Fuori le serie! 🛋️ #117: Buon Natale, felice Hannukah e soprattutto: un Kwanzaa di amore e tante care cose
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Fuori le serie!
- di Nicola Cupperi -
#117 - Buon Natale, felice Hannukah e soprattutto: un Kwanzaa di amore e tante care cose
Ciao ,
questa è Fuori le serie!, la newsletter di Film Tv che ti segnala tutte le serie che partono, tornano o ricominciano in streaming ogni settimana.
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Nell'ultimo Fuori le serie dell'anno non poteva mancare una classifica piena di sostantivi buffi come “gonadi” e “Gwyneth Paltrow”. A risentirci l'anno prossimo, e ricordatevi sempre che la colazione è il pasto più importante della giornata. Tranne a Natale. A Natale il pranzo è più importante.
Giovani di belle speranze
NETFLIX
Stories of a Generation con Papa Francesco (Italia, 2021)
dal 25/12/2021
Sono davvero molto combattuto. Continuo a non abiurare a una delle mie convinzioni più incrollabili, ovvero che i veri supereroi siano gli anziani in quanto esseri viventi che hanno sbloccato il superpotere definitivo del Fottesega. Un Fottesega sincero e cristallino, mica come le pose di certi giovani spettinati che fanno tutti i ribelli con la lacca della mamma. Insomma: una versione un po' più concreta e realistica del Nirvana. Un anzianə sente il bisogno di dirti qualcosa, per quanto spiacevole possa essere? Fottesega, te la dirà e tu ci devi stare (è inutile sperare/di recuperare se hanno detto no). Un anzianə pretende qualcosa che non gli spetta? Fottesega, dagliela prima che parta con la pippa del millennio su come i giovani non siano più quelli di una volta, su come manchi il rispetto – signora mia, il rispetto! – e quasi sicuramente nessuno pensa ai bambini. D'altra parte, però, non si può certo far finta che non esistano i vecchidimmerda, ovvero i super villain dell'anzianità. Quelli che arrivano alla terza età senza nessun controllo sui loro poteri, scegliendo di sfruttarli per rinsaldare il loro privilegio a danno di tutti gli altri nonostante siano, in media, a tre settimane dalla morte. Essi sono ben rappresentati da quel baluardo reazionario che è il Partito Pensionati. La conclusione del ragionamento è che non è dato capire se questa docuserie ispirata al tomo Sharing the Wisdom of Time, pubblicato da papa Francesco nel 2018, sia malvagia o meno. È vero che bisogna trattare bene gli anziani. È vero che è necessario ascoltare le loro storie e assorbire la loro saggezza. Ma è proprio necessario farne una regola? Davvero bisogna generalizzare così tanto sottintendendo che tutti gli anziani sono yeah e hanno qualcosa da insegnarci? Non lo so. Sicuramente i quattro vecchietti selezionati dai documentaristi che hanno firmato questa miniserie saranno ottimi nel condividere le loro esperienze su grandi temi universali come l'amore, il lavoro, la lotta e i sogni. Però la lobby dei vecchiddimmerda è sempre lì dietro l'angolo, pronta a posticipare l'età pensionabile di qualche altro anno.
Decoupled - Divorziare (India, 2021)
dal 17/12/2021
Questa ve la lascio tutta. Da quanto ho visto, Decoupled è una miniserie che, partendo dal pretesto di una coppia indiana benestante in procinto di divorziare, cerca di spacciare per simpatica parodia i peggiori rigurgiti classisti, maschilisti, omofobi, razzisti e tutte quelle altre cose che se gliele tocchi, a quei quarantacinquenni di successo dalla cui prospettiva si pone la serie, poi sale tutto un coro di “eeeeh, ma non si può più dire niente figa, ve la prendete per un nonnulla. Dai su, la donna torni in cucina a fare la calza, i gay facciano quello che devono a casa loro, i poveri non fatemeli nemmeno vedere che mi sale il reflusso, e non cominciano nemmeno a parlare di neri e terroni”. C'è questo tizio che si chiama Arya, è uno scrittore di successo che (come il pesce di Foster Wallace inconsapevole dell'acqua) sguazza nel privilegio senza avere ben chiaro cosa significhi essere in panni che non sono i suoi. Alla buonora, ma pur sempre troppo tardi, la moglie Shruti decide di salutarlo con questa mano (l'altra è impegnata con il dito medio) dando la stura a una serie di atti da rimbambito che, credo, dovrebbero risultare divertenti ma invece no. C'è un'intero episodio in cui Arya tenta di fare ingelosire Shruti contattando una sua ex fidanzata, solo per scoprire che non fa più al caso suo perché, dall'ultima volta che l'ha vista, le è venuto il culone. In un'altra occasione, il coglione sta flirtando con un'assistente di volo e sembra tutto splendido, almeno finché lui non si accorge che la donna non si è depilata e reagisce con dei conati di vomito. Senza contare le innumerevoli volte in cui Arya abusa del proprio autista e sfoga le sue frustrazioni su di lui solo perché appartiene a una casta inferiore. Le storie possono avere dei personaggi sgradevoli, sia ben chiaro. Ma nel momento in cui esse abbracciano il punto di vista del personaggio sgradevole e lo fanno proprio senza contraddittorio, allora vale la proprietà transitiva e anche tu, cara storia, diventi sgradevole.
