Fuori le serie! 🛋️ #121: C'era una poliziotta nera in una commedia gialla
Fuori le serie!
- di Nicola Cupperi -
#121 - C'era una poliziotta nera in una commedia gialla
Ciao ,
questa è Fuori le serie!, la newsletter di Film Tv che ti segnala tutte le serie che partono, tornano o ricominciano in streaming ogni settimana.
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Escono molte cose, sono tutte prime stagioni e dunque lanciamoci nell'avventurosa esplorazione di una settimana all'insegna dell'ignoto.
Sette giorni di sole primizie
NETFLIX
Chosen - Prescelta (Danimarca, 2022)
dal 27/01/2022
L'annoiata 17enne Emma fa la guardiana del museo del meteorite nella piccola città di Middelbo – il peggior brufolo sulla chiappa scarsa della Danimarca, che appena prima di estinguersi per manifesta inutilità è stato miracolosamente salvato dalla caduta di un sasso spaziale creatore di un nuovo indotto – e un bel giorno ha la cattiva idea di cedere alle provocazioni di un fastidioso ragazzino roscio in gita con la scuola permettendogli di toccare la preziosa roccia in esposizione, la quale cade dal suo instabile piedistallo e si frantuma in tanti pezzettini e pezzettoni. In quel preciso istante, un tot di scienziati sperduti in uno di quei posti pieni di ghiaccio tipici degli scienziati, cominciano a captare un segnale alieno proveniente dallo spazio, che pare dialogare con un segnale simile che emana da Middelbo. Aspetta però, si dice nel frattempo l'inquieta adolescente mentre è a una festa in cui i suoi coetanei limonano subito dopo avere vomitato; poffare, si esclama la ragazza, non è troppo normale che un meteorite sia fatto di vetro, o sbaglio? Cosa succede a Middelbo? Per caso ivi si rispettano le antiche tradizioni danesi e vi è ubicato del marcio? Cosa ci nascondono gli adulti che mentono su quel tocco di meteora? Perché a un certo punto appare uno scalcagnato gruppo di ragazzi che dicono che quello che è caduto a Middelbo non è un meteorite, bensì un'astronave aliena? C'è del mistero, in questa serie adolescenziale danese che parla di faccende misteriose; ma, ci tengo a ribadirlo, ci sono anche degli adolescenti che si infilano la lingua in bocca subito dopo aver sboccato l'anima. E forse è tutto un po' troppo danese per i miei gusti.
La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra (Usa, 2022)
dal 28/01/2022
So solo che è la diciottesima serie nel giro di una manciata di mesi in cui lo sbirro di turno è una donnona nera, lesbica e tosta come i calli di un maniscalco. È per caso nato un nuovo stereotipo senza che me accorgessi, o è solo un caso? Fatto sta che la scaltra Netflix si mette sulla gloriosa scia di Only Murders in the Building (dove lo sbirro di turno è una donnona nera, lesbica e tosta come i calli di un maniscalco) per produrre un giallo buffo con Kristen Bell al posto del comico bicefalo Steve Martin Short, e in cui l'archetipo da sbertucciare amorevolmente non è più quello dei podcast criminosi, bensì (e anche addirittura) quello di La finestra sul cortile. Nonostante l'apice del sottogenere (Amorevole sbertuccio di La finestra sul cortile) sia già stato notoriamente raggiunto da quella puntata dei Simpson in cui Bart si convince che Ned abbia ucciso la moglie. Qui Bell è una donna, di mestiere artista, ancora in lutto per la tragica morte della figlia, che oltretutto ha portato al fallimento del suo matrimonio e all'insorgere di una violenta agorafobia. La donna passa le sue giornate affogando – letteralmente, visto che usa calici da un litro – nel vino rosso e rifuggendo ogni rapporto sociale; a maggior ragione se si tratta di quelle temibili interazioni da vicinato suburbano americano. Sì Karen, molto elegante il costoso roseto che hai appena fatto piantare, non sembra proprio che tu stia ostentando; no Karen, non ho visto il giardiniere scappare con gli ori dei nazisti che avete riportato dall'Argentina. Bah. Quindi Anna vede arrivare i nuovi vicini, il manzo da competizione nonché padre single Neil e l'adorabile figlioletta, e le si chiude la vena dell'ossessione. Non fosse che, una notte, la povera alcolizzata si convince di aver assistito a un omicidio di cui non esistono né prove né tracce, mettendola nella disastrosa condizione di dover investigare per conto proprio mentre tutto il vicinato le dà della matta avvinazzata.
