Fuori le serie! 🛋️ #131: Le fate bollenti e le linee ignoranti
Fuori le serie!
- di Nicola Cupperi -
#131 - Le fate bollenti e le lune ignoranti
Ciao ,
questa è Fuori le serie!, la newsletter di Film Tv che ti segnala tutte le serie che partono, tornano o ricominciano in streaming ogni settimana.
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Settimana in cui si rispolvera un classico di nuovo millennio del mélo italiano (Le fate ignoranti) e poi si viaggia in giro per il mondo a collezionare serie di dubbio gusto.
PRIMIZIE
NETFLIX
Linee bollenti (Paesi Bassi, 2022)
dal 08/04/2022
L'olandese, o nederlandese, è quella lingua germanica occidentale il cui suono gradevole ricorda un tedesco che legge un elenco telefonico in inglese dopo aver preso un mucolitico perché ha del fieno incastrato in gola. È un'ottima lingua da usare per commerciare le spezie, per mantenere il segreto bancario o per espettorare il catarro in eccesso; ma si può ben dire che, a un orecchio poco abituato ai gargarismi, potrebbe non risultare particolarmente sensuale. Va benissimo per pronunciare parole come “Van Gogh” o “gouda”, un po' meno per descrivere la turgidezza del tal capezzolo femminile cercando di stimolare eccitazione. Non vi consiglierò di guardare Linee bollenti doppiato – i doppiaggi italiani di Netflix sono un pericolosissimo terno al lotto – ma sappiate che l'impatto di sentire gente parlare sconcio in nederlandese sarà traumatico: se chiudete gli occhi vi sembrerà di essere in un sanatorio per tubercolotici. La serie romanza la vera storia di Teledutch, la prima linea telefonica erotica dei Paesi Bassi fondata nel 1987 dai fratelli Frank e Ramon Stigter, ed è raccontata tramite la voce onnisciente della protagonista Marly, studentessa di psicologia cresciuta in una famiglia puritana e tradizionalista di immigrati surinamesi. Per avere un po' di libertà e viversi i suoi vent'anni, Marly decide di trasferirsi in centro ad Amsterdam insieme all'amica e compagna di corso Julia. Per farlo deve trovarsi un lavoro, e la futura coinquilina la indirizza verso la neonata Teledutch. Succederanno cose matte, divertenti e anche sexy; ma tutto rigorosamente in nederlandese.
Hard Cell (Gb, 2022)
dal 12/04/2022
Cosa le vuoi dire a Catherine Tate, povera crista, che in questa serie qui ci ha messo tutto, facendo da produttrice, creatrice, sceneggiatrice, regista, oltre a interpretare la protagonista e svariati altri personaggi, en travesti e non? Le puoi solo augurare di intercettare quel pubblico che in vita sua non ha mai visto né sentito parlare di nessuna versione di The Office o qualsiasi altra sitcom ambientata in un posto di lavoro; ché altrimenti, se Hard Cell la guarda qualcuno che ha presente The Office, succede che la visione diventa davvero tanto imbarazzante. Non nel senso che la sitcom di Tate sia brutta, o fatta male, o scritta con poco gusto da gente che non saprebbe mettere insieme una battuta neanche sotto tortura. Ci mancherebbe. È che in Hard Cell il confine tra ispirazione e plagio è abbastanza labile, a volte si confonde, e se voglio guardare una copia carbone di The Office, mi viene meglio guardare direttamente The Office. E anche se mi dovesse salire la voglia di guardare una copia però al femminile di The Office (ma perché poi?), comunque faccio meglio a guardare The Office. La cornice di Hard Cell è fatta così: Catherine Tate è un'organizzatrice di eventi fallita e totalmente ignara dei propri limiti che, bisognosa di un nuovo lavoro, viene raccomandata e finisce a fare la direttrice di un carcere femminile. Qui, invece di ammettere le proprie mancanze e affidarsi ai sottoposti che (al contrario di lei) hanno la preparazione per un lavoro del genere, prende innumerevoli iniziative fantasiose e dannose. Tra cui coinvolgere l'attrice Cheryl Fergison, celebre per la sitcom EastEnders, come regista di una versione di West Side Story che verrà messa in scena dalle carcerate, mentre una troupe di documentaristi immortala il disastroso processo. Che poi non la capisco Catherine Tate. Lei lo conosce bene The Office. Ha interpretato Nellie in una manciata di episodi della settima e ottava stagione, per poi diventare una delle protagoniste nella nona e ultima. Bah, vai a sapere.