The Silent Sea (Corea del Sud, 2021)
dal 24/12/2021
Dite che l'hanno fatto apposta i coreani, piccoli hollywoodiani che crescono a vista d'occhio, a chiamare una loro serie che debutta alla vigilia di Natale con un titolo molto simile a Silent Night (la nostra Astro del ciel)? E siccome in questa serie si parla di Luna, il giochino di parole si presta doppiamente e ancora di più – il mare del silenzio non esiste sul nostro satellite, ma ci sarebbe il molto similmente battezzato mare della Tranquillità. Pazzeschi questi coreani, sempre più scaltri. Che poi a questa serie sembrano tenerci molto, visto il budget serio e dal momento che hanno scelto come protagonisti due nomi belli importanti come Gong Yoo (il benvestito che in Squid Game recluta i poveracci) e Bae Doona (la conoscete dai, l'avete vista ultimamente in Sense8 e in Kingdom). In un futuro prossimo in cui il mondo è a un passo dalla desertificazione completa e dalle tanto temute Guerre dell'acqua, il governo sudcoreano mette insieme una squadra di scienziati e astronauti – fra cui il capospedizione Gong Yoo e la riluttante, laconica astrobiologa Bae Doona – da scagliare sulla Luna per recuperare un non meglio specificato e apparentemente cruciale campione di non si sa cosa dalla base lunare Balhae. A detta del trailer andrà tutto malissimo fin da subito, allunaggio compreso. Poi i nostri spazioeroi raggiungono la base e la scoprono accogliente e piena di gente viva e vegeta tanto quanto il planetoide terraformato LV-426 di Aliens. Come la contessa che si ostinava a camminare sugli specchi, anche i nostri astronauti cominciano a vedersela brutta. Cosa nasconde loro il governo? Cosa stava combinando tutta questa gente morta male sulla base? È colpa di un virus? Ci sono gli alieni? È il risultato dell'acceso dibattito per eleggere Berlusconi Presidente della repubblica lunare? Lo scopriremo solo guardando.
NOW
Made For Love (Usa, 2021)
dal 13/12/2021
E alla fine arriva Cristin Milioti. Che sarebbe la mamma di E alla fine arriva mamma. Lo sapevate che, per l'edizione italiana di How I Met Your Mother, gli amicissimi adattatori nostrani avevano davvero tentato di spacciare per buono quel titolo lì sopra che, se non sbaglio, è anche il nome di una puntata natalizia di Casa Vianello? Non ha attecchito, fortunatamente. Quello che ha attecchito decisamente meglio, però, è la carriera della carismatica Milioti, la quale ha sfruttato al massimo quel ruolo di Sacro Graal nella sitcom più seguita a cavallo fra gli anni 00 e gli anni 10 di nuovo millennio per ritagliarsi un bell'angolino da attrice brava che sa reggere quel tipo di commedia a cavallo tra l'assurdo e il tragico. Era stata eccellente nella seconda stagione di Fargo, e soprattutto come protagonista di Palm Springs - Vivi come se non ci fosse un domani (nonostante il sottotitolaccio italiano, una delle commedie migliori del 2020) al fianco di Andy Samberg. Ora torna di gran carriera sul piccolo schermo, al centro di una comedy che sfrutta un'intuizione soft fantascientifica per farsi gigantesca allegoria dell'emancipazione femminile da ogni forma di relazione tossica patriarcale. La faccenda vede Milioti sposata ormai da dieci anni con Byron Gogol – non un omaggio alla letteratura russa, bensì alla colossale multinazionale che per farci dimenticare la sua egemonia ogni tanto ci regala un giochino in flash per perdere tempo in ufficio –, geniale magnate della tecnologia. I due vivono reclusi nel lusso di una gigantesca casa/laboratorio cubica, iper-tecnologica e all'avanguardia. Fin troppo. Per dire, i parametri vitali di Milioti vengono monitorati mentre riceve sesso orale dal marito per dare a quest'ultimo la certezza di essere un linguista stallone. Segue un breve questionario di autovalutazione sottoposto alla e firmato in duplice copia dalla moglie. Ogni singolo giorno. Cristin a una certa, giustamente, non ne può più e progetta di scappare. Giusto giusto il giorno in cui quel matto di Gogol decide di annunciare al mondo la sua ultima invenzione: Made For Love, una coppia di chip da impiantare nei crani di altrettanti innamorati per unirli in un'unica esperienza sensoriale condivisa. Follia. Ed è d'accordo anche Milioti, specialmente quando viene a sapere che la tecnologia le è già stata impiantata, per di più a sua insaputa. Per non saper né leggere né scrivere, la donna fugge e cerca rifugio dal padre – Ray Romano nei panni di uno scappato di casa mezzo hippie che convive con una bambola gonfiabile – inevitabilmente tallonata dagli scagnozzi del marito.
