtoon di Kim Gyu-sam) che ha innanzitutto il superpotere di essere una miniserie in 8 puntate che non superano i 55 minuti. La storia è quella di un bimbo che assiste al processo del criminale che ha ammazzato di botte sua mamma e, dal momento che il gaglioffo si è finto pentito in maniera convincente, egli viene condannato a talmente pochi anni di carcere che all'uscita potrebbe trovare ancora vivo il suo pesce rosso. Il bimbo piange di rabbia, stringe i pugnetti e qualche anno dopo diventa Kim Ji-yong, diligente allievo dell'accademia di polizia che risulta fra i primi della classe anche per la sua zelante conoscenza e rispetto di tutte le regole che gli vengono insegnate e impartite. Tuttavia, quando il sole tramonta – e meglio se durante i fine settimana che nei giorni feriali deve alzarsi presto – Ji-yong adotta un'identità segreta, indossa un cappuccio e si trasforma in un vigilante che punisce i criminali che sono riusciti a gabbare la burocrazia della legge insinuandosi fra le maglie larghe di un sistema penale fallace.
PARAMOUNT+
Colin from Accounts (Australia, 2023) - dal 9/11/2023
Rieccoci amici, amiche e soprattutto canetti. Anche questa settimana esce una serie che già avevamo visto e di cui già avevamo detto: che bello sarebbe se questa serie uscisse anche da noi. Questa serie è uscita anche da noi, si intitola Colin from Accounts ed è commedia australiana, probabilmente romantica, dal formato strano (37 minuti) e prodotta da CBS. Ed è pure un esempio perfetto di come trattare con i canetti nelle serie senza essere né stucchevoli/talebani, né antipatici. I canetti, i gattini e in generale tutti gli animaletti – anche i piccioni, specisti che non siete altro – sono la cosa migliore di questo mondo al di là degli esseri umani interessanti, del cibo fatto come si deve e delle storie ben raccontate. Dunque è importante che siano trattati con la dovuta grazia. Specialmente i canetti, che sono gente pura e che quando decidono di darti del bene lo fanno senza remore perché non hanno ancora capito che il genere umano puzza; o forse l'hanno capito e ci vogliono comunque bene, e in questo caso sarebbero ancora più commoventi. In questa serie, una bestiola è l’arma scelta dal destino (o dal caos o dal dio dei canetti) per far incontrare due persone che, altrimenti, non avrebbero mai incrociato i rispettivi cammini. Due sconosciuti single per scelta altrui, una medica specializzanda ancora sui vent'anni a cui piace iniziare le giornate con dell'alcol corretto al caffè e un mastro birraio ben oltre i trent'anni che si fa ancora chiamare Flash dagli amici, si trovano costretti a prendersi cura di un canetto convalescente, ribattezzato Colin dell’ufficio contabile che si sta occupando dell’importante fusione. Scoppierà l'amore fra questi due scappati di casa? E ben più importante: riuscirà Colin dell’ufficio contabile che si sta occupando dell’importante fusione a guarire perfettamente per tornare a correre al parco con gli amici, leccarsi le palle e rovinare altre paia di calzini? Speriamo.
MGM+
Beacon 23 (Usa, 2023) - dal 12/11/2023
Di questa serie – che uscirà su una piattaforma a cui nessuno, in Italia, è abbonato a meno di aver cliccato male su qualche pacchetto proposto da PrimeVideo o Mediaset Infinity – esistono poche informazioni e un unico trailer, ma già due stagioni fatte e finite, pronte a essere distribuite sperando che qualcuno le veda, ne parli e spinga qualcun altro a scaricarla ad attivare la prova gratuita di 14 giorni su Prime ad abbonarsi al servizio per soli 3 virgola novantanove eurocents suscettibili di rialzo in base allo spread e ai movimenti delle maree.
