Fuori le serie! 🛋️ #271 - God Save Erin Brockovich
Settimana di novità in streaming ricca e interessante, che sarebbe il caso di dedicare al recupero di L'arte della gioia, senza dimenticarsi di consegnare il giusto obolo all'interpretazione di Jodie Whittaker in Toxic Town.
Escono
NETFLIX
Running Point (Usa, 2025) - dal 27/02/2025
Io su Mindy Kaling non voglio dire niente di buffo perché mi mette in soggezione. Mi mette in soggezione perché quanta voglia ci vuole a essere una donna di colore che parte da zero e diventa una delle figure più influenti dell'industria dello spettacolo? Tanta voglia. Kaling è una figlia di immigrati indiani che si è laureata in drammaturgia ed è entrata nel mondo dello spettacolo come stagista del Late Night with Conan O'Brien, poi è sbarcata in TV come parte del cast della versione USA di The Office lavorando alla produzione anche come sceneggiatrice, e infine ha fondato la propria casa di produzione (candidata ai prossimi Oscar per il miglior cortometraggio) e si è fatta la sua sitcom su se stessa però in versione ginecologa (The Mindy Project). Running Point non parla di una donna che si è fatta proprio del tutto da sola, ma ispirandosi alla storia vera di Jeanie Buss – co-proprietaria e presidente dei Los Angeles Lakers, figlia di papà che si è comunque dovuta guadagnare tutto il rispetto necessario – è nella posizione ideale per raccontare la storia di successo di una donna che ha conquistato la vetta in un ambiente popolato da maschi all'ennesima potenza. E poi c'è Kate Hudson, che a me non pare mica poco.
Toxic Town (Gb, 2025) - dal 27/02/2025
Questa ve la mettiamo qua e ve la consigliamo caldamente, ma la faccenda è piuttosto breve. In pratica Toxic Town è la versione inglese di Erin Brockovich: una storia che farebbe indignare anche il più maledetto dei cinici, ma raccontata senza tutta quella positività USA obsolocrita (obsoleta e ipocrita) che se ce la metti tutta e credi a Gesù allora ce la farai al 1000%. Gli inglesi hanno già visto la fine di un impero. Sanno come funziona. Lasciate che vi spieghino come va il mondo. Certo, oltretutto non guasta che Toxic Town abbia come protagonista un'attrice incredibile come Jodie Whittaker (la fu Doctor Who nonché miss Broadchurch) nei panni della mamma coraggio che farà scoprire al mondo le sofferenze a cui Stato e capitalismo hanno condannato i bambini di Corby, spargendo per decenni nell'atmosfera le polveri dei rifiuti tossici di un'acciaieria dismessa. E sicuro come l'asbesto, non guasta nemmeno che Toxic Town sia creata e sceneggiata da Jack Thorne, che già aveva fatto molto bene con l'ostico adattamento di His Dark Materials - Queste oscure materie.
NOW
L'arte della gioia (Italia, 2025) - dal 28/02/2025
Modesta, di nome ma non di fatto, nasce con lo scoccare del 1900 e cresce nutrendosi di sogni e bruciando di passione. Le prende di santa ragione dalla vita eh, non sia mai che qualcuno di valido o di interessante possa avere un'esistenza serena; ma lei impara senza problemi a difendersi dalle brutture della gente costruendosi una facciata impeccabile, che le permette di essere libera quando nessuno la guarda. Modesta riesce sempre a fare quello che vuole – tipo non finire in convento, né sposarsi con qualcuno che non si è scelta – anche se per riuscirci deve manipolare. Modesta viene dalla sublime penna di Goliarda Sapienza e L'arte della gioia è l'impeccabile adattamento del suo omonimo romanzo postumo, grande storia di formazione che racconta la libertà femminile in tempi in cui non era un concetto auspicabile. Brava Valeria Golino, che ricorda ancora i tempi in cui si faceva imboccare da Charlie Sheen olive apparecchiate dentro l'ombelico, e a forza di ripetersi “mai più” è fiorita in un una cineasta potente e onesta.
Escono anche
Berlino: codice rosso (Germania, 2025) - dal 26/02/2025 su Apple TV+: vedo il titolo originale del nuovo, ingobbitissimo dramma medicale tedesco di Apple TV+, Krank: Berlin, e non riesco a smettere di sghignazzare pensando ai meme di tutte le parole che in qualsiasi altra lingua del mondo hanno un suono soave e poi in tedesco diventano Schmetterling (farfalla), Überraschung (sorpresa) e, per l'appunto, Krankenhaus per ospedale. Anche in Krank: Berlin i matti sghignazzano, ma è più una reazione nervosa per il fatto di essere finiti ricoverati al (o impiegati nel) pronto soccorso più affollato di Berlino.
Dalah: Death and the Flowers (Thailandia, 2025) - dal 27/02/2025 su Netflix: Dalah è un'elegante fiorista ingaggiata per creare le composizioni in occasione dell'attesissimo matrimonio tra il futuro primo ministro Ohm e Risa, uno sposalizio che unisce due delle dinastie più importanti del paese ed è atteso con trepidazione da tutti. Il giorno delle nozze, tuttavia, lo sposo viene trovato morto e tutti i presenti sono considerati possibili sospetti.
Nel frattempo, nell'avvincente campionato thai dei nomi più lunghi, torna a difendere il suo titolo il forestiero campione in carica, ovvero
Yvan du Champ de la Bataille
che stavolta però viene sconfitto dall'orgoglio del Siam, il solo e unico
Manatsanun Phanlerdwongsakul.
