Fuori le serie! 🛋️ #176 - Vincent Cassel, facci tuo
Dopo il fuori tutto dell'ultimo mese, questa settimana lo tsunami di serie si ritira e sulla spiaggia restano due belle balene: il thriller di spie anglo-francesi Liaison e Jesse Eisenberg ansioso in Fleishman a pezzi.
Escono
NETFLIX
Triptych (Messico, 2023)
dal 22/02/2023
Una donna entra nell'ufficio di una psichiatra: Freud. Ohohoh. Scusate. Ricominciamo. Una donna va dalla psichiatra e la prende in ostaggio dopo aver sparato a un altro paio di persone. Arriva la polizia federale con in testa il comandante Solana, che a colpi di pem pem pem risolve la faccenda mettendo fuori giuoco la malfattrice. Giunge sulla scena del crimine anche la boss della scientifica Becca Fuentes, che guarda in basso e si turba: la sequestratrice di psichiatre, all'anagrafe Aledia Trujano, non solo è ancora viva, ma è anche la sua copia sputata. Per di più condivide il compleanno con lei (che è oggi! Auguri a entrambe) e nell'unico momento di lucidità, prima di essere trasportata in ospedale, la chiama per nome. C'è qualquadra che non cosa. La pensa allo stesso modo anche il marito di Aledia, Eugenio, che ci rimane un po' così quando vede la moglie in coma farmacologico e una sua sosia sbirro che lo aspetta fuori dalla stanza di ospedale. Eugenio rivela che Aledia – fino a tre mesi prima giovane e rampante dirigente d'azienda – si era fatta ricoverare volontariamente in una clinica psichiatrica ed era in temporanea libera uscita per festeggiare il compleanno. Acciderboli. La madre di Becca – la quale, nel frattempo, ha le sue belle gatte personali e lavorative da pelare essendo un'ex alcolista che è anche stata l'amante del suo capo Solana – viene interrogata dalla figlia a proposito della sosia e nicchia con fare piuttosto losco. Becca si ricorda di essere una scienziata forense e fa analizzare un campione di sangue di Aledia, provando che le due sono sorelle gemelle. Solo che non sono in due, sono in tre. Altrimenti il titolo come te lo spieghi? Triplet (“tripletta” perché sono in tre, perdiana) più Crypthic (“criptico” perché c'è del mistero, capito?) uguale Triptych. Questo è quello che succede quando i nostri adattatori fanno scuola – il titolo originale è un più canonico Tríada, “triade” – e mettono la locura addosso ai colleghi internazionali.
DISNEY+
Fleishman a pezzi (Usa, 2022)
dal 22/02/2023
Ne abbiamo già parlato con dovizia di particolari perché siamo eccellenti e sempre sul pezzo, come Jesse Eisenberg quando deve interpretare un tizio nervoso, brillante, volitivo e un po' stronzo che tende a litigare con le persone sforzandosi di non alzare la voce perché non sta bene perdere il controllo. Ormai lo fa sempre. Brad Pitt recita mangiando, Robert Downey Jr. ingollando centrifughe di verdure e Jesse Eisenberg litigando a mezza voce e parlando fitto fitto. La serie è piuttosto bella (vi invito nuovamente a pigiare forte sul link) ed è stata sceneggiata dalla stessa autrice del romanzo da cui è tratta, Taffy Brodesser-Akner – che è il nome della scrittrice, non il titolo del libro. Non solo Fleishman a pezzi è scritta come gli dei delle miniserie comandano, ma è anche diretta dal gotha degli hipster di Hollywood: Jonathan Dayton/Valerie Faris (Little Miss Sunshine, La battaglia dei sessi), Shari Springer Berman/Robert Pulcini (American Splendor) e Alice Wu (L’altra metà). Ciliegine sulla torta: le interpretazioni di Claire Danes nei panni dell'ex moglie di Eisenberg e di Lizzy Caplan nel ruolo della migliore amica di lui – nonché voce narrante della storia.
