Fuori le serie!

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Fuori le serie! 🛋️ #178 - Parlarne con Sally Rooney

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Fuori le serie! 🛋️ #178 - Parlarne con Sally Rooney

Film Tv
Mar 10
3
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Fuori le serie! 🛋️ #178 - Parlarne con Sally Rooney

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È quella rara settimana in cui la Rai sorprende tutti e tira fuori dal cappello una delle migliori serie inedite in Italia del 2022, Conversations with Friends. Ma è anche la settimana dei western sporchi con Emily Blunt (The English) e del richiamo per la cura indiana contro l'intrattenimento noioso (Rana Naidu).


Escono


NETFLIX

Rana Naidu (India, 2023)
dal 10/03/2023

Mi sollazza sempre molto vedere qualcosa di indiano e ignorante (in maniera salubre) che si fa spazio nei nostri palinsesti virtuali. Se paragonate l'intrattenimento offerto da Hollywood negli ultimi 15 anni con il poco che nello stesso periodo è uscito da Bollywood e, tramite i servizi di streaming e il mercato inglese, è riuscito ad arrivare dalle nostre bande, vedrete da una parte l'omino con il monocolo del Monopoli che si guarda l'ombelico pulendoselo con una banconota da 500 arrotolata, mentre dall'altra un sacco di gente che balla e scaglia lattine di chinotto tiepido verso lo schermo. Sono due scenari molto diversi e io so per certo qual è quello che mi intrattiene di più. Poi eh, a ognuno il suo. In questo caso abbiamo una serie che racconta le ragguardevoli avventure dell'eponimo e barbuto protagonista, un tizio che le star di Bollywood convocano in tutta fretta quando c'è da sistemare un casino, da nascondere della polvere spazzandola sotto qualche metaforico tappeto, da mettere in ordine alcuni scheletri i cui femori spuntano fuori dall'armadio. Insomma, il più classico dei fixer che si scapicolla a rimediare i disastri combinati dalla stellina di turno ubriaca, molesta, strafatta, arrogante, violenta, balorda o tutte le precedenti messe insieme. Rana è il migliore a fare il mestiere che fa ed è anche, se non soprattutto, il più cool. Succede però che il suo babbo Naga, vecchietto apparentemente saggio ma in realtà serpentesco, venga rilasciato dalla prigione con ben cinque anni d'anticipo rispetto alla fine della sua condanna. Una volta uscito, Naga vorrebbe riprendersi il suo ruolo di patriarca della famiglia. Rana non è molto per la quale e i due finiscono con il dirsi cose bruttissime che di solito babbo e figlio non pronunziano l'uno di fronte all'altro, cose tipo che quella candela te la devi ficcare tutta tutta nel culo. Cioè, voglio dire. Faccende pesanti e financo spiacevoli.

DISNEY+

UnPrisoned (Usa, 2023)
dal 10/03/2023

Paige Alexander (Kerry Washington) lavora come terapista e si sbatte moltissimo per crescere il figlio Finn da sola e come si deve. Per non farsi mancare nulla e avere proprio zero tempo libero, Paige si diverte anche ad andare in streaming dal vivo su internet per condividere le proprie riflessioni umoristiche sulla vita, l'universo e tutto quanto; e alla faccia mia e di tutte le persone con il culo pesante, Paige con le sue dirette si è pure guadagnata un certo seguito di fedeli followatori. Un giorno decide di condividere con loro la faccenda che più la preoccupa nella vita: il padre Edwin – un sultanesco Delroy Lindo – sta per uscire dal carcere federale in cui sta finendo di scontare una pena lunga 17 anni. Paige è comprensibilmente nervosa all'idea di riaccogliere il babbo dopo così tanto tempo, anche perché sta ancora elaborando le paure dell'abbandono che la attanagliano sin da quando è bambina e che non sono di certo migliorate facendo i conti, per quasi tutta la sua vita adulta, con la pesante assenza del padre. Edwin ha promesso che questa volta andrà diversamente e la figlia, seppur tra mille scetticismi, decide di dargli un'ultima possibilità. Signori e soprattutto signore, ché qui non si mangia e non si guarda nulla in questa casa se prima non c'è stata l'approvazione ecumenica, ecco a voi il classico dramedy che sfrutta il formato della sitcom per parlare con leggerezza – ma senza dimenticare le fondamentali scene di lacrime su tinello – di uno dei tanti temi (il reinserimento della popolazione carceraria) con cui gli statunitensi preferiscono empatizzare tramite il filtro di un racconto televisivo. Perché indignarsi solo quando ce lo dicono le serie tv è esattamente il modo giusto per sistemare tutte le storture di questo mondo.

