Fuori le serie! 🛋️ #115: La leggenda dello scout coyote
Fuori le serie!
- di Nicola Cupperi -
#115 - La leggenda dello scout coyote
Ciao ,
questa è Fuori le serie!, la newsletter di Film Tv che ti segnala tutte le serie che partono, tornano o ricominciano in streaming ogni settimana.
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Settimana impegnativa, dal momento che c'è un recupero obbligatorio di Succession da onorare e un paio di nuove serie (Harlem e Coyotes) che non promettono male.
Novità che ci siamo meritati, ché noi lavoriamo sodo tutti i giorni perbacco
NETFLIX
Coyotes (Belgio, 2021)
dal 02/12/2021
Se solo non avessi questo dubbio persistente che gli scout, sotto sotto, non sono altro che una gigantesca armata di guerrieri sacri approntata dal Rasputin del cristianesimo Baden-Powell in vista della seconda venuta di Cristo e della guerra santa finale, essi, intesi come gli scout, mi starebbero abbastanza simpatici. Si meriterebbero tutto quel rispetto, dovuto da contratto, che le persone onorevoli garantiscono a quelli in grado di fare cose che nessuno è più in grado di fare; tipo costruire una palafitta, montare una tenda vera e non quelle cose della Quechua che le lanci e si aprono da sole, conoscere più di tre nodi, maneggiare un coltellino senza sembrare dei guappi o degli psicopatici, saper accendere un fuoco con solo due legnetti e gli occhiali particolarmente spessi del nerd della compagnia, ed essere in grado di non lamentarsi qualora fosse necessario fare la cacca in un bosco. Però quel dubbio là rimane. Voglio dire, Matteo Renzi è stato uno scout. Gli scout della serie Coyotes sono belgi, quel tipo di belga che parla il francese. A proposito del titolo: la serie si chiama Coyotes non perché in Vallonia vaghino dei coyoti, inteso come plurale di quei canidi lì tipici del nord e mesoamerica, ma perché esso è il nome del gruppo di scout protagonisti della vicenda. Essi, gli scout belgi della serie Coyotes, sono nel pieno della loro uscita estiva in un bosco nei pressi del quasi sicuramente ridente villaggio di Warnaffe. Una bella sera, uno dei cinque protagonisti raggiunge il paesino, incontra una coetanea con cui far festa, si cala le paste che Baden-Powell gli ha sempre proibito di calarsi, e nel suo ramingo girovagare psicotropo in mezzo alla foresta si imbatte in un cadavere a fianco del quale rinviene un sacchetto pieno di diamanti. Al grido di “Scout sì, ma fessi no” i giovani protagonisti decidono che non è per niente pericoloso prendere quei diamanti trovati appresso al corpo di un morto, portarli ad Anversa e cercare di venderli per poter finanziare la guerra santa finale. Chiaramente le pietre preziose appartengono a qualcuno di molto cattivo, che si farà in quattro per recuperarle. Suspense.
PRIME VIDEO
Harlem (Usa, 2021)
dal 03/12/2021
Vedi Harlem, sia il quartiere di Manhattan (almeno a sentire quelli che lo descrivono) sia questa serie comedy che sta per debuttare su Prime, e pensi proprio: qual è lo sgarbo più terribile che puoi fare a quelli che ti hanno schiavizzato per 400 anni? Non la guerra. Non i bastoni fra le ruote – no dai, quelli sì, talvolta sono divertenti (e giusti). Non l'odio. Lo sgarbo più devastante che un nero americano possa fare a un bianco è quello di amarlo sinceramente, abbracciarlo e poi fargli vedere che tutto quello che sa fare, lui lo può fare meglio. Harlem, il quartiere, ha raggiunto lo scopo gentrificandosi: da zona malfamata e povera si è trasformata nel centro del rinascimento culturale afroamericano, diventando improvvisamente appetibile anche per i musi pallidi. Harlem, la serie, pare invece una versione nera, e ben aggiornata ai tempi che corrono, di Sex and the City. Le protagoniste sono anche qui quattro e hanno nomi leggermente meno fastidiosi e stereotipici rispetto a Samantha, Carrie, Charlotte e Miranda. Camille è una giovane professoressa di antropologia alla Columbia University, in possesso di una profonda conoscenza delle norme di corteggiamento nelle varie culture, eppure titolare di una vita amorosa particolarmente disastrata; Tye è la creatrice di una app di incontri per persone queer che preferisce mantenere a distanza di sicurezza eventuali coinvolgimenti emotivi e/o romantici; Quinn è un'inguaribile sognatrice, una stilista impaccata di soldi di famiglia che vorrebbe sdebitarsi con la società e, nel frattempo, avere anche un po' di successo con le sue creazioni; Angie è la quota fastidio della serie, attrice e cantante esuberante e senza filtri che vive, svergognata e orgogliosa, parassitando la ricchezza di Quinn. Le quattro super amiche stanno per scavallare tutte insieme i fatidici trent'anni, pronte ad affrontare le nuove avventure che questa fase della vita lancerà loro molto forte in faccia, inconsapevoli che finiti i venti la schiena comincia ad abbandonarti ed è sempre più difficile schivare le pizze in faccia.
NOW
Ippocrate: specializzandi in corsia (Francia, 2018)
dal 03/12/2021
Dramma medicale! Era un po' che non avevamo a che fare con il dramma medicale, forse uno dei sottogeneri inutili per cui è più divertente provare del giustificato astio. Non tanto perché i tentativi di rendere romantico, poetico ed eroico un mestiere – che nel caso specifico è soprattutto sangue, merda, trivialità e burocrazia come tanti altri – risultano spesso pacchiani e pornograficamente melodrammatici; ma soprattutto perché, porco dottor House, sono praticamente sempre tutti uguali. Cos'ha da dire in più questa serie qua? Non lo so mica con certezza, ma credo proprio niente. Un niente detto in francese peraltro, quindi un rien, e non sono tanto sicuro che si tratti di un plus. Insomma, cos'ha di nuovo questa serie qui? Che mette di mezzo Ippocrate? Sono piuttosto sicuro, qui sì invece, che se lo stimato Ippocrate si ritrovasse davanti a un televisore per guardare un dramma medicale francese direbbe qualcosa del tipo: “OH PER ASCLEPIO! Che stregoneria è mai questa? Perché da questa tavoletta di pietra scura fuoriescono delle immagini in movimento? ZEUS PRENDIMI PRIMA CHE ADE MI RECLAMI” ma lo direbbe in greco antico e nessuno lo capirebbe, fraintendendo le sue urla confuse per una feroce critica alla serie. Specializzandi in corsia è uscita in Francia nel 2018, ma comunque parte dal presupposto che ci sono dei dottori in quarantena. Si può dire che sia una serie che porta sfiga? Non lo so, ma nel dubbio abbiamo insinuato il dubbio. Questi dottori costretti in quarantena lavorano in un nosocomio – il Raymond-Poincaré di Parigi, nel caso in cui vorreste andare a visitare. Perché è giusto no? Se uno va a Parigi, va a visitare l'ospedale di una serie tv – che, peculiarmente, avrebbe bisogno di quegli stessi dottori per funzionare. Vista la mala parata, l'intero reparto di medicina interna viene consegnato nella mani di quattro specializzandi (tre internisti e un medico legale) cui spetta l'improbo compito di tenere le redini della situazione per le 48 ore in cui i loro mentori saranno costretti all'isolamento. Ma cosa succede se la quarantena viene all'improvviso prolungata? Succede che 'sta serie va avanti ancora pure se nessuno gliel'ha chiesto e in Francia stanno già producendo la terza stagione.
Molto spesso ritornano perché ci vogliono bene, o comunque non hanno niente di meglio da fare
NETFLIX
Lost in Space (Usa, 2018)
terza stagione dal 01/12/2021 Si avvicina eh. Non vi preoccupate che è alle porte, e nemmeno il virus potrà salvarvi da esso. Il Natale in famiglia. Perché ovviamente sì. Perché bisogna, ma soprattutto perché sarebbe illegale mancare alla sbronza natalizia dello zio con il peggior repertorio di barzellette a est di Berlusconi. E a tutti quelli che si lamentano dal caldo di un salotto, seduti a una tavola imbandita (da qualcun altro) di ogni ben di dio, ci teniamo a ricordare il vero spirito del Natale: sentirsi grati per il benessere e gli affetti che ci circondano facendo impietosi paragoni con chi sta peggio di noi. La famiglia allargata Robinson, per esempio. Che già di per sé vive in un periodo non facile, in cui la Terra è stata resa inabitabile dall'impatto con un asteroide infaustamente ribattezzato “Stella di Natale”; ma oltretutto è anche costretta a fuggire in fretta e furia dall'astronave che sta trasportando selezionati coloni verso una nuova vita nel sistema di Alpha Centauri. A bordo della navicella di salvataggio Jupiter 2, i Robinson atterranno sulla calotta polare di un misterioso pianeta di una galassia sconosciuta. Esattamente come ogni pranzo di Natale che si rispetti, anche Lost in Space è piena di azione, intrighi, drammi e lotta per la sopravvivenza; ed esattamente come ogni regalo di Natale fatto da un famigliare sconosciuto, anche Lost in Space è la versione vagamente aggiornata dell'omonima serie del 1965, a sua volta tratta da un miscuglio letterario fra il romanzo d'avventura di inizio '800 Il Robinson svizzero e il fumetto del 1962 Space Family Robinson.
NOW
Succession (Usa, 2018)
terza stagione dal 29/11/2021
Partiamo dal presupposto che il commento perfetto a questa serie esiste già, dura 90 secondi netti e lo potete vedere qui. Ma giusto per andare un po' più nel dettaglio, si potrebbe provare a capire perché la serie creata per HBO dall'inglese Jesse Armstrong – non a caso già collaboratore di Armando Iannucci (The Thick of It, Veep) e Charlie Brooker (Black Mirror) – sia così trasversalmente amata (da chiunque abbia la pazienza e gli strumenti cognitivi per guardarla). In realtà anche qui la risposta è breve: perché, fondamentalmente, racconta in maniera verosimile il marcio parallelismo tra il sistema nobiliare all'apice della sua parabola decadente e la novecentesca schiatta di mega-imprenditori che hanno preso il loro posto in vetta alla catena alimentare sociale. Succession è la storia di una famiglia che si chiama Roy, ma che nel dialetto di Dundee, Scozia (da dove proviene il patriarca Logan) si pronuncia Murdoch. Ovvero: Succession è la storia di un'impresa famigliare partita da zero e arrivata a essere una di quelle abnormità capitalistiche considerate troppo enormi per poter fallire, nonostante tutte le porcherie praticate. I Roy possiedono e gestiscono, con menefreghista consapevolezza dei propri privilegi e con fare debosciato, un impero delle telecomunicazioni e dell'intrattenimento che, fisiologicamente, sta attraversando un momento di crisi causato semplicemente dai tempi che cambiano. Anche Logan stesso sta cambiando. Nello specifico, sta invecchiando. E deve cominciare a ragionare su chi, fra i suoi quattro figlə, meriti di strappare dalle mani del suo cadavere la targhetta di esemplare alfa della società. All'inizio della serie, la scelta sembra favorire il secondogenito Kendall, quello che si è sempre sbattuto di più (e più inutilmente) per dimostrarsi all'altezza del compito. Durante i festeggiamenti per l'ottantesimo compleanno di Logan, però, quest'ultimo ha un malore che lo alletta per qualche puntata, scatenando il volo circolare dei saprofagi e rimestando vecchi pantani che non sarebbero dovuti riemergere. Si scopre che tutti i figli Roy hanno ereditato dall'intransigente padre il desiderio di dominare; e a loro, in più, non puzza per niente l'idea di fare i fenomeni con in mano un'azienda che non hanno contribuito a creare o persino, in alcuni casi, in cui non hanno mai nemmeno lavorato. Quindi: chi tra questi esseri umani vuoti e capricciosi e disperati riuscirà a strappare un cenno di assenso e di amore dal vecchio scozzese stronzo che in realtà, fondamentalmente, sogna di farsi seppellire con tutti i suoi averi neanche fosse un faraone? Non lo scopriremo nemmeno alla fine di questa terza stagione, ché la quarta è già stata annunciata.
- questa rubrica settimanale esce il venerdì per consigliarti come distruggerti di binge watching intensivo durante il fine settimana -
Da (meno) 5 scatolette di pelati a (più) 5 avocado, un voto a settimana per una serie presentata in questa newsletter (in questo numero o in passato).
Arcane (Netflix)
Quattro avocado belli pienotti ad Arcane, solo per il gusto di poter dire: mi sono sbagliato. Avevo dei pregiudizi orrendi su questa serie, non mi interessava per nulla approfondire le storie di personaggi di un videogioco che conoscevo a malapena, ed ero convinto si trattasse di una semplice (per quanto assolutamente giustificabile) operazione di fan service senza nessuna sostanza alle spalle. Sbagliato. Arcane è la serie più sorprendente che vedrete quest'anno, pure se doveste approcciarla senza alcuna aspettativa o preconcetto. L'animazione è sublime, e ricorda molto da vicino lo stato di grazia raggiunto da quel gran film che è Spider-Man - Un nuovo universo. La narrazione è fitta, mai didascalica, affascinante, tesa: pare di vedere una tragedia scespiriana in fieri, immersa in una minuziosamente inventiva ambientazione fantasy steampunk. Altamente consigliata.
Non c'è nulla che ti convince, tra le serie di questa settimana? Prova una S01! Una prima stagione da recuperare nel weekend. Questa settimana...
[Chili]
Puoi trovarlo in svariate forme, dimensioni e modelli, ma un divano è un divano: ci guardi la tv, ci schiacci un pisolino, ci leggi un libro, lo insozzi di junk food e qualche volta ci fai l’amore. Ma piazzalo in un luogo diverso dal soggiorno, e scoprirai il potere del contesto: Issa e il suo fidanzato Lawrence, dopo aver consumato sul loro sofà tutto il succitato elenco, decidono, per infondere nuova linfa alla propria esausta relazione, di abbandonarlo sul marciapiede fuori casa. E lì il divano resta, fino alla fine della prima stagione di Insecure, offrendosi come costante promemoria di un’anomalia, e come punto scentrato di contemplazione del mondo, controparte losangelina di quello su cui si siedono i protagonisti di Atlanta, a fumare canne e immaginare futuri. Insecure ha la solita trama - tardoventenni in cerca di se stessi - ma non è la solita dramedy semi-autobiografica costruita attorno alla surreale quotidianità di un protagonista umano, troppo umano, tanto umano da risultarci orribile. Sì, personaggio principale e creatrice/autrice/attrice/sceneggiatrice portano lo stesso nome, Issa, e l’ispirazione per lo show viene da una fortunata webserie, The Misadventures of Awkward Black Girl, ideata e interpretata dalla stessa Rae (la trovate tutta su YouTube). L’ambientazione cittadina è tessuto vitale della narrazione, che segue una manciata di protagonisti - ma in particolare orbita attorno al rapporto tra Issa e la sua migliore amica Molly - barcamenarsi tra banali problemi lavorativi e comuni vicissitudini sentimentali. Insecure parla di «persone normali che vivono la propria vita», e nel farlo centra un equilibrio quasi miracoloso, quello tra universale ed estremamente specifico. Issa e Molly - ma anche gli interessi amorosi Lawrence, Daniel, Jared, le amiche Kelli e Tiffany, le colleghe Frieda e Diane - hanno la consistenza di persone vere: né orribili, né perfette. Hanno pregi che talvolta si amplificano fino a diventare difetti, ognuna di loro è spesso la peggiore nemica di se stessa, le lega un’amicizia autentica, sanno darsi ottimi consigli, ma poi seguirli, be’, è tutta un’altra storia. Il fatto che Issa, Molly e la quasi totalità dei personaggi di Insecure siano neri di Los Angeles è essenziale nel definirli - dal modo in cui si esprimono alla cultura pop che condividono, dai quartieri che abitano alle microaggressioni razziste che sperimentano ogni giorno e di cui naturalmente chiacchierano, quando si incontrano per brunch, feste e serate nei club - ma è ben lungi dal delimitare l’intera loro identità. Insecure è una commedia generazionale, situazioni buffe e improvvisi squarci di sincerità inclusi, che riesce a parlare a tutti raccontando, in maniera molto dettagliata e incontestabile, di Issa e di Molly. Le solite comunissime cose, eppure diverse: il potere del contesto. Sostenuto da un comparto produttivo da sogno: la regia coordinata da Melina Matsoukas (autrice di videoclip iconici) ospita anche il talento dell’artista britannica Cecile Emeke, mentre la strepitosa colonna sonora, perfetto best of di hip hop e r’n’b, è curata da Solange Knowles e Raphael Saadiq.
Alice Cucchetti
[pubblicata su Film Tv n° 13/2017]
EXTRA
Pilota è un podcast sulle serie tv realizzato da Alice Alessandri, Alice Cucchetti e Andrea Di Lecce grazie alla piattaforma Querty. Abbiamo pensato di riascoltarlo dall'inizio insieme ai lettori di questa newsletter, proponendone un episodio ogni settimana.
Pilota 5X01 - Prima parte di un percorso, in piena pandemia, che cerca di recuperare il meglio del 2020. - CLICCA QUI e ASCOLTA su SPOTIFY
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