Fuori le serie! 🛋️ #235 - Lo zio Samsik che si ricorda le vite precedenti
Settimana ricca, ci si ficca: escono alcune serie sudcoreane che promettono discretamente bene (Uncle Samsik e The 8 Show), ma anche una miniserie in cui Ewan McGregor fa il russo (Un gentiluomo a Mosca) e la storia di come un uomo sia stato salvato da una finta produzione cinematografica, solo che non è Argo (The Big Cigar).
Escono
DISNEY+
Uncle Samsik (Corea del Sud, 2024) - dal 15/04/2024
La serie l'ha fatta tal Shin Yeon-shick, che non conosco personalmente (salve signor Shin, piacere di conoscerla) ma che ha ricevuto il benestare di due persone degne di fiducia del calibro di Kim Jee-woon e Song Kang-ho. Il primo è quel bravo regista che è emerso a livello internazionale a braccetto con Park Chan-wook (Bittersweet Life, Il buono, il matto, il cattivo) per poi fare una delle cose più matte e belle dei primi anni 2000 (I Saw the Devil) e infine convocare il signor Shin per fargli scrivere la sceneggiatura del suo ultimo film Cobweb (che è perfettamente ok). Il secondo, se lo chiedete a me, è il miglior attore in circolazione da quando Volonté è passato a miglior vita e Day-Lewis ha appeso il teschio di Amleto al chiodo, è stato protagonista di alcune delle più belle pagine di cinema degli ultimi due decenni (Memories of Murder, Mr. Vendetta, The Host, Secret Sunshine, Parasite) e ora è l'eponimo protagonista di questa serie che racconta di due migliori amici nell'effervescente Corea post-guerra degli anni 60. Essi, i due amici, vogliono a tutti i costi diventare i promotori della rivoluzione industriale che porterà la Corea del Sud a essere un paese riconosciuto a livello internazionale. Se è una serie sull'invenzione del K-Pop giuro che divento matto.
NETFLIX
The 8 Show (Corea del Sud, 2024) - dal 17/05/2024
Tratta da due fumetti (Money Pie e il sequel Pie Game) pubblicati sul web per favorire la lettura su dispositivi Samsung ©® – come si usa in Corea del Sud, paese di gente coraggiosa che non ha paura di perdere miliardi di diottrie –, questa serie è quello che succede quando un dirigente Netflix legge i dati di visualizzazione di Squid Game, capisce che nemmeno l'eroina potrebbe arrecargli lo stesso sollazzo e dice: ancora, ne voglio ancora. Dunque stacca un assegno da 21 milioni di dollari al primo regista coreano che passa di lì – i dirigenti di Netflix sono abbastanza razzisti – gli (sono anche piuttosto sessisti) intima di scovare una storia simile e si siede nella penombra dell'ufficio in mutande, camicia e infradito in attesa dello sballo. La storia è quella di un reality show, Money Game, in cui otto sconosciuti vengono rinchiusi in una casa del Grande Fratello completamente disadorna. Devono sopravvivere 100 giorni per potersi spartire un montepremi di 35 milioni di dollari. Solo che nel frattempo devono anche sopravvivere, e tutto ciò che acquisteranno per riuscirci – pagandolo mille volte in più rispetto al valore di mercato – verrà detratto dal premio finale. A pensarci bene, questa versione OK, il prezzo è giusto! di Squid Game è assai intrigante.
APPLE TV+
The Big Cigar (Usa, 2024) - dal 17/05/2024
Prima considerazione. Viviamo in un'epoca di iper über ultra specializzazione, dove c'è gente che per tutta la vita – per lavoro, per passione o per entrambi – rimane concentrata sullo stesso dettaglio dello stesso argomento specifico della stessa micro area di pertinenza. Detto questo, non avrei mai pensato di imbattermi in un giornalista/scrittore (Joshuah Bearman) la cui specializzazione, negli anni, è diventata quella di arricchirsi vendendo i diritti cinematografici e/o televisivi di articoli che raccontano storie di persone realmente esistite che hanno organizzato finte produzioni cinematografiche per salvare la vita a qualcuno. Uno vede Argo, per l'appunto tratto da un reportage di Bearman, e dice: è bello proprio perché è assurdo, cioè, è una storia unica no? Viene fuori che no: organizzare finte produzioni cinematografiche per salvare la vita a qualcuno a quanto pare è un genere a sé stante. Seconda considerazione: la vita di Huey P. Newton, fondatore delle Pantere Nere e protagonista della fuga a Cuba per scampare il carcere raccontata nella miniserie, dev'essere stata davvero, ma davvero ragguardevole.