Una suocera tra i piedi (Brasile, 2022)
dal 14/04/2022
A ognuno il suo eh. Ci mancherebbe. Ma se nel 2022 c'è ancora qualcuno che ride per le battute sulle suocere e per un attore quarantenne che interpreta una vecchia a cui piace fare baldoria, sbattersi lo sconosciuto di turno e prendere a male parole la nuora, l'unica cosa che mi viene in mente è che quel qualcuno forse non ha visto abbastanza serie tv, e sicuramente ha un senso dell'umorismo, diciamo così, datato. Rio de Janeiro si appresta a entrare in quarantena per la pandemia, e l'anziana Isadir insiste per lasciare il suo appartamento nei sobborghi e trasferirsi nella grossa villa in centro in cui il figlio vive con la moglie e i due nipoti. La vecchia è una cariatide in leopardato con una marea di fisime, fisse e paturnie, che disprezza apertamente e rumorosamente la nuora, che beve acqua solo se è passata dal suo personale filtro d'argilla e che, vale la pena ribadirlo, è interpretata da un attore quarantenne, la cui idea divertente di una signora anziana è quella di una vaiassa scostumata e sguaiata. Restiamo in trepidante attesa per la prossima sitcom internazionale targata Netflix: Torna al tuo posto in cucina, donna. Ohohoh, matte risate.
Anatomia di uno scandalo (Gb/Usa, 2022)
dal 15/04/2022
Dalla fervida vis produttiva di quel mascellone di David E. Kelley, nemico numero uno degli studios che ogni mese gli passano gli assegni per le repliche – Doogie Hauser, Ally McBeal, Chicago Hope, The Practice, Boston Public, Boston Legal, Big Little Lies, Mr. Mercedes, The Undoing e quella schifezza di Nine Perfect Strangers –, arriva la duecentomilionesima miniserie tratta da un thriller psicologico di quelli che si leggono tanto bene in treno ma la settimana dopo ti sei dimenticato anche i nomi dei protagonisti. Anatomia di uno scandalo è l'adattamento in sei puntate dell'omonimo bestseller pubblicato da Sarah Vaughan nel 2018. La storia è di quelle che affascinano noi, popolino che si muove con i mezzi pubblici e ha bisogno di storie avvincenti ed esotiche per dimenticare la puzza di ascelle che c'è sul 31, perché racconta sofferenze e miserie e segreti e cose viscide nella vita di gente così privilegiata che neanche riusciamo a sognarci come dev'essere. I protagonisti di Anatomia di uno scandalo sono i coniugi Whitehouse, James e Sophie. Questi due hanno una vita che spòstati per davvero, una pacchia del genere non si vedeva dai tempi in cui andava di moda la ghigliottina. D'altronde James è ministro del governo inglese, è bianco di cognome e di fatto, di buona famiglia, di studi ancora migliori e insomma, un po' se lo merita di vivere in un universo parallelo in cui può permettersi di fare tutto quello che vuole senza temerne le conseguenze. Persino scampare alle accuse di violenza sessuale denunciate da una donna con cui ammette di aver avuto una relazione extra-matrimoniale? Quello forse no, anche se il ministro ci prova forte. Ma dall'altra parte della barricata c'è un'avvocata dell'accusa, la motivata Kate Woodcroft, che ci tiene particolarmente a fare giustizia.
