Fuori le serie! 🛋️ #305 - Pennywise is in my ears and in my eyes
Settimana di novità in streaming varie ed eventuali, ma tematicamente monopolizzata dagli orrori prequel di It: Welcome to Derry, e dalle indagini di Emma Thompson in Down Cemetery Road.
Escono
NOW
It: Welcome to Derry (Usa, 2025) - dal 27/10/2025
Se siete correttamente appassionati di It, il romanzo, perché lo considerate uno dei testi di narrativa popolare più sublimi di sempre nel raccontare gli orrori della provincia profonda, del male assoluto e dell’adolescenza che avanza, saprete benissimo che It, il romanzo, nelle sue edizioni italiane si attesta fra le 1248 e le 1315 pagine. E non è che puoi dire ne leggo una e ne salto tre, di pagine, visto che sono così tante. Ennò. Sono tutte e milletrecento piuttosto dense e importanti. Niente da dire, dunque, sull’operazione architettata da mastro Muschietti, regista argentino che si è fatto un nome a Hollywood e in tutto il mondo firmando un adattamento cinematografico di It, il romanzo, diviso in due film che non saranno roba da strapparsi i capelli, ma non sono nemmeno lontanamente un insulto al capolavoro di partenza. Muschietti ha deciso che era il caso di prendere tutti i dettagli e le vicende accennate nel libro che erano successe prima degli avvenimenti raccontati, e di costruirci attorno una serie tv. Con It, il romanzo, d’altronde, Stephen King ha costruito una vera e propria mitologia che parte dall’alba dei tempi e arriva fino al presente, e ha creato una mina di male incarnato come Pennywise che ogni 27 anni circa, per contratto, deve uscire allo scoperto e sfamarsi delle paure della gente facendo cose turpi, solitamente ai danni di bimbi innocenti. C’è spazio per una serie infinita di prequel, e Muschietti sceglie di soffermarsi sull’iterazione di Pennywise appena precedente a quella che ha raccontato nei suoi due film. Dunque siamo all’inizio degli anni ‘60, in compagnia sia di alcuni personaggi inventati di sana pianta per l’occasione, sia di altri che nel romanzo erano sullo sfondo di fotografie sbiadite – tipo Leroy Hanlon, il nonno del futuro bibliotecario Mike.
APPLE TV
Down Cemetery Road (Gb, 2025) - dal 29/10/2025
Dopo che Slow Horses ha ottenuto un successo più che meritato diventando un cult totale – pur se limitato a quella manciata di eroi che in Italia rinnovano l’abbonamento al quarto servizio di streaming più seguito al mondo anche quando non c’è in giro una nuova stagione di Scissione –, gli amici e le amiche di Apple TV hanno deciso di non farsi mai più sfuggire i servigi letterari dell’ottimo Mick Herron, già autore della serie di romanzi da cui sono state tratte le mirabili avventure di Gary Oldman imbolsito e scoreggione. Si riparte ordunque con il libro d’esordio di Herron, pubblicato nel 2003, che è inedito in Italia e che fa parte di una tetralogia. Quindi: affezionatevi pure al personaggio dell’investigatrice privata Zoë Boehm, interpretata dalla sempre impeccabile Emma Thompson, ché se Down Cemetery Road dovesse ripetere anche solo metà dei fasti di Slow Horses – e si dà il caso sarà così, visto anche che le due serie condividono la stessa sceneggiatrice (Morwenna Banks) – sicuro come l’oro che con lei ci avrete a che fare ancora per qualche anno. E saranno anni sublimi di thriller scritti come dio comanda, con una perfetta economia di dialoghi e di ironia asciutta, interpretati con cinica sicumera da una delle più grandi attrici della sua generazione, in grado di far sembrare facili anche le cose più complicate. Altro che quel guercio maledetto di Harlan Coben.
Escono anche
Legenden – L’infiltrata (Danimarca, 2025) - dal 27/10/2025 su Netflix: la prima cosa che insegnano a quelli che vorrebbero scrivere una sceneggiatura per una serie o un film commerciabili è il significato della parola “relatable”. Ovvero, cari amici scribacchini: è necessario che costruiate dei personaggi con cui il pubblico possa identificarsi. Come non riconoscersi, per esempio, in un’agente segreta alle prime armi a cui viene affidata la missione di infiltrarsi nella peggior banda criminale danese per raccogliere prove incriminanti sul suo sfuggente boss, facendo amicizia con la di lui fidanzata vittima di abusi fisici e psicologici e finendo per affezionarsi alla vittima e cominciare a dubitare della propria lealtà? A me è successo giusto la settimana scorsa, per dire.
Amsterdam Empire (Paesi Bassi, 2025) - dal 30/10/2025 su Netflix: personalmente tenderò a non fidarmi mai e poi mai dell’industria cinematografico/televisiva di un posto, i Paesi Bassi, dove il film indigeno di maggior successo degli ultimi 15 anni è l’adattamento su grande schermo della loro versione informale di Desperate Housewives che si inciucia con Sex & the City e per di più si intitola Gooische vrouwen. Senza contare che la protagonista di Amsterdam Empire è Famke Janssen nei panni della moglie tradita e vendicativa di un mazinga dei coffee shop. Ho capito la sospensione di incredulità, ma non esisterà mai nessuno al mondo in grado di rendere plausibile l’esistenza di un personaggio che sceglie di sua spontanea volontà di mettere le corna a Famke Janssen.
Son of a Donkey (Australia, 2025) - dal 30/10/2025 su Netflix: so che anche voi, come me, sentivate il bisogno di sapere che ai superwog – coppia di fratelli youtuber australiana piuttosto celebre per i suoi sketch comici tra l’incazzato e l’autorazzista (wog è un termine peggiorativo dedicato genericamente a tutte le popolazioni del Mediterraneo) – è stata concessa una serie in cui possono finalmente sfogare in lungo e in largo il loro tipico brand di commedia urlata. Non c’è niente di meglio, per rilassarsi dopo una lunga giornata di lavoro, di un australiano affetto da coprolalia che grida per tutto il tempo le peggio cose. Poi ti chiedi perché in Oceania hanno riaperto le miniere.
Bad Influencer (Sudafrica, 2025) - dal 31/10/2025 su Netflix: una giovane mamma single in difficoltà ha bisogno di svoltare in fretta e ha la bella idea di cercare una collaborazione con quella che, attualmente, è la categoria umana più affidabile in circolazione: gli influencer. Si forma una coppa di asine patentate che farebbe rivoltare nella tomba le povere Thelma e Louise. Per racimolare danari facili, si mettono a vendere online borse firmate contraffatte. La loro operazione attira l’attenzione sia dei criminali a cui fanno concorrenza sleale, sia delle forze dell’ordine che, poverine, saranno tendenzialmente tecnolese e inette, ma di certo non più di un’influencer.
Disney Twisted-Wonderland: La serie animata (Giappone, 2025) - dal 29/10/2025 su Disney+: è l’adattamento dell’omonimo videogiochino per cellulari. Scusatemi un secondo mentre prendo il taccuino e aggiorno la lista dei motivi per cui il genere umano si merita l’estinzione. Quantomeno, Disney ha avuto la decenza di lasciare la produzione in mano ad animatori giapponesi e possiamo dire con certezza che Disney Twisted-Wonderland è meglio di Angry Birds. Aiutatemi a dire grazie tante. La storia è fondamentalmente quella di un Harry Potter giapponese di nome Yuu che finisce al Night Raven College, scuola di stregoneria dove gli studenti sono divisi in sette dormitori, ognuno dei quali ha per nume tutelare un iconico cattivo del classici Disney. L’aggettivo “iconico”, notoriamente imbarazzante, è stato utilizzato apposta in segno di sfregio.
Mangiaterra (Messico, 2025) - dal 31/10/2025 su Prime Video: Aylín è un’adolescente nata e cresciuta in una zona popolare e periferica di Città del Messico. A un certo punto, la ragazza scopre di avere probabilmente gli unici poteri interessanti su cui la Marvel non aveva ancora messo le mani, anche se potrei sbagliarmi: tutte le volte che mangia una manciata di terriccio, Aylín ha delle visioni che le permettono di ritrovare le persone scomparse. Insieme al fratello e agli amici di sempre, Miss Mangiaterra accetta le proprie responsabilità, allena le sue capacità mistiche e diventa l’eroina che difende il quartiere dai brutti ceffi prepotenti.
Tremembé (Brasile, 2025) - dal 31/10/2025 su Prime Video: Sentite qua, Suzane Von Richthofen varca le porte della sezione femminile del carcere di Tremembé e scardina l’ordine costituito, innescando una furibonda lotta di potere con Elize Matsunaga. Nel frattempo, Jatobá ha disperato bisogno di protezione, mentre Nardoni, i fratelli Cravinhos, Roger A. e gli altri detenuti si prendono a pizze in faccia l’uno con l’altro e intanto sfidano anche il sistema. In pratica è Orange Is the New Black, ma con quel pizzico di telenovela brasiliana che ci lascia un friccico nel cuore. O forse è un soffio di angina. Bisognerebbe indagare.
Hype (Italia, 2025) - dal 31/10/2025 su RaiPlay: serie per giovanissimi scritta da trentenni diplomati alla Holden, Hype si addentra nella periferia milanese del quartiere QT8 per raccontare la storia di tre giovani aspiranti rappusi che vogliono sfondare nel mondo della musica e hanno tutte le carte in regola per farlo, ma c’hanno anche le storie con i tipi della strada che non vogliono mica mollarli yo. Va tutto bene, e sono convinto che la serie troverà un suo pubblico più o meno entusiasta. Ma io vedendo il trailer non riuscivo a non pensare al momento più alto della carriera di Timothée Chalamet.
Robin Hood (Usa/Serbia, 2025) - dal 02/11/2025 su MGM+: c’è scritto MGM+ ma in realtà la trovate (a pagamento ulteriore) su Prime Video, ed è una nuova versione di Robin Hood apparentemente svecchiata – visto che, stavolta, l’eponimo protagonista ci tiene particolarmente a farsi chiamare Rob – e caratterizzata da una serie di sultanate rare: è creata, scritta e diretta da una coppia di missili inglesi di cui non avete mai sentito parlare (John Glenn e Jonathan English), è una co-produzione serbo-statunitense (MACCOSA), vanta Sean Bean nei panni dello sceriffo di Nottingham (rispettando l’antica tradizione di far morire male i personaggi interpretati da Sean Bean) e conta sulla presenza, nell’enigmatico ruolo di Drogo, dell’enorme cestista serbo Boban Marjanović (duecentoventiquattro centimetri di amore incondizionato), già ammirato nei panni di una delle vittime sacrificali di Keanu Reeves in John Wick 3 - Parabellum.
Il parcheggio muto delle docuserie
NETFLIX
Juan Gabriel: devo, posso, voglio (Messico, 2025) - dal 30/10/2025
Tornano
PRIME VIDEO
Hazbin Hotel (Usa, 2024) - prima parte della seconda stagione dal 29/10/2025
Ormai è acclarato da un paio di decenni: hanno vinto i nerd. Sono loro che sganciano la venti euro per l’anteprima in 4D odorama di Shark vs. Predator vs. Iron Man vs. Don Camillo, che spendono ventordici bombe per le caramelle gommose, i poppicorni con la melassa e la cochina da litro rigorosamente zero, e che una volta tornati a casa sopperiscono ai ricordi di una difficile adolescenza virginea acquistando action figures e sculture in LEGO che costano quanto un trapianto di rene. Essi tengono saldamente in mano le redini a cui sono imbrigliati i dirigenti dell’industria dello spettacolo. E se essi decidono che un cartone animato per adulti musical è la loro passione, essi avranno ciò che richiedono con tanto di salamelecchi e scuse per il ritardo, con Prime Video che ricoprirà di denaro contante la talentuosa animatrice e regista autarchica Vivienne Medrano, alias VivziePop, per sviluppare in serie completa un episodio pilota che si era fatta tutta da sola nel 2019, donandolo in pasto alle semi-democratiche forche caudine di YouTube. Da allora, quel video lì ha ammassato qualcosa come 118 milioni di visualizzazioni. É la storia della principessa degli inferi Charlie Morningstar, che insegue l’obiettivo impossibile di riabilitare i demoni per ridurre in maniera pacifica l’annosa questione della sovrappopolazione che attanaglia l’inferno. Dunque apre un hotel/clinica, nella speranza che i satanassi in cura completino un percorso di riabilitazione per poi essere ammessi in paradiso. Mentre la maggior parte degli inferi si prende giuoco del progetto, la devota fidanzata di Charlie, Vaggie, e la loro prima cavia, la star del cinema per adulti Angel Dust, restano al suo fianco. Hazbin Hotel è oggettivamente una serie grandiosa, per il lavoro certosino di animazione e di composizione musicale che c’è dietro. Una follia totale davanti alla quale ci si può solo togliere il cappello e fare i complimenti a VivziePop. È anche un musical camp animato però, non propriamente la tazza di tè di troppa gente che la domenica va a messa invece di frequentare fiere del fumetto vestiti da Conan il barbaro o da Barbarella (giovani amici, continuate a seguirci per ulteriori riferimenti pop à la page).
DISNEY+
Star Wars: Visions (Usa, 2021) - terza stagione dal 29/10/2025
Siete fra quegli appassionati o fra quelle appassionate di Disney che però soffrono un po’ la mancanza di democrazia creativa del grande studio quando si tratta di mettere mano alle loro proprietà intellettuali più importanti? Avete versato una lacrimuccia quando Edgar Wright è stato cacciato dal progetto di Ant-Man perché voleva fare le cose come diceva lui e non come diceva Kevin Feige? Avete firmato una petizione online a favore di Rian Johnson quando gli è stata mostrata la porta dopo aver diretto Gli ultimi Jedi con eccessiva personalità? Allora vi farà piacere questa collezione di cortometraggi animati a tema Star Wars in cui Disney dice ai più importanti studi indipendenti del mondo: fate un po’ come vi pare e sbizzarritevi, tanti noi diciamo a tutti che questa roba non fa parte del canone ufficiale.
NETFLIX
Respira (Spagna, 2024) - seconda stagione dal 31/10/2025
Per la sincera gioia di un sacco di persone con cui berrei volentieri un caffè solo per dire loro che è la prima e ultima volta che ci prendiamo un caffè insieme, Netflix ha commissionato nientemeno che un dramma medicale a Carlos Montero – quello scaltro guercio maledetto che ha creato Élite e Fisica o chimica. L’autore meno sottile della tv pop moderna alle prese con il genere potenzialmente più retorico e insopportabile di sempre. È come togliere la sega elettrica dalle mani di un serial killer, consegnarli un cucchiaino smussato e dirgli: tieni, continua a fare quello che stavi facendo, ma mi raccomando che sia il meno rapido e indolore possibile, se non ti dispiace. Respira è ambientata in un ospedale pubblico di Valencia, il Joaquín Sorolla, dove le tragiche storie di medici e pazienti si incroceranno fra le corsie bla bla bla. La cosa effettivamente interessante, è che le vicende medicali della serie si svolgono sullo sfondo di una possibile agitazione sindacale per protestare contro i tagli alla sanità pubblica. Facciamo La casa di carta in reparto?
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Qualche notizia dal mondo delle serie. (a cura di Giulia Ciappa)
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Il pilota VPN della settimana: The Chair Company
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