Non siamo più vivi (Corea del Sud, 2022)
dal 28/01/2022
Non molto da dire su questo. Sono adolescenti con tutti i problemi tipici degli adolescenti; ma sono anche adolescenti assediati da zombie adolescenti, con tutti i problemi tipici della presenza di zombie (adolescenti e non). Inoltre sono zombie adolescenti coreani, quindi la serie è fatta di dodici episodi da un'ora l'uno. Dodici ore di serie. E l'attacco degli zombie inizia già la prima puntata. Io mi stanco solo a pensarle, undici ore e mezzo di attacco degli zombie al liceo coreano; figurati a guardarle. Community ha fatto la stessa cosa – la carta d'identità dice che tecnicamente sono adulti, ma i protagonisti di quella sitcom qui hanno decisamente più cose in comune con gli adolescenti –, ci ha messo meno di mezz'ora ed è venuta fuori una puntata eccellente. Perché devo stare undici ore e mezza a far finta che mi importi di quale adolescente si è invaghito di quale altro adolescente. Ziə, c'è gente fuori dalla classe che vorrebbe mangiarvi le cervella, scusa se non riesco a concentrarmi sulla tua cotta non corrisposta. Te ne farai una ragione. O no. Nel frattempo, magari, è più importante sopravvivere che lamentarsi. Forza. No dai, non piangere. Andrà tutto bene, e poi non ti meritava. Vedrai che troverai qualcuno perfetto per tAh diamine, come non detto. Sono arrivati gli zombie, siamo morti.
The Orbital Children (Giappone, 2022)
dal 28/01/2022
I bambini orbitali è solo l'eccellente ed evocativo titolo di una miniserie animata giapponese, non il termine medico che designa i figli neonati di coppie abbastanza sovrappeso da avere una propria forza gravitazionale. The Orbital Children è il progetto di due animatori ronin, Mitsuo Iso (sceneggiatura e regia) e Kenichi Yoshida (design dei personaggi e direzione dell'animazione), che hanno passato tutta la loro trentennale carriera a lavorare su commissione a progetti altrui – affinando la propria arte anche alla nobile bottega Ghibli di Hayao Miyazaki e Isao Takahata. La serie è ambientata nel 2045 e racconta la storia di una manciata di 14enni nati e cresciuti sulla Luna, finalmente quasi pronti per il loro definitivo trasloco sulla Terra. Succede però che la stazione spaziale commerciale Anshin (ovvero: il primo albergo in orbita), su cui i ragazzi stanno ultimando la terapia fisica necessaria per adattarsi alla nuova gravità, venga bucherellata da una cometa imprevista. Due di questi pischelli, insieme ad altri tre coetanei arrivati in visita sulla stazione dalla Terra, rimangono isolati e devono trovare un modo per sopravvivere, innanzitutto, andare d'accordo tra di loro, secondo poi, e magari raggiungere qualche adulto con la patente spaziale che li portasse a casa, perdindirindina. Poi non è neanche vero che sarà tutto così semplice visto che, come sempre quando vorresti solo rilassarti e portare a casa la pelle nel modo più diretto possibile, c'è in ballo anche il destino dell'umanità o qualcosa del genere.
Venne dal freddo (Usa, 2022)
dal 28/01/2022
Adam Glass è un buonuomo dal nome tenero (“Adamo Vetro, da oggi anche smerigliato: e la tua doccia sarà uno sfocato Eden di privacy e relax”) che in vita sua ha scritto molti fumetti (soprattutto Deadpool e Suicide Squad) e ha firmato un'abbondante manciata di sceneggiature per serie come Supernatural, Cold Case e Criminal Minds. Roba da battaglia, eh, mica Čechov. Ma servono anche quelli che non sono mica Čechov. Adam Glass adesso ha fatto il salto della quaglia ed è diventato creatore e showrunner di una serie tutta sua, affidando la regia ad Ami Canaan Mann; figlia di quel Mann lì (Michael, mica Thomas, perbacco) che nonostante alcuni moderati successi cinematografici (Le paludi della morte è stato in concorso alla Mostra del cinema di Venezia nel 2011) non ha mai disdegnato di lavorare con discreto profitto (Friday Night Lights, The Blacklist, Regina del Sud, Power, House of Cards) anche per il piccolo schermo. Qui, oltretutto e apparentemente, può sbizzarrirsi parecchio e darsi alla più selvaggia gioia, dal momento che la trama di Venne dal freddo – riassunta all'osso: si scopre che una mamma all'apparenza noiosa, in realtà è una super turbo spia oltre la sfera del tuono che un tizio della CIA smaschera con l'inganno perché la rivuole sul campo a sventare chissà quale ordito internazionale – è di una locura neanche normale. Per dire, in cima a tutte le esagerazioni già citate metteteci anche, nell'ordine che preferite, misteriosi superpoteri e violente faide tra squadre rivali di pattinaggio di figura. I maccosa fioccano generosamente.
