Fuori le serie! 🛋️ #145 - L'esorcista è polacco e beve vodka
È la prima settimana dell'anno in cui l'estate si fa sentire veramente e i servizi di streaming ammettono: c'è troppo caldo per costringervi a casa a guardare serie. E allora ci appoggiano pochi titoli, ma decisamente curiosi.
Debutti rarefatti
NETFLIX
Bad Exorcist (Polonia, 2020)
dal 20/07/2022
Siamo nell'inferno polacco – correttamente pieno di giovani appassionati di sbronze e, addiopiacendo, di uomini che odiano le donne – dove in seguito a uno sfregio scatologico riguardante una sua statua, il boss Belzebeota (ndr: qui è quando si vuole bene agli adattamenti italiani, un po' tipo Mavco Pisellonio) decide di vietare gli alcolici a tutti i demoni minori di 21 anni. Apriti cielo; o meglio, spalancati inferno. I demoni adolescenti polacchi non possono mica stare senza vodka, non scherziamo, e sciamano nel mondo dei vivi in cerca del prezioso liquido. C'è solo un uomo sulla faccia della Terra abbastanza coraggioso e incosciente da affrontare una manica di giovani mostri incattiviti dalla sobrietà: è Bogdan Boner, di professione e per passione esorcista («per meno di 300 zloty. In realtà sono 200 e se vuoi fattura ti costa di più») , che crea immantinente un piano perfetto. Convince il suo amico e collaboratore Domino, un demone alleato degli umani, a fingersi cantante creando una finta serata di sballo e vodka all you can drink per attirare gli esuli infernali. Domino si trasforma in Andrea Sboccelli (sic) e su base industrial canta un pezzo dedicato alla sapidità dei testicoli, per poi purgare tutti i demoni trasformando l'evento in uno schiuma party con l'acqua santa che frigge i satanassi. E poi niente, mi è scoppiato il cervello e non sono più riuscito ad andare avanti. Ma se volete vedere cosa succede quando dei tizi super polacchi – che da piccoli hanno visto troppo South Park e non si sono mai ripresi dal catechismo di casa loro – si mettono in testa di fare una serie animata con due soldi. In realtà è molto diverso dal solito, e quasi interessante. In più gli episodi durano al massimo 12 minuti. Io, fossi in voi, una serata di vodka e cartoni animati polacchi la proporrei a quella ragazza che vi piace così tanto. Poi, se va tutto bene, il primogenito ricordatevi di chiamarlo Bogdan.
DISNEY+
It Was Always Me (Siempre fui yo) (Colombia, 2022)
dal 20/07/2022
La giovane Lupe è una ragazza con sin troppo ottimismo addosso – studia giornalismo (?!) in Messico (??!!) – costretta a ricredersi un fiato sulle meraviglie della vita quando viene a sapere che il padre, una leggenda della musica colombiana conosciuto con il ragguardevole nomignolo di “El Faraón”, è morto in circostanze misteriose. Lupe parte alla volta di Cartagena per partecipare al funerale del genitore; qui viene accolta da Noah, un giovinotto dall'aria losca che in realtà nell'ultimo periodo è stato l'assistente personale del padre. Dovrebbe essere una toccata e fuga, con un pronto ritorno in Messico per rimettersi a studiare come si deve – mancano pochi esami alla laurea, tra cui il temuto “Teoria e tecnica del non farsi uccidere dagli sbirri corrotti dai narcos senza compromettere la propria integrità” –, ma quando Lupe comincia a sospettare che ci sia qualcosa di poco chiaro nella morte del padre, derubricata troppo velocemente a incidente, decide di rimanere in Colombia e indagare per conto proprio. E qua è dove tutto sbraca, con lo spirito Disney e l'anima da telenovela sudamericana che prendono possesso di questa serie misteriosavventurosa; e alla serissima investigazione sul babbo morto di Lupe e a tutti i pericoli che ci vanno appresso, viene aggiunto anche che la ragazza deve affrontare i suoi demoni, imparare a superare le proprie paure (cantare in pubblico), magari scoprire l'amore a oltre riscoprire il proprio talento per la musica onorando lo spirito del papà, e certamente imparare che non ci si può fidare proprio di nessuno a questo mondo, nemmeno del bel tenebroso Noah con cui è partita in questo periglioso viaggio alla scoperta della verità e della Colombia. È roba Disney purosangue, quindi scordatevi che qualcuno faccia notare che, forse, nell'ambiente musicale colombiano girano più buste di cocaina che plettri.
