Fuori le serie! 🛋️ #216 - Poseidone è fatto così: prima ti seduce e poi ti ghosta.
Settimana di dèi dell'Olimpo, con la resurrezione di Percy Jackson grazie al suo reboot televisivo, con l'esordio dell'inedita coppia di sciupafemmine Pietro Sermonti e Christian De Sica (Gigolò per caso) e con il ritorno dei mammasantissima Me contro Te.
Escono
DISNEY+
Percy Jackson e gli Dèi dell'Olimpo (Usa, 2023) - dal 20/12/2023
Gli dèi, gli eroi, i mostri, gli amici e i nemici che popolano la mitologia non sono (solamente) delle invenzioni; sono un promemoria per ricordare alle persone ciò che sono capaci di fare se trovano il modo di sviluppare tutto il proprio potenziale. Percy Jackson e gli Dèi dell'Olimpo è una delle tante serie letterarie fantasy/di formazione per ragazzi – probabilmente anche una fra le più amate e di maggior successo degli ultimi tempi (il primo dei sei romanzi è stato pubblicato dall'autore Rick Riordan nel 2005) – che sfrutta il destino sovrumano di un giovane eletto come allegoria di quel periodo (pre)adolescenziale in cui gli esseri umani sono argilla, pronti a essere cesellati nella statua o nella figurina che saranno da adulti. Come ti direbbe ogni scultore che si rispetti, qualsiasi materia prima grezza ha il potenziale per diventare un'opera d'arte. Come ti direbbe ogni scrittore di romanzi young adult fantasy che si rispetti, è vero che Percy Jackson a 12 anni scopre di essere un semidio (cosa che non succede a tutti), ma è solo una grande metaforona per rassicurare i giovani spettatori su un fatto incontrovertibile: non importa quanto sei statə trattatə da sfigatə quando eri alle medie o alle superiori; puoi sempre crescere, fare un successo clamoroso – che sia salvare il mondo dai cattivi della mitologia greca o laurearti alla Luiss – e alla prima pizza di classe far notare ai tuoi vecchi bulli che oggi sei il capo della locale agenzia delle entrate ed è un attimo far partire il controllino sui 730, solo che non lo fai perché sei una persona abbastanza superiore da non vendicarti, ma non santa abbastanza da negare che il lampo di terrore nei loro occhi sarà sufficiente a garantirti almeno una settimana di endorfine. Pipponi finiti, passiamo alle cose utili. Sì, Percy Jackson e gli Dèi dell'Olimpo è un reboot ufficiale e in mezza pompa magna del mefitico film che nel 2010 aveva cercato di lanciare verso il successo cinematografico una saga che è durata solo un ulteriore capitolo (Il mare dei mostri), per la cronaca ancora più inutile del primo. Sì, questa versione televisiva della storia di un dodicenne solitario e vittima di bullismo che scopre di essere figlio di mamma umana e padre Poseidone funziona (ed è fatta) meglio di quella su grande schermo: c'è più spazio per i personaggi, più aria per le interazioni fra loro che sono necessarie a creare fideismo e tredici anni di sviluppo degli effetti grafici in più. Se tanto ci dà tanto – e se Disney continua ad accollarsela – questa potrebbe essere la prima di almeno sei stagioni. Gambe in spalla e cominciare a macinare episodi.