Beacon 23 appare come una serie super thriller e super fantascientifica, creata e scritta da quel guercio di Zak Penn che in passato aveva già sceneggiato cose fra il dubbio e l'ostile (X-Men - Conflitto finale, L'incredibile Hulk con Edward Norton e Ryan Reynolds presenta: Free Guy - Eroe per gioco). Nel 23° secolo, i destini di Cersei Lannister e del bravo co-protagonista di Se la strada potesse parlare si intrecciano quando si ritrovano intrappolati insieme in un remoto faro spaziale ubicato alla fine dell'universo conosciuto. La prima, infatti, è astro-naufragata (parrebbe in maniera del tutto voluta) nei pressi del faro di cui il secondo è geloso custode. Cersei sembra in missione per scovare qualcosa di misterioso custodito nei meandri del faro, mentre il bravo co-protagonista della bella serie Prime Homecoming fa il più possibile il burbero per evitare che qualcosa trapeli. A un certo punto arriva della gente spaziale che imbraccia dei fucili spaziali, e i due coinquilini devono ben decidere se è il caso o meno di cooperare per avere salva la pelle.
Escono anche
L'affaire Bettencourt: uno scandalo miliardario (Francia, 2023) - dall'8/11/2023 su Netflix: è una docuserie che promette di raccontare tutti i dettagli su uno degli scandali economici e legali più ghigliottinabili di sempre. Ovvero la torbida vicenda giudiziaria che coinvolse Liliane Bettencourt e la figlia Françoise, erede e controerede dell'impero L'Oréal. Sapevate che, più o meno fin dalla sua nascita, tutti i padroni di L'Oréal sono stati amici dei nazisti? Perché loro valgono, ma altri un po' meno.
Akuma-kun (Giappone, 2023) - dal 9/11/2023 su Netflix: immaginate essere un bambinoa giapponese che va alla bottega dei manga alla ricerca di una storia in cui rispecchiarsi. Il piccolo egli o la piccola ella può scegliere di essere un pirata, un ninja, un guerriero alieno a cui piace ingozzarsi e salvare il mondo o altrimenti, volendo, anche un giovane evocatore di demoni degli inferi, che tramite il loro potere cerca di migliorare il mondo e, se capita, di ritrovare la famiglia che non ha mai conosciuto.
At the moment - 10 storie d'amore (Taiwan, 2023) - dal 10/11/2023 su Netflix: è una serie antologica taiwanese che racconta dieci diverse storie d'amore ambientate durante la pandemia del COVID. Dieci coppie – o triangoli, o quadrilateri, chennesò io – per altrettanti episodi pieni di passione, struggimenti, fraintendimenti, sfuriate, dichiarazioni enfatiche, ormoni scombussolati, genitali mal assortiti, musica straziante, discorsi banali ma condivisibili (“Venezia è bella ma non ci vivrei”) e, soprattutto, scene de merda de baci de merda.
Tornano
DISNEY+
Nuovo Santa Clause cercasi (Usa, 2022) - seconda stagione dall' 8/11/2023
(avevamo parlato della prima stagione qui)
APPLE TV+
For All Mankind (Usa, 2019) - quarta stagione dal 10/11/2023
Questa serie porta una firma che, anche all'interno del ristreto circolo di divulgatori della fantascienza, può essere considerata extra lusso: Ronald D. Moore è il brav'uomo che, dopo aver fatto gavetta a spalare sceneggiature per Star Trek, ha creato il remake moderno di Battlestar Galactica – e anche Outlander, che però è molto più legato al mondo del fantasy che non a quello della sci-fi. Nel 2019 Moore ha avuto il via libera da Apple TV+ per una serie di fantascienza e, a sorpresa, si è tenuto distante dallo spazio profondo e ha deciso di reinventare la storia umana della seconda metà del Novecento immaginandosi una ucronia in cui l'Unione Sovietica fosse riuscita ad anticipare i rivali americani, allunando per prima nel giugno del 1969. Da qui in avanti si dipana una storia alternativa, più politica e umana che avventurosa, incentrata sulla gara fra superpotenze a chi colonizza per prima il satellite; una storia che Moore esplora piuttosto nei dettagli, abbandonando la fantascienza estetica e filosofica per abbracciare uno sforzo speculativo interessante, ma costruito su copioni così verbosi che Aaron Sorkin ha chiamato per dire che anche secondo lui in For All Mankind parlano tutti troppo. La prima stagione si era conclusa con due episodi piuttosto movimentati, che lasciavano presagire un'impennata nell'azione. La seconda era ripartita (molto meglio) dieci anni dopo gli eventi che chiudevano la precedente e con un solido vantaggio (ci mancherebbe) sulla costruzione di personaggi e situazioni, riuscendo ad aggirare diversi banchi di noia che rallentavano la visione. Dalla terza ci si aspettavano buone cose, compresa la risoluzione dell'eterno conflitto fra Russia e Stati Uniti. La quarta scollina nel nuovo millennio e come ben sappiamo noi anziani: nulla di buono è uscito fuori da questo nuovo millennio. Persino le Spice Girls sono nate negli anni 90.