All the Same… or Not (Tudo Igual... SQN!) (Brasile, 2022)
dal 20/07/2022
È una cosa fatta apposta per giovani e giovinastri, indi per cui il titolo originale ha un punto esclamativo (il male incarnato) e un'abbreviazione che noi neo-anziani definiremmo, sbagliando, da SMS. Per chi non fosse avvezzo allo slang digitale brasiliano: il titolo, uno volta svolto, diventa Tudo Igual... Só Que Não, ovvero È tutto uguale... Solo che no! Se prima non eravate interessati, temo che adesso sia anche peggio. La serie parla della sedicenne Carol, ragazza che sta attraverso un periodo di cambiamenti estremi. Prima di tutto l'adolescente deve affrontare il nuovo matrimonio della madre, che si è trovata un manzo sostitutivo, oltretutto uscito dalla scatola con un fratellastro nuovo di zecca per Carol. Secondo poi c'è l'incubo di ogni adolescente con delle aspettative: il liceo. Carol lo affronta a gonade turgida e pronta a vivere il miglior anno scolastico della sua vita insieme agli amici storici e, magari magari, quella nuova fiamma su cui ha puntato gli occhi non appena varcata la soglia. Insomma, Tudo Igual... SQN! è la classica telenovela adolescenziale nascosta sotto velleità da romanzetto di formazione. Non c'è niente di male eh, ma non so mica se il target di questa newsletter comprenda troppa gente tuttora appassionata di Violetta, Soy Luna o Bia.
Solidi ritorni
NOW
Das Boot (Germania, 2018)
terza stagione dal 19/07/2022
Esiste un universo parallelo, i ragguardevoli anni '80, in cui quell'adorabile guercio di Wolfgang Petersen (La storia infinita, Troy, Poseidon) è il regista di uno dei più grandi successi, di critica e pubblico, nella storia del cinema commerciale tedesco: non solo Das Boot ha guadagnato 225 milioni di dollari in tutto il mondo, ma si è anche portato a casa sei nomination agli Oscar, comprese quelle per la miglior regia e la miglior sceneggiatura non originale. Nonostante Petersen non sia mai riuscito a ripetere cotanti exploit, Das Boot rimane effettivamente uno dei migliori film di guerra degli ultimi 40 anni: ha il pregio di rendere palpabile la noia, la tensione, la frustrazione e, perché no, anche la puzza di flatulenze e umanità in lotta contro lo scorbuto che si respirano in una bara di metallo stretta e lunga in cui 50 uomini vivono e lavorano in attesa del loro momento di guerra, in attesa della caccia. L'unico a cui non è piaciuto il film è, paradossalmente, l'autore del romanzo del '73 da cui è tratto, Lothar-Günther Buchheim. Il quale si immaginava una lunga serie tv che riuscisse a sviscerare con la dovuta profondità tutto l'antimilitarismo e la tensione psicologica – ovvero: come l'attesa di una possibile (probabile?) morte nel breve periodo logori la mente umana – espressi nel suo romanzo. L'adattamento seriale dei suoi libri, compreso il sequel di Das Boot (Die Festung, pubblicato nel '95) arriva troppo tardi per dare soddisfazione a Buchheim, scomparso nel 2007, ma riesce comunque nell'ardua impresa di essere il valido sequel di un ottimo film. Das Boot la serie riprende nove mesi dopo la fine di Das Boot il film. Il principio dell'azione è sempre il porto militare di La Rochelle, nella Francia occupata dai nazisti. Al contrario della pellicola di Petersen, però, la serie si divide seguendo le avventure di due fratelli, il radio operatore Frank che viene improvvisamente spedito in missione sul sommergibile U-612; e la sorella Simone, traduttrice per l'esercito che eredita dal fratello i suoi pericolosi rapporti con la resistenza locale.