PRIMEVIDEO

Luden - Il re del quartiere a luci rosse (Germania, 2023)
dal 03/03/2023

I meravigliosi (si fa per dire, orsù) primi anni '80 a Reeperbahn, che se facciamo un'analogia e pensiamo al quartiere a luci rosse di St. Pauli ad Amburgo (uno dei più grandi d'Europa) come a un grosso locale notturno, viene fuori che Reeperbahn è il cesso quello che sta nell'angolo più nascosto, dove la gente più strafatta va a fare le cose peggiori e irripetibili. Klaus Barkowsky è ragazzetto ambizioso di estrazione più che popolare e a cui sono appena cresciuti alcuni peli sul labbro superiore: nella vita sogna di diventare un celebre artista, spinto non tanto da una musa ispiratrice che lo costringe a creare anche se lui vorrebbe solo fare il ragioniere, quanto dalle sirene di successo e ricchezza che Andy Warhol va in giro a strombazzare da anni. La routine di Klaus è semplice: frequenta gli show per guardoni nei locali a luci rosse di Reeperbahn per disegnare schizzi delle donne mentre fanno le loro cose sensuali e poi torna al bar dove lavora (diciamo così) e vive – dorme nel peggior bagno di sempre, non importa se avete convissuto da studenti in un trilocale veneziano: questo è peggio. Questa è la sua vita e se entri non devi nemmeno chiedere il permesso, alla faccia di Ligabue. Una notte, infatti, una prostituta di nome Jutta e il suo sadico pappone Beatle fanno i loro comodi ed entrano nel bar dopo l'orario di chiusura. Jutta è piena di lividi dopo essere stata malmenata da Beatle e in Klaus scatta qualcosa. Si innamora della donna e, contemporaneamente, gli sovviene che invece di fare l'artista potrebbe venirgli più agile aprire un servizio premium di magnacceria. Sono i prodromi della Banda della nutella (storia e nomi veri), ovvero il gruppo di giovani papponi realmente esistito e messo in piedi da Klaus per dare una rinfrescata glamour al magico mondo (si fa tantissimo per dire, orsù) della prostituzione. Insomma, una versione tedesca e molto più pop di The Deuce. Senza James Franco che esagera con le faccette, ma in compenso con un protagonista conciato da cuginetto di campagna.

PARAMOUNT+

The English (GB/Usa, 2022)
dal 08/03/2023

È il 1890 e l'Oklahoma è solo l'ultimo dei tanti posti che i musi pallidi hanno strappato ai nativi americani senza nemmeno curarsi di ribattezzarlo con un nome privo di fantasia e saporito come un cracker con del formaggio spalmabile sopra. Un nome tipo Nuova York insomma. Il sergente Eli Whipp è un tizio solitario e letale, ex membro della tribù Pawnee costretto a unirsi all'esercito americano che oggi si trova nella posizione di essere l'unico a voler difendere da un'esecuzione sommaria la famiglia di un capo Cheyenne (una tribù rivale) già catturato e giustiziato dalle forze dell'ordine. La qual cosa non lo rende molto simpatico agli occhi dei suoi colleghi, tanto che Whipp decide di andare seduta stante in pensione e fare l'eremita nella sua fattoria del Nebraska. Solo che viene catturato da un sadico albergatore del Kansas, lo stesso che ha anche deciso di sequestrare una sciura inglese, Lady Cornelia Locke, appena sbarcata nel nuovo mondo carica di contante e tutta agghindata da tè delle cinque per farsi strada verso il Wyoming, scovare il potente uomo che ha ucciso suo figlio ed esigere vendetta, tremenda vendetta. Locke e Whipp uniscono le forze per liberarsi del loro carceriere e dei suoi sgherri. Nasce la più bizzarra delle collaborazioni vendicative che la storia del west ricordi. Ma questa stramberia non basta per fare di The English una buffonata post-moderna, anzi. La miniserie scritta e diretta da Hugo Blick (The Honourable Woman) e affidata alle interpretazioni di Emily Blunt e Chaske Spencer è un anti-western con tutti i crismi. Non c'è gloria e non c'è speranza, è tutto zozzo, sanguinolento, polveroso, cinico e disperato. Altro che il mito della frontiera. Qua al massimo c'è il mito di sopravvivere per altri cinque minuti senza prendersi il tetano o lo scorbuto. (se volete approfondire, Ilaria Feole ha intervistato Hugo Blick su Film Tv n° 10/2023).