DISNEY+
Single Drunk Female (Usa, 2022)
dal 06/04/2022
La serie si apre senza ciurlate di manico, con una di quelle classiche scene che costringe lo spettatore a una scelta: la 28enne Samantha arriva in ritardo per una riunione nell'ufficio newyorchese in cui lavora come “giornalista”, viene licenziata perché è dignitosamente brilla (come testimonia la borraccia piena di vodka), battibecca con il suo ex capo incolpando il patriarcato e finisce per stenderlo involontariamente (l'ex capo, non il patriarcato) con un colpo di cornetta del telefono fisso. Se vi viene da pensare «madonna ancora i telefoni fissi, la prossima volta cosa succederà? Inciamperà nel cavo di un fax? Ooooold», andate a quel paese e restateci. Se invece vi sovviene qualcosa di simile a «ostia questa persona sarà anche brillante e a tratti simpatica, ma la vodka a colazione è un disastro per l'acidità di stomaco. Mettiti a posto amica. Fallo per il tuo esofago», allora siete pronti a bingiare Single Drunk Female, ad apprezzarne la natura di coming of age scanzonato e sul pezzo, ad assestare un buon colpo al patriarcato che ruoli del genere li assegna ai maschietti perché le femminucce sono gli angeli del focolare immuni alla depressione alcolica, e a soffrire insieme all'incasinata Samantha mentre fatica per raddrizzare la prua di una nave altrimenti lanciata verso l'iceberg di un trapianto di fegato a 35 anni. Se invece, infine, il vostro ragionamento è «wohooo vai ragazza, e dagliela più forte la cornettata in faccia la prossima volta, che un goccio di grappa nel caffè non ha mai fatto male a nessuno», allora forse è arrivato il momento di affrontare il vostro alcolismo e parlarne con qualcuno di bravo.
Le fate ignoranti (Italia, 2022)
dal 13/04/2022
È la serie (o più probabilmente, anzi facciamo sicuramente, la miniserie) con cui Ferzan Özpetek e il suo co-sceneggiatore di fiducia Gianni Romoli (che è anche quello dei Fantaghirò! Idolo) entrano nel magico mondo dei reboot, prendendo il loro omonimo film di culto del 2001 e quadruplicandone la durata per approfondire personaggi – si parte già nella prima puntata indugiando su Massimo –, situazioni, intrecci e conseguenze, con l'arco narrativo di Antonia che va un po' oltre rispetto all'originale. L'impalcatura della storia – pur con un cast totalmente diverso, fatto salvo per Serra Yilmaz, e qualche avvicendamento nella coorte dei co-protagonisti – è sempre quella: Antonia e Massimo sono una coppia di quarantenni di successo, perfettamente a disagio (uno lo sa già, l'altra lo scoprirà) all'interno del loro impeccabile, routinario matrimonio borghese. Quando Massimo muore in un incidente stradale, Antonia scopre gli altarini del marito e ne rintraccia l'amante, il giovane pittore Michele, con cui stava ormai da un anno. La donna impara a conoscere innanzitutto l'altra persona di cui era innamorato Massimo, ma anche la strana famiglia allargata che Michele si è scelto e con cui condivide tutto. La maschera delle convenzioni borghesi va in frantumi, e finalmente Antonia comincia a vivere come vuole e non seguendo aspettative prestabilite. Riusciranno i nostri eroi a non rovinare il ricordo di uno dei mélo popolari più vitali del cinema italiano di nuovo millennio scagliandolo nello stesso cestone delle soap opera in cui si trova il 90% della filmografia di Özpetek post-Fate ignoranti? Non lo so. E anche se fosse ci hanno messo mano gli autori originali, quindi non è che gli si potrebbe dire molto. Al massimo guardarli con quella faccetta un po' sconsolata che fai agli amici quando ti deludono.