PRIME VIDEO
Gigolò per caso (Italia, 2023) - dal 21/12/2023
È una co-produzione tra Lucky Red e Prime Video che in realtà è un remake fedele (ma fatto meglio) dell'originale francese Alphonse, in cui il Christian De Sica con l'Oscar (Jean Dujardin) fa le stesse cose che nella nostra versione sono appannaggio di Pietro Sermonti, il Christian De Sica bravo. Egli, Pietro Sermonti, è Alfonso, uomo di mezza età in crisi professionale e personale che scopre per caso che il padre Giacomo/Christian De Sica gli ha sempre tenuto nascosto il suo vero lavoro: il gigolò. Che poi va bene tutto; ma se tuo papà ha il musetto da schiaffi con sorriso perfetto a 75 denti carati di Christian De Sica e vive in un universo parallelo in cui Christian De Sica non è l'attore Christian De Sica, ma cos'altro potrebbe fare con una fazza incredibile del genere se non il gigolò? Potrebbe anche fare il bidello o l'assicuratore, per carità, qui non siamo lombrosiani. Però anche il Christian De Sica bidello o assicuratore finirebbe con il sedurre, anche solo inconsciamente, tutte le donne (e il 65% degli uomini) over 60 che incrocia. Tanto vale unire l'utile al dilettevole e farsi ricompensare per la propria professionalità. Elucubrazioni a parte, in Gigolò per caso Alfonso corre al capezzale del detestato padre Giacomo quando scopre che quest'ultimo è malato gravemente ed è improvvisamente in vena di spiegargli come mai è stato un papà così assente. Non solo la storia di vendersi alle tardone generose convince Alfonso, che un pochino si riavvicina al babbo; ma gli dà pure ispirazione per aggiustare le sue disastrate economie. Decide di seguire le orme paterne e di prestare il suo charme ruspante e capitolino a donne e signore trascurate dagli uomini o semplicemente bisognose di una serata in compagnia di un bellimbusto prestante e galante. Tutto ciò è certamente superiore all'originale francese Alphonse non solo perché Pietro Sermonti > Jean Dujardin, ma proprio tutta la vita; ma anche perché, almeno per quanto ne sappiamo, nessuno dei coinvolti nel remake italiano è stato accusato di stupro.
NETFLIX
La creatura di Gyeongseong (Corea del Sud, 2023) - dal 22/12/2023
Jang Tae-sang è uno degli uomini più ricchi nella Gyeongseong (vecchio nome di Seul nel 1945) occupata dai giapponesi – per i quali lavora come informatore, il cinico birbante. È giovane, smargiasso e può permettersi di andare in giro con degli spezzati che hanno una giacca coloro crema dal momento che è stato idealmente eletto per più anni di fila l'uomo più attraente dell’affluente area di Bukchon, a nord della città. I suoi talenti, inclusa la capacità di reagire rapidamente alle situazioni, l'intuizione acuta e la dote di saper ammaliare chiunque nei contesti sociali che frequenta, lo hanno portato alla sua posizione attuale, anche se dentro di lui frullano alcuni demoni che non ti dico. Yoon Chae-ok, invece, è da poco arrivata in città ma si è già fatta riconoscere come una delle migliori todugun (professionista che trova le persone scomparse) in circolazione. Da bambina, ha viaggiato tra la Manciuria e Shanghai a seguito del padre. La sua vita non è stata facile e in quel periodo ha appreso l’arte della sopravvivenza, imparando a sparare, a combattere con le lame e a riparare qualsiasi motore. Per trovare la madre scomparsa 10 anni prima, Chae-ok si trasferisce a Gyeongseong. Qui incrocia il suo destino con quello di Tae-sang e insieme indagano su una serie di misteriose sparizioni, svelando a poco a poco la terribile verità che si nasconde dietro l'ospedale militare Ongseong. È il classico pastone K-Drama, che unisce con sapido senso dell'intrattenimento dramma storico, giallo, horror, thriller, commedia sentimentale e forse (ma più probabilmente no) anche il musical. Ma essendo un K-Drama filtrato da Netflix e non preso in purezza dai palinsesti coreani, si contiene quasi con discrezione – 10 puntate da 60 minuti a stagione sono pur sempre 10 puntate da 60 minuti a stagione (occhio a bingiare con troppa furia che le ultime tre escono il 5 gennaio) – e non perde troppo di vista la parte orizzontale della trama, che porta la serie verso la promessa di una seconda stagione giù annunciata.
Escono anche
Dragons of Wonderhatch (Giappone, 2023) - dal 20/12/2023 su Disney+: Nagi è una liceale giapponese appassionata di fantasy che vive nel suo mondo dei sogni: il mondo quello vero è una palla al piede di una tristezza abbastanza clamorosa se paragonato alle sue fantasie, come darle torto. Nagi fantastica così tanto che un giorno le spunta davanti, ma proprio dal nulla, uno scappato di casa vestito buffo di nome Thaim. Egli proviene dal mondo parallelo e animato di Upananta, dove la gente vive su isole fluttuanti e sente le voci dei draghi che popolano quella realtà. Thaim però è un pirlotti in questo mondo e anche nell'altro. In ogni caso è in missione, insieme al suo draghetto, per setacciare il mondo in live action di Nagi e ritrovare l'eroe perduto Akhta. La giovane non si fa pregare e i due, insieme, vanno all'avventura. Oh, in realtà pare un fantasy per ragazzə e ragazzə cresciutə molto bello, che unisce l'estetica europea del genere a quella giapponese in maniere molto inventive ed esteticamente gradevoli. Potrebbe essere una sorpresa.
