Fuori le serie! 🛋️ #278 - Fuochi d'artificio anticipati per il 25 aprile
Settimana di novità in streaming graziata dalla presenza di Susanna Nicchiarelli (Fuochi d'artificio) e Ramy Youssef (#1 Happy Family USA), ma per chi dovesse apprezzare il manzo al posto dell'agnello c'è anche una discreta fetta di Jacob Elordi (The Narrow Road to the Deep North).
Escono
RAIPLAY
Fuochi d'artificio (Italia, 2025) - dal 15/04/2025
Quanto bene si può volere ad Andrea Bouchard? Che ha scritto un romanzo per (e dal punto di vista di) ragazzi e ragazze sulla Resistenza ai nazifascisti fra le valli delle Alpi piemontesi nel 1944, e l'ha scritto anche piuttosto bene. Dovendo sparare un numero, gli si vuole bene 100. Che fatalità (ma neanche tanto) è il risultato di 25x4, che casualità (ma nemmeno troppo) è quel giorno di Aprile in cui si festeggia al novantanove per cento la Liberazione, mentre il restante un per cento ce lo teniamo stretto per ricordarci di disprezzare e compatire il fascismo in ogni sua forma e colore – non il Partito nazionale fascista, che non esiste più (con quel nome), bensì il fascismo come concetto e filosofia. Due cose molto diverse. Pussate via con le vostre fallacie retoriche, fascisti puzzolenti. A Bouchard gli si vuole esattamente lo stesso bene da distribuire a Susanna Nicchiarelli (anche regista) e a Marianna Cappi, che hanno adattato in serie TV il libro restando fedeli alla pagina scritta e mettendo in scena un romanzo di formazione ai tempi della guerra con i toni giusti, che includono anche tutti quegli spettatori adulti spocchiosi e antipatici, annoiati a priori dalle storie con bambini protagonisti – poi sono gli stessi che piangono senza farsi vedere da nessuno riguardando una volta al mese Stand by Me - Ricordo di un'estate. Le prime due puntate, già disponibili, sono una gioia per gli occhi e per il cuore. Guardatele, consigliatele a più gente possibile e incrociate le dita.
DISNEY+
The Stolen Girl (Gb, 2025) - dal 16/04/2025
Archiviabile alla voce: bella, ma non ci vivresti. Ovvero: divertente e da guardare finanche tutta d'un fiato, ma te la sarai scordata quasi subito dopo averla finita perché avevi cose più importanti da fare, tipo curare i fagiolini. Ma è possibile che noi italiani non riusciamo a metterci d'accordo per dare un nome univoco alle verdure? Tegolini (ma anche tegoline), cornetti, fagioli mangiatutto, bobi, fagiolini. Poi ci si lamenta giustamente che mangiamo troppa carne. Ti credo. Per comprare vegetali ho bisogno di un master in glottologia comparata. Capite com'è facile distrarsi da The Stolen Girl? Eppure è un thriller fatto con tutti i crismi che, faccenda rara di questi tempi, ha un finale degno di questo nome che non mena il torrone solo per il gusto di farlo. È il superpotere degli inglesi che fanno la TV, troppo pragmatici per farsi sviare solo per il gusto di diluire la narrazione. Qualità prima della quantità. C'entra anche il fatto che la serie sia tratta da un romanzo di genere tutto d'un pezzo, non a caso firmato da una scrittrice di origine norvegese – altro genere di intrattenitori che non perde tempo a pettinare le bambole nelle loro case, sommergendo la gente di stimoli inutili sperando non si accorgano che le tegoline al fuoco sono molte meno rispetto al fumo che hanno sollevato.
PRIME VIDEO
#1 Happy Family USA (Usa, 2025) - dal 17/04/2025
Questo cartone per adulti co-creato da Ramy Youssef e Pam Brady (già co-sceneggiatrice della prime stagioni di South Park e di Team America: World Police) inizia con un disclaimer: non usare questa serie come standard per la rappresentazione culturale di musulmani, arabi e gente del New Jersey. A noi ci piace quando Youssef mette buffamente le mani avanti sapendo che farà incazzare qualcuno. Significa che ha fatto qualcosa di giusto. Qui ripercorre, con la libertà immaginifica di un'animazione poverella ma efficace, il periodo successivo agli attentati del 11 settembre a partire dai suoi ricordi di ragazzino delle medie; un periodo cupo per tutti gli statunitensi, ma particolarmente gramo per quelli di cultura islamica. La famiglia Hussein vive nel New Jersey e già normalmente lotta per inserirsi in un tessuto sociale che, a essere generosi, la tollera senza particolare entusiasmo. C'è una mamma ossessionata dalla morte di lady Diana, un babbo cardiochirurgo costretto a lavorare in nero come venditore ambulante di cibo halal, una sorella maggiore furbetta e lesbica in attesa di dichiarazione, una nonna maniaca di OK, il prezzo è giusto!, un nonno maniaco e basta, uno zio appena arrivato che rimarrebbe ottimista anche a Guantanamo e poi il giovane simulacro di Youssef, un pre-adolescente innamorato della sua professoressa, confuso sulla propria identità culturale e con un agnello sacrificale parlante (che non vede l'ora di morire) come migliore amico.