PARAMOUNT+
Wolf Pack (Usa, 2023)
dal 23/02/2023
Oh, povera Sarah Michelle Gellar. No. Aspetta. Povera è proprio la parola sbagliata. Oh, tapina Sarah Michelle Gellar. Che è vittima, come la maggior parte delle persone celebri, di una fastidiosa condizione: la sindrome da rilevanza perduta. Dopo essere stata in cima al mondo dello spettacolo grazie al capolavoro seminale Buffy l'ammazzavampiri, l'attrice ha tentato di rimanere a galla al cinema – con risultati, ehm, chiamiamoli alterni via: So cosa hai fatto, Scream 2, Scooby-Doo, The Grudge, ma anche Cruel Intentions e Southland Tales – e di riproporsi anche un po' in tv (The Crazy Ones), senza mai nemmeno sfiorare i livelli di culto raggiunti da Buffy. E allora, dice Gellar, sai che c'è? Accetto di fare della robaccia che è nettamente un tentativo di fare Buffy 25 anni dopo Buffy per tentare di turlupinare gli adolescenti d'oggidì che non seguono una newsletter informata come questa qui. Wolf Pack l'ha creata Jeff Davis (Criminal Minds, Teen Wolf) ed è la storia di Everett, liceale californiano introverso e ansioso la cui vita viene scagliata sottosopra quando una misteriosa ferita subita nel corso di un incendio lo rende il bersaglio di una terrificante creatura soprannaturale. Everett comincia anche a sviluppare un'inspiegabile attrazione verso la compagna di scuola Blake e i due, nonostante la riluttanza, uniscono le forze per indagare sulle loro nuove abilità. Il tutto mentre fanno la gimcana tentando di schivare le impertinenti domande dell'investigatrice Kristin Ramsey, ovvero Sarah Michelle Gellar. Di questa serie ne dicono tutto il male del mondo e io, sulla fiducia, concordo. Ma se volete molto bene a Sarah Michelle Gellar potete recuperare l'intervista che le ha fatto Alice Cucchetti su Film Tv n° 08/2023.
APPLE TV+
Liaison (Gb/Francia, 2023)
dal 24/02/2023
L'unica cosa che ti può venire in mente guardando le prime scene di Liaison è che Vincent Cassel (nei panni di un mercenario superpiù) dovrebbe esserci in tutto. Serie tv, film, pubblicità, videogiochi, foto dei necrologi: la sua incredibile fazza dovrebbe essere messa ovunque e il mondo diventerebbe in fretta un posto più sereno. Poi, nel bel mezzo del pilota di questa serie (mini? Chissà), Cassel appare per le strade di Parigi con il chiodo, la barba di una settimana e con in testa un basco. E a quel punto ciao, cosa vuoi dirgli? Vorresti solo esprimere forte un desiderio prima di andare a letto e svegliarti trasformatoa in una modella ventenne, l'unico modo per sperare di diventare – prossimamente – la sua terza moglie. Se sei già una modella ventenne, complimenti: prendi la cornetta, c'è Cassel che ti aspetta.
Se, infine, scrivo che a un certo punto è addirittura a petto nudo davanti allo specchio mentre si mette da solo dei punti casalinghi per rattoppare una scortellata, addio. L'internet mi si sgretola. E non va bene, perché in teoria bisognerebbe anche parlare della serie, vista la concomitante presenza di Peter Mullan (nei panni di un ministro scozzese bastardo stacanovista) ed Eva Green (nei panni di un'alta impiegata del governo inglese ex di Cassel ancora tutta innamorata), che pure loro sempre un gran bel vedere. Solo che Liaison è un thrillerone di spie sotto steroidi – il thrillerone, non le spie – nel senso che sembra la classica serie con una produzione lussuosa alle spalle, una manciata di argomenti topici in canna (Siria, Europa post Brexit e cyberterrorismo), una storia d'amore impossibile e tanto fumo negli occhi. Sarà un ottimo intrattenimento per qualche settimana senza essere memorabile, questa la mia previsione. Come Totems ambientato ai giorni nostri, ma al posto di due pur bravi semi-sconosciuti ci sono Vincent Cassel ed Eva Green che si guardano tutti languidi. Ah. La serie la dirige Stephen Hopkins, giramondo eclettico che se l'è sempre cavata chissà come, passando da Nightmare 5 a Predator 2, arrivando fino a Lost in Space e Tu chiamami Peter. Idolo.