A casa tutti bene (Italia, 2021)
dal 20/12/2021
Per tutte le persone che hanno passato gli ultimi tre anni a porsi l'incredibilmente specifica domanda “Ma come sarebbe Succession se solo fosse ambientato a Roma e scritto da Gabriele Muccino? Non urlerebbero un po' troppo?” ecco la risposta: la versione in miniserie tv di A casa tutti bene, il film di Muccino del 2018 che aveva un cast lungo quanto l'elenco telefonico del sindacato attori italiani. In questa versione allungata, gli interpreti cambiano tutti; ma la tassativa quota #DrammaDaTinello è ben rappresentata da molti nomi emergenti, guidati con turgida sapienza dalla regina delle grida isteriche Laura Morante. La banshee del grossetano veste i panni rigidi ed equilibristi della matrona di casa. Il marito, patriarca che si è fatto tutto da solo nel business della ristorazione e adesso si gode soldi e potere che ne derivano, vuole festeggiare i suoi primi 70 anni convocando tutta la disastrata famiglia allargata. C'è un primogenito che non vede l'ora il babbo si faccia da parte per prendere in mano le redini del patrimonio famigliare e fargliela vedere che lui è all'altezza delle aspettative, poffare; un secondogenito scrittore in crisi tutto ingobbito e che non inviteresti mai a fare aperitivo perché sarebbe in grado di intristire anche il carnevale di Rio; e un'ultimogenita insicura e irrisolta, che subisce passivamente la vita (compresi gli innumerevoli tradimenti del marito canide). E questi sono solo i famigliari stretti. Attorno a loro si sviluppa un albero genealogico acquisito e non di arrivisti, parassiti, ruffiani, leccaculo e anche qualche buonanima. Succede che la festa di compleanno, tra tensioni, mattate e capricci vari, finisca con un grosso infarto ai danni del festeggiato. Seguono otto puntate in cui, presumibilmente, anche andare a comprare le sigarette diventa un atto pieno di tensione drammatica, pathos, traumi irrisolti ed emotività sguinzagliata. Daje Muccino, facci rilassare come solo tu sai fare.
Cryptid - L'incubo del lago (Svezia, 2021)
dal 20/12/2021
C'è sempre grande fascino nel sottogenere Teenager belli belli in modo assurdo che finiscono dentro a un horror truculento. Poi, in questo caso, c'è di bello che non è la solita storia del serial killer matto all'inseguimento di adolescenti mezze nude per il sollazzo di gente rovinata dall'acne e che indossa solo magliette di gruppi metal. Nel caso di Cryptid, infatti, l'orrore è di quelli soprannaturali. La faccenda riguarda gli studenti del liceo di una piccola cittadina che sta su su, vicino a Babbo Natale. Tutto sembra procedere come al solito, le renne pascolano felici e i giovani si godono la prospettiva di uno stato sociale come si deve; quando, all'improvviso, una serie di inspiegabili eventi comincia a colpire gli abitanti del posto. Non c'è movente, non c'è colpevole, non ci sono armi del delitto e non ci sono prove tangibili che possano spiegare quello che sta succedendo. Un gruppo di studenti gradevoli da guardare, però, scopre che tutto può essere fatto risalire a una sottospecie di creatura che abita nel lago e che sembra nutrirsi delle paure e delle miserie degli esseri umani, oltre a godersi il caos che è riuscita a scatenare. Riusciranno i nostri eroi a sconfiggere le loro paure? Non del tutto, visto che è già stata confermata una seconda stagione. Se siete giovani, baldanzosi e amanti del genere io, fossi un voi, un'occhiata a Cryptid la darei. Anche perché gli episodi durano solo venti minuti, formato da sdoganare immediatamente e da rendere obbligatorio per tutte le serie tv.