Cindy la Regia: La serie (Messico, 2023) - dal 20/12/2023 su Netflix: questa invece non è una sorpresa. È la serie prequel adolescenziale di una delle commedie insulse (Cindy La Regia) che più hanno incassato nella storia del cinema messicano. Il film raccontava di una viziata figlia di mammà che scappa dalla bambagia di San Pedro Garza García, zona iper privilegiata di Monterrey, per fuggire da un matrimonio che non la convince del tutto ma anche, a noi puoi dirlo Cindy siamo amici, per visitare lo zoo dei ricchi e vedere di nascosto come se la passa la gente povera a Città del Messico. Pensate che fatica dover di nuovo fare il tifo per questa qua, solo che stavolta è pure un'adolescente con i problemi da adolescente. Io passo.
El niñero (Messico, 2023) - dal 24/12/2023 su Netflix: un'alta dirigente di un'importante società presumibilmente multinazionale – di quelle talmente mastodontiche che basta entrarci e se sei furbo e non ti fai notare è un attimo arrivare alla pensione avendo fatto finta di lavorare ogni singolo giorno della tua carriera – è impegnatissima a fare un sacco di telefonate concitate e a trattare con metodi spicci i suoi assistenti e sottoposti poiché il tempo è denaro. Per questo motivo decide di assumere un tato che si prenda cura dei suoi figli e perda tempo con tutte quelle sciocchezze che non servono a fatturare tipo l'amore, i calzini spaiati o i denti da latte. Ciò che ella, l'alta dirigente, non immagina è che egli, il tato, riuscirà con la sola imposizione della sua presenza salvifica a farle mettere in discussione la propria opinione sui ruoli di genere e sull'amore. Aaaw. Non la guarderei nemmeno con gli occhi del mio peggior nemico.
Tornano
NOW
Progetto Lazarus (Gb, 2022) - seconda stagione dal 18/12/2023
(avevamo parlato della prima stagione qui)
PRIME VIDEO
Me contro Te: La Famiglia Reale (Italia, 2022) - seconda stagione dal 20/12/2023
Amici e amiche. Sarò sincero. Vorrei poter non parlare dei Me contro Te perché questo lavoro mi piace e ci tengo. Se dico qualcosa a proposito della loro produzione dal 2014 a oggi, o dico una sonora bugia o dico che Sofia e Luigi hanno creato un magico universo ludico multimediale in cui i bimbini possono perdersi con gioia ma anche imparare un sacco di cose nuove. Fatto sta che essi, i Me contro Te, se la giocano con i Ferragnez per il titolo di coppia più influente nel mondo dell'intrattenimento italiano: quasi sette milioni di iscritti sul loro canale di YouTube, per il quale hanno sfornato video che hanno ottenuto qualcosa come dieci miliardi di visualizzazioni; tre milioni e passa di follower su TikTok, più di un milione e mezzo su Instagram. Questi due sono una macchina da guerra che si è conquistata il monopolio del mercato dei più piccoli con una furia che non si vedeva dai tempi di Peppa Pig. Amici e amiche: una faccenda del genere non si ottiene con i frizzi e i lazzi che i Me contro Te mettono in scena; si ottiene con la cazzimma di far chiudere la propria pagina di Wikipedia perché c'è un contenzioso legale in corso da dirimere. Io, a essere sincero, preferirei vedere la puntata di Un giorno in pretura dedicata a quel processo qui piuttosto che la seconda stagione della loro serie. Ma ho più di 7 anni, dunque non faccio testo. Per tutti gli altri: Luì e Sofì sono pronti per una nuova avventura e vanno a vivere temporaneamente insieme a una famiglia di nobili per assimilare abitudini, cultura, tradizioni e galateo della gente con il sangue blu. Impareranno il bon ton da Madame Cornelia, arcigna e severa governante, e da Bruno, simpatico e bonario maggiordomo e tuttofare. Insieme a loro bazzicano i tre nipoti della padrona di casa: i gemelli Divina e Tronaldo, abituati alla vita agiata della nobiltà, ed Emma, ribelle e insofferente a tutto ciò che è etichetta, buone maniere e tradizione. Vi prego, vi supplico: aridatece la Melevisione.
