Fuori le serie! 🛋️ #185 - La serie sui Padawan sbagliati
Non prendiamoci in giro, questa settimana guarderanno tutti il prequel di Bridgerton sulla regina Carlotta; ma noi, sommessamente, consigliamo anche altre cose valide, tipo A Small Light e Silo.
Escono
NETFLIX
Il sarto (Turchia, 2023)
dal 02/05/2023
Peyami, lo stilista più rock'n'roll di tutta la Turchia – che immagino sia un po' come dire il saltatore in alto più bohémien di tutta Malta –, ha appena concluso l'ennesima sfilata di successo, ma riceve una brutta notizia dal villaggio natio: il nonno è morto. Peyami non lo dice ma secondo me lo pensa: “vabbè, non è tanto quella la tragedia, al fin della fiera il nonno c'aveva la sua bella età; la tragedia vera è che adesso devo prendermi cura di mio padre Mustafa, che ha seri problemi mentali e si comporta come un bambino di cinque anni”. Esatto. Peyami pensa con il punto e virgola. E Peyami prova forte imbarazzo ad avere un papà così. Vergogna, Peyami. Anche se, a sua parziale discolpa, è stato cresciuto da una famiglia di gente che nasconde segreti anche brutti. Ma questo non lo giustifica: non è carino portare il padre a Istanbul per legarlo in una stanza e tenerlo nascosto al mondo. Nel frattempo c'è anche una promessa sposa che si sta facendo fare l'abito da Peyami e si prende le botte dal fidanzato cocainomane matto; non si capisce bene se il nostro sarto sia invaghito di lei o di lui. Sentite, questo qua è un brutto melodrammone con le inquadrature dal punto di vista dello zucchero filato scagliato in terra per la rabbia con un sottofondo musicale incinto di pathos. Queste serie qua sarebbe stata bene negli Escono anche, ma ci tenevo faceste particolare attenzione alla soap opera turca con una rappresentazione del ritardo mentale degna della versione scespiriana del Bagaglino.
La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton (Usa, 2023)
dal 04/05/2023
Una faccenda che mi dà il sollazzo: questa nuova magata con il timbro Shonda Rhimes, il prequel spin-off di Bridgerton, si apre con una premessa – “Carissimi lettori, questa è la storia della Regina Carlotta di Bridgerton (non la fittizia famiglia di visconti, ma proprio la serie di Netflix, ndr). Non è una lezione di Storia. È finzione che si ispira ai fatti. Tutte le libertà che l'autrice si è concessa sono decisamente intenzionali. Buon divertimento” – che alle mie orecchie suona come “questa miniserie andrà in onda in forma ridotta per venire incontro alle vostre capacità mentali”.
Adoro Shonda Rhimes. A parte essere la regina indiscussa e incontrastata del moderno feuilleton, al momento si sta divertendo un mondo a scrivere Bridgerton & affini, raccontando una versione ultra romanzata (ma ben documentata) dell'Età della reggenza del Regno Unito dal punto di vista di una donna nera. Questo prequel spazia fra il presente di Bridgerton e il suo passato, a partire dall'arrivo a palazzo (previo contratto di matrimonio al buio concordato tra famiglie) della futura regina Carlotta – giovane duchessa volitiva e dalla lingua affilata, educata alle maniere di corte ma non intimorita dalle stesse. Nel presente, Carlotta tartassa gli innumerevoli figli acciocché le producano immantinente un(')erede. Nel passato, invece, affronta i pregiudizi razziali della corte inglese e i comportamenti schizofrenici del marito re Giorgio III, che prima la carezza con parole dolci e poi la tratta con rabbia e sufficienza. Da non perdere per tutti quelli che si sono fatti titillare da Bridgerton: è quella roba lì fatta di dialoghi scattanti, gossip di corte e intrighi scoperecci. Ma guardatela anche se avete voglia di apprezzare il doppiatore italiano ripetere insistentemente Giórgió.
DISNEY+
A Small Light (Usa, 2023)
dal 02/05/2023
Un infausto ibrido tra fantascienza e documentario (Marte), una guerresca baracconata di regime (The Long Road Home), una miniserie insipida (Pronti a tutto) e una serie insipiente cancellata dopo la prima stagione (The Right Stuff - Uomini veri), un'antologia ansiogena molto ok (The Hot Zone - Area di contagio) (tutti bravi a fare cose buone con Julianna Margulies protagonista però) e una sfilza di biografie oleografiche (Genius): non sono i capi di accusa contestati al direttore di Guantánamo, bensì l'elenco condensato delle serie di fiction prodotte da National Geographic, lo zio eccentrico con i sandali e i copricapi etnici (come li chiama lui) della grande famiglia Disney. Questo per dire che A Small Light non partiva molto avvantaggiata. La serie sulla segretaria del papà di Anna Frank, che ha fatto di tutto per nascondere la famiglia ebrea ai nazisti, prodotta da National Geographic? No grazie. Ci metto meno a leggere la pagina di Wikipedia, ma imparo più cose e secondo me mi diverto anche di più. E invece, a sorpresa, A Small Light è una bella serie. Soprattutto perché lascia l'ingombrante figura di Anna Frank sullo sfondo per concentrarsi sulla tenera e anche un po' toccante amicizia fra la protagonista Miep Gies, ragazza idealista che a 18 anni (nella serie) si trasferisce ad Amsterdam, e l'uomo d'affari che la assume come segretaria, l'ebreo tedesco Otto Frank. Facendo così, A Small Light può permettersi il lusso di fregarsene della filologia a ogni costo, romanzando (rispettosamente) la storia di Gies alla bisogna.
