Fuori le serie! 🛋️ #138: Un'estate per brandirli, e nell'afa incatenarli
Tecnicamente non è ancora tempo d'estate. Ma vaglielo a dire allo streaming, che invece ha deciso che il momento è buono per un cambio di stagione e per far uscire almeno due serie che hanno estate nel titolo (Due estati e Surviving Summer).
Esordiscono, ma è come se ci fossero sempre state dentro ai nostri cuori
NETFLIX
Due estati (Belgio 2022)
dal 03/06/2022
La prima delle due estati del titolo è quella del 1992: una compagnia di otto giovani amicə va in vacanza insieme al preciso scopo di spaccarsi ammerda. Bevono, si impasticcano, una casa prende fuoco, uno di loro ci muore dentro e nel frattempo gli altri quattro maschietti della gioviale banda decidono di stuprare la loro amica che è svenuta per via delle paste. Che ambientino, che brava gente e soprattutto che buon vino. La seconda estate è quella del 2022: 30 anni esatti dopo quella vacanza, che non esiteremmo a definire ragguardevolmente malriuscita, due dei sette amici rimasti, quelli che hanno avuto maggior successo nella vita, hanno la magnifica idea di organizzare un ritrovo della compagnia in un'isola al largo della Costa Azzurra. E quando non riescono a rilassarsi e a godersi il meritato weekend di svago con gli amici perché qualcuno coglie l'occasione per ricattarli con le immagini dello stupro di gruppo, questa gente qua ha pure il coraggio di lamentarsi, sbattere i piedini per terra e sbuffare cose tipo certo che capitano tutte a me le sfighe. Ci sono due cose che mi hanno sollazzato nelle premesse di questa miniserie thriller psicologico che vorrebbe essere la versione belga di Big Little Lies: la prima è che non c'è nessuna volontà di nascondere il fatto che ogni singolo personaggio di questa storia è orribile, fastidioso, violento, disonesto, bugiardo, traditore, infame o puzzolente; e la seconda riguarda il cast, formato da «Alcuni dei più grandi nomi provenienti dalle Fiandre, come Koen De Bouw, Kevin Janssens, Ruth Becquart, Inge Paulussen, Herwig Ilegems, An Miller, Sanne Samina Hanssen e Tom Vermeir». Non conosco nessuno di loro. Ma la verità è che si tratta di un sentimento teneramente reciproco, dacché nessuno nelle Fiandre sa chi sono io. Men che meno Herwig Ilegems.
Madre perfetta (Germania/Belgio/Francia, 2021)
dal 03/06/2022
Dalla più buffa coproduzione nella storia dell'audiovisivo europeo post Seconda Guerra Mondiale – Germania/Belgio/Francia pare l'appunto lasciato sul frigo da Hitler dopo quella presentazione PowerPoint particolarmente intensa riportata negli annali storici con il titolo “E adesso che abbiamo la Polonia cosa facciamo? Ci accontentiamo? Naaah” – arriva una miniserie in quattro episodi che adatta per il piccolo schermo uno dei romanzi più buffi mai pubblicati in America. Si intitola The Perfect Mother, l'ha firmato Nina Darnton, ed è una riscrittura immaginaria della storia di Amanda Knox, raccontata dal punto di vista della madre. Maccosa? La storia di Madre perfetta è quella di Hélène, parigina esule per amore a Berlino, dove vive con il medico tedesco Matthias e con la famiglia che hanno costruito insieme. Tutto è sereno e tutto è felice, sono tutti in forma, c'è la salute, si mangia bene e sano, ci sono i soldi, ci si vuole bene, e soprattutto i figli crescono. Il piccolo, Lukas, frequenta le superiori in Germania e chi se ne frega. La primogenita, Anya, decide invece di iscriversi all'università a Parigi. Poco tempo dopo essersi trasferita, però, Anya viene tradotta al carcere più vicino da alcuni gendarmi, senza pennacchi ma presumibilmente con le armi. L'accusa, tremendissima, è di avere ucciso Damien Carnau, un tizio con una forte passione per le droghe pesanti, ma anche con un papà ricco e potente. Hélène si scapicolla a Parigi per stare al fianco della figlia e per convincere l'avvocato Vincent, sua vecchia fiamma, ad accettare il caso. Solo che la faccenda e le circostanze della morte di Damien non sono troppo limpide, con Anya che cambia diverse volte la sua versione dei fatti lasciando basita la mamma. Ma secondo voi hanno scelto Parigi perché il nome somiglia a Perugia?