Two Weeks to Live (Gb, 2021)
dal 26/12/2021
Toh, guarda chi si rivede! C'è Arya Stark. Come stai Arya, tutto bene? Come dici? Insomma? Accidenti, cosa succede? Dai, alla fine hai fatto un sacco di successo con Il trono di spade – lo sappiamo tutti che ti chiami Maisie Williams e non Arya, ma porta pazienza: le nostre vite fanno generalmente schifo e abbiamo bisogno di sognare – hai fatto qualche films onesto (The New Mutants) in cui uscivi fuori nettamente come la più brava, sei stata chiamata a fare qualche episodio di Doctor Who (che lì da te in Inghilterra è roba grossissima) e adesso hai una serie tutta tua. Alla grande no? Ah, dici che, per una volta, ci tenevi fare una cosa in cui potevi non conciarti come una scappata di casa e potevi non recitare come una posseduta. Povera Maisie, in effetti non hai tutti i torti. Ma cos'è che succede di così tutto matto in Two Weeks to Live? Sei Kim Noakes, un ragazza cresciuta orfana di padre nel nulla ostico della Scozia rurale da una mamma super paranoica, iperprotettiva e fissata con la sopravvivenza... ostia, bella tosta, comincio a capire. E poi? Poi un giorno decidi che sei un po' annoiata e, per la prima volta, ti avventuri fuori dalle grinfie materne, giusto il tempo di visitare un pub lì vicino e sentirti vagamente normale. Beh dai, cosa può mai succedere di male? Incontri due fratelli abbastanza antipatici – ma tu, che non sei molto abituata agli altri esseri umani, non hai tanti mezzi per poterlo discernere – i quali ascoltano la tua storia e decidono di pigliarti per i fondelli come si deve: ti invitano a casa loro e ti mostrano un video (finto) in cui viene annunciata la fine del mondo, via olocausto nucleare, di lì a due settimane. Ti si chiude la vena, anche perché la mamma ti ha un po' programmata per reagire alla fine del mondo con piglio da Rambo, credi tantissimo alla fregnaccia che ti hanno raccontato i due fratelli e decidi che hai una nuova missione nella vita prima che sia troppo tardi: andare a scovare il tizio che, illo tempore, ha ucciso tuo padre di fronte a te per poterlo maciullarlo di pizze in faccia proprio come si merita. Ok Maisie, adesso ho capito cosa intendevi quando ti lamentavi che non ti danno mai una parte normale. Porta pazienza. Vedrai che avrai anche tu la tua brutta commedia romantica. E comunque poteva andarti peggio. Guarda tua sorella Sansa/Sophie Turner: si è sposata con il Jonas Brother di mezzo (il più inutile, ed è tutto dire) ed è finita protagonista di uno dei film più imbarazzanti degli ultimi anni, X-Men - Dark Phoenix. Forza Maisie.
Non vi preoccupate, ritornano anche se non glielo chiedete
NETFLIX
Emily in Paris (Usa, 2020)
seconda stagione dal 22/12/2021 Darren Star è stato un grosso satrapo, forse il più grosso, di quella ragguardevole epoca a cavallo tra il vecchio e il nuovo testamento che il linguaggio televisivo ha attraversato fra gli anni '90 e i primi anni 2000. Star si è inventato prima Beverly Hills 90210 per i tipi di Fox. Poi, due anni dopo, avendo correttamente giudicato i dirigenti Fox come una manica di mentecatti con problemi di cocaina, ha proposto loro la stessa serie (solo con un altro titolo: Melrose Place) e l'ha fatta franca per altre sette stagioni (e mezzo). Quindi ha anticipato I Soprano, ha salutato la tv generalista e si è fiondato su HBO creando Sex and the City. In pratica, Darren Star ha formato l'immaginario collettivo per quasi 15 anni. Poi si è perso dietro ai film di Sex and the City e quando è tornato al piccolo schermo – Younger, va in onda dal 2015 sul misconosciuto canale via cavo TV Land – nessuno se l'è calcolato, anche perché forse Star ha perso un po' di contatto con gli spettatori e con il suo maipiùmòscio creativo anni '90. Oggi, l'ex proprietario del pubblico femminile di tutto il mondo rimette alla prova i suoi talenti da pifferaio di Hamelin con una serie che racconta una venti e qualcosenne americana (interpretata da Lily Collins) assunta da un'azienda di marketing parigina per portare in Francia il suo punto di vista a stelle e strisce. Seguiranno esilaranti incomprensioni culturali che – a 135 anni dall'invenzione del cinema, a 76 anni dallo sbarco in Normandia e quasi 40 anni dopo l'invenzione dell'internet – paiono un po' fuori tempo massimo. Allo stesso tempo, però, la nostra protagonista vivrà un'esaltante avventura con una messa in piega sempre perfetta al fianco di una mentora burbera, abitando in uno splendido appartamento parigino che nella vita vera costerebbe troppo anche per uno sceicco, circondata da una quantità ragguardevole di product placement e di teneri imprenditori di quartiere che si innamorano di lei.