PARAMOUNT+
Un gentiluomo a Mosca (Gb, 2024) - dal 17/05/2024
Quando siamo in compagnia fidata e ci sentiamo oziosi, noi del popolino ci lambicchiamo i cervelli ammaccati dal loisir con chiacchiere senza senso su questioni idiote – chi vince una rissa tra una squadra di pallanuoto e una di rugby sulla terraferma ma durante un acquazzone tropicale? Mi sono sempre chiesto quale fosse il corrispettivo sangue blu di questi conversazioni a vuoto. Forse, fra marchesi, ci si domanda se sarebbe stato peggio vivere in Francia nel 1789 o in Russia ai tempi della rivoluzione bolscevica. Come Quelo, anche il conte Alexander Ilyich Rostov risponderebbe la seconda che hai detto. Non tanto perché lui ci vive, nella Russia degli anni 20; quanto perché gli amici bolscevichi, piuttosto che spiccargli la testa dalle spalle con una ghigliottina come facevano i ragazzacci francesi, lo hanno semplicemente condannato a vergognarsi di se stesso per tutto il resto della sua misera vita da nobile, costringendolo agli arresti domiciliari nel tugurio dell'hotel Metropol di Mosca. Ma non nella suite, sia chiaro. Pussa via nei vecchi alloggi della servitù, conte puzzolente. Rostov nicchia, ma non la prende troppo male. Anzi, fa amicizia con la giovane Nina, figlia di un impiegato dell'hotel, che se lo scorrazza in giro per i passaggi segreti dell'albergo a origliare cose che non si dovrebbero ascoltare.
Esce anche
L'età dell'ira (Spagna, 2022) - dal 17/05/2024 su RaiPlay: con il famigliare, delicatissimo tocco da pressa idraulica industriale che contraddistingue una larga percentuale delle serie spagnole da battaglia, L'età dell'ira racconta la storia dell'adolescente di Madrid Marcos: bello, popolare, bravo a scuola, gentile con le vecchine e responsabile del brutale assassinio del padre. Una storia di omofobia, di rabbia adolescenziale, di identità sessuale, di violenza domestica e di banalità televisive varie ed eventuali.
Tornano
APPLE TV+
Feud: Capote Vs. The Swans (Usa, 2024) - seconda stagione dal 15/05/2024
Sono passati sette anni – cacchio, è un sacco di tempo – ma Feud: Bette and Joan sembra uscito ieri da tanto è figo e perfetto per chiunque adori il cinema, sia appassionato della Hollywood degli anni d'oro (e d'argento) e ami i ritmi avvolgenti del racconto televisivo. Poi quel satrapo bulimico di Ryan Murphy ha firmato un contratto da Paperone con Netflix, ha sfornato duecento serie in cinque anni e ha anche, francamente, rotto le balle. Quindi che bello vederlo tornare alle sue faide ambientate nei salotti buoni, che per di più stavolta sono dirette da Gus Van Sant e Jennifer Lynch (mentre il copione è saggiamente esternalizzato al drammaturgo Jon Robin Baitz, già fra gli sceneggiatori di The West Wing). Qua abbiamo Truman Capote al massimo del suo splendore che sfascia irrimediabilmente la sua amicizia con le Swans – gruppo di donne dell'alta società newyorchese, cattive come i cigni da cui prendono il nome. La pietra dello scandalo è un articolo pubblicato nel '75 su Esquire e intitolato La Côte Basque, 1965, in cui l'arguto scrittore spappardella una versione romanzata delle vite scandalose ed eccessive che le signore altolocate si concedono alla faccia dei poverih.