Sanditon (Gb, 2019)
seconda stagione dal 20/07/2022
Attenzione che qui abbiamo una bestia strana. Questa serie qui è nata come faccenda interamente inglese nel 2019 (distribuita da ITV), proponendosi l'improbo compito di adattare per il piccolo schermo l'omonimo romanzo incompiuto di Jane Austen – che ne scrisse 11 capitoli prima di morire prematuramente a 41 anni. Ambientato nell'Età della Reggenza (fra il 1811 e il 1820), Sanditon è il nome del resort marittimo per gente non povera in cui finisce, quasi per sbaglio e costretta dalla famiglia, la giovane, sognante e volitiva Charlotte Heywood. Charlotte è una giovane rampolla sui generis, in possesso di tutto quell'entusiasmo per la vita che è stato asportato dal patrimonio genetico dei suoi simili. A Sanditon conoscerà un tot di gente apparentemente antipatica, poi veramente antipatica, poi forse mi sono sbagliata e c'è qualcuno di simpatico e infine mi sono incapricciata di quello con cui litigavo più spesso e adesso ci faccio teneramente all'amore. C'è un sacco di sesso, specialmente per essere un testo ispirato a un romanzo mai concluso di Austen, e anche (almeno nel finale aperto della prima stagione) una disperazione e un cinismo che i filologi più attenti della romanziera inglese faticano a ricondurre alla sua penna. Fatto sta che dopo una sola stagione, ITV ha preso la serie ad accettate eliminandola dal proprio palinsesto. Ed è qui che sono intervenuti i fans di Sanditon, che hanno smosso abbastanza acque (e abbastanza fondi sulle piattaforme di crowdfunding) da convincere l'americana PBS – Public Broadcasting Service, il più celebre canale pubblico e non-profit nel panorama statunitense – a inserire nel loro storico contenitore Masterpiece Theatre (che esiste dal '71) la seconda stagione della serie. Seconda stagione realizzata senza parte del cast della prima (spicca l'assenza di Theo James), ma comunque (dicono) senza compromettere troppo gli standard di qualità settati dalla stagione precedente.
NETFLIX
Virgin River (Usa, 2019)
quarta stagione dal 20/07/2022
Una serie tratta da un lungo ciclo di romanzi rosa, che a sua volta germoglia da una storia di vita vissuta che sembra troppo uno stereotipo da Harmony (senza il prurito) per essere vero – è talmente un archetipo che è stato preso in giro anche in una puntata dei Simpson. In pratica una donna di nome Robyn Carr, di professione infermiera, all'inizio degli anni '70 sposa il suo fidanzatino del liceo ed è tutta felice. Purtroppo per lei, e per il fidanzatino che di mestiere guida gli elicotteri, quelli sono gli ultimi anni della Guerra del Vietnam. Il giovane viene coscritto, e la coppia di neo-sposini viene sballottata da una base militare all'altra, impedendo a Robyn di poter esercitare come si deve il suo mestiere. Oltretutto, in quegli anni la giovane viene allettata da una gravidanza difficile. Così comincia a scrivere romanzi rosa, e trasferisce sulla carta tutti i suoi sogni da infermiera mancata. 40 anni dopo, Robyn Carr ha pubblicato più di 50 romanzi bestseller negli Stati Uniti. La sua saga di maggior successo è quella di Virgin River – 22 romanzi, e ancora non si vede la fine – che racconta della giovane ostetrica e infermiera Mel, trasferitasi nello sperduto paesello californiano di Virgin River per fuggire da misteriosi sensi di colpa che le hanno fatto abbandonare la sua vita precedente. Una volta arrivata in mezzo ai monti, trova il classico armamentario di vecchi barbogi ostili, provinciali scombiccherati ma sotto sotto simpatici e, certamente, FILF sale e pepe dal sorriso affascinante e dal passato tumultuoso che si innamorano istantaneamente di lei ma prima ci sono le difficoltà da affrontare.