NOW
Ordinary Joe (Usa, 2022)
dal 13/04/2022
L'ordinario Giova del titolo è un ragazzo che si è appena laureato in un università dello stato di New York che si chiama come quella città in cui esclamano èureka! tutte le volte che qualcuno galleggia in un liquido subendo una forza diretta dal basso verso l'alto di intensità equiparabile alla forza-peso del fluido spostato. Il ragazzo neo-laureato di nome Joe deve scegliere con chi festeggiare per primo: al ristorante con la famiglia, in spiaggia con la fidanzatina del liceo Jenny, o in fuga con l'attraente compagna di corso Amy. Joe, però, non ha ben chiara una cosa – anche perché se ce l'avesse ben chiara avrebbe anche finito di vivere con serenità: che una scelta apparentemente innocua, come decidere con chi brindare per primo e poi nei prossimi giorni recuperare anche con gli altri, in realtà rappresenta un crocicchio tripartito fondamentale per il suo futuro. Il Joe che decide di andare a cena con la famiglia finirà con il seguire le orme paterne diventando poliziotto; il Juan che sceglie Jenny finirà sposato con la sua bella a fare l'infermiere; e il Giovannino che sceglie la fuitina con Amy finirà con il dar corda alla sua passione, diventando un musicista di successo. Tutte e tre le versioni di Joe hanno i propri problemi e le proprie beghe famigliari e personali. Inoltre, le tre diverse linee temporali sembrano avere tratti in comune e, di tanto in tanto, comunicanti. Non so cosa succede poi, ma sicuramente i nostri personaggi cresceranno come esseri umani e arriveranno a un cliffhanger che non potrà mai essere risolto perché la serie, creata da Matt Reeves (quello dell'ultimo Batman), è stata brutalmente cancellata dopo la prima stagione. Adesso scusate, ma sto prendendo un caffè e devo decidere se zuccherarlo, se prenderlo amaro o se metterci del latte, e temo che la mia scelta possa di molto influire sulle tempistiche con cui avrò bisogno di utilizzare il bagno più vicino.
PRIME VIDEO
Outer Range (Usa, 2022)
dal 15/04/2022
Josh Brolin burbereggia sapidamente nel ruolo di Royal Abbott, irascibile e scettico mandriano di un ranch del Wyoming; uno che si esprime a monosillabi più o meno sempre, ma in special modo durante le lunghe e ben documentate cene in compagnia della sua diversamente funzionale famiglia. La moglie Cecilia è, al contrario del marito, una fervida credente che costringe tutti quelli che vivono sotto il suo tetto a portare le proprie peccaminose chiappe in chiesa ogni domenica, oltre a pregare profusamente per affrontare le avversità quotidiane. Il figlio numero uno Perry è babbo vedovo di una bimba precoce, entrambi ancora scossi dalla recente (e misteriosa) scomparsa della moglie e mamma. Il figlio numero due Rhett è un beone rompiballe che nella vita cavalca i tori ai rodeo, anche se la sua luminosa carriera potrebbe essere agli sgoccioli. In più, a scassare i sogni di tranquillità di Royal, ci si mettono pure un vicino di ranch particolarmente fastidioso e una ragazza sconosciuta che, zaino in spalla, un giorno si presenta sul suo terreno per chiedere ospitalità e fare domande indiscrete. Quindi abbiamo un Josh Brolin già incazzato dalla nascita e reso ancora più storto dai casi della vita, cui manca solo di scoprire che in mezzo ai suoi campi gli si è spalancato, da un giorno all'altro e senza spiegazione logica, un enorme buco, perfettamente simmetrico e apparentemente senza fondo che potrebbe come non potrebbe essere collegato ai misteriosi casi di sparizione che hanno recentemente punteggiato il Wyoming. Dicono, dalla critica americana a cui hanno mandato in anteprima la serie, che se vi garba tutta quella parte di Yellowstone con veri maschi vaccari impolverati, dai visi grugnenti e tormentati, infastiditi dai bovi che mancano all'appello serale e meditabondi durante lunghe digressioni sugli splendidi panorami della prateria americana, allora Outer Range avrà qualcosa che fa al caso vostro. Se invece vi siete sintonizzati sperando di ricavare soddisfazione dal mistero fantasmagorico del buco ignoto, in quel caso avrete di che annoiarvi e di che bestemmiare fra i denti.