The Narrow Road to the Deep North (Australia, 2025) - dal 18/04/2025
Nonostante abbia un titolo altrettanto lungo e sia ambientata nello stesso luogo e nello stesso periodo della Seconda guerra mondiale, questa miniserie molto cinematografica (presentata in anteprima alla Berlinale) tratta dall'omonimo romanzo di Richard Flanagan non è Il ponte sul fiume Kwai. Solo la Storia ci saprà dire se Justin Kurzel, il regista di Assassin's Creed, sarà il nuovo David Lean; o se Jacob Elordi, il nuovo manzo preferito da tutti e tutte dopo Priscilla e Saltburn, sarà il nuovo Alec Guinness.
Toh. È arrivato un telegramma dalla segreteria amministrativa della Storia. Dice “NO” e poi sotto c'è disegnato quello che sembra essere un dito medio.
Ok, quindi The Narrow Road beside the River Kwai non è uno dei più grandi capolavori della storia del cinema. Grazie tante, poverina. Però da Berlino ne hanno parlato con discreto affetto, facendo notare che – a differenza dell'esimio collega del '57 – la miniserie creata da Shaun Grant (già sceneggiatore di Mindhunter) si svolge prima, durante e dopo la Seconda guerra mondiale per raccontare la parabola di un ragazzo australiano, Dorrigo Evans. Egli inizia come studente di medicina farfallone, prosegue come prigioniero di guerra dei giapponesi costretto a lavorare alla costruzione della ferrovia del Burma e trova riposo inquieto (dietro le fattezze di Ciarán Hinds) in una terza età benestante, ma incazzata e traumatizzata.
Escono anche
Glaskupan - La cupola di vetro (Svezia, 2025) - dal 16/04/2025 su Netflix: è un noir scandinavo ambientato in Svezia e creato da una romanziera che se la suona e se la canta, nel senso che prima si è scritta il libro e poi se l'è adattato per la TV. Se Glaskupan avrà successo (spoiler: no), Camilla Läckberg potrà pure pubblicare un graphic novel – la fascetta è già scritta: “Dalla miniserie Netflix che vi ha lasciato con il fiato sospeso” – che se troverà il giusto mercato verrà adattata anche in podcast. Se tutto va male, entro il 2028 Glaskupan - La cupola di vetro sarà il titolo della canzone con cui la Svezia parteciperà all'Eurovision.
Project UFO (Polonia, 2025) - dal 16/04/2025 su Netflix: nella Polonia del passato, quella dei colbacchi e dei baffi rigogliosi, dalle parti della Varmia – tra Pomerania e Masuria, dai che avete presente: arrivate a Varsavia, girate un po' a sinistra e poi sempre dritti – succede un presunto atterraggio di UFO che provoca un certo dibattito. Un presentatore TV bolso e in declino decide di approfittarsene e invita in trasmissione un giovane appassionato di extraterrestri allo scopo di percularlo per il sollazzo degli scettici. Nel frattempo, mentre questi due litigano sul sesso degli angeli, uno spietato politico sfrutta la confusione per accaparrarsi il potere.
Ransom Canyon (Usa, 2025) - dal 17/04/2025 su Netflix: è un melodramma con i cowboy. E io ho il dubbio che mi sia rimasto troppo poco affetto residuo nei confronti degli Stati Uniti d'America per farmi provare dell'interesse verso un melodramma con i cowboy. A meno che non sia diretto da Jane Campion o Ang Lee. I quali, non a caso, non sono per niente statunitensi. Quel manzo bollito di Josh Duhamel è l'erede di una delle tre dinastie di vaccari texani che si scornano a vicenda per avere il controllo sui territori di Ransom Canyon. Io, fossi in voi, piuttosto riguarderei tutte in fila Yellowstone e i suoi prequel 1883 e 1923, in attesa dell'uscita di The Madison – sequel con Matthew McConaughey e Michelle Pfeiffer.