Surviving Summer (Australia, 2022)
dal 03/06/2022
Si avvicina l'estate signorə, e con essa arrivano anche i tassativi stagionali. Fra questi, uno dei più temuti dai critici è il fetente archetipo stantio del “Adolescente outsider che si trasferisce malvolentieri in un nuovo posto costrettə dai casi della vita e invece di stare tutta l'estate a giocare a Elden Ring e a limitare al minimo i contatti umani con gli indigeni finisce per fare amicizia con tutti segnando positivamente le loro vite e rendendo memorabile questa estate che porteremo sempre nei nostri cuori best friends forever”. Questa serie qui, poi, si fa l'ulteriore auto-sgambetto di chiamare la propria protagonista Summer, una roba che è di un cattivo gusto talmente internazionale che l'ultima volta che è successa è stato due anni fa per colpa nostra, con Summertime. Sigh. In questa versione australiana, Summer è una ragazza newyorchese che è appena stata espulsa dalle superiori e con una mamma che deve partire per sei settimane di lavoro in Medio Oriente, e dunque per l'estate decide di parcheggiare la figlia a casa di amici di famiglia; i quali, pensa un po' la sfiga, abitano nella cittadina balneare di Shorehaven, in Australia, un posto (manco a dirlo) pazzeschissimo e in cui persino Edgar Allan Poe o Nikola Tesla si sarebbero diversamente intristiti passandoci l'estate. Figuriamoci un'adolescente che, attenzione alla sorpresa, è una ribelle dal cuore d'oro che prima progetta di scappare dalla sua prigione estiva dorata; ma presto si scopre innamorata del posto e delle persone. Le persone, nello specifico, sono: Ari, il figlio degli ospiti di Summer, un surfista che è da poco tornato in pista dopo un brutto infortunio alla spalla che lo ha tenuto fuori dai giri per un anno e soprattutto gli ha impedito di salutare i colleghi surfisti agitando di qua e di là la manina tutta a pugnetto tranne che per il pollice e il mignolo; Poppy, la surf-rivale di Ari; Bodhi, una influencer che si sta facendo strada nella giungla dei social network; Marlon, che una volta era super amico di Ari ma adesso i due non sono più bro perché fra, certe cose non si fanno, cioè, palese. E alla fine arriva Summer, che fa casino, ridefinisce lo status quo ed entro la fine della serie farà vivere tutti felici, contenti e, l'anima dei loro antenati galeotti, sempre in una cittadina balneare australiana.
DISNEY+
Abbott Elementary (Usa, 2021)
dal 01/06/2022
Siate sinceri. Lasciando perdere l'ancora migliore versione americana, a quante brutte copie di The Office avete regalato il vostro prezioso tempo con la speranza di scovare il nuovo gioiello di sitcom ambientato sul luogo di lavoro e/o strutturato come un finto documentario? Ce ne sono state tante, oh quante, e solo gli dèi del piccolo schermo – un pantheon guidato dalla coppia aperta Tubo Catodico e Lodo Rete 4 – conoscono e possono giudicare le porcate che certi produttori e sceneggiatori hanno avallato nel tentativo di incassare facile approfittando del culto creatosi intorno a The Office. Beh, cari miei giovani padawan di David Brent e Michael Scott, sappiate che è finalmente spuntato fuori un mockumentario ambientato su un luogo di lavoro che non grida vendetta. E per farci riconoscere come si deve, abbiamo dovuto aspettare sei mesi prima di vederlo distribuito in Italia. Il quid di Abbott Elementary è semplice, ha un nome e un cognome ed è la creatrice e protagonista della serie: Quinta Brunson. Una che dopo essersi fatta le ossa sul web – si è procacciata da sola la sua visibilità auto-producendosi una serie su Instagram – ha avuto un'intuizione felice, per certi versi simile a quella di Superstore (che però non è un mockumentary): il segreto per riprendere la formula di The Office senza far sanguinare gli occhi alla gente è smettere di tentare di replicare un personaggio come Michael Scott e inventarsi un/a protagonista completamente diversə. Come nel The Office americano, ambientato in un'azienda che vende carta, anche Abbott Elementary tratta di un posto di lavoro sull'orlo del collasso causa obsolescenza: la scuola pubblica statunitense. Nello specifico le elementari di un quartiere popolare di Philadelphia. Janine è una giovane maestra con poca esperienza, mancanza cui sopperisce con una dose quasi esagerata di ottimismo e positività. Accanto a lei una pletora di personaggi gagliardi – la dirigente inetta, il collega sfigato ma volenteroso, le maestre scafate, il nuovo arrivato distaccato, il bidello complottista, il fidanzato parassita – e di situazioni tragicamente comiche e, soprattutto, utili da conoscere. Chissà mai che Hollywood riesca a raccogliere due spicci per far avere a una scuola pubblica una mensa decente.