APPLE TV+
Roar (Usa, 2022)
dal 15/04/2022
Dalle brillanti penne di Liz Flahive e Carly Mensch, drammaturghe prima e creatrici di GLOW poi, arriva una serie antologica tratta da una manciata di racconti contenuti nell'omonima raccolta pubblicata dalla scrittrice irlandese Cecelia Ahern nel 2018. I tipi di Apple che hanno prodotto la serie descrivono le storie brevi di Ahern come “fiabe femministe con un senso dell'umorismo nero”. Il filo rosso che attraversa l'antologia, varia e immaginifica, è il tentativo di mostrare cosa significhi affrontare le pressioni, le difficoltà e le enormi aspettative dell'essere donna. Ogni storia ha un tocco di fantastico, anche se racconta di persone normali alle prese con problemi (purtroppo e maledizione a noi) quotidiani. Da mamme lavoratrici, a professioniste che cercano di raggiungere il successo da sole: in mezzo alle loro ruote si infila sempre un allegorico bastone che rappresenta misoginia, razzismo o manipolazione psicologica. Dice che Roar un po' ricorda Black Mirror, sia come struttura sia come utilizzo narrativo della metafora (con il fantasy che sostituisce la fantascienza). L'altra costante degli otto episodi che compongono la prima stagione dell'antologia è il cast di protagoniste extra-lusso super più. Solo per citarne alcune: Nicole Kidman, Judy Davis, Cynthia Erivo, Alison Brie e Kara Hayward (l'ex bimba di Moonrise Kingdom).
SECONDIZIE
NETFLIX
Felice o quasi (Argentina, 2020)
seconda stagione dal 13/04/2022
Sebastiàn Wainraich è un esemplare da manuale clinico del 40-e-passa-enne che insegue le ragazzine e va ancora in giro con il cappellino da baseball in testa e la felpa con il cappuccio. Sebastiàn è così. A detta degli standard normativi un irrisolto, che ha avuto la fortuna, il talento e il carisma di scovare una carriera, quella di speaker radiofonico, adatta a una personalità affascinante e irresponsabile. Ha un'ex moglie di cui è ancora innamorato, che gli vuole bene ma l'ha lasciato per sfinimento, e due figli piccoli che sono già più maturi di lui. Riuscirà il nostro non eroe a trovare la quadra di una vita emotivamente sgangherata prima, e qualcuno che lo accompagni al centro commerciale a comprarsi una camicia poi?
Ultraman (Giappone, 2019)
seconda stagione dal 14/04/2022
C'era una volta l'Ultraman originale, quel telefilm di fantascienza giapponese (il genere si chiama tokusatsu) di metà anni '60 che ti fa impazzire per quanto è naif e divertente nel suo essere totalmente sopra le righe. L'Ultraman originale raccontava una Terra sotto assedio da parte di alieni e mostri giganti, protetta dalle armi create dalla Pattuglia Scientifica e brandite dai suoi astronauti. Uno di questi, Hayata, viene ucciso durante una missione e si salva solo grazie alla fusione con il gigante alieno Ultraman, che decide di donargli i suoi poteri per sconfiggere il malvagio Bemular. Nel 2011 è uscito un manga sequel del telefilm originale, in cui il figlio di Hayata, Shinjiro, scopre il segreto del padre e decide di ereditarne il manto di supereroe. Questa serie è il fedele adattamento di quel manga qui, la cui pubblicazione è tuttora in corso – e così si spiega come mai, del cartone, esca una stagione ogni tre anni.
NOW
Raised by Wolves - Una nuova umanità (Usa, 2020)
seconda stagione dal 15/04/2022
Prodotta da Ridley Scott, Raised by Wolves è proprio una di quelle serie che prendono la scienza, la sciolgono nella fanta e ne viene fuori un risultato molto uggioso per quanto riguarda il futuro della Terra e del genere umano. Qui siamo nel 22° secolo e il nostro pianeta è devastato da un conflitto fra atei incattiviti e gente a cui piace molto la religione (si fanno chiamare mitraisti). Due androidi, Madre e Padre, fuggono in direzione del pianeta Kepler-22b portandosi dietro 12 embrioni umani, con l'idea di inaugurare una nuova civiltà una volta atterrati. Dodici anni più tardi, l'unico embrione sopravvissuto (contro ogni pronostico) è cresciuto fino a diventare un bimbo di nome Campion, in apparenza unico reduce della razza umana nell'intero universo. Solo che non è vero. Zan zan zaaan.