PRIMEVIDEO
The Consultant (Usa, 2023)
dal 24/02/2023
Di questa serie non ne sappiamo abbastanza – perché la newsletter viene compilata il giovedì e The Consultant esce venerdì – e non va bene. Non va bene perché il poco che si sa di questa serie, invece, va molto bene. Non so se mi spiego. In pratica PrimeVideo ha dato la corretta badilata di contante a Tony Basgallop – colui il quale, insieme a Shyamalan, sta facendo Servant – per realizzare una serie thriller in cui Christoph Waltz fa il sociopatico, con tutte le sue irresistibili faccette ed espressioni buffo-inquietanti annesse e connesse. Anzi. Meglio non dire thriller. The Consultant è tratta dall'omonimo romanzo del 2016 pubblicato da Bentley Little: prolifico autore (piuttosto apprezzato da un collega del calibro di Stephen King) che parla molto poco pubblicamente, ma quando lo fa ci tiene a ricordare che lui scrive solo romanzi horror. Non di suspence, non thriller, non gialli. Solo horror. Dunque The Consultant è un horror che è anche una terrificante parodia del mondo del lavoro odierno nelle grande aziende che sprizzano USA da tutti i pori. Un po' uno Scissione, forse, ma horror. Davvero, Bentley Little ci tiene molto. In questo horror c'è la più ganza azienda di sviluppo videogiochi per dispositivi mobili di Los Angeles che sta festeggiando l'ennesimo successo, quando all'amministratore delegato viene la brutta idea di spararsi un colpo in testa. A sostituirlo ad interim, i misteriosi piani alti mandano un consulente di nome Regus Patoff che ha la faccia di Christoph Waltz e che comincia a licenziare la gente a caso. Non mi piace il tuo dopobarba? Licenziato. Lavori da remoto e non riesci a essere in ufficio entro la prossima ora? Licenziato. Chissà cosa si scoprirà, strada facendo, su questo tizio spaventoso con un nome degno di un cattivo di Harry Potter. Io, personalmente e nel frattempo, ho scoperto che Christoph Waltz e Michael Haneke hanno avuto – fortunatamente in momenti diversi – lo stesso patrigno. Storia vera. E pazzesca. Chissà se si sono mai trovati per Natale tutti insieme.
Escono anche:
The Low Tone Club (Colombia, 2023) - dal 22/02/2023 su Disney+: all'entusiasta neo-insegnante di una famosa e ultra competitiva scuola di musica colombiana viene appioppata la classe degli scarsoni. Beccami gallina se non li porterà al successo con passione e testardaggine. È una serie per pre-adolescenti prodotta da TeleColombia. Se volete sapere altro mi trovate di là, nella stanza piena di adulti che non guardano serie per pre-adolescenti prodotte da TeleColombia.
Crush - La Storia di Tamina (Italia, 2023) - dal 23/02/2023 su RaiPlay: è il secondo capitolo di una serie di miniserie – gli uffici stampa Rai sono più bravi e la chiamano collana, ma io non voglio farmi sfuggire l'occasione di poter scrivere “una serie di miniserie” senza sembrare troppo scemo – pensate per allenare ed educare l'empatia dei pre-adolescenti. Tamina non è la tanto attesa fusione cronenberghiana fra i due protagonisti de Il flauto magico (Tamino e Pamina), bensì una 13enne afghana rifugiata in Italia che troverà nel calcio tutte le croci e le delizie di cui c'è bisogno nella vita, facendo molte amicizie ma anche scontrandosi con quei brutti ceffi dei bulli.
