L'anno scorso era finito con i costosissimi zombie del sesto spin-off di The Walking Dead, mentre il nuovo anno comincia con la decima serie TV tratta da non mi ricordo quale romanzo di Harlan Coben.
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NETFLIX
Missing You (Usa/Gb, 2025) - dal 01/01/2025
Negli ultimi 78 mesi, dal maggio del 2018 a oggi, abbiamo collettivamente affrontato molte difficoltà: crisi, pandemie, guerre, altre crisi, attacchi alla democrazia e, soprattutto, ben 10 serie TV tratte da romanzi sempre uguali di Harlan Coben. In media fa una serie TV tratta da un romanzo à la Harlan Coben ogni 7 virgola 8 mesi. Ogni 237 giorni, all'incirca, un appassionato di serie TV si sveglia la mattina e sa che deve scappare dall'adattamento di un romanzo che non lo distingui dall'altro di Harlan Coben. Non sempre ci si riesce, purtroppo. Ogni tanto, le serie tratte da uno dei 37 romanzi pubblicati in 34 anni di carriera di qualità da Harlan Coben ti raggiungono e ti risucchiano nel gorgo del thriller in brossura. Missing You, per esempio, è al secondo posto fra le serie più viste su Netflix in Italia. Parla a sorpresa di una detective tosta sul lavoro ma vulnerabile nella vita privata, che si sente sola e tenta la fortuna su un'applicazione di appuntamenti online. Tra gli iscritti, tuttavia, la donna nota quasi subito il suo ex fidanzato, che dieci anni prima era scomparso senza lasciare traccia. “Senza lasciare traccia” è anche il manifesto d'intenti ufficiale della società di produzione che si occupa, 24 ore su 24, di trasportare sul piccolo schermo la magia degli immemorabili romanzi di Harlan Coben.
NOW
The Walking Dead: The Ones Who Live (Usa, 2024) - dal 30/12/2024
Io me lo ricordo bene: era il 2010 e non è che si stesse particolarmente meglio di adesso, ma c'era ancora abbastanza gana per entusiasmarsi all'idea di un Frank Darabont (Le ali della libertà, Il miglio verde) che si cimenta con una serie TV di zombie ad alto budget, ordinata e distribuita dagli stessi amici che avevano voluto e trasmesso Breaking Bad e Mad Men e tratta dal celebrato fumetto indipendente di Robert Kirkman. L'episodio pilota di The Walking Dead prometteva di essere una fiocinata epocale (quella che poi è effettivamente stata The Last of Us) e invece è stata un frantoio di gonadi fuori da ogni grazia divina, una roba di un presuntuoso e di un noioso che non si vedeva dai tempi di Volfango De Biasi e Nicolas Vaporidis che decidono di svecchiare Shakespeare. Nonostante tutto, la prima stagione se la cava. Poi quel roboso di Darabont viene cacciato e la serie si trasforma finalmente in quello che doveva essere sin dall'inizio: una soap opera con gli zombie e le pistole pem pem. In 14 anni di onorata carriera – e oltre alle 177 puntate in 11 stagioni della serie originale – l'universo narrativo sui drammi quotidiani della vita ai tempi dell'apocalisse zombie ha anche collezionato un numero inusitato di spin-off. The Ones Who Live è il sesto, è una miniserie ambientata subito dopo il termine di The Walking Dead, si concentra sui personaggi di Rick Grimes e Michonne ed è co-creata dai due attori che li interpretano, Andrew Lincoln e Danai Gurira. Se avete oltre i 40 anni – e dunque statisticamente ve ne rimangono più o meno altrettanti da vivere – probabilmente non fate già più in tempo a recuperare tutta la roba che vi manca per gustarvi davvero The Ones Who Live. Per chi è già in pari: bella storia.
Esce anche
Le stelle parlano di noi (Corea del Sud, 2025) - dal 03/01/2025 su Netflix: nell'industria televisiva lo chiamano il salto dello squalo. Succede quando una serie non sa più cosa inventarsi e cala allegramente le brache, come nella puntata di Happy Days in cui Fonzie decide di zompare con gli sci d'acqua sopra una tigre di mare e senza togliersi il chiodo. Così, senza senso. La domanda è: il salto dello squalo esiste anche per interi generi? No, perché quel K-drama là sulla carta assomiglia a qualcosa del genere: Gong Ryong è un ginecologo e ostetrico, nonché futuro sposo dell'amministratrice delegata di uno dei più grandi gruppi industriali coreani, e ha una missione segreta che lo spinge a pagare una grossa somma di denaro per visitare da turista una stazione spaziale, il cui equipaggio è comandato dalla perfezionista Eve Kim. L'incontro assolutamente MACCOSA tra questi due viene descritto come “fatidico”. Non vengono menzionati squali spaziali, ma io comunque ci spero.
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PRIME VIDEO
The Rig (Scozia, 2023) - seconda stagione dal 02/01/2025
Un paio d'anni fa qualcuno aveva ordinato il primo originale scozzese dell'epoca dei colossi dello streaming, ed era anche ora: niente di più festoso che iniziare l'anno con una bella storia scozzese, realizzata da scozzesi, scritta da scozzesi e recitata da scozzesi con un accento che solo uno scozzese davvero scozzese potrebbe discernere. The Rig è ambientata sulla piattaforma petrolifera Kinloch Bravo, ubicata nel Mare del Nord a 150 miglia nautiche dalle costa del paese che, ricordiamolo sempre, ha scelto liberamente di eleggere, come fiore e animale nazionali, rispettivamente il cardo asinino e l'unicorno. I lavoratori a bordo della piattaforma si trovano nello stato che corrisponde al poliziesco “Tre dì dalla pensione” e stanno solo aspettando il passaggio che li riporterà sulla terraferma, purtroppo posticipato a causa delle inclementi condizioni meteorologiche. Le suddette inclementi condizioni meteorologiche all'improvviso si trasformano in nebbia soprannaturale, che ingloba la Kinloch Bravo e fa andare fuori di testa le persone a bordo; non proprio come succede in Fog di Carpenter, ma il tasso di mortalità è più o meno quello. E visto che l'industria petrolifera è il motivo più subdolo per cui l'Inghilterra si rifiuta di concedere l'indipendenza alla Scozia, continuo a sperare che il vero twist narrativo sia che la nebbia in realtà è il fantasma di Elisabetta II, rimasto in circolazione per proteggere le ultime propaggini dell'impero.
Extra
Qualche notizia dal mondo delle serie. (a cura di Giulia Ciappa)
Panoramica USA 2025
Panoramica UK 2025
…e se non vi basta, le italiane.
Ho visto quasi tutte le serie da Coben, me le tengo lì per quando sono malatina, niente le esalta come un paio di linee di febbre o un po' di moccio. Ho una spiccata predilezione per le versioni polacche, se volete partire dal top c'è Safe