PARAMOUNT+
Fatal Attraction (Usa, 2023)
dal 01/05/2023
Sì: sapevamo che Paramount stava facendo, come tutti del resto, quella cosa lì di prendere le sue proprietà intellettuali più celeberrime (Star Trek, Twilight Zone, Il padrino [con la miniserie The Offer], Grease) e ricicciarle in forma di serie. No: non eravamo preparati alla miniserie che rifà (non proprio) papale papale (ma quasi) Attrazione fatale. Anche perché, con tutto l'amore del mondo che si può provare per Pacey di Dawson's Creek travestito da Russell Crowe e per Lizzy Caplan, essi non sono per niente Michael Douglas e Glenn Close;
e non per fare il vecchio barbogio nostalgico ma, per quanto mi riguarda, Attrazione fatale non ha molto senso senza Michael Douglas e Glenn Close. Soprattutto Glenn Close. Praticamente solo Glenn Close. Quindi che dire di questo Fatal Attraction? La faccenda è la stessa del film diretto da Adrian Lyne, però inizia con l'avvocato fedifrago e pentito fuori tempo massimo che esce di galera dopo 15 anni, dunque sappiamo che la storia ha le stesse premesse ma potrebbe non concludersi (attenzione! finti spoiler per un film di 36 anni fa) con lo stesso omicidio di una donna ai danni di un'altra donna. E poi c'è che la serie l'ha creata Alexandra Cunningham, già produttrice esecutiva di Desperate Housewives e showrunner della valida Physical, che mi sembrano garanzie buone ma non infallibili. Come direbbe il vate: non saprei cos'altro aggiungere.
APPLE TV+
Silo (Usa, 2023)
dal 05/05/2023
silovoglio, un silosilovoglio per l'umanitààà
Quasi come Elio e le storie tese, ma con la fantascienza al posto dei capperi, anche Silo immagina un futuro in cui il silos sarà il contenitore più importante per il genere umano. Ma al contrario di Elio e le storie tese, Silo quel futuro non lo auspica. Anche perché il silos di Silo non è solo il contenitore più importante per il genere umano; è proprio l'unico contenitore di genere umano rimasto dopo che abbiamo reso la superficie terrestre una landa desolata e tossica, costringendoci all'auto-interramento dentro a un silos ficcato nel terreno e lungo 1 chilometro e 609 metri circa – l'unico miglio buono è quello che si mangia e comunque fra i cereali preferisco il riso. Dentro al silos sono rimasti gli ultimi diecimila esseri umani che, nel momento in cui comincia la serie, sono nel capsulone da talmente tanto tempo da non ricordarsi più chi è stato ad avere la brillante idea, perché ha deciso di organizzare la società del silos in quel modo qui così rigido e come mai non esiste alcun modo di sapere concretamente (e non solo in teoria) quello che succede in superficie. L'impasse è interrotto dall'ingegnera Juliette (Rebecca Ferguson), che s'impunta per scoprire chi le ha ammazzato una persona cara.
Escono anche:
Sanctuary (Giappone, 2023) - dal 04/05/2023 su Netflix: Saruzakura è una teppa di grossa stazza ed è un artista nel menare le mani, ma invece di diventare fabbro sceglie di intraprendere una carriera nel sumo perché dice che si mangia meglio e che è più facile sedurre le femmine se riesci a incutere timore nell'avversario pur indossando un perizoma che sembra piuttosto scomodo.
Star Wars: Young Jedi Adventures (Usa, 2023) - dal 04/05/2023 su Disney+: è un cartone per bambini super piccoli, in cui Yoda addestra giovani Padawan a diventare ottimi Jedi. Tranquilli, la serie è ambientata un sacco di secoli prima rispetto a La vendetta dei Sith e questi Padawan sono diversi da quelli che verranno trucidati dall'artista precedentemente noto come Anakin Skywalker.
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NOW
A casa tutti bene (Italia, 2021) - seconda stagione dal 05/05/2023
(avevamo parlato della prima stagione qui)
Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).
The Diplomat (Netflix) 🥑🥑
Due avocados vieppiù cortesi per The Diplomat, una serie parlata a ritmo frenetico che racconta di brillanti diplomatici che diplòmatano a destra e a manca, soprattutto fra di loro. Keri Russell fa la nuova ambasciatrice americana a Londra, ma le sarebbe piaciuto molto di più andare a Kabul a combattere per i diritti delle donne del posto, come le era stato promesso, e invece è costretta a mettersi in ghingheri per i reali e rilasciare interviste a Vogue. Rufus Sewell fa suo marito, ovvero un ex ambasciatore uscito dalle grazie del governo che dice di voler aiutare la moglie comportandosi da bravo First gentleman ma in realtà qualche bastone fra le ruote lo mette. E in tutto questo qualcuno – gli iraniani? I russi? I gibilterriani? – ha bombardato una nave da guerra inglese e in giro c'è aria pesante. Dialoghi fitti, intrigo internazionale, discreta tensione e attori che ci credono neanche fossero sparati dal cannone. Si può fare (e c'è già una seconda stagione confermata).
Extra
Qualche notizia dal mondo delle serie. (a cura di Giulia Ciappa)
Il pilota VPN: Totally Completely Fine
La serie della settimana: Inseparabili - Dead Ringers
Pilota: Pilotino 28 (The Last of Us)
Non era affatto noiosa
La musica di Charlotte
Sceneggiatori in Usa
Di notte, ma in India
Come sapete, Il pilota VPN è la rubrica in cui Nicola Cupperi seleziona ogni settimana una serie tv meritevole anche se ancora inedita in Italia: se avete visto una serie tv che reputate possa essere un valido pilota VPN, segnalatecela a staff@filmtv.it! Qui potete sfogliare tutti gli articoli finora pubblicati.