PRIME VIDEO
Monterossi - La serie (Italia, 2022) - seconda stagione dal 10/11/2023
Il non commissario Monterossi ci prova a non essere Montalbano. Innanzitutto non è un commissario, e non lavora nemmeno in polizia, o in finanza. Non è neanche un carabiniere, né un forestale. Insomma si fa prima a dire che è un integerrimo autore televisivo, fermo nella sua convinzione di non rinnovare il contratto per il programma di grande successo da lui stesso ideato (Crazy Love), ma dirottato da una Barbara D'Urso versione cattiva della Marvel in territorio tv spazzatura e pornografia dei sentimenti. Secondo poi non è nemmeno pelato. Ha in testa tutti i capelli scompigliati di Fabrizio Bentivoglio, con sotto due occhi azzurri azzurri (sempre di Fabrizio Bentivoglio) che paiono quelli di un cagnone malinconico e stropicciato. Poi Monterossi non ha nemmeno il coraggio (sostituito dal lamento), la filosofia spiccia (sostituita dalle canzoni di Bob Dylan), la passione per il cibo (sostituito dal whisky) o l'intuito (sostituito da un paio di amici che fanno le cose sveglie al suo posto) di Montalbano. Però essi, il commissario e il non commissario, hanno un simile senso dell'onore e della giustizia, quello sì. Tanto che quando il Monterossi viene scambiato per un'altra persona e si trova coinvolto in un turbinoso casino in mezzo a palazzinari, neofascisti, sinti vendicativi e vedovi incazzati, si sente in dovere di scovare i veri responsabili e consegnarli a una giustizia in cui non è che riponga tutta questa fiducia. Il quid del non commissario Monterossi è che, nella pratica, ci prova a non essere Montalbano; ma nella sostanza è esattamente quella cosa lì. Non è una serie – nel senso che non sfrutta il linguaggio seriale – ma è una collezione di sceneggiati senza orizzontalità, confezionati in pacchetti da tre puntate che coprono gli adattamenti dei due romanzi della saga di Alessandro Robecchi (Questa non è una canzone d’amore e Di rabbia e di vento) da cui è tratta la prima stagione – questa seconda, invece, è l'adattamento di Torto marcio. E va tutto bene eh, basta solo sapere certe cose in anticipo per evitarsi strane aspettative visto che fa ancora un po' strano vedere gli sceneggiati sulle piattaforme di streaming.
Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).
Gen V (Prime Video) 🥑🥑🥑🥑
Quattro avocadi muscolosi che dicono le parolacce e si trovano bene a fare serata con gli universitari a Gen V. Gen V è lo spin-off collegiale di The Boys, ché se sei già dentro al vernacolo della serie ti fa sentire sveglio fin dal titolo: Gen Z + il Composto V che sta alla base di questa approfondita parodia degli universi narrativi supereroistici. Parla di ventenni con i superpoteri e con i superproblemi, ma superproblemi molto più impellenti e realistici di quelli allegorici cui siamo abituati dall'egemonia Marvel. Gen V, soprattutto, è perfettamente all'altezza della bella serie di cui è ramificazione. Tanto che più di spin-off sarebbe quasi meglio parlare di terza stagione e mezzo di The Boys. Il fomento sale ed è già prevista una seconda stagione, che sarà il prosieguo diretto della quarta di The Boys (in arrivo nel 2024).
Extra
Qualche notizia dal mondo delle serie. (a cura di Giulia Ciappa)
Il pilota VPN: The Vanishing Triangle
La serie della settimana: Dear Mama
Ancora inedito
Niente buoni avvocati
Attenti al dottore