RAIPLAY

Conversations with Friends (Irlanda/Gb/Usa, 2022)
dal 10/03/2023

Amici, amiche e specialmente amicu! Di questa cosa molto bella avevamo parlato quasi un anno fa dicendo, testuali parole, che questa miniserie sarebbe stata sicuramente distribuita in Italia nonostante il bizzarro coacervo di realtà agli antipodi che l'ha prodotta e distribuita (Hulu, BBC3 e la tv pubblica irlandese RTÉ); sarebbe stata solo una questione di quando – in onesto ritardo, tardi o troppo tardi – e, aggiungo adesso a posteriori, di chi. Non è intervenuta Disney, che ha un canale diretto con Hulu. Non si è fatta avanti NOW, che di solito ha un rapporto privilegiato con BBC. A fare la cosa giusta, stavolta e sorprendentemente, è Mamma Rai, che con lentezza ma anche con sicumera soffia a tutti gli altri servizi di streaming i diritti italiani di uno di quei testi che non esiterei a definire “manifesti generazionali”. Così. Giusto per gettare un po' di benzina gratuita sul fuoco, come quando si pronuncia la parola proibita (booooomer). Sally Rooney, infatti, è quell'eccellente scrittrice irlandese trentaduenne che fin dal suo esordio letterario nel 2017 – proprio con Parlarne tra amici, da cui lei stessa ha tratto questo adattamento televisivo – si è fatta cantrice delle tarme idiosincratiche (specialmente relazionali) dei suoi coetanei, quei millennial tardi (nel senso di nati dopo gli anni '90) a cui mancava qualcuno che li rappresentasse ad altezza viso nel rarefatto ambiente dell'intrattenimento di un certo livello. Rooney aveva già fatto onde con la sua prima miniserie (Normal People), che a sua volta aveva (magnificamente) adattato da un altro suo romanzo, Persone normali. Conversations with Friends, con la sua storia su due coppie che fluidamente si riallineano seguendo la corrispondenza d'amorosi sensi, non casca per niente lontano dalla densa meraviglia che è stata Normal People. Accorrete numerosi.

Esce anche:

Volo MH370: l'aereo sparito nel nulla (Gb, 2022) - dal 08/03/2023 su Netflix: è una docuserie inglese in tre puntate – così inglese che mi si è rotto l'attenboroughometro – e non è nemmeno un true crime. Tecnicamente. Ma è solo perché il “crime”, in questa faccenda, non è mai stato ben chiarito. Stiamo parlando del volo Malaysia Airlines 370, che l'8 marzo 2014 è decollato da Kuala Lumpur in direzione Pechino e poco dopo è scomparso dai radar per non dare mai più segni di vita. Ancora non si sa bene cosa sia successo. Però se avete tre ore di tempo c'è questa serie che vi racconta tutto, ma proprio tutto, e poi si conclude dicendo: ancora non si sa bene cosa sia successo.


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NOW

L'Opéra (Francia, 2021) - seconda stagione dal 12/03/2023
(avevamo parlato della prima stagione qui)


Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).


Daisy Jones & The Six (PrimeVideo) 🥫🥫🥫

Tre scatolette di pelati sul punto di esplodere da tanto si sono inacidite a Daisy Jones & The Six. Che poi io ve l'avevo detto: state distanti da questo finto biopic musicale tutto pettinato e pieno di belle immagini, canzoni originali e costumi sgargianti. Credo che immolarsi sull'altare della noia per dare soddisfazione alla vera biografia di un musicista – come obolo personale nei confronti di quel tal grande artista che ci appassiona – sia già di per sé più che sufficiente, senza andare a procacciarsi dell'ulteriore banalità gratuita mettendosi a guardare la finta storia dei finti Fleetwood Mac. Daisy Jones & The Six è come un album delle figurine. È una raccolta completa dei cliché del sottogenere e l'unico modo di guardarla senza morire di fastidio è di bere uno shot di tequila del discount tutte le volte che succede qualcosa di già visto e stravisto in qualsiasi altro biopic ambientato nel mondo della musica rock and roll. Sarete ubriachissimi a metà della prima puntata e da lì in avanti sarà un volo a planare verso la fine della miniserie – o verso il coma etilico.


Extra


Qualche notizia dal mondo delle serie. (a cura di Giulia Ciappa)

  1. Il pilota VPN: True Lies

  2. La recensione della settimana: Fleishman a pezzi

  3. Pilota 7X05 - The Asian Invasion

  4. Il film di Luther

  5. Recuperi a sorpresa

  6. Spinoff alert?

  7. Continuerà

  8. 50 Cent per un poliziesco

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