NOW
Yellowstone (Usa, 2018)
quarta stagione dal 14/12/2021 C'è Kevin Costner che fa il capofamiglia dei Dutton, un clan che da sei generazioni possiede e cura il ranch Yellowstone/Dutton, il più grande degli Stati Uniti fra quelli che non hanno confini spezzettati. Kevin Costner vorrebbe passare la vita a farsi un enorme vassoio di fatti suoi, che è più o meno il motivo per cui accetti di buon grado l'enorme fatica di gestire un pezzo di terra così esteso; e invece è circondato (letteralmente) da gente che vorrebbe sgraffignargli la proprietà. Ci sono i palazzinari, o l'equivalente del Montana dei palazzinari, che gli respirano sul collo all'idea di tutta quella terra vergine da ricoprire di cemento. Ci sono i nativi americani della vicina riserva, il cui capo non sembra intenzionato a smuoversi dalla sua posizione: sei generazioni di Dutton? Ma ci facci il piacere, noi eravamo qui tot migliaia di anni prima di te, pussa via. E poi c'è il governo americano in persona, dal momento che il ranch confina con il celeberrimo parco nazionale di Yellowstone. A dare manforte a Kevin Costner c'è una famiglia a tratti disastrata – una figlia brillante, ma manipolatrice, emotivamente instabile e tossicodipendente, più un altro figlio con velleità politiche, ma frustrato da eterne insicurezze – ma sempre ferocemente leale nei confronti del capobranco. L'ha serie l'ha scritta Taylor Sheridan, quello di Sicario, Hell or High Water e I segreti di Wind River. Uno che i vaccari li conosce bene, essendo cresciuto da quelle parti ed essendo stato introdotto, proprio in questo simpatico 2021, nella Texas Cowboy Hall of Fame. Una cosa che esiste davvero e a cui noi possiamo reagire solo dicendo: ok.
- questa rubrica settimanale esce il venerdì per consigliarti come distruggerti di binge watching intensivo durante il fine settimana -
Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).
Edizione speciale - L'alberello delle serie: dal peggio al meglio di questo 2021 (fatto rigorosamente solo di prime stagioni)
Tribes of Europa
Dice: ma i tedeschi sanno fare il fantasy, guarda La storia infinita! Duole ricordarvi che La storia infinita è un filmaccio.
Questa serie è: spazzatura più puzzolente del solito.
Nove perfetti sconosciuti
Se non sta attenta, Nicole Kidman rischia di finire come Gwyneth Paltrow a vendere candele che profumano di vagina.
Questa serie è: la noia incarnata.
L'uomo delle castagne
Tu invece sei qua solo per ricordarci che forse, ma forse, il noir scandinavo con le sue atmosfere tutte rarefatte e gelide e gelifatte ha un po' rotto le balle.
Questa serie è: uguale a tutte le altre del suo genere.
Foundation
David S. Goyer, sei fortunato che Asimov non sia riuscito a inventarsi una macchina del tempo prima di morire altrimenti avresti già entrambi gli occhi neri.
Questa serie è: lasciamo perdere, troppo dolore.
What If... ?
Ciao Marvel! Con questa serie rischiavi di arrivare a saturare le gonadi dei tuoi spettatori, e ti sei più o meno salvata in corner con un guizzo finale.
Questa serie è: la goccia prima della goccia che fa traboccare il vaso.
WandaVision
Ciao Marvel! Qua invece sei stata brava a giocare in maniera meta-testuale con il bottino di worldbuilding che avevi finora accumulato.