Tornano
NETFLIX
Outer Banks (Usa, 2020) - terza stagione dal 23/02/2023
(avevamo parlato della seconda stagione qui)
LIONSGATE+
Party Down (Usa, 2009) - terza stagione dal 24/02/2023
Il 2009 è piuttosto distante. Ma bisognerà pur batterlo questo ferro della nostalgia finché è caldo. E, soprattutto, Paul Rudd e Adam Scott non sono mai stati così famosi come adesso. Che questo ferro venga battuto finché non chiede pietà, ordunque! Che venga colpito finché anche una sitcom negletta e vecchia di quasi tre lustri non viene rivalutata e rigurgitata. Party Down è una serie creata da Rob Thomas (Veronica Mars) e Paul Rudd ed è l'epitome del concetto di “al momento sbagliato nel posto sbagliato”. È una sitcom con una premessa semplice e chiara – gruppo di sei aspiranti attori e/o sceneggiatori lavora per un servizio di catering di Los Angeles che serve alle feste di quella gente che loro vorrebbero essere – con un cast che, purtroppo per la serie, è diventato clamoroso solo dopo la sua cancellazione. Adam Scott se n'è andato per fare Parks and Recreation e poi Scissione, Jane Lynch ha fatto Glee, Lizzy Caplan Masters of Sex, Jennifer Coolidge 2 Broke Girls e The White Lotus. Party Down aveva anche una serie di guest star da non crederci: Megan Mullally, J. K. Simmons, Ken Jeong, Kristen Bell, Christopher Mintz-Plasse. Oltre ai cammei di Kevin Hart e George Takei, tra gli altri. Insomma. In realtà capisco come mai l'abbiano voluta rispolverare per una terza stagione: Party Down è stata proprio sfigata, poverina. Io ve la consiglierei non solo perché è parecchio di culto e anche piuttosto divertente, nonostante si tratti fondamentalmente di Hollywood che si guarda l'ombelico e ci fa delle battute su; ma soprattutto perché non è mai stata trasmessa in Italia. Mi pare un buon affare.
Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).
That Dirty Black Bag (Paramount+) 🥑🥑🥑🥑
Quattro avvocati a That Dirty Black Bag per difendersi dalle accuse di saccheggio di spaghetti western. La difesa è molto semplice, d'altronde sono avocados travestiti da avvocati e non hanno mai perso un singolo processo (in pratica funziona come con gli esseri umani: fornisci al frutto una piccola cravatta, una piccola giacca di sartoria, una piccola ventiquattrore e una piccola quantità di cocaina ed ecco che l'avvocado è pronto a difendere le tue cause). That Dirty Black Bag l'ha fatta il sardo Mauro Aragoni ed è il coronamento di un progetto iniziato una decina d'anni fa con una webserie auto-prodotta che è diventata un film auto-distribuito che è diventato una serie tv con tutti i crismi (e con tre stagioni confermate in anticipo) trasmessa su AMC+. That Dirty Black Bag è puro intrattenimento cinematografico incastrato nella miglior cornice seriale possibile – quella che non ciurla troppo nel manico e non ti dà la sensazione di rubarti la vita. Ed è uno spaghetti western fatto come Corbucci, Castellari e Leone comandano: stiloso, violento e macabro, con una ampia serie di pessimi personaggi che si ammazzano (letteralmente) all'inseguimento di almeno tre MacGuffin. Se si è discreti fan del Far West e di quell'epoca del nostro cinema, c'è da divertirsi come dei vigliacchi a guardare questa serie qui. Bravi tutti.
Extra
Qualche notizia dal mondo delle serie. (a cura di Giulia Ciappa)
Il pilota VPN: The Company You Keep
Pilota: Pilotino 27, The White Lotus
Lassù, in Alaska
Ritorno a Derry
Auguri Jean!