Viva l'anagrafe thailandese.
Dabba Cartel (India, 2025) - dal 28/02/2025 su Netflix: sembra una grossa cafonata indiana, al tempo stesso furbetta e talmente generica che l'ambientazione anni 60 la intuisci solo perché una didascalia te l'ha detto. È la storia sopra le righe di cinque donne che – in un'epoca demmerda per le donne più di quanto fosse prima e appena meno di quanto non sarà dopo – decidono di prendersi con la forza l'emancipazione cominciando a spacciare stupefacenti, perché tanto finché fanno da mangiare e stirano le mutande comunque nessuno si accorge di loro.
Roosters (Paesi Bassi, 2025) - dal 28/02/2025 su Netflix: continua la marcia trionfale degli Alpha Males spagnoli, che si sono garantiti una buona manciata di rate del mutuo vendendo la loro creazione seriale in giro per tutta Europa. I francesi hanno già dato (Shafted), italiani e tedeschi sono in arrivo anche se non c'è ancora una data ufficiale di distribuzione – la nostra si chiamerà: Maschi veri. La tocchiamo piano e con autarchia – e quella nederlandese ve la beccate adesso. È sempre la stessa storia di quarantenni che faticano ad abituarsi a un mondo di donne emancipate, solo che stavolta i quattro pistola si chiamano Mike, Ivo, Daan e Greg.
The Potato Lab (Corea del Sud, 2025) - dal 28/02/2025 su Netflix: mesi fa la serie turca Kübra ha fatto un successo sproporzionato grazie all'approccio filologico degli adattatori italiani alla pronunzia dei nomi indigeni. E la pronunzia turca del nome proprio di persona Gokhan, a quanto pare, è molto simile a una forma di blasfemia tronca piuttosto popolare nel Triveneto. Ora segnatevi questo k-drama prima che Il Post ci faccia un articolo buffo dopo qualche mese di battage su TikTok e ricordatevi che è tutto vero. The Potato Lab è una serie ambientata in una centro di ricerca sulla patata, che racconta di un'appassionata studiosa della patata le cui entusiastiche ricerche scientifiche sulla patata rischiano di essere interrotte dall'arrivo di un affascinante capitalista senza scrupoli, che cercherà di spezzare il suo legame con la patata. Scusate.
Tuiskoms (Sudafrica, 2025) - dal 28/02/2025 su Netflix: è una serie sudafricana che chiede al pubblico sudafricano di fare il tifo per una signora sudafricana bianca di nome Fleur, la quale ha patito una serie di disgrazie ed è in lutto per una grave perdita, dunque prende armi, bagagli e figlia e fa ritorno nella città in cui nata per ritrovare un nuovo scopo e ricordarsi di essere pur sempre una persona bianca in Sudafrica quindi magari anche meno.
La casa di Davide (Usa, 2025) - dal 27/02/2025 su Prime Video: è la storia di Davide, quel supereroe dell'Antico Testamento scelto da Dio in persona per diventare il nuovo re dei Giudei. Un asso vero che non solo ammazzava a fiondate i giganti, ma era anche abbastanza umile da non scordarsi di portare al pascolo le pecorelle. Dirige e crea, in ossequio ai comandamenti del suo altissimo, il signor Jon Erwin, che insieme al fratello Andrew è, al momento, il boss finale tra i registi del cinema cristiano. E così sia.
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Graveyard (Turchia, 2022) - seconda stagione dal 27/02/2025
Oh, dico. Succede, per carità. È raro, ma non impossibile che fra una stagione e l'altra di una serie passino più di due anni come nel caso di Graveyard. È successo con Sherlock anche se dai, quelli più che episodi sono proprio film per la TV. Ma è capitato anche ad Atlanta, che ci ha messo quattro anni per proseguire dopo la seconda stagione, ma quantomeno ne ha buttate fuori due insieme suvvia. La terza stagione di Happy Valley, il poliziesco più amato d'Albione, ci ha messo 7 anni a uscire in effetti. Però, portate pazienza. Queste sono tutte serie belle. Graveyard è al massimo una serie ok, però per la seconda stagione si è comunque fatta attendere più di tre anni. Per la cronaca, Graveyard è un poliziesco deprimente in cui l'ispettrice Önem Özülkü viene nominata a capo della neonata Special Crimes Unit, incaricata di indagare precipuamente sui femminicidi.
Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).
Zero Day (Netflix) 🥑🥑🥑
Tre avocadi turgidi di steroidi ma comunque sotto la soglia dell'antidoping a Zero Day, la serie prodotta e interpretata da Robert De Niro, che prende le redini e tira fuori – davanti e dietro la macchina da presa – il vecchio volpone che c'è in lui. Davanti interpreta un ex presidente USA, eroe di guerra e beneamato da tutto lo spettro politico, chiamato a condurre un'onnipotente commissione d'inchiesta che deve indagare su un misterioso e spaventoso attacco di cyber-terrorismo. Dietro, invece, in veste di produttore chiama a sé uno bravo (quello di Narcos) e due giornalisti stellati, orchestrando un thriller politico che è molto poco politico e molto thriller avvincente.
Extra
Qualche notizia dal mondo delle serie. (a cura di Giulia Ciappa)
Onda coreana della settimana: Venticinque e ventuno
Il pilota VPN della settimana: Amandaland
La serie della settimana: Whiskey on the Rocks
Euphoric Sharon
Imparare un dialetto
La storia dietro