Feria - La luce più oscura (Spagna, 2022)
dal 28/01/2022
Dalla mente di Carlos Montero, già abbastanza crudele da sottoporci a quattro stagioni di Élite, arriva una nuova (e facilmente altrettanto cafona) fantasia su come torturare psicologicamente qualche altro personaggio in età adolescenziale. Le due benedette sorteggiate sono le sorella Eva e Sofia, che già devono sopportare di essere adolescenti in uno sperduto villaggio minerario dell'Andalusia, ma per di più devono farlo a metà degli anni '90 – buco nero estetico e morale pronto a essere colmato dal fenomeno raccapricciante delle boyband – e oltretutto sotto la perversa supervisione di uno che è come se una busta di cocaina avesse sconfitto la maledizione della strega del nord, fosse tornata umana e avesse deciso di smettere con l'avvocatura per intraprendere la carriera da showrunner. Eva e Sofia sono adolescenti, ma non sono così sciocche come si potrebbe pensare: esse, infatti, si accorgono quasi subito che i loro genitori sono spariti. Dopo un po', ma solo perché i poliziotti glielo spiegano bene, si accorgono anche che i loro genitori sono spariti dopo avere ammazzato 23 persone e averne abbandonato i cadaveri nei pressi della miniera, con tanto di sapiente quanto macabro tocco scenografico. Beccami gallina se le sorelle non scoprono, sempre piano piano mi raccomando, che nel villaggio in cui sono nate e cresciute prospera una setta dagli intenti misteriosi quasi sicuramente nefasti altrimenti non credo si chiamerebbe setta. E via così, con il solito tocco educato di Montero, che interviene sulle caviglie del linguaggio seriale con la stessa delicatezza del suo omonimo uruguagio Paolo, famigerato fabbro ferraio mal travestito da difensore centrale.
APPLE TV+
The Afterparty (Usa, 2022)
dal 28/01/2022
So solo che è la diciottesima diciannovesima serie nel giro di una manciata di mesi in cui lo sbirro di turno è una donnona nera, lesbica e tosta come i calli di un maniscalco [...] Fatto sta che la scaltra Netflix Apple Tv+ si mette sulla gloriosa scia di Only Murders in the Building (dove lo sbirro di turno è una donnona nera, lesbica e tosta come i calli di un maniscalco) per produrre un giallo buffo con Kristen Bell Tiffany Haddish al posto del comico bicefalo Steve Martin Short, e in cui l'archetipo da sbertucciare amorevolmente non è più quello dei podcast criminosi, bensì (e anche addirittura sticazzi) quello di La finestra sul cortile Cluedo. Nonostante l'apice del sottogenere (Amorevole sbertuccio di La finestra sul cortile Cluedo) sia già stato notoriamente raggiunto da quella puntata dei Simpson in cui Bart si convince che Ned abbia ucciso la moglie Tim Curry che si conferma la persona migliore al mondo in Signori, il delitto è servito. Vabbè, ho pensato che se lo fanno loro e nessuno se ne accorge magari potevo sfangarla anch'io. Comunque è tutto vero. E per essere più specifici, le premesse di The Afterparty sono più o meno queste: dopo la riunione ufficiale, un'ex classe di liceali si ritrova alla festa dopo la festa ospitata dal compagno che ha fatto più successo e che è anche il più odioso e infatti c'ha la faccia da schiaffi a due a due finché non diventano dispari di Dave Franco. La suddetta faccia, alla fine della festa privata, finisce morta ammazzata in circostanze misteriose. Spunta la detective tosta e buffa Tiffany Haddish, che considera tutti gli invitati dei potenziali colpevoli e comincia a interrogarli a uno a uno. Chi sarà mai l'assassino? Quali saranno stati i suoi moventi? E soprattutto perché dovremmo incarcerarlo per aver tolto di mezzo Dave Franco con i capelli ossigenati?