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Se non ci sei mai capitato, se per caso ancora non la conosci o magari non hai mai pensato di registrarti e parteciparvi, sappi che FilmTv.it è un luogo davvero speciale, dove gli appassionati di cinema e serie possono fare moltissime cose.
Te le racconteremo un po’ per volta ma ce ne sono un paio che ti vogliamo introdurre già oggi perché, visto che sei iscritto a questa newsletter, pensiamo che, con tutte le serie e i film di cui ti abbiamo parlato, potresti aver voglia di avere un posto in cui tenere traccia di quel che vedi e che hai visto in passato. Su FilmTv.it i voti degli utenti come te sono molto utili non solo per chi vota, proprio per tenere sotto controllo quel si guarda, ma anche perché offrono delle valide indicazioni aggregate agli altri visitatori.
E se poi ti dovessero prudere le mani, e questa è la seconda cosa poi basta, e dovesse venirti voglia di scrivere anche un tuo commento o una vera e propria recensione alle serie e ai film che hai visto, sappi che nell’arco di qualche settimana una pagina del settimanale Film Tv sarà dedicata proprio alla pubblicazione delle recensioni che vengono postate nella community. Puoi registrarti qui. Ti aspettiamo.
Ritornano, ma è come se non se ne fossero mai andate dai nostri cuori
NETFLIX
Borgen - Il potere (Danimarca, 2010)
quarta stagione dal 02/06/2022
A nove anni di distanza dalla terza stagione, torna la serie che è anche un manuale di scrittura creativa compilato dal drammaturgo e sceneggiatore danese Adam Price; uno che è riuscito miracolosamente a rendere interessante la vita parlamentare danese – nel frattempo infilando una serie quasi sciamanica di previsioni politiche azzeccate. Fin qui però, a meno di non considerare la politica danese particolarmente più noiosa rispetto a quelle che si svolgono altrove, niente di male: c'erano già riusciti tanti altri colleghi, da Aaron Sorkin con The West Wing a Beau Willimon con House of Cards e, perché no, anche Sorrentino con Il divo. Il grande risultato di Price è quello di aver reso avvincente il racconto del dietro le quinte politico senza il supporto di artifici retorici, esagerazioni o stratagemmi formali. Borgen racconta con minuzia di dettagli i retroscena del governo danese guidato da Birgitte Nyborg, la prima Primo ministro donna nella storia del paese (che ha anticipato di un anno la vera prima primo ministro donna della Danimarca Helle Thorning-Schmidt). C'è tutto il pacchetto: ci sono gli intrighi, ci sono gli scandali, la gestione del governo, il complicato e controverso rapporto con la stampa. Ma c'è soprattutto l'umanità, senza orpelli e ordinaria, dell'essere umano che sta dietro al capo politico, della famiglia che la circonda e delle (poche) persone che lavorano intorno a lei.