DISNEY+
What If...? (USA, 2021) - seconda stagione dal 22/12/2023
Noi, che siamo personcine umili e a modo, se abbiamo voglia di un giochino per l'inverno ci vestiamo, andiamo fuori e scriviamo il nostro nome sulla neve con la pipì. Disney, che è l'incarnazione vendicativa della nostra noia esistenziale ed esiste al solo scopo di soggiogare le nostre deboli menti viziate, se ha voglia di un giochino per l'inverno rompe il salvadanaio della sala mensa dei dirigenti (a tema Versailles) e con la manciata di miglioni di dollari in spicci che trova dentro ci produce la seconda stagione di una serie animata Marvel che non dice quasi niente, ma lo dice bene. Nel senso: nell'ottica dell'universo cinetelevisivo Marvel (a sua volta mutuata dalle pratiche del fumetto), ogni tassello che lo compone aggiunge qualcosa alla mastodontica narrazione orizzontale progettata da sua illustrezza con cappellino da baseball Kevin Feige, l'architetto di tutto ciò. È così che ce l'hanno venduta, e l'ansia da completismo è uno degli stimoli principali che fanno tornare gli appassionati anche se si tratta di una roba oggettivamente inutile come una serie su Occhio di Falco. What If...?, invece, è una serie antologica che, episodio per episodio, riprende alcuni episodi chiave nella storia dell'universo cinematografico Marvel e li riscrive. E se... il Capitano Carter fosse il primo Vendicatore?, per esempio, è il titolo del primo episodio ed è un racconto al fulmicotone di quello che sarebbe successo se fosse stata Peggy Carter a farsi iniettare il siero della super soldatessa, relegando Steve Rogers al ruolo (comunque mica male) di Iron Man ante litteram. Il giochino, seppur sterile, è indubbiamente divertente, specialmente per i più devoti; che, alla fine della prima stagione, sono stati ricompensati con una puntata che c’entra più o meno qualcosa con il resto del MCU (multiverso!). Per tutti gli altri rimane un buon esempio di animazione occidentale lussuosa e con un'anima votata all'azione spaccatutto.
Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).
The Crown (Netflix) 🥑🥑
Direi due avocados politici a The Crown nella sua interezza. Tecnicamente parliamo di una gargantuesca serie in costume che però, specialmente nelle ultime due stagioni, ha fatto della fantascienza psicologica il suo tratto fondamentale. Praticamente si tratta di prendere un grande sceneggiatore, alcuni bravi registi, il meglio che il mondo del cinema, della televisione e del teatro inglesi hanno da offrire per quanto riguarda scenografi, costumisti e interpreti, portare tutte queste maestranze creative e tecniche sullo stesso set e chiedere loro di mettere in scena del gossip sulla famiglia reale, però scritto bene. Più la serie si avvicinava al presente e dipartiva dalla cornice del dramma in costume ambientato agli inizi della reggenza di Elisabetta II, infatti, più le informazioni si allontanavano dall'etichetta di fatto storico rimodellato per venire incontro alla drammaturgia, avvicinandosi invece a quella di pettegolezzo di corte. Va bene così. L'importante è essere arrivati vivi alla fine di questa lunga avventura. Ops. Scusa Elisabetta. In alto i calici anche per te, cara vecchina. Non so cosa prevediate voi anglicani per il post-mortem, ma speriamo ti facciano rilassare più di quanto non sia successo in vita.
Extra
Qualche notizia dal mondo delle serie. (a cura di Giulia Ciappa)
Il pilota VPN della settimana: Boiling Point
La serie della settimana: Blue Eye Samurai
Qualcuno è d’accordo
L’avete iniziato?