Fuori le serie! 🛋️ #188 - Everything Everywhere All at Disney
Settimana di serie grosse e anche belle, con il debutto in tv di Arnold Schwarzenegger (FUBAR), il ritorno in tv ma senza esagerare troppo di Kiefer Sutherland (Rabbit Hole), Seth Rogen che si fuma le canne nella vita ma anche in tv (Platonic) e tante altre buone cose.
Escono
NETFLIX
FUBAR (Usa, 2023)
dal 25/05/2023
Questa poteva tranquillamente finire negli Escono anche. Non per manifesta incapacità seriale, sia chiaro. Ma più che altro perché parlarne ci costringe a ciurlare nel manico ancora più del solito. Ché alla fine questa serie qui si vende, si spiega e si giustifica da sola scrivendo che è il debutto in tv come protagonista (e anche come produttore esecutivo) del nonnino ex governatore della California, fumatore di sigari, apprezzatore di elicotteri e persona con cui vorresti bere una cassa di vino Arnold Schwarzenegger. Ma facciamo pure quelli che svolgono la tautologia: cosa ti aspetti dal debutto di Arnold Schwarzenegger in una serie tv? Ti aspetti Scene da un matrimonio? No. Ti aspetti una sitcom due camere e un tinello? Effettivamente il rischio poteva esserci, ma no. Ti aspetti cose che esplodono, muscoli degli avambracci che guizzano,
pizze in faccia, mitra che fanno BUDDA BUDDA BUDDA, one-liner infelici ma che se dette con l'accento austriaco e la faccia di Schwarzenegger diventano irresistibili,
cattivi con la 104, buffi fraintendimenti, una trama che potrebbe come non potrebbe essere stata scritta dal nipote seienne dello sceneggiatore accreditato e tanto tanto matto divertimento scervellato. Qui il 75enne Schwarzy mostra tutte le sue doti recitative interpretando un 65enne. Nello specifico il super agente CIA Luke Brunner, che pochi giorni dopo essere andato in pensione viene richiamato in servizio per una missione oro A+++: l'unico modo per portarla a termine è dissotterrare un vecchio alter ego in disuso per infiltrarsi nella base segreta del figlio di un trafficante d'armi eliminato anni prima, trafugare un'arma nucleare da passeggio prima che venga venduta al miglior offerente ed estrarre un'agente ivi sotto copertura che è stata smascherata da uno degli scherani del leader. Solo che beccami gallina se l'agente sgamata non è giustappunto Emma, la figlia che Luke crede essere un angelo del focolare cui regalare una planetaria per impastare i dolci della domenica. Il tutto infarcito di sangue, parole brutte che fanno piangere Gesù, una battuta ogni tre dialoghi (e una battuta azzeccata su tre) e questo solo per quanto riguarda la prima mezz'ora del primo episodio. Poi ci sono altre otto ore e mezza così. Mettete a bollire la confezione di bratwurst Fritz Schnackenpfefferhausen che riservate per le grandi occasioni e godetevi il giro in giostra.
DISNEY+
Alla ricerca di me (Usa, 2023)
dal 24/05/2023
I malfidenti diranno: guarda un po', c'è Disney che ha deciso di incassare sul successo stratosferico di Everything Everywhere All at Once (che peraltro si è insinuato nel solco lasciato da altri film più dritti tipo Crazy & Rich) e ha fatto dirigere a Destin Daniel Cretton (quello di Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli) e Lucy Liu (quella di ohmioddio ma è davvero LA Lucy Liu) una serie per ragazzi tratta da un graphic novel di Gene Luen Yang (American Born Chinese) in cui alcune delle più riconoscibili star internazionali di origine asiatica fanno le cose da star asiatiche dell'intrattenimento saccheggiando la mitologia asiatica più pop. E io, in linea di massima, sarei d'accordo con i malfidenti. Non solo perché è chiaramente così e non c'è niente di male – Disney è un'azienda, e che azienda, e i suoi soldi li spende non per mecenatismo ma nella speranza di fatturare come draghi – ma anche dall'alto del dente avvelenato di uno che c'ha lasciato giù interi stipendi a farsi spedire VHS e DVD da Hong Kong quando nessuno si cagava di pezza il magnifico senso dello spettacolo che le industrie dell'intrattenimento hanno sviluppato da quelle parti. Buon per tutti in realtà. Il mondo si restringe facendosi più complesso ed era necessario arrivare alla terza generazione di consumatori asiatico-americani per vedere certe bellissime fazze (Michelle Yeoh, Daniel Wu, Ke Huy Quan, Chin Han, Hong Huifang, Ronny Chieng, James Hong, Lisa Lu e persino il comico Jimmy Yang) ottenere il trattamento da superstar globali che si meritano. Questa serie parla del liceale Jin, uno che si sente di stare nel mazzo e ha tutte le fisime tipiche dell'adolescente; a cui si aggiunge la faccenda di dover conciliare un'eredità culturale millenaria con il desiderio di adattarsi ai compagni di scuola molto meno cinesi di lui. Il tutto diventa ancora più complicato quando Jin è costretto a prendersi cura di Wei-Chen, coetaneo recentemente trasferitosi negli Stati Uniti il quale, en passant ma neanche troppo, si scopre essere il figlio del leggendario Re scimmia Sun Wukong. Esattamente lui, uno dei protagonisti de Il viaggio in Occidente (il più celebre fra i quattro grandi romanzi classici della letteratura cinese), fonte di ispirazione principale per Goku, nonché al comando della carica dei personaggi provenienti dalla mitologia cinese che si prenderanno a pizze in faccia in questa serie.