Enciclopedia di Istanbul (Turchia, 2025) - dal 17/04/2025 su Netflix: un dramma del tinello turco che ha per protagoniste due donne molto diverse tra loro. Una, Zehra, si è appena trasferita a Istanbul dalla profonda provincia e si appropinqua a continuare i suoi studi con l'entusiasmo curioso che si addice alla sua giovane età. L'altra, Nesrin, è la donna di mezza età che la ospita in casa sua anche per cercare di ravvivare una vita misera e piena di grane. La serie ci ricorda che Istanbul è una città che sorge su due sponde che non si incontrano mai e siccome le serie turche tendono a essere sottili come il Bosforo – tre chilometri sembrano pochi, ma prova a farteli a nuoto – sicuramente queste due, in un modo o nell'altro, si scanneranno neanche fossero crociati e ottomani.
Heavenly Ever After (Corea del Sud, 2025) - dal 19/04/2024 su Netflix: la vedova Hae-sook muore a 80 anni dopo aver faticato gran parte della sua vita adulta per mandare avanti la famiglia tutta sola. Arrivata all'ufficio di consulenza per l'ammissione in Paradiso, decide di mantenere il suo aspetto da nonnina, memore delle parole del marito Nak-joon: per me sarai sempre bellissima. Quando si riunisce a lui nell'alto dei cieli, tuttavia, è stupita nel constatare che lo sposo ha scelto di passare l'eternità con la fazza che aveva a 30 anni. Matte matte risate, visto che adesso gli toccherà cambiare cateteri paradisiaci da qui fino alla fine dei tempi.
Government Cheese (Usa, 2025) - dal 16/04/2025 su Apple TV+: questa promette di essere la solita roba patinata di Apple TV+, che prende un grande attore (David Oyelowo) e lo mette in un contesto bizzarro ma innocuo per giustificare un pacco di comunicati stampa che tessono le lodi di questa nuova serie surreale e anche un po' sovversiva, in grado di raccontare – tramite codici che solo i diplomati al classico con successiva carriera accademica possono pensare di decifrare fino in fondo – le idiosincrasie di questi tempi moderni su cui è il caso di riflettere attentamente. In realtà vi dico che sarà tanto bella da vedere quanto priva di sostanza.
Tornano
NOW
The Last of Us (Usa, 2023) - seconda stagione dal 14/04/2025
Tornano gli zombie fatti bene con attorno gli umani (giustamente) presi male, tratti dall'omonima coppia di videogiochi di gran successo. Non a caso gli autori dell'adattamento – che prende il meglio del gioco e ci aggiunge il meglio delle possibilità offerte dal linguaggio seriale – sono Craig Mazin, pluripremiato showrunner di Chernobyl (sopraffina e filologica trasposizione delle cronache dell'epoca), e Neil Druckmann, cicciopasticcio che ha sviluppato, per conto dei tipi di Naughty Dog, il videogioco di cui sopra. Ora. Pur non essendo un esperto, a me garba giocare con il computer e con le consolle, a volte anche assai. I giochini con gli zombie cattivi in cui si spara molto, però, proprio non li reggo. Il fatto è che mi manca quel tipo di coordinazione mano-occhio, ma oltretutto sono anche un pusillanime. Eppure, nonostante tutto, sono qui a ribadirvi che la storia dei sopravvissuti all'apocalisse zombie Joel (Pedro Pascal) ed Ellie (Bella Ramsay) – il primo è un uomo come non ne fanno più, tutto traumatizzato da un passato effettivamente piuttosto antipatico, mentre la seconda è un'adolescente incazzata che si scopre essere immune al virus dei vermi nel cervello – è davvero così bella, emozionante e avvincente come cerca di ripetervi vostro figlio da almeno otto anni. La seconda stagione è ambientata nel 2029 fra i monti innevati del Wyoming. Dopo la grande bugia che ha concluso la prima stagione – e che sottolineava ancora una volta come le categorie manichee di “buoni” e “cattivi” siano roba da adolescenti o al massimo da adulti con problemi di comprensione del testo – i rapporti tra pseudo-padre e pseudo-figlia si sono amaramente inariditi. Nel frattempo, un gruppo di Luci si appropinqua verso l'insediamento dove vivono Joel ed Ellie in cerca di vendetta, tremenda vendetta. Per tutti i nipoti antipatici che hanno già giocato al secondo The Last of Us: non siate stronzetti per favore, niente spoiler a zii e zie.
Extra
Qualche notizia dal mondo delle serie. (a cura di Giulia Ciappa)
La serie tv della settimana: The White Lotus
Animondo della settimana: Vampire in the Garden
Stranger Things live
Susanna Nicchiarelli nell’ultimo numero della nostra newsletter Singolare, femminile
Sequel, ma in serie