NETFLIX
Bridgerton (Usa, 2020) - terza stagione dal 16/05/2024
La scheda della prima stagione di Bridgerton si concludeva con un profetico «Ogni romanzo una stagione. Ogni stagione un erede o un'erede Bridgerton che trova il vero amore. Ovviamente un successo clamoroso». Ed è andata proprio, con i piccoli problemi di cuore della nobiltà inglese di inizio 800 a dirottare l'ultimo lustro della cultura pop, e con quell'idolo indiscusso di Shonda Rhimes costretta ad assumere un nuovo dipendente al mese per farsi aiutare a contare il pazzo pazzo ca$h in entrata. Nella prima stagione qualcuno si è sposato, altri si sono innamorati, parecchi hanno danzato, in molti hanno fornicato, e c'è stata persino una svolta pazzeschissima: la pettegola e anonima voce narrante Lady Whistledown è stata scoperta, seppur non ancora smascherata. La seconda stagione ci diceva che Lady Whistledown è stata sì sgamata, ma solo da noi spettatori. Altrimenti io come le faccio altre 16 stagioni tra serie ufficiale e spin-off? Per la terza stagione, Lady Whistledown diventa direttamente la protagonista da maritare al Bridgerton patatone – ma comunque pur sempre manzo mietitore di innumerevoli fiori illibati. Riusciranno i nostri eroi a continuare a distrarci dalla mesta realtà di tutti i giorni con le loro inutili frivolezze da privilegiati? Domanda retorica. Shonda Rhimes non ha mai preso prigionieri, e non comincerà certo ora.
PRIMEVIDEO
Outer Range (Usa, 2022) - seconda stagione dal 16/05/2024
Josh Brolin è un mandriano irascibile e scettico di un ranch del Wyoming; uno che si esprime a monosillabi più o meno sempre, ma in special modo durante le lunghe e ben documentate cene in compagnia della sua diversamente funzionale famiglia. La moglie Cecilia è, al contrario del marito, una fervida credente al limite del fanatismo. Il figlio numero uno Perry è babbo vedovo di una bimba precoce, entrambi ancora scossi dalla recente (e misteriosa) scomparsa della moglie e mamma. Il figlio numero due Rhett è un beone beota che nella vita cavalca i tori ai rodeo. A Josh Brolin, per fargli scoppiare la vena, manca solo di scoprire che in mezzo ai suoi campi gli si è spalancato, da un giorno all'altro e senza spiegazione logica, un enorme buco, perfettamente simmetrico e apparentemente senza fondo, che potrebbe come non potrebbe essere collegato ai misteriosi casi di sparizione che hanno recentemente punteggiato il Wyoming. Se vi garba tutta quella parte di Yellowstone con veri maschi vaccari impolverati, infastiditi dai bovi che mancano all'appello serale e meditabondi durante lunghe digressioni sugli splendidi panorami della prateria statunitense, allora Outer Range avrà qualcosa che fa al caso vostro. Se invece vi siete sintonizzati per il mistero fantasmagorico del buco ignoto, avrete di che annoiarvi. Oltre a un buon motivo per bestemmiare fra i denti ricordando i bei tempi (persi) di Lost.
Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).
Knuckles (Paramount+) 🥑🥑🥑
Tre avocados tagliati a metà, senza nocciolo, con un paio di occhietti disegnati sopra il cratere in mezzo che li fanno sembrare in preda allo stupore a Knuckles. Che pensavo sarebbe stata una noiosa serie per ragazzini e invece – anche più dei due film di Sonic con Jim Carrey di cui è sequel e spin-off – si è rivelata essere una brillante serie fantacomica action per adulti fermamente convinti di essere in grado di intrattenere una conversazione sul pezzo con un adolescente senza sembrare del tutto scemi. Knuckles è praticamente una commedia sportiva picaresca con Will Ferrell, ma senza le parolacce e le volgarità, e con un Echidna samurai intergalattico doppiato principescamente da Idris Elba.
Extra
Qualche notizia dal mondo delle serie. (a cura di Giulia Ciappa)