DISNEY+
The Orville: New Horizons (Usa, 2017)
terza stagione dal 02/06/2022
Da quando mi sono accorto che I Griffin più che una sitcom sono una collezione di brevi sketch tenuti insieme dallo sputo di oscure (per i non americani) citazioni pop/televisive, mi riesce faticoso guardarne una puntata intera senza essere annoiato a morte. Alcuni spezzoni, presi singolarmente, sono buffi. Tutto un episodio, visto dall'inizio alla fine, è un insulto al mestiere di sceneggiatore. Ecco perché The Orville mi ha sempre preoccupato. È una commedia drammatica fantascientifica ideata, scritta, diretta e interpretata da Seth MacFarlane, il creatore dei Griffin; uno che è cresciuto negli anni '70, quelli della rinascita di Star Trek. Questo tipo qui insomma – che nella vita è un genio a fare le voci, a scrivere battute sconce e a prendere in giro misconosciuti programmi del pomeriggio feriale andati in onda sulla tv locale di Pittsburgh dal '81 al '83 – ha finalmente realizzato il suo sogno di scopiazzare tutti gli archetipi delle serie sci-fi anni '70 e '80, e a noi tocca sorbircelo. MacFarlane interpreta Ed Mercer, promosso (nonostante l'alcolismo e la depressione) per la prima volta capitano di una nave spaziale (la mediocre USS Orville) grazie all'intercessione dell'ex moglie Kelly, causa principale dei succitati problemi (per essere stata sgamata a letto con un alieno), nonché primo ufficiale della Orville. Un po' imbarazzante per i due personaggi, ma tante matte risate direttamente dagli anni '90 per noialtri. Se vi capita di prendere in mano questa serie, fatevi un favore: passate direttamente alla seconda e alla terza stagione, ché la prima rischia solo di farvi passare la voglia.
APPLE TV+
Physical (Usa, 2021)
seconda stagione dal 03/06/2022
Forse non è questo il caso, e sono certo che produttori e realizzatori negherebbero l'evidenza se interpellati; ma dopo aver adattato libri, fumetti, film, altre serie, pupazzetti, giocattoli, storie vere, radio a transistor, dischi di Little Tony e quant'altro, al magico mondo delle serie tv derivative mancava giusto la trasposizione di un video musicale. E perché non prendere il video di Physical, con Olivia Newton-John che fa aerobica ammiccando senza crederci più di tanto, e trasformarlo in una serie? Qui c'è Rose Byrne nella San Diego di inizio anni '80 che fa la moglie casalinga di un politico in carriera. Un perfetta facciata da idillio piccolo borghese che sotto sotto nasconde un sacco di disperazione e controversie. Sheila, così si chiama la protagonista, ha una marea di opinioni buffe e scorrette che deve tenersi per sé, di modo da non compromettere la carriera del marito; e allo stesso tempo comincia a nutrire un certo disturbo da dismorfismo corporeo per il suo aspetto. Sheila trova una soluzione per sfogare entrambe le sue tensioni: l'aerobica. Si infila un body attillato che neanche Jane Fonda, comincia ad allenarsi e si appassiona così tanto che decide di farne un business. Alla faccia del marito e di Olivia Newton-John.
PRIME VIDEO
The Boys (Usa, 2019)
terza stagione dal 03/06/2022
The Boys, ricordiamolo, è ambientato in un universo in cui esistono i superpoteri e, come pare coerente con la natura umana, parte delle persone che li possiedono hanno accettato il lato oscuro dell'invadente celebrità che ne deriva, abbracciando arroganza e superomismo e rendendo il mondo un posto un po' più complicato in cui vivere. I Super, facile nomignolo con cui vengono collettivamente abbreviati gli uber umani con i poteri, si rivelano un pericolo concreto per tutti i poverinos normodotati. A mettersi di traverso sulla strada di gente cattiva che spara laser dagli occhi, c'è una scalcagnata squadra di (più o meno) umani, guidata da un Karl Urban incattivito e lontano dall'essere (moralmente) l'eroe della situazione. Tutto il cucuzzaro – un volo a planare (sulle note di Billy Joel) di violenza grafica, twist grotteschi, scritto senza peli sulla lingua e dall'atmosfera bizzarramente iperrealista nonostante la gente che vola – è tenuto insieme da un'impalcatura satirica magnificamente sul pezzo e inaspettata per un titolo del genere. Può lo stesso non interessarvi – sono pur sempre supereroi e ad alcuni non riesce proprio di prenderli sul serio – ché alla fin della fiera non sarebbe un gran problema per le finanze di Jeff Bezos. Solo che poi, se si scopre che The Boys è andato male, rischia che a Crapa Pelada venga in mente di far fare ai suoi magazzinieri una settimana di team building nei campi di rieducazione cinesi.