PRIME VIDEO
The Legend of Vox Machina (USA, 2022)
dal 28/01/2022
Due gemelli mezzelfi, un ladro e una ranger, con un orso catafratto come animale domestico; uno gnomo bardo e sessuomane; un enorme barbaro lento di comprendonio e con una smodata passione per l'omicidio; una gnoma chierica con qualche problema di fede; una mezzelfa druida che parla con piante e animali anche quando non è sbronza, anche perché l'alcol non lo regge; un pistolero umano che ha tutta la famigerata affabilità della malarazza a cui appartiene (quella umana, poveri pistoleri). Li accomunano due passioni così generiche da mettere insieme qualsiasi specie e razza in questo mondo e pure in quell'altro di Dungeons & Dragons: l'alcol (chiedere per conferma agli elefanti ciucchi di frutta fermentata) e il denaro (chiedere per conferma alla gazza e a Gioacchino Rossini). Tanto basta, a questa manica di scappati di casa, per fare compagnia e darsi a una vita mercenaria sotto l'egida del tonitruante nome con cui si sono ribattezzati: Vox Machina. In realtà sono una banda di cialtroni alcolizzati, con la tendenza a trasformare in disastro tutto quello su cui mettono mano. Capita che un regno si trovi ad avere una certa difficoltà con alcuni draghi desiderosi di rivincita: ecco che, con tutte le altre opzioni finite orribilmente trucidate dai rettili volanti, i Vox Machina hanno la loro prima occasione per dimostrarsi all'altezza della loro leggenda. L'unica altra cosa da dire è che questa serie animata è tratta da una cosa di nome Critical Role: otto amici, fatalità doppiatori professionisti, che dal 2015 si filmano (in diretta su Twitch una volta alla settimana) mentre giocano alle loro campagne di Dungeons & Dragons. Idoli.
NOW
Fantasy Island (Usa, 2021)
dal 24/01/2022
Direttamente dalla pila dei Progetti a basso impatto creativo che la gente mette in sottofondo mentre gioca a briscola chiamata con altrə quattro sfaccendatə, ecco a voi il sequel barra reboot (il requel? Tipo requiem, ma peggio?) di quella serie esistita a cavallo fra anni 70 e 80 (in Italia solo negli anni 80, su Canale 5) da noi conosciuta con il brutto titolo di Fantasilandia, che più che una serie è il posto dove porti i tuoi figli piccoli a farsi traumatizzare da mascotte che puzzano di scoreggia stantia e vodka alla menta. Fantasy Island aveva Ricardo Montalbán che faceva il bamba con il suo tre pezzi bianco, gestore di una magnifica e magica isola tropicale su cui la gente molto ricca può vedere (temporaneamente) realizzate le proprie fantasie, anche le più impossibili. Al suo fianco il mitico Hervé Villechaize (Nick Nack nel più matto dei film di Bond, Agente 007 - L'uomo dalla pistola d'oro), prontamente memeficato grazie all'inconfondibile “De Plane! De Plane!” che urlava dalla torre campanaria all'inizio di ogni episodio, quando gli ospiti sbarcavano sull'isola. Questa cosa qua che esce adesso da noi è esattamente uguale all'originale, solo che al posto di Montalbán a portare avanti il business di famiglia c'è la sua pronipote di finzione (interpretata da Roselyn Sánchez). Ogni settimana un paio di storie, ogni storia con la sua morale e la sua lezione. Tutto questo rumore per farci scordare il film prequel della serie originale, sempre titolato Fantasy Island e uscito l'anno scorso: un horror talmente brutto che probabilmente l'ubriacone che sta dentro la mascotte di Fantasilandia ci ha lavorato come comparsa. O forse era il regista?
Christian (Italia, 2022)
dal 28/01/2022
C'è da crederci in Christian. L'idea, che viene da un graphic novel (Stigmate) di Claudio Piersanti e Lorenzo Mattotti e che è stata trasformata in serie con la supervisione di Valerio Cilio, Roberto “Saku” Cinardi ed Enrico Audenino, è di quelle incoraggianti, nell'ottica di un prodotto di intrattenimento che abbia anche una certa personalità e che, seppur italiano, riesca a non vergognarsi di essere “di genere”. C'è Edoardo Pesce negli eponimi panni di un criminale di mezza tacca, di quelli che fanno brutto per conto del boss di quartiere di turno per la modica cifra di quattro spiccioli. Egli, la mezza tacca, in realtà ambirebbe a mettere le mani in affari un po' meno sporchi, ma allo spietato boss poco tange delle crisi di coscienza dei suoi sottoposti. Su quelle mani un po' zozze, però, a un certo punto compaiono delle stimmate. Ma stimmate vere eh, mica ciufoli, tanto che Christian trova la sua vicina di casa morta di overdose e, cadavere ancora caldo e tutto il resto, la resuscita con la sola imposizione delle mani. Neanche fosse Oronzo. La voce del miracolo pazzeschissimo si sparge abbastanza celere all'interno della sconfinata Città-Palazzo, enorme complesso residenziale popolare in cui vivono e attorno a cui gravitano i personaggi della serie. Non solo. Le notizie volano, e arrivano presto alle orecchie di un sacerdote poco raccomandabile (si chiama pure Klaus, fai te), oltre che a quelle di un motivatissimo postulatore del Vaticano (interpretato da Claudio Santamaria) in missione per sbugiardare il più violentemente possibile i santi impostori. Dovrebbe esserci di che divertirsi, via.