Questa serie è: rispettosa dell'intelligenza dei suoi spettatori.
Clickbait
Il thrillerone della domenica, che ci sta sempre un sacco dentro. A maggior ragione se riesce a metterci in mezzo qualcosa di attuale (in questo caso la cancel culture).
Questa serie è: estremamente facile da bingiare.
Kevin Can F**k Himself
Come WandaVision, gioca brillantemente con gli stereotipi e i topoi del linguaggio televisivo. Meglio di WandaVision, tutto il resto.
Questa serie è: liberatoria e molto coinvolgente.
Strappare lungo i bordi
Che ve lo dico a fare. In Italia l'hanno vista tutti, e non un “L'hanno vista tutti” inspiegabile tipo quello dei cinepanettoni. È un “L'hanno vista tutti” molto giustificato e corretto.
Questa serie è: più commovente di un gelato a ferragosto.
Arcane
“Ma cara, come mai in questa newsletter continuano a propormi serie di animazione? Non ho mica sette anni”. E allora perditi la nuova serie migliore dell'anno e corri a guardarti Muccino. Questa serie è: un mondo a sé.
Non c'è nulla che ti convince, tra le serie di questa settimana? Prova una S01! Una prima stagione da recuperare nel weekend. Questa settimana...
[Netflix]
È il 15 ottobre 1985 e a Salt Lake City esplodono due bombe: le vittime sono Steve Christensen, collezionista di documenti legati alla storia dei mormoni, e Kathy Sheets, moglie di un collaboratore di Steve. Il giorno successivo un ordigno attenta alla vita di Mark Hoffman, l’uomo che avrebbe dovuto vendere a Christensen la collezione McLellin, una raccolta di testi che prometteva di riscrivere la storia della Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni. Sopravvissuto, l’uomo aveva rinvenuto, anni prima, la Lettera della Salamandra bianca, un documento attestante un’origine mitologica (direi lisergica) alla religione mormona. Cosa si nasconde, dietro questi eventi? Il produttore Joe Berlinger (Ted Bundy - Fascino criminale) è un professionista del true crime sin dai tempi di Brother’s Keeper: la ricetta è ancora quella di La sottile linea blu di Errol Morris, interviste frontali, materiali d’archivio e re-enactment a ricostruire le vicende, gestione del sapere in nome del thrilling (con cliffhanger tra le puntate), information ed entertainment. L’ambito è quello chiuso, normato, delle congreghe, delle sette, delle bolle che affascinano e fanno il presente (da Wild Wild Country a SanPa, passando per Unorthodox, i nostri profili social e i thread di QAnon su reddit). Ma il cuore è in una frase dell’assassino: «Un modo per cercare di capire perché la gente crede in quello che crede». Un prodotto capace di stare tra il cinismo produttivo e la diagnosi del contemporaneo. Dirige (con Tyler Measom) Jared Harris (Napoleon Dynamite, Don Verdean), autore di filmetti indie su truffe e rivincite dei nerd: è cosa buona e giusta, e capirete perché.
Giulio Sangiorgio
[pubblicata su Film Tv n° 12/2021]
EXTRA
Pilota è un podcast sulle serie tv realizzato da Alice Alessandri, Alice Cucchetti e Andrea Di Lecce grazie alla piattaforma Querty. Abbiamo pensato di riascoltarlo dall'inizio insieme ai lettori di questa newsletter, proponendone un episodio ogni settimana.
Pilota 5X03 - Siete pronti? Un episodio davvero speciale, in cui viene affrontato tutto il magico mondo di Joss Whedon. Anche la durata è speciale, è come una miniserie da tre ore! - CLICCA QUI e ASCOLTA su SPOTIFY
Non vi soddisfa la nostra classifica delle serie inedite del 2021? Ce n'è per tutti i gusti.
Secondo AVClub
Secondo Variety (serie internazionali)
Secondo il New York Times (episodi singoli)
Secondo il Financial Times
Secondo Rolling Stone (episodi singoli)
Secondo NME (k-drama)
Ancora secondo Variety (sigle)
Le serie attese del 2022 secondo Cosmopolitan secondo Andrea Fornasiero
Fuori le serie è in pausa la prossima settimana: ci vediamo con i nostri consigli l'anno prossimo, per il primo appuntamento del 2022! Se ci vuoi segnalare qualcosa oppure semplicemente lasciare un messaggio relativo a questa newsletter, puoi scriverci all'indirizzo info@filmtv.press. Ciao!
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