- questa rubrica settimanale esce il venerdì per consigliarti come distruggerti di binge watching intensivo durante il fine settimana -
Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).
How I Met Your Father (Disney+)
Quattro scatolette di pelati inaciditi per How I Met Your Father, la sitcom che nessuno aveva chiesto e nessuno si meritava. Ce l'avete presente: è la versione a generi invertiti (oddio, ma si può dire?) di How I Met Your Mother, con la mamma del futuro – una Kim Cattrall che faceva meglio a fare pace con faccia di cavallo per tornare a fare Sex and the City – che racconta al figlio l'acrobatica storia di come ha conosciuto il padre. Pur non avendo le premesse più attraenti del mondo, c'è anche da dire che quantomeno How I Met Your Father non è nemmeno così divertente. Accidenti. Devo aver fatto confusione con le congiunzioni. Però è abbastanza vero, che HIMYF non è tanto divertente. La seconda parte di stagione migliora, e i più ottimisti sapranno ricavarne delle speranze per le stagioni successive. Io ho dato, e da qui in poi passo con discreto entusiasmo.
Non c'è nulla che ti convince, tra le serie di questa settimana? Prova una S01! Una prima stagione da recuperare nel weekend. Questa settimana...
Hot Ones
[YouTube]
Per avere familiarità con il concetto di “relatable”, alla base della magica ipocrisia di cui sono fatti i sogni dell’entertainment, non si deve tanto essere appassionati di cinema o tv, quanto del sottoinsieme dell’intervista a gente che promuove cose. Un nuovo genere letterario in cui addetti stampa istruiscono milionari professionisti del mondo dello spettacolo a smarmellare il più possibile il vuoto pneumatico, premurandosi di calcare tre volte a intervista sul concetto di cui sopra, traducibile come: qualcosa con cui identificarsi, in senso traslato vicino e comprensibile a ogni spettatore che pagherà per fruirne. Hollywood soffre terribilmente della Sindrome del relatable, che talvolta si risolve in sforzi talmente posticci da far piangere le cervella. Hot Ones è lo show/webserie che ha dipanato quest’enigma; in maniera talmente semplice e frustrante per la concorrenza che quasi tutte le fronti del mondo dello spettacolo si sono arrossate per le sberle autoinflitte. Da un lato del tavolino adagiato su uno sfondo scuro siede Sean Evans, creatura mitologica metà uomo metà stomaco d’amianto; dall’altra l’ospite di turno, la gente che promuove le cose. Davanti a entrambi dieci alette di pollo condite di salse via via più piccanti: si parte con il tabasco e si conclude con un’arma chimica dagli effetti psicotropi. Dopo ogni aletta una domanda. In media, verso la quarta porzione di pollo l’ospite comincia ad allucinare. E l’immagine di celebrità (o pseudo tali) che lottano per la sopravvivenza cercando di tenere in piedi il palco della propria immagine pubblica, che per anni hanno strenuamente difeso, è quanto di più relatable possa esserci.
NICOLA CUPPERI
[pubblicata su Film Tv n° 52/2017]
EXTRA
Pilota è un podcast sulle serie tv realizzato da Alice Alessandri, Alice Cucchetti e Andrea Di Lecce grazie alla piattaforma Querty. Abbiamo pensato di riascoltarlo dall'inizio insieme ai lettori di questa newsletter, proponendone un episodio ogni settimana.
Pilotino 20, ovvero La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra, una puntata in cui non si parla della lunghezza del titolo della miniserie. Clicca qua per ascoltare l'episodio.
Qualche notizia dal mondo delle serie.
Nuovo appuntamento con Il pilota VPN! Parliamo di Conversations with Friends.
Non si può mi sapere con lui
Che cast, per Apple
Hanno fatto meglio loro
Un tuffo nel passato
Registi emergenti