- questa rubrica settimanale esce il venerdì per consigliarti come distruggerti di binge watching intensivo durante il fine settimana -
Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).
Monterossi - La serie (Prime Video)
Un avocado politico a Monterossi - La serie. Vi piacciono i cardigan con le toppe, meglio se ton sur ton. Avete una spiccata preferenza per le polacchine, quelle dei Beatles. Siete i fieri possessori di almeno due chiodi perché Fonzie non si tocca, anche se certe scelte estetiche di Renzi hanno messo a dura prova la vostra fede. Ascoltate musica esclusivamente in vinile perché vuoi mettere la qualità del suono? La pastosità, per dio, non la percepite tangibile nell'aria? Nel secondo esatto in cui il vostro ultimogenito si è sciacquato da casa vostra avete acquistato una moto che non vi rispecchia per niente. Se possedete almeno tre di queste cinque caratteristiche, siete geneticamente programmati per rispondere a Monterossi come il cane di Pavlov quando suonava la campanella. Per tutti gli altri: meh. Fate uno sforzo per avere qualcosa di cui parlare con vostro padre/marito/sugar daddy.
Non c'è nulla che ti convince, tra le serie di questa settimana? Prova una S01! Una prima stagione da recuperare nel weekend. Questa settimana...
[Netflix]
Non tradisce le escatologiche promesse del titolo il vangelo di mezzanotte predicato dai creatori Pendelton Ward e Duncan Trussell: ognuno degli otto episodi animati è per Clancy, reporter-pirata in un multiverso digitalmente simulato, un trip in un mondo parallelo al collasso e un’occasione per ingaggiare con i suoi abitanti tribolate meditazioni sui massimi sistemi. Vale tutto: al netto della trasversale estetica allucinogena, ogni universo risponde a leggi proprie (dettate a volte da specifici archetipi narrativi: l’apocalisse zombie, la quest cavalleresca…), in grado di giustificare un’orgia visiva meravigliosa e ottundente. Che inviterebbe ad abbandonarsi docilmente al flusso, come spettatori di un videogioco a scorrimento acido, se non fosse per l’irrompere costante del sangue, e per il basso continuo e straniante di un registro sonoro complesso, manifestamente scollato, che reclama di prepotenza l’attenzione di chi ascolta. Le tortuose discettazioni qui proposte - vere interviste a intellettuali e studiosi realizzate dallo stesso Trussell per il suo podcast The Duncan Trussell Family Hour, qui ripresentate con l’aggiunta della colonna video - spaziano infatti dalla fenomenologia al sincretismo religioso. Ma la forma è dialogica, per definizione dialettica, e ogni epifania è destinata a rivelarsi fugace e provvisoria - un po’ come quando, di ritorno da un’avventura lisergica, si sfalda l’illusione di aver colto il senso profondo delle cose. Non si torna pacificati, da queste furiose divagazioni psichedeliche, e nemmeno illuminati: storditi, semmai, dal tentativo di concentrarsi e sul discorso e sul massacro, di afferrare l’uno senza farsi sopraffare dall’altro.
MARIA SOLE COLOMBO
[pubblicata su Film Tv n° 22/2020]
EXTRA
Pilota è un podcast sulle serie tv realizzato da Alice Alessandri, Alice Cucchetti e Andrea Di Lecce grazie alla piattaforma Querty. Abbiamo pensato di riascoltarlo dall'inizio insieme ai lettori di questa newsletter, proponendone un episodio ogni settimana.
Pilotino 3 e Pilotino 4 - Per riassumere la quarta stagione di The Crown e la prima di Bridgerton.
Qualche notizia dal mondo delle serie.
Solo perché lui è lo spirito guida di questa newsletter
Non parlare male dei giocatori di scacchi
Krasinski e tutti loro
Benvenuti al primo corso per showrunner
Per conoscere i protagonisti di As We See It
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