Fuori le serie! 🛋️ #269 - San Valentino e Sanremo entrano in un caffè: Paperissima Sprint
La settimana di novità in streaming di San Valentino ci fa scoprire che anche le multinazionali più potenti del mondo non osano contro-programmare quando c'è il Festival di Sanremo e dunque se la giocano con i resti di magazzino.
Escono
NETFLIX
Black Hawk Down: la storia vera (Usa, 2025) - dal 10/02/2025
Non è un'iperbole: preferirei guardare la vernice che asciuga piuttosto che regalare il mio tempo a un docudramma sulla battaglia di Mogadiscio. Il problema non è la battaglia di Mogadiscio, poverina. E neanche docu e dramma presi separati, ci mancherebbe. Il problema, secondo me, è fare documentari che ricostruiscono eventi storici o fatti di cronaca tramite le interpretazioni di attori scarsissimi che, poverini anche loro, fanno solo quello che possono per pagarsi il mutuo sull'ozempic. È la scelta più trash che potrebbe fare una serie TV. E comunque nessuno potrà mai farlo meglio di Ultimo minuto. Bei tempi. Vado a dare la seconda mano di bianco.
I Am Married...But! (Taiwan, 2025) - dal 14/02/2025
C'è dell'influenza occidentale nella premessa di questa commedia romantica. Ed è un'immagine buffa quella di un funzionario del dipartimento della propaganda di Pechino che si imbatte in questa serie taiwanese e si fa venire una sincope. Sarebbe l'equivalente di proiettare Will & Grace sulla facciata del Cremlino. Se c'è una cosa per cui la cultura cinese se la sente calda rispetto all'occidente è il rispetto per gli anziani e per il concetto di famiglia. A Taiwan, invece, la giovane I-ling si innamora a prima vista del tenero bamboccio Xue-you e se lo sposa alla prima occasione; ma, dopo tre anni di convivenza con la suocera, sbrocca e brama con tutta se stessa la fuga. Sacrilegio, dal punto di vista di Confucio. Onestà, dal punto di vista di un cancro al pancreas psicosomatico. Buon San Valentino in taiwanese si dice 情人節快樂.
Melo Movie (Corea del Sud, 2025) - dal 14/02/2025
Non sono commosso, è che mi è entrato un anacronismo nell'occhio. Non avrei mai pensato, nell'anno di grazia 2025, di poter assistere a una serie in cui un critico cinematografico è il co-protagonista di una commedia romantica. Dalle nostre parti, è dai tempi della maglietta della salute fuori sincro di sua santità ghezzi che un critico – critico critico, non divulgatore né giornalista – non esce dalla bolla dei cinefili e penetra nell'immaginario pubblico. Di là, invece, il loro miglior regista (di sempre), Park Chan-wook, nasce come critico. È una ruota che vaaa. Inoltre bisogna ricordare che i critici sono tutti accomunati da tre caratteristiche ben precise – sono nerd, sono spocchiosi e sono squali ninja dei buffet gratuiti – che mal si sposano con la commedia romantica. Ma i coreani sono più romantici di noi orridi nichilisti europei senza dio, senza dubbio saranno riusciti a donare del fascino a questo critico; che prima si prende il lusso di ghostare un'aspirante regista che aveva broccolato con successo, e cinque anni dopo si presenta alla presentazione del suo primo film per fare un altro po' il lumacone. Buon San Valentino in coreano si dice 세인트 발렌타인 데이 축하드립니다.
PRIME VIDEO
The Commoner (Norvegia, 2025) - dal 13/02/2025
Quando era un aitante giovanotto trentenne, l'attuale monarca del regno di Norvegia – Harald del casato Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg-Serbelloni-Mazzanti-Viendalmare – si innamorò pazzamente di una sozza plebea con un solo cognome, Sonja Haraldsen. Siccome, giustamente, dal punto di vista del privilegio sposare una sozza plebea è molto più problematico che impalmare una cugina di primo grado, Harald tenne nascosta la relazione per la bellezza di nove anni. Poi si stufò e disse a babbo Olav che avrebbe rinunciato al titolo nobiliare e al trono, si sarebbe tolto almeno un paio di cognomi e sarebbe andato a condurre un podcast a Los Angeles. Babbo Olav, basito (“Min sønn, hva er en podcast? Er det noe du spiser?”), si consulta con il governo e dà loro il permesso di sposarsi. Buon San Valentino in norvegese si dice Glad Valentinsdag.
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NETFLIX
Valeria (Spagna 2020) - quarta stagione dal 12/02/2025
Elísabet Benavent, valenciana classe 1984, è la gran mogol di tutti i laureati in scienze della comunicazione. Non solo ha rispettato la clausola scritta in piccolo in calce alla laurea diventando una influencer (sui social la trovate sotto il nickname Beta Coqueta), ma ha persino raddoppiato la posta facendo il botto con una serie di romanzi – la saga intitolata En los zapatos de Valeria, in Italia edita da Rizzoli nella tetralogia Nei panni di Valeria, Valeria in bianco e nero, Valeria allo specchio e Valeria senza veli – che trasportano la commedia romantica al femminile di Bridget Jones dalla Londra di metà anni 90 alla Spagna contemporanea. E alla fine, sicuro come le tasse, arriva Netflix a produrre un adattamento. La vicenda – pare vagamente autobiografica – è quella della scrittrice Valeria, che dopo aver trovato un insperato successo con il romanzo d'esordio si ritrova avviluppata in una crisi stereofonica. Da una parte un'ispirazione mancante che la tiene bloccata alla prima manciata di pagine del secondo libro; dall'altra un rapporto con il marito Adrian che ha visto giorni migliori. Per uscire dalle doppie sabbie mobili, Valeria si rifugia fra le braccia pazzerelle delle tre amiche del cuore, Carmen Lola e Nerea, con le quali cercherà nuove ispirazioni e forse, non si sa mai, chissà, anche un nuovo e più soddisfacente rapporto sentimentale.
Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).
Mo (Netflix) 🥑🥑🥑🥑🥑
Cinque avocado su cinque alla seconda stagione di Mo. Perché in streaming, al momento, non c'è niente che sia pensato, scritto, fatto, girato e musicato meglio di questa serie qui, che parla con la giusta dose di ironia di un pezzo di umanità negletta eppure mai doma. È come se Atlanta e Ramy avessero fatto un figlio a cui piace tantissimo l'hummus (come biasimarlo?). Unico vero caveat, molto pragmatico: se siete di quelle persone che, quando si parla della questione tra Israele e Palestina, si scompongono assai e diventano irragionevoli e/o aggressive, allora questa serie qui non fa per voi. È troppo intelligente.
Extra
Qualche notizia dal mondo delle serie. (a cura di Giulia Ciappa)
Onda coreana della settimana: Lovely Runner
Il pilota VPN della settimana: Brian and Maggie
La serie della settimana: Silo
Kill Jackie, per ora
Orla e non solo