APPLE TV+
Trying (Usa/Gb, 2020)
terza stagione dal 22/07/2022
Fanno un po' spavento quelle persone che nella vita vera hanno la perfezione dei film o delle serie di Hollywood. Che non è l'impeccabilità del percorso senza ostacoli o sfighe o difficoltà, altrimenti non ci sarebbe nemmeno un film o una serie. Lo spavento sta più nella chiarezza netta e costante negli obiettivi e nelle ambizioni, oltre a una terrificante mancanza di dubbi esposti. Per la maggior parte delle persone vere la vita non è così, è un percorso raggrumato da dubbi, ripensamenti, incertezze, cambi di idea e di programma, incoerenze e confusione. Ed è per quello che, alle volte, è quasi più rilassante guardare su uno schermo gente che ha le stesse idiosincrasie e le stesse turbe molto poco glamour che ti senti addosso anche tu. Solo meglio fotografate e meglio scritte. Jason e Nikki per esempio sono una normalissima coppia che funziona piuttosto bene, tanto che hanno fatto il grande passo e hanno deciso di provare a figliare. Succede che purtroppo non succede, nel senso che non si può proprio fare con i mezzi che hanno ricevuto in dote dalla biologia. I due decidono allora di fare il passo ancora più grande: mettere in ordine la loro vita, normalmente incasinata, per cercare di adottare un bambino. Nella seconda stagione, Nikki e Jason avevano finalmente avuto la conferma di essere stati approvati dalla commissione per le adozioni: comincia, per la coppia, il processo di scelta e conoscenza del futurə figliə e diciamo solo che le passeggiate di salute sono altre.
(per approfondire trovate un’intervista a Esther Smith e Rafe Spall - i due attori protagonisti - su Film Tv n° 29/2022)
Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).
Totems - Conto alla rovescia (Disney+) 🥑🥑🥑🥑
Quasi quattro avocado a Totems - Conto alla rovescia; che, per essere una serie di spie per caso ambientata nell'Europa del 1965 (inconsapevolmente minacciata da una bomba orbitale su cui sta sperimentando una fazione sovietica), il suo mestiere lo fa proprio bene. La storia è quella di un ingegnere dei razzi francese abbastanza nerd e molto normalmente borghese, che però si porta appresso un fantasma che lo tartassa: il tradimento del padre, ex agente segreto agli ordini del Service de documentation extérieure et de contre-espionnage (SDECE), condannato e svergognato per aver passato segreti di stato al KGB. Quando un ex collega del babbo si presenta a casa sua per proporgli una collaborazione da spia – ovvero mettersi in contatto con uno scienziato dei razzi russo ospite di una conferenza a Berlino Est – l'ingegnerino accetta con fin troppo entusiasmo. Nel frattempo, dall'altra parte della cortina c'è una promettente pianista russa il cui babbo è esattamente quello scienziato che dovrebbe essere contattato dagli emissari dell'ovest. Il KGB sospetta che sia un traditore, e costringe la giovane donna a seguirlo nel viaggio a Berlino per spiarlo. Pianista e ingegnere si incrociano e vengono fulminati l'uno dall'altra. Seguono avventurose acrobazie spionistiche e grosse scemenze tipiche degli innamorati. Tutto piuttosto ben fatto, serrato e coinvolgente. Quello che proprio non ti aspetti da dei francesi che fanno una serie sulle spie.
Extra
Qualche notizia dal mondo delle serie.
Il pilota VPN: The Rehearsal
Secondo John Cleese
In difesa di Resident Evil
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Cose che fanno i vampiri