In the Clearing (Australia, 2023)
dal 24/05/2023
Se mai vi siete fidati di un tizio o di una tizia che è natə e cresciutə a Pontoglio o a Vergate sul Membro ma si fa chiamare yogi o yogini, che blatera della pratica di pranayama anuloma viloma ma si è sempre nutritə di bollito e cassœula, che insiste sull'importanza dei chakra ma è comunque arrivatə fino alla cresima perché una Playstation e una catenina con la croce d'oro non si nega a nessunə; se mai siete stati irretiti da certi personaggə che vi facevano pagare la loro saggezza 40 euri per una sessione di mezz'ora (rigorosamente senza fattura) finché qualcuno di carə non vi ha fatto notare che stavate dando corda a un pirlə, allora questa miniserie australiana ispirata a una storia vera potrebbe essere il vostro ultimo gradino verso una completa guarigione catartica. In the Clearing è l'adattamento tv dell'omonimo resoconto romanzato pubblicato nel 2019 da J.P. Pomare (gran nome anche se inutilizzabile in presenza di un veneto), che racconta la storia vera di una setta New Age australiana – conosciuta come The Family ma passata agli onori delle cronache anche con i nomi di Santiniketan Park Association e di Great White Brotherhood, con quest'ultima opzione che avrebbe dovuto convincere almeno un paio dei partecipanti a darsela a gambe per tempo – fondata negli anni ‘60 da un'insegnante di yoga, Anne Hamilton-Byrne, che andava in giro a dire di essere la reincarnazione di Gesù Cristo, nonché un dio vivente. Umile esattamente come insegnava quel galletto arrogante di Siddhārtha Gautama, ne converrete. Il celebre Buddha che faceva le penne davanti agli sbirri nepalesi sbraitando “io sono colui che si è risvegliato, e voi potete sucarmelo”.
APPLE TV+
Platonic (Usa, 2023)
dal 24/05/2023
Will è un mastro birraio, vecchio abbastanza da ricordarsi del rumore che facevano i modem a 56k, che dopo il divorzio si lascia andare a una crisi di mezza età che comporta l’uso ricreativo di droghe, la scelta di abiti discutibili e il tingersi i capelli di biondo platino. In pratica diventa Seth Rogen, ma con molto più cattivo gusto addosso. E infatti è interpretato da Seth Rogen! Pazzeschi i casi della vita. Per non farsi mancare niente, Seth Rogen con i petardi nei capelli e nell'armadio ricontatta anche Sylvia (Rose Byrne), un tempo la sua migliore amica e compagna di bagordi, oggi regolare casalinga con marito e tre figli a carico. I due, Seth Rogen e Rose Byrne, hanno sempre avuto un rapporto convintamente platonico, dunque il marito di Sylvia se la sente piuttosto calda (anche perché è un turbo manzo mascelluto da competizione) e spinge la moglie a riallacciare i contatti con Will. I due vecchi amici tornano a essere spensierati insieme, tentando di riaccendere la magia della gioventù in barba agli anni che passano. Ma soprattutto alla faccia dei coetanei che li mal giudicano e che sotto sotto, in realtà, rosicano di un'invidia folle e pazzeschissima perché mentre quei due bevono negroni a pranzo, si fumano i torcioni a merenda e riescono pure a essere funzionali e produttivi, il resto dei quarantenni di questo mondo e pure di quell'altro se bevono un'acqua troppo frizzante poi devono prendere per una settimana tre farmaci diversi nella speranza di far rientrare l'emergenza acidità di stomaco.
PARAMOUNT+
Rabbit Hole (Usa, 2023)
dal 26/05/2023
Da una parte è una serie con Kiefer Sutherland. Kiefer Sutherland è bravo buono e tutto ma è pur sempre correo di crimini televisivi del calibro di 24 e Designated Survivor, che sono brave buone e tutto ma ti aspirano rispettivamente 200 e 50 ore di vita. 250 ore. Dieci giorni e mezzo 24 ore su 24 in compagnia di Kiefer Sutherland che tortura la gente e/o si guarda intorno tra lo spaesato, l'incazzato e il preoccupato. È una fatica.
D'altra parte, Rabbit Hole è una serie creata, diretta e soprattutto sceneggiata da John Requa e Glenn Ficarra; ovvero quelli che hanno scritto Colpo di fulmine - Il mago della truffa, il valido remake di Che botte se incontri gli Orsi e soprattutto Babbo bastardo. Io ci voglio bene ai due che hanno scritto Babbo bastardo. A far pendere la bilancia per un grosso sì è il fatto che gli amici Ficarra e Requone hanno promesso che si tratterà di una miniserie, che non si andrà oltre le dieci ore scarse e che Kiefer Sutherland è d'accordo e non perderà le staffe. Rabbit Hole parla del turbo ganzo John Weir, esperto di spionaggio industriale, il cui mestiere consiste nel ricevere molti soldi da persone troppo ricche per ingannare in maniere complicate e irrintracciabili altre persone molto ricche e far perdere loro molti soldi. John è talmente immerso nel suo ruolo di Mata Hari dell'alta finanza, che con gli anni è diventato troppo paranoico persino per gli standard del settore. Figurati quant'è contento quando si ritrova coinvolto in una cospirazione globale, viene incastrato per l’omicidio di un ufficiale del Dipartimento del tesoro e scopre che i collaboratori del morto sono in possesso di un’arma in grado di manipolare la volontà delle persone. Woah. Addirittura.
Escono anche:
Il Grifone (Germania, 2023) - dal 26/05/2023 su Prime Video: è una serie fantasy basata sul romanzo per ragazzi dell'89 DER GREIF. Adolescenti reietti e sfigati, romanzo di formazione, eroe riluttante contro la tirannia: l'ultima volta che i tedeschi hanno provato a imprimere su pellicola una roba del genere hanno rovinato uno dei capolavori di Michael Ende, imperdonabili. Bella la fotografia, bravi quelli degli effetti speciali. Per essere tedeschi.
Neve alle Azzorre (Portogallo, 2023) - dal 26/05/2023 su Netflix: è una serie dal titolo originale dignitoso e godibile – Rabo de Peixe, il paesino costiero sulle cui spiagge il pescatore Eduardo e i suoi amici rinvengono una tonnellata di cocaina – ma siccome è uscito Cocainorso e allora vale tutto, gli adattatori italiani hanno deciso di sfoggiare la loro famigliarità utilizzando il più tenero dei nomignoli con cui ci si riferisce a quella droga. Sempre meglio che essere tedeschi.
Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).
Yakitori (Netflix) 🥑🥑
Due avocadis grigliati dopo essere stati spennellati con un intingolo di olio, limone e aglio a Yakitori. Che non è una serie per tutti – è fantascienza muscolare, sanguinolenta e accoppiata a della musica techno tendenzialmente da non degustare in solitaria nella tua cameretta – ma è una serie fatta davvero bene. È animata con un gran gusto cinetico e montata a ritmo della martellante colonna sonora; ma è anche scritta con sufficiente competenza e con la giusta incazzatura per ogni tipo di fascismo, anche quello degli alieni a forma di animaletti pucciosi che schiavizzano la galassia con la loro federazione pan-stellare del commercio. Mercanti e fascisti. L'incubo di ogni supergiovane che si rispetti.
Extra
Qualche notizia dal mondo delle serie. (a cura di Giulia Ciappa)
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