- questa rubrica settimanale esce il venerdì per consigliarti come distruggerti di binge watching intensivo durante il fine settimana -
Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).
Wolf Like Me (Prime Video)
Molte scatolette di pelati inaciditi a Wolf Like Me. Direi almeno quattro. Sentite, è stata una newsletter molto lunga e ricca di contenuti. Le energie non sono sufficienti per cercare di redimere una brutta serie che, chiaramente se lo chiedete a me, in origine era stata pensata per essere un film indie di 80 minuti sulle difficoltà di due persone nel rifarsi una vita affrontando i lutti e i sensi di colpa dell'età adulta; e invece è diventata una miniserie lunga tre ore (di cui almeno una passata a cincischiare sui tramonti australiani) la cui unica aggiunta è stata: mettiamoci il metaforone del licantropo anche se non abbiamo il budget per fare il licantropo. Le intenzioni, quelle del filmetto che si intravede sotto gli strati di cialtroneria e smarmellamento, erano anche molto buone. Il resto no.
Non c'è nulla che ti convince, tra le serie di questa settimana? Prova una S01! Una prima stagione da recuperare nel weekend. Questa settimana...
Ergo Proxy
[VVVVID]
Animazione giapponese adulta e complessa, Ergo Proxy è una serie cyberpunk postapocalittica che inanella omaggi a filosofi occidentali, rimanda alla Bibbia e a Collodi e cita Bradbury, Asimov, Dick fino a Walt Disney. Scrive il tutto uno dei nomi di punta della scena anime, Dai Sato (Cowboy Bebop, le serie Tv di Ghost in the Shell, Wolf’s Rain, Eureka Seven e Freedom Project di Otomo) che ha avuto libertà totale dal canale satellitare WOWOW. La storia della bella agente Re-l Mayer, del tormentato e smemorato Vincent Law e della bambina robot Pino segue infatti un percorso anomalo, placido tanto per ragioni economiche (animare scene statiche banalmente costa meno) quanto artistiche, con tempi e inquadrature da cinema d’essai. I tre protagonisti vivono una sorta di Odissea in una terra desolata nel futuro remoto, dove gli umani abitano in città cupole per scampare alla contaminazione, si riproducono in laboratorio e vivono accompagnati da un androide. I robot iniziano però a pensare di testa loro, colpiti dal Cogito Virus, il mondo esterno non è così inabitabile come si crede e la perfezione delle città artificiali si va sgretolando. Al centro di tutto i misteriosi e mostruosi Proxy, ma la soluzione dell’enigma è interrotta da episodi a sé stanti e quasi sperimentali ed è secondaria ai personaggi e all’atmosfera rarefatta eppure inquieta, dove ogni puntata è chiusa da Paranoid Android dei Radiohead. Anche il racconto più archetipico ritrova così l’originalità dei classici.
ANDREA FORNASIERO
[pubblicata su Film Tv n° 44/2011]
EXTRA
Pilota è un podcast sulle serie tv realizzato da Alice Alessandri, Alice Cucchetti e Andrea Di Lecce grazie alla piattaforma Querty. Abbiamo pensato di riascoltarlo dall'inizio insieme ai lettori di questa newsletter, proponendone un episodio ogni settimana.
Pilota 5x11: panoramica della storia americana come storia di bianchi e di neri, attraverso le serie e con un'ospite d'eccezione, la giornalista Clara Ramazzotti. CLIC QUI per ascoltare l'episodio.
Qualche notizia dal mondo delle serie.
Lucas e Battlestar Galactica
Dettagli sulla serie di Metropolis
La vita di Sammy Davis jr.
Billie ti presento Lisa
Quantum Reboot
Quarant'anni di Pileggi
Ci vediamo la settimana prossima con un nuovo numero di Fuori le serie! Se ci vuoi segnalare qualcosa oppure semplicemente lasciare un messaggio relativo a questa newsletter, puoi scriverci all'indirizzo info@